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Spigolature gastronomiche




I fiori di Genova


I fiori finti, di cui tratta la corrispondenza che segue, sono dolci a base di pasta di mandorle, colorati con tinte vegetali, realizzati tuttora in un convento di clausura di Varese Ligure.1

Padre François Rodolphe Corréard (1725-1794) aveva voluto ringraziare Giovan Stefano Conti (1720-1791), che gli aveva inviato vari prismi da lui realizzati su richiesta di Ruggiero Giuseppe Boscovich (1711-1787), con un regalo che era tenuto in gran conto a Genova. Un'altra testimonianza sui fiori è dovuta a Joseph-Jérôme Le Français de Lalande (1732-1807).2


Estratto da una lettera di Conti a Boscovich
(Lucca, 16 Febbraio 1769)

... Dal Pre Correard mai e poi mai ho havuto più lettere. So da un mio corrispondente che mi manda insieme con una cassa di libbri venuta da Parigi, anche una scatoletta di fiori falsi consegnatali da Correard, ma il birbone di Padrone che l'ha havuta 20 giorni sono per portarla a Viareggio, non giunge ancora. Io non ho commessi fiori falsi a nessuno in nessun luogo, onde non so indovinare cosa significhe questa scatoletta. Forse vuol farmi un regalo per corrispondenza. Mi dispiacerebbe che si fosse incomodato, ma in ogni caso ne profitterà la mia figlia...3


Estratto da una lettera di Boscovich a Conti
(Pavia, 20 Febbraio 1769)

... I fiori del P. Coreard saranno un segno della sua gratitudine, perche so, che voleva mandarle qualche cosa, e mi è stato detto, che pensava a' fiori di Genova, che sono stimati, sapendo che ella ha una Signora, e una Signorina. Non so persuadermi, che egli non le abbia anche scritto. In vece di scrivergli io, che ella non aveva avute sue lettere, glielo feci scrivere da un suo Corrispondente di Milano: io poi ne venni via oggi sono 8 giorni, e non so, cosa abbia risposto...4


Estratto da una lettera di Conti a Boscovich
(Massarosa alla Marina di Lucca, 28 Febbraio 1769)

... I fiori sono venuti ed erano un regalo di Correard...5


Estratto da una lettera di Boscovich a Conti
(Pavia, 7 Marzo 1769)

... Ho piacere, che finalmente le sia capitata la scattola co' fiori, in cui vi sarà stata anche una lettera. Il P. Coreard appena tornato a Genova, e trovato lo scattolino le scrisse ringraziandola, come egli scrive al P. La Grange. Mandò dopo i fiori, e restava maravigliato di non avere alcun riscontro. Dopo egli ha avuto un brutto attacco di colica, che lo ha travagliato assai per molti giorni...6




1 La ricetta delle sciouette (da scioetta: fioretto, fiorellino) è rimasta segreta: F. Accame, Mandilli de sæa (Genova, Janua Editrice, 1987), pp. 144-145.

2 J.-J. Le Français de Lalande, Voyage en Italie... Anche Lalande, però, era un po' perplesso su questa specialità locale.

3 G.S. Conti, Lettere a Ruggiero Giuseppe Boscovich, a cura di E. Proverbio (Roma, Accademia Nazionale delle Scienze, 1996), p. 181.

4 R.G. Boscovich, Lettere a Giovan Stefano Conti, a cura di G. Arrighi (Firenze, Olschki, 1980), p. 322.

5 G.S. Conti, Op. cit., p. 183.

6 R.G. Boscovich, Op. cit., p. 330. La pagina presente trae origine da una nota in: R. Balestrieri, "François Rodolphe Corréard e l'introduzione dell'ora astronomica a Genova", Lo sviluppo della ricerca astronomica e dell'ottica astronomica..., a cura di E. Proverbio, 9° Convegno annuale di Storia dell'Astronomia, Napoli, 26-29/9/1997 (s.l., Società Astronomica Italiana, s.a. ma 2000), p. 109. La vicenda dei prismi per il laboratorio di fisica di Corréard è stata segnalata al prof. Giovanni Boato nel maggio 1998.




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