Lezioni di felicità - Odette Toulemonde, di Eric-Emmanuel Schmitt (2006)Odette è una vedova di mezza età: fa la commessa in un grande magazzino e la piumaia alla sera, a casa, per integrare lo stipendio. Fa anche la casalinga in un appartamento in cui si stringe con la figlia disoccupata (e il suo ragazzo) e il figlio parrucchiere (e i suoi amanti). Riesce persino a trovare il tempo per cucinare e rammendare il perizoma del vicino scambista e a dare a tutti, di sé, un'immagine serena. La sua vita è, di fatto, un inferno. Si illude di volare grazie ai romanzi rosa del corrispettivo francese di Liala, seguendo la massima, a lei ignota: "Ho cercato la pace ovunque e non l'ho trovata, se non in un angolo con un libro". Le è invece ben nota – dato che è una piumaia! – Joséphine Baker: solo grazie al suo mito riesce a cantare e a ballare. Ma la finta felice (interpretata da una Catherine Frot così brava, da ridurre tutti gli altri a comparse) riesce a incontrare il suo unico scrittore, all'ennesimo successo commerciale, ma sprofondato in una più che giustificata depressione. Odette non può credere che questa fortuna capiti proprio a lei e prova, per l'ennesima volta, a salvare gli altri. Come cerca di fare il suo alter-ego Gesù – la più grande invenzione del film. Una commedia con un pizzico di musical? No, un melodramma. Proprio un bel mélo! Riccardo Balestrieri © Riccardo Balestrieri 2016 – Revisione 20 V 2016 – Linee di attività – Indice generale – Urania Ligustica |