Astrofilia II

L'astrofilia ligure nel Novecento

L'ASSOCIAZIONE ASTROFILI SPEZZINI E
L'OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI MONTE VISEGGI

Mirco Manuguerra, Paolo Pietrapiana e Giulio Scarfi


*UL home


Indice
Premessa
[1978-1995] [1996-]
1. Una specola sul Golfo dei Poeti
2. Sviluppo del progetto
3. La struttura muraria e la cupola
4. Il telescopio e la strumentazione ausiliaria
5. L'oggetto della ricerca astronomica
6. Didattica e divulgazione
7. L'editoria
[in fieri]
Appendice I  –  Periodici [1992-1995]
Appendice II  –  Asteroidi [1997-2000]
Note



  Premessa

Urania Ligustica si prefigge di condividere le informazioni necessarie a tratteggiare una storia dell'astrofilia in Liguria. Ciò è iniziato nel 2005 con la ricostruzione originale della storia dell'osservatorio astronomico più antico tuttora operativo: la Specola del Righi. Con questa pagina si vuole definire un nuovo formato standard, da seguire anche per le associazioni ancora prive di una sezione dedicata. La scelta di continuare questa avventura con l'Associazione Astrofili Spezzini è stata stimolata dai loro risultati di ricerca: si veda, a mo' di esempio, la tabella in Appendice II.

Questa pagina è basata, in primo luogo, sull'intervento dell'AAS al convegno "Astronomia in Liguria", organizzato dall'Osservatorio Astronomico di Genova nella sede dell'Università Popolare Sestrese (Genova Sestri, 18 giugno 1994). È disponibile il pre-print originale File PDF (1995) degli atti relativi: Bollettino OAG, n. 70 (1996), pp. 89-97. L'articolo è apparso in una versione modificata nel periodico dell'Associazione: "Monte Vissegi: bilancio di un lustro di attività", Astronomica, n. 11-12 (1995), pp. 7-9. Il testo che segue è da integrare ed estendere a tempi più recenti: nel frattempo, si veda ad esempio Link esterno Wikipedia (in parte tratto dall'articolo precedente). Per ulteriori informazioni e contatti diretti con l'Associazione si rimanda a quanto in nota. 1 ▼

*UL Il Curatore


PRIMA PARTE [1978-1995]

  1. Una specola sul Golfo dei Poeti

In una buia notte dell'inverno 1943 sulla città della Spezia il silenzio fu infranto dall'urlo della sirena antiaerea. Dalle colline circostanti l'abitato ed il porto militare le contraeree eressero prontamente un muro di fuoco contro il nemico alto ed invisibile. Anche dalla postazione antiaerea di Monte Viseggi, dopo un breve periodo di presumibile confusione, venne organizzata un'intensa azione difensiva, ma le cronache riferiscono che le potenti mitragliatrici della batteria non trovarono altro che il bersaglio prospettico di un magnifico cielo stellato.

Estate 1989, una luminosissima meteora sporadica saluta con un bagliore di luce effimera l'inaugurazione dell'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi. La cupola aperta tradisce voci eccitate: un sogno durato dieci anni è diventato realtà e l'osservatorio astronomico dell'Associazione Astrofili Spezzini, sulla sommità di una collina tra le più discrete del "Golfo dei poeti", ha preso il posto di una decadente postazione antiaerea della seconda guerra mondiale.

È proprio la storia della specola di Monte Viseggi che proponiamo in questa sede, quale preludio alla presentazione, in articoli che appariranno sulla rivista dell'Associazione, del progetto del nuovo osservatorio sociale.


  2. Sviluppo del progetto

Nel dicembre del 1978 alcuni studenti appassionati di astronomia decisero di fondare alla Spezia l'Associazione Astrofili Spezzini: scopi del nascente sodalizio erano (e sono tuttora) la ricerca e la divulgazione nel campo delle scienze astronomiche. Fu ben presto avvertita l'esigenza di realizzare una struttura che soddisfacesse ad entrambe le esigenze e rafforzasse l'interesse attorno ad una scienza tra le più popolari ed affascinanti. Parafrasando, infatti, un'affermazione di Luigi Baldinelli, decano dell'astrofilia italiana, la sopravvivenza stessa di un gruppo di astrofili è strettamente legata alla realizzazione di una specola astronomica: la disgregazione del gruppo sarà cosa certa – dicono le statistiche – se nel volgere di una decina d'anni dalla fondazione non viene completato un osservatorio sociale.

Non certo intimorita da tali profezie ma, anzi, sicuramente motivata a realizzare un sogno, l'Associazione iniziò l'avventura dell'autocostruzione e dell'autofinanziamento dell'osservatorio sociale già nella primavera del 1980. Il primo significativo risultato fu raggiunto quando, grazie anche alla sensibilità ed all'interessamento di una associazione culturale, furono accelerate le pratiche burocratiche per la concessione di affitto di un'area di 4000 m², ex proprietà della Marina Militare in gestione al Comune della Spezia, destinata a parco montano. Già dai primi sopralluoghi risultò evidente che tale area, sebbene non esente da inquinamento luminoso dovuto alla sottostante città, possedeva alcune caratteristiche che la privilegiavano per scopi scientifici e divulgativi: la comodità rappresentata dalla sua relativa vicinanza al centro urbano, la completa assenza di ostacoli naturali ed artificiali all'osservazione del cielo per 360 gradi e la discreta elevazione sul livello del mare (346 m) la rendevano certamente adatta ad una dignitosa attività astronomica. Alcune postazioni antiaeree ancora presenti, inoltre, si prestavano senz'altro ad essere riconvertite, con una spesa ragionevole, in un solido e sicuro edificio capace di ospitare non solo il telescopio ma anche una piccola sala conferenze.

In questa prima fase la maggior difficoltà consistette giusto nel reperimento dei fondi necessari alla ristrutturazione dell'edificio preesistente. Dopo aver analizzato alcune possibili soluzioni e constatata soprattutto la scarsa disponibilità degli enti pubblici locali a finanziare il progetto, fu deciso di intraprendere la strada dell'autocostruzione della cupola e delle strutture murarie. Per nostra fortuna le opere in cemento armato furono completate quasi interamente a spese di alcuni imprenditori locali, sempre grazie alla mediazione di una associazione culturale (a tutti si rinnovano i più sinceri ringraziamenti). Per quanto riguarda la cupola, invece, fu necessario un impegno personale da parte di molti soci che si protrasse in via continuativa per circa un anno.

Al termine di questa seconda fase, durata circa otto anni, restava da risolvere un ultimo, grande problema inerente il telescopio: acquisto o ancora autocostruzione? Dopo alcuni intensissimi mesi di dibattiti e consultazioni, tra i soci emerse la volontà di acquistare uno strumento da un collaudato artigiano italiano: si decise insomma di privilegiare la robustezza, l'affidabilità e la durata di un prodotto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere l'attività osservativa per molti anni a venire.

L'osservatorio astronomico di Monte Viseggi è stato inaugurato nell'aprile del 1989 con un simpatica cerimonia a cui partecipò, in veste di madrina, la celebre astronoma Margherita Hack. Si scoprì un poco più avanti che in quel giorno fatidico si era concretizzato, per la città, un progetto vecchio di quasi settanta, lunghissimi, anni. 2 ▼


  3. La struttura muraria e la cupola

Tra le sei ex postazioni belliche disponibili fu scelta quella meglio conservata. Sostanzialmente la struttura era costituita da un basamento circolare in calcestruzzo molto solido e circondato da basse mura dove al centro, all'epoca della realizzazione, era posizionato il cannone antiaereo. Del diametro di circa 6 m, essa comunicava, tramite una piccola finestra, con un edificio sotterraneo, sempre in calcestruzzo, adibito a riservetta di munizioni, largo 2 m e lungo 5 m; a tale locale si accedeva tramite una scala di ingresso opposta alla piazzola dell'ex batteria.

Per grandi linee la struttura dell'osservatorio era già ben definita, anche se furono necessarie nuove opere murarie perché divenisse operativa. I lavori consistettero innanzitutto nell'ampliamento della finestra tra l'edificio sotterraneo e l'esterno in modo da creare un comodo accesso al locale del telescopio. Lo spiazzo circolare a cielo aperto fu quindi trasformato in un ampio vano con la costruzione ex novo delle pareti e della soletta in cemento armato, la quale fu progettata con un'apertura centrale di forma circolare del diametro di 4 m. Sul pavimento dell'edificio, in cemento armato, venne eretto, saldamente ancorato, un pilastro in calcestruzzo alto oltre due metri e del diametro di uno, chiamato a sorreggere un massiccio telescopio del peso di circa una tonnellata.

Le strutture murarie furono completate con la realizzazione di un piano metallico rialzato poggiante sulla soletta dell'edificio circolare e del tutto indipendente dalla colonna in precedenza descritta. L'accessibilità a questo piano rialzato fu garantita da una scala e da una botola a scomparsa. In tal modo si ottenne una facile e sicura governabilità del telescopio (posto a più di due metri di altezza rispetto al pavimento dell'edificio) e la totale assenza di vibrazioni indotte sul telescopio stesso dal calpestio del piano metallico rialzato. Parallelamente alla struttura muraria, alcuni soci dell'Associazione progettarono e realizzarono la cupola metallica del diametro di 4 m. La costruzione di questo manufatto fu resa possibile grazie alla generosa collaborazione di un artigiano locale che mise a disposizione i propri mezzi e un'esperienza pluridecennale in carpenteria. Il progetto è quello classico: struttura metallica portante di forma emisferica ricoperta da spicchi di lamiera zincata protetta esternamente da uno strato di vetroresina. L'apertura per il telescopio, larga un metro, è sovrastata da due robusti portelloni in scatolato metallico e lamiera che scivolano tangenzialmente su appositi binari di scorrimento. Terminate le opere in muratura, la cupola (portata da a Viseggi da un autotreno per trasporti eccezionali) fu collocata sulla monorotaia circolare di scorrimento precedentemente fissata sulla soletta in cemento armato dell'osservatorio.


  4. Il telescopio e la strumentazione ausiliaria

La scelta, assai dibattuta, cadde su di un telescopio riflettore di tipo Cassegrain in una delle sue varianti oggi più utilizzate, cioè quella proposta da Ritchey e Chretien. Tale configurazione di ottiche permette, come noto, la realizzazione di strumenti molto compatti anche con lunghe focali, con un campo ben corretto da coma ed aberrazione sferica (anche se non del tutto esente da un residuo astigmatismo e dal piano focale leggermente curvo). L'ottica ha un diametro di 40 cm (focale 320 cm per un rapporto di f/8) ed è supportata da una montatura a forcella sovradimensionata rispetto alle reali necessità, essendo stata progettata per un telescopio di 50 cm. Per offrire un'idea della solidità della meccanica, è sufficiente riportare le dimensioni degli assi della forcella: 11 cm di acciaio massiccio per l'ascensione retta e 5 cm per quello di declinazione. Il peso totale dello strumento è di circa una tonnellata. La gestione degli assi di rotazione avviene tramite motori passo-passo governati da una centralina elettronica digitale. L'inseguimento fotografico viene effettuato utilizzando il sistema della guida fuori-asse mentre la messa a fuoco è ottenuta con il metodo di Foucault. 3 ▼

Dopo cinque anni di attività si può affermare che questa scelta è risultata funzionale, precisa ed economica (quasi tutti gli accessori descritti sono stati realizzati dai soci dell'Associazione). Lo strumento principale è dotato del sistema digitalizzato di puntamento NGC minimax, di produzione americana; esso garantisce un significativo risparmio di tempo nella localizzazione dei corpi celesti. A complemento della strumentazione ottica vi è infine una camera Baker-Schmidt di 20 cm aperta ad f/2, la quale, coprendo circa 6 gradi sulla diagonale del formato 24x36 mm e circa un grado se abbinata a sensore CCD, permette di fotografare tutti quegli oggetti astronomici che per le loro dimensioni angolari sono preclusi al telescopio da 40 cm. Al telescopio maggiore è possibile applicare un riduttore di focale fino a 200 cm, condizione utilissima per le osservazioni di comete ed asteroidi. È evidente che l'utilizzo contemporaneo dei due strumenti offre possibilità di ricerca piuttosto ampie.

Oltre alla fotografia classica su emulsione sensibile, da alcuni anni in progressivo declino, ed anzi oggi a Viseggi completamente abbandonata, esiste la possibilità di ottenere immagini digitali con sensori CCD (dall'inglese Charge Coupled Device e cioè dispositivi ad accoppiamento di carica). Il primo sensore in dotazione all'osservatorio (maggio 1992), l'ST4 di 192x165 pixels, nacque come inseguitore automatico stellare ed è ancora un discreto strumento per impieghi astrofotografici; l'unico limite è rappresentato dal campo utile estremamente esiguo (pochi primi d'arco di campo apparente se posto al fuoco diretto del telescopio principale e solo una ventina di primi con la camera Baker-Schmidt). Attualmente questo sensore, a soli 8 Bit, è stato sostituito da più moderni apparecchi che di seguito brevemente descriviamo. Il secondo CCD, arrivato in casa AAS nell'aprile del 1993, è stato l'ST6 di 375x242 pixels, tuttora pienamente sfruttato per certe sue caratteristiche ancora ineguagliate; grazie ai suoi pixels abbastanza grandi, il sensore misura 8,5x6,7 mm di lato, permette di riprendere campi stellari di 11 primi d'arco al fuoco diretto del 40 cm. Dalla primavera del 1994 questo sensore è stato affiancato dall'EDC1000, una versione riveduta e corretta dell'ST4: di questo conserva il chip di 192x165 pixels ma ha una dotazione di software specificamente dedicato alla ricerca in campo planetario. Dal giugno 1994, infine, c'è un terzo sensore (Starlight XPress CCD camera) di 512x256 pixels, utile nel campo della fotometria per la buona sensibilità anche nella zona blu dello spettro elettromagnetico. 4 ▼

La strumentazione ausiliaria per l'analisi e la riduzione dei dati comprende due elaboratori elettronici (386/33 e 486/66, uno dei quali con lettore laser per dischi ottici) ed un apparecchio comparatore di immagini interamente progettato e costruito da un socio dell'Associazione. 5 ▼ Sempre ad opera di un nostro socio è stato realizzato un microfotometro per l'analisi densitometrica di lastre fotografiche. Tale realizzazione, 6 ▼ insignita di una borsa di studio dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha raggiunto la precisione di ± 0,03 magnitudini su lastre ottenute dall'osservatorio di Asiago. La dotazione di filtri interferenziali comprende il Deepsky (generico - a banda larga di trasmissione), l'O3 (per nebulose planetarie) e l'Hα (per nebulose ad emissione), tutti studiati per minimizzare gli effetti dannosi dell'inquinamento luminoso. Da pochi mesi sono disponibili filtri BVR (secondo lo standard dell'European Southern Observatory) per le riprese in tricromia tramite sensore CCD e, soprattutto, per lo studio fotometrico di oggetti astronomici.

A completamento della strumentazione scientifica vi sono infine il catalogo di 16 milioni di stelle del Guide Star Catalog (Hubble Space Institute), due atlanti digitali (uno su CD ROM con circa 70.000 oggetti non stellari visualizzabili) e svariati programmi per il calcolo delle effemeridi dei corpi celesti, per l'elaborazione digitale delle immagini, per ricerche in campo astrometrico e fotometrico.


  5. L'oggetto della ricerca astronomica

Al termine di un primo breve periodo, che definiremmo "pionieristico" (durante il quale, sperimentando diverse tecniche fotografiche e di inseguimento, si acquisì molta esperienza grazie ad una serie di imprevisti ed alcuni malfunzionamenti) si passò gradualmente alla fase tuttora in corso in cui, pur non avendo ancora sfruttato in pieno le potenzialità della struttura, sono stati raggiunti risultati tali da definire molto positivo il lavoro sino ad oggi concretizzato. Obiettivi principali dell'attività di ricerca di Monte Viseggi sono stati finora i cosiddetti corpi celesti "minori" (in particolare le comete) e la ricerca di supernovae extragalattiche, un settore quest'ultimo nel quale l'Associazione ha prodotto un lavoro di rilevanza nazionale1, tanto che è stata incaricata di riorganizzare nel nostro Paese questo importantissimo settore dell'astronomia non professionistica con l'assunzione della responsabilità, ad interim, della Sezione di Ricerca Supernovae dell'Unione Astrofili Italiani. Anche nel campo dei corpi minori gli studi condotti sono stati oggetto di relazioni a congressi nazionali. 8 ▼


  6. Didattica e divulgazione

Parallelamente all'attività di ricerca, Monte Viseggi da sempre promuove e svolge un'intensa attività didattico-divulgativa.

Il costante intervento divulgativo presso la struttura dell'osservatorio astronomico di Monte Viseggi è ritenuto un obiettivo prioritario dell'Associazione.

A tutt'oggi la specola spezzina, per le caratteristiche logistico-osservative e per la dotazione strumentale, non trova nulla di equivalente nel raggio di un centinaio di chilometri. Ad essa è stato dedicato un amplissimo servizio completo (ben dieci pagine) su una rivista nazionale di prestigio come Nuovo Orione. 9 ▼


  7. L'editoria

Nel marzo del 1992 Mirco Manuguerra (redattore) e Paolo Pietrapiana (direttore responsabile) fondano Astronomica, la rivista quadrimestrale dell'Associazione. Da subito in edicola nel vasto territorio della Lunigiana Storica, oggi la pubblicazione ha raggiunto la dignità della stampa tipografica sotto il marchio di LunaEditore di Paolo De Nevi.

Giunto al suo quarto anno di regolare pubblicazione, Astronomica ha prodotto finora esattamente 70 articoli di cui soltanto 4 a firma di autori esterni all'Associazione. Il dato conferma lo straordinario impegno profuso dal gruppo spezzino, ma soprattutto evidenzia quello che sarà il naturale sviluppo della pubblicazione: entro i prossimi due anni è prevista la realizzazione di un piano per realizzare una realtà editoriale sempre più aperta a tutti i ricercatori e dalla spiccata vocazione alla dimensione interregionale.

Astronomica vanta oggi dodici rubriche: osservazione astronomica (Osservatorio), fotografie di prestigio (L'immagine), originali contributi speculativi, filosofici, matematici o tecnologici (Otium), divulgazione (Divulgativa), gnomonica (Meridiano), archeoastronomia (Archeo), storia della cultura scientifica locale (Documenti), cultura scientifica (Il sofà delle stelle), interviste di prestigio (Incontri), importanti ricorrenze (Anniversari), i fenomeni principali del cielo (Planetario) e, infine, il bollettino dell'Associazione (AAS), composto a sua volta da alcune sottorubriche tra le quali un notiziario e la rassegna stampa.

Tra i lavori più importanti finora pubblicati si debbono citare: una critica filosofica al modello del Big-Bang, 10 ▼ la presentazione di un contributo al calcolo differenziale, 11 ▼ le interviste esclusive all'astronauta Franco Malerba ed al fisico Renato Angelo Ricci, 12 ▼ la scoperta di un importante sito archeastronomico in Val di Vara, 13 ▼ l'ideazione di un nuovo metodo per la determinazione dei valori di quadro di una meridiana, 14 ▼ la presentazione di Galassie, primo titolo della Collana Studi dell'Associazione, 15 ▼ la determinazione della datazione del Viaggio dantesco nella Divina Commedia. 16 ▼


SECONDA PARTE [1996-]

[in fieri]



Piante Viseggi

Figura 1 – Piante dell'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi (2022)
Allegato al bando di gara della Città della Spezia Link esterno Amministrazione trasparente 17 ▼



Stemma Pontremoli

Figura 2 – Un asteroide nello stemma e nel gonfalone della Città di Pontremoli (2004)
Decreto Presidenza della Repubblica 11/5/2004, "Concessione di stemma e gonfalone" Link esterno Governo Italiano 18 ▼




  Appendice I  –  PERIODICI


Astronomica, vol. 1, n. 1 (gennaio-aprile 1992)    Link esterno Calaméo

Immagine originale Indice
Planetarie note e meno note – P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 1-7
Prime osservazioni della supernova 1991 BG nella galassia M 84 – G. Scarfì, L. Zannoni, 8
Osservazioni telescopiche della cometa periodica Faye e della nuova cometa Zanotta-Brewington 1991g1 –
     A. Austi, P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 9-11
Corpus delle meridiane locali: programma di ricerca nella Lunigiana storia –
     P. Pietrapiana, L. Zannoni, 12-13
Keplero e le sue leggi – M. Manuguerra, 14-17
Un premio per i giovani ricercatori spezzini – M. Manuguerra, 18
I segreti del cielo: ciclo di conferenze astronomiche, 7-28 febbraio 1992 – 19
Assemblea ordinaria dei Soci, 6 dicembre 1991 – 20
Notiziario – 21
Biblioteca – 22
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Pagine: 22 + copertina

Astronomica, vol. 1, n. 2 (maggio-agosto 1992)    Link esterno Calaméo

Immagine originale Indice
Cometa Mueller 1991 h1 – P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 1-3
La Luna e gli astrofili – P. Pietrapiana, 4-8
Sensore CCD: prima immagine in inseguimento automatico – [P. Pietrapiana], 9.
Proposta di atlante digitalizzato per la ricerca di supernovae extragalattiche –
     P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 10-11
Corpus dei quadranti solari della Lunigiana storica: aggiornamento dei risultati al 31 maggio 1992 –
     P. G. Lovotti, 12-14
Quel vago messaggio del Pioneer – G. Cattoi, 15
Il "X Agosto" ricordando il Pascoli – M. Manuguerra, 16-17
Un premio per i giovani ricercatori spezzini – 18
Manifestazioni – 19-20
Planetario – A. Austi, 21
Rassegna stampa – 22-23
Gestione – 24
[Scheda per la] Segnalazione di meridiane ed orologi solari
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Pagine: 24 + copertina

Astronomica, vol. 1, n. 3 (settembre-dicembre 1992)    Link esterno Calaméo

Immagine originale Indice
Cometa Shoemaker-Levy 1991 a1: un'esperienza tutta digitale –
     P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Spuntoni, A. Venturino, L. Zannoni, 1-4
Osservazioni fotometriche visuali della cometa Shoemaker-Levy 1991 a1 – A. Miglietta, 5-6
Sulle possibilità di vita extraterrestre – M. Bologna, S. Mugnos, 7-9
Dialogo sul massimo sistema del mondo – M. Manuguerra, 10-11
Aggiornamento delle segnalazioni di quadranti solari al 31 ottobre 1992 – P. G. Lovotti, 12
L'orologio solare di San Lorenzo in Ortonovo – P. Nicolensis, 13
Breve guida all'osservazione di Marte durante l'opposizione '92-'93 – P. Pietrapiana, 14
Effemeridi delle comete P/Schaumasse e P/Swift-Tuttle – 15
La conquista di Venere – G. Cattoi, 16
Manifestazioni – 17-18
Notizie – 19
Rassegna stampa – 20-21
[Scheda per la] Segnalazione di meridiane ed orologi solari
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Formato: 21 x 29,7 cm
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Pagine: 22 + copertina

Astronomica, vol. 2, n. 4 (gennaio-aprile 1993)    Link esterno Calaméo

Immagine originale Indice
Cometa P/Swift-Tuttle (1992t): un ritorno atteso 130 anni – P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 1-4
Metodo di centraggio delle ottiche in riflettore Ritchey-Chretien – P. Pietrapiana, G. Scarfì, 5-8
L'orologio solare di Nicola in Ortonovo, ovvero come si legge un orologio solare – P. Nicolensis, 9-10
Aggiornamento delle segnalazioni di quadranti solari al 31 gennaio 1993 – P. G. Lovotti, 11
I fondamenti della dinamica newtoniana – M. Bologna, M. Manuguerra, 12-15
L'esperienza nello spazio di Franco Malerba – M. Manuguerra, 16-18
Progetto Argonauta 1993 – 19
Manifestazioni – 20
Gestione – 21-22
Rassegna stampa – 23-25
Biblioteca – 26
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Pagine: 26 + copertina

Astronomica, vol. 2, n. 5 (maggio-agosto 1993)    Link esterno Calaméo

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Ricerca di supernovae extragalattiche tramite sensore CCD – G. Scarfì, P. Pietrapiana, L. Zannoni, 1-7
Il modello della distanza – G. Scarfì, 8
Ricerca visuale di supernovae extragalattiche – R. O. Evans, 9-11
La Spezia e il suo Osservatorio Astronomico: storia di un progetto antico – R. Cioni, M. Manuguerra, 12-14
Requiem per gli gnomoni senza quadro – P. Nicolensis, 15-16
Quelle comete effimere portatrici di sventura – 17
Manifestazioni – 18
Notizie – 19
Rassegna stampa – 20-22
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Formato: 21 x 29,7 cm
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Pagine: 22 + copertina

Astronomica, vol. 2, n. 6 (settembre-dicembre 1993)    Link esterno Calaméo

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Perseidi 1993: a caccia di meteore aspettando la tempesta – P. Pietrapiana, R. Cioni, L. Sannino, 1-5
L'immagine [nebulosa planetaria NGC 3587 = M 97] – P. Pietrapiana, G. Scarfì, L. Zannoni, 6
La determinazione della declinazione di quadro con il metodo dei valori autoconsistenti – P. G. Lovotti, 7-11
Principio e legge di gravitazione universale – M. Manuguerra, 12-13
Per il DCL anniversario della Podesteria della Spezia – M. Manuguerra, D. Tivegna, 14-16
La cometa P/Encke – P. Pietrapiana, 17
Manifestazioni – 18
Notizie – 19
Rassegna stampa – 20-22
Copertina: bianca con
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Formato: 21 x 29,7 cm
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Pagine: 22 + copertina

Astronomica, vol. 3, n. 7 (gennaio-aprile 1994)    Link esterno Calaméo

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Osservazioni digitali di Marte, Giove e Saturno durante il 1993 – P. Pietrapiana, 1-4
Fotografia di oggetti celesti dotati di moto proprio – G. Scarfì, 5-6
Derivata ad indice reale – M. Bologna, 7-8
Per una definizione scientifica del concetto di Dio – M. Manuguerra, 9-12
L'equazione del tempo sulle meridiane della Lunigiana – P. Nicolensis, 13-16
La cultura scientifica alla base del nuovo millennio: intervista al Prof. Renato Angelo Ricci –
     M. Manuguerra, 17
Per il XV anniversario dell'Associazione Astrofili Spezzini – 18-19
Giove e la cometa Shoemaker-Levy 1993e: un'attrazione fatale – P. Pietrapiana, 20
Manifestazioni – 21
Notizie – 22
Gestione – 23
Rassegna stampa – 24-25
Biblioteca – 26
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Astronomica, vol. 3, n. 8 (maggio-agosto 1994)    Link esterno Calaméo

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Immagini digitali di comete. Risultati della campagna osservativa novembre '93-maggio '94 –
     P. Pietrapiana, L. Sannino, 1-5
La prima immagine digitale amatoriale della SNe 1994w – L. Sannino, G. Scarfì, 6
Giove e la cometa Shoemaker-Levy 1993e – 7
Una guida AAS per la ricerca di supernovae extragalattiche tramite sensore CCD – 8-9
Il sito archeoastronomico di Monte Dragnone nella Lunigiana storica – S. Berti, P. G. Lovotti, 10-13
Elementi di meccanica celeste – M. Manuguerra, 14-15
Considerazioni sul XXV anniversario della conquista della Luna – M. Manuguerra, 16
Divina Commedia: un'indicazione astronomica alla base del segreto della datazione del Viaggio –
     M. Manuguerra, 17
Cometa Machholz 1994o e cometa P/Borrelly – P. Pietrapiana, 18
Manifestazioni – 19
Notizie – 20
Rassegna stampa – 21-22
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Formato: 21 x 29,7 cm
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Astronomica, vol. 3, n. 9 (settembre-dicembre 1994)    Link esterno Calaméo

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Quei lividi di Giove – [L. Testa], 1
Attività astronomica alla Spezia dal 1950 al 1964 – A. Monti, 2-4
Inquinamento luminoso, ovvero alle radici di un problema etico – M. Manuguerra, 5-6
I Giornata Nazionale contro l'inquinamento luminoso – 7
L'orologio solare del Banco di Napoli alla Spezia – P. Nicolensis, 8-11
Sulla possibile natura archeoastronomica del sito megalitico di Tramonti – M. Manuguerra, 12
Marte in opposizione afelica – P. Pietrapiana, 13-14
Manifestazioni – 15
Notizie – 16
Gestione – 17-19
Rassegna stampa – 20-22
Copertina: bianca con
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Formato: 21 x 29,7 cm
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Astronomica, vol. 4, n. 10 (gennaio-aprile 1995)    Link esterno Calaméo

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P/Borrelly: cometa con anticoda – P. Pietrapiana, L. Sannino, G. Scarfì, 7-10
Maximum Entropy Deconvolution: rivoluzione seconda – G. Scarfì, P. Pietrapiana, 11-14
Universo: alcuni punti deboli del modello standard – M. Manuguerra, 15
TNG: il Telescopio Nazionale italiano Galileo – P. G. Lovotti, S. Berti, 16-19
L'amante dell'Orsa Maggiore – F. Guadagnini, 20
Corpus meridiane Lunigiana storica: aggiornamento al 1994 – P. Nicolensis, 21
Applicazioni archeoastronomiche del metodo dei valori autoconsistenti – P. G. Lovotti, 22
Ulteriori contributi alle ricerche archeoastronomiche sul sito megalitico di Tramonti – S. Berti, 23
AAS – 24
Manifestazioni – 25
Notizie – 26-27
Rassegna stampa – 28

[Nota: nel pdf conviso su Calaméo (situazione del 5/4/2023) mancano le pp. 7, 10-11 e non è chiaro il contenuto delle pp. 1-6]
Copertina: bianca con
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Formato: 21 x 29,7 cm
Stampa: offset
Tiratura: ??
Pagine: 28 + copertina

Astronomica, vol. 4, n. 11-12 (maggio-dicembre 1995)    Link esterno Calaméo

Immagine originale Indice
Monte Vissegi: bilancio di un lustro di attività – P. Pietrapiana, G. Scarfì, 7-9
Progetto Logarghena: un messaggio di pace per il Terzo Millennio – M. Manuguerra, 10-11
Tra Stonehenge e Monte Palomar: l'idea di un osservatorio astronomico universale – S. Calabretta, 12-13
Tra Stonehenge e Monte Palomar: specifiche tecniche del progetto – S. Repetto, 14
Quell'avventura ardita tra Scienza, Arte e Storia – G. Ratti, 14
Il fascino antico del circolo megalitico – P. G. Lovotti, 15-16
Una specola per la Lunigiana – S. Milano, 17
Un nuovo tempio sulla Via Francigena – E. Ferri, 18
Omaggio a Pontremoli: la bellezza di una lunula discreta – P. Nicolensis, 19-20
Osservatorio megalitico del Dragnone: ulteriori conferme degli allineamenti astronomici – S. Berti, 21-22
AAS – 23
Manifestazioni – 24-28
Notizie – 29-30

[Nota: anche in questo caso non è chiaro il contenuto delle pp. 1-6]
Copertina: bianca
con immagine a colori
Formato: 21 x 29,7 cm
Stampa: offset
Tiratura: ??
Pagine: 30 + copertina




  Appendice II  –  ASTEROIDI


IAU Nome definitivo Data scoperta Scopritori (in ordine alfabetico)
Scheda IAU MPC (10211) La Spezia 6 settembre 1997 Paolo Pietrapiana, Giulio Scarfì, Luciano Zannoni 19 ▼
Scheda IAU MPC (12575) Palmaria 4 settembre 1999 Paolo Pietrapiana e Luigi Sannino
Scheda IAU MPC (18928) Pontremoli 25 agosto 2000 Paolo Pietrapiana, Luigi Sannino, Giulio Scarfi 20 ▼
Scheda IAU MPC (36033) Viseggi 19 luglio 1999 Paolo Pietrapiana, Giulio Scarfi, Luciano Zannoni 21 ▼
Scheda IAU MPC (58672) Remigio 28 dicembre 1997 Aldo Bondielli, Paolo Pietrapiana, Luigi Sannino 22 ▼
Scheda IAU MPC (58691) Luigisannino 24 gennaio 1998 Giulio Scarfi e Luciano Zannoni 23 ▼
Scheda IAU MPC (69565) Giulioscarfi 5 gennaio 1998 Paolo Pietrapiana e Luigi Sannino




  Note

▲ 1   Si veda la pagina "Contatti" nel ricco sito Link esterno Associazione Astrofili Spezzini A.P.S. Una cospicua galleria fotografica, comprendente anche diversi articoli giornalistici e documenti d'archivio, è in Link esterno Flickr. Nell'aprile 2023 è in corso da un anno una sottoscrizione pubblica, finalizzata a ristrutturare e integrare la strumentazione dell'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi Link esterno GoFundMe. Per inciso: alcune fonti riportano "Visseggi" e "Vissegi". Le attività più recenti sono segnalate nel gruppo Link esterno facebook.

▲ 2   R. Cioni, M. Manuguerra, "L'Osservatorio Astronomico della Spezia: storia di un progetto antico", Astronomica, 2 (1993), n. 5, e La Spezia Oggi [rivista camerale], 22 (1994), n. 2.

▲ 3   P. Pietrapiana, "Semplice dispositivo di messa a fuoco secondo il metodo di Foucault" [Relazione scientifica al XXIV Congresso U.A.I., Aosta 1990], I Quaderni di Planetario, n. 3 (1991).

▲ 4   Al momento della realizzazione del presente articolo [1995], la strumentazione CCD dell'A.A.S. è limitata alla sola camera ST6.

▲ 5   R. Cioni, "Blink 90" [Relazione scientifica al XXIV Congresso U.A.I., Aosta 1990], I Quaderni di Planetario, n. 3 (1991).

▲ 6   L. Spuntoni, "Microfotometro per l'analisi densitometrica di lastre fotografiche" [Relazione scientifica al XIX Congresso U.A.I., Bologna 1985].

▲ 7   P. Pietrapiana, G. Scarfi, L. Zannoni, "Proposta di atlante di immagini digitali per la ricerca di supernovae extragalattiche" [Relazione scientifica al XXV Congresso UAI, Bologna 1991], Astronomica, 1 (1992), n. 2.
P. Pietrapiana, G. Scarfi, "Ricerca visuale di supernovae extragalattiche", Nuovo Orione, 1 (1992), n. 1.
P. Pietrapiana, G. Scarfi, L. Zannoni, "Ricerca di supernovae extragalattiche tramite sensore CCD" [Relazione scientifica all'Assemblea dei Soci UAI, Firenze 1993], Astronomica, 2 (1993) n. 5, e Nuovo Orione, 3 (1994), n. 27.
G. Scarfi, L. Zannoni, P. Pietrapiana, G. Bonatti, "GALASSIE - Guida alla ricerca di supernovae tramite sensore CCD", Collana Studi, n. 1 (1994) [e relativa relazione scientifica al XXVII Congresso UAI, Milano 1994].

▲ 8   P. Pietrapiana, G. Scarfi, L. Spuntoni, "Cometa Levy 1990c - Rapporto della campagna osservativa" [Relazione scientifica al XXIV Congresso UAI, Aosta 1990], I Quaderni di Planetario, n. 3 (1991).
P. Pietrapiana, G. Scarfi, L. Spuntoni, A. Venturino, L. Zannoni, "Cometa Shoemaker-Levy 1991 a1" [Relazione scientifica al XXVI Congresso UAI, Forlì 1992], Astronomica, 1 (1992), n. 3.

▲ 9   P. Pietrapiana, G. Scarfi, "L'osservatorio astronomico dell'Associazione Astrofili Spezzini", Nuovo Orione, 1 (1992), n. 6.

▲ 10   M. Manuguerra, "Dialogo sul massimo sistema del mondo", Astronomica, 1 (1992), n. 3.

▲ 11   M. Bologna, "Derivata ad indice reale", Astronomica, 3 (1994), n. 7.

▲ 12   M. Manuguerra, "L'esperienza nello spazio di Franco Malerba", Astronomica, 2 (1993), n. 4.
"La cultura scientifica alla base del nuovo millennio" [intervista al Prof. Renato Angelo Ricci], Astronomica, 3 (1994), n. 7.

▲ 13   S. Berti, P. G. Lovotti, "Il sito archeoastronomico di Monte Dragnone nella Lunigiana Storica", Astronomica, 3 (1994), n. 8.

▲ 14   P. G. Lovotti, "La determinazione della declinazione di quadro con il metodo dei valori autoconsistenti", Astronomica, 2 (1993), n. 6.

▲ 15   Cfr. nota 7.

▲ 16   M. Manuguerra, "Divina Commedia: un'indicazione astronomica alla base del segreto della datazione del Viaggio", Astronomica, 3 (1994), n. 8.

▲ 17   Più precisamente dal bando che ha per titolo: Procedura ad evidenza pubblica per l'assegnazione in concessione della gestione dell'Osservatorio Astronomico sito in loc. Viseggi-La Spezia, La Spezia (27/4/2022). Le piante sono state pubblicate ad esempio in Link esterno CDS News (9/5/2022).

▲ 18   La stella a cinque punte, che campeggia sopra la torre merlata, è stata aggiunta per ricordare l'asteroide dedicato alla Città di Pontremoli dall'Associazione Astrofili Spezzini Link esterno Wikipedia. Ciò è dovuto alla passione civica di Enrico Ferri (1942-2020), sindaco del Comune dal 1990 al 2004 Link esterno Wikipedia; si legga, in merito alla sua particolare sensibilità, l'articolo in Astronomica, n. 11-12 (1995), p. 18 Link esterno Calaméo. La storia è così riassunta in Link esterno Comune di Pontremoli: "La scoperta di una 'stella' (il nome scientifico è 'pianetino o asteroide') avvenuta il 25 agosto 2000 ha permesso al Comune di Pontremoli di ottenere dal Minor Placet [Planet] Center degli USA di darle nome 'Pontremoli': la 'stella' ha un diametro di circa 132 Km e si trova in una posizione compresa tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Pontremoli ha dato il nome ad una stella recentemente scoperta, per cui viene da oggi definita la 'Città della stella'. In tal senso sono stati rivisti sia lo Stemma che lo stesso Gonfalone che troverete appeso nell'anticamera del Sindaco" (situazione dell'11/4/2023).

▲ 19   Gli scopritori sono specificati in Link esterno Osservatorio Astronomico Iota Scorpii. In un articolo sulla stampa locale sono presenti almeno due errori: il 4 settembre 1997 come data di scoperta e l'aggiunta di Luigi Sannino agli scopritori Link esterno Liguria Oggi (7/9/2022). Lo stesso Luigi Sannino ha confermato i nomi dei tre scopritori indicati nella tabella di cui sopra – allegato pdf a comunicazione privata (6/4/2023).

▲ 20   "Giulio Scarfi, Paolo Pietrapiana, Luciano Zannoni" sono indicati quali scopritori in Link esterno Osservatorio Astronomico Iota Scorpii (situazione dell'11/4/2023), ma Luigi Sannino – allegato pdf a comunicazione privata (6/4/2023) – ha confermato quelli specificati nella tabella di cui sopra.

▲ 21   In questo caso esiste la piena corrispondenza dei nomi degli scopritori tra quanto indicato in Link esterno Osservatorio Astronomico Iota Scorpii (situazione dell'11/4/2023) e quanto riportato da Luigi Sannino – allegato pdf a comunicazione privata (6/4/2023).

▲ 22   Gli scopritori sono stati specificati da Luigi Sannino – allegato pdf a comunicazione privata (6/4/2023).

▲ 23   IAU MPC ha riportato come scopritori solo Giulio Scarfì e Luciano Zannoni, ma Luigi Sannino – allegato pdf a comunicazione privata (6/4/2023) – ha indicato come tali: Paolo Pietrapiana, Luigi Sannino, Aldo Bondielli, Luciano Zannoni.



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