Urania Ligustica

L'astrofilia ligure nel Novecento

ROBERTO MANELLI

Riccardo Balestrieri, Silvano Di Corato e Luca Maccarini

Astrofilia I


Fotografia originale Copyright

Figura 1 – Roberto Manelli (Sestri Ponente, 14 maggio 2011) 1


Roberto è spirato a Genova, nell'Ospedale di San Martino, nella notte tra il 27 e il 28 luglio 2021, dopo una lunga malattia: mancherà a tutti quelli che lo hanno conosciuto. Aveva 61 anni (era nato nel 1959) ed era in pensione da due. Aveva avuto la fortuna di trovare, e il merito di mantenere in tempi sempre più difficili, un lavoro a lui congeniale. Aveva esordito installando e manutenendo gli orologi da timbratura – allora meccanici! – e si era sempre tenuto aggiornato, allargando via via il suo raggio di azione e contribuendo all'affermazione della sua azienda.
La passione per l'astronomia era nata quando era ancora uno studente. Aveva dato un valido contributo all'
Osservatorio Astronomico di Genova: ad esempio, per vari anni aveva contribuito a redigere le pubblicazioni sociali. Non è facile spiegare com'è cambiato il rapporto col cielo dagli anni Settanta ad oggi. Basti dire che, quando Roberto è entrato nella Sezione Astrofili dell'Università Popolare Sestrese, per visualizzare il cielo nell'arco dell'anno e della notte si usava il planisfero, realizzato per la propria latitudine con una finestra sagomata girevole su una base di cartone. Dieci anni fa, sul tavolo del ristorante, aveva trasformato il suo telefonino in una bussola; all'aperto, invece, lo aveva rivolto al cielo – in quel momento coperto – per visualizzare le costellazioni, che sarebbero state visibili proprio in quella direzione e con quell'apertura angolare! Chi ha esperienza di vita sociale sa quanto sia importante avere persone che rendono più coesa l'associazione. Roberto era disposto a dare una mano in qualunque occasione... che immancabilmente si concludeva a pizza e birra.
Sempre curioso e aperto alle novità, aveva tanti interessi e riusciva a coltivarli in perfetta sinergia: fotografo, informatico, radioamatore. La musica in alta fedeltà non era certo l'ultima delle sue passioni. Amavamo entrambi i Genesis; la conoscenza di Roberto, anche in questo campo, era più profonda della mia: mi aveva consigliato di ascoltare
The Fountain of Salmacis e Trespass. Il suo profilo Link esterno Twitter si apre con la frase socratica: I know that I don't know, ma

... he learnt of a truth
which only one wolf may know.

Il ricordo di Silvano Di Corato

Lo conobbi così.
Nell'ormai lontano luglio 1977 Marco, nipote di Alessandro Lotta, mi invitò ad un incontro di "astrofili" di cui faceva parte suo zio. Avevo solo 16 anni ma molta curiosità e poi l'idea di osservare il cielo mi entusiasmava. Giunti nel luogo dell'incontro – il belvedere del Santuario di Sant'Alberto – conobbi Giorgio Montaldo, l'ing. Giorgio Montaguti e Roberto Manelli, di un anno più grande di me e... con la barba. La barba che mantenne per tutta la vita e che divenne segno ironico-identificativo di quelli che lì per lì non ricordavano il nome: "il barba" insomma.
Dopo quella sera persi di vista "il barba". Si era acceso comunque l'entusiasmo per l'astronomia, forse per la mia giovane età e forse per il fascino che trasmetteva la volta celeste e i suoi oggetti.
Alessandro Lotta si prodigò in accattivanti insistenze affinché andassimo in Sezione Astrofili, la SAUPS dell'epoca. Successe così che nell'ottobre dello stesso anno mi recai in piazzetta Università Popolare Sestrese, alle 21.00 di un sabato sera. Ritrovai Roberto, anche lui approdato da poco alla Sezione. Ci iscrivemmo quasi contemporaneamente: forse lui una settimana prima.
L'approccio di Roberto non fu solo visuale. Dimostrò subito interesse per la cultura astronomica e bibliografica; divenne infatti a breve il responsabile della biblioteca SAUPS, allora ospitata in un armadio di una stanza della sede del sodalizio. Ricordo che mi diede un numero doppio della rivista Sky and Telescope: era del 1978, ma lo conservo ancora! Poco dopo di noi arrivarono in Sezione Paolo Leoncini e Flavio Fontanelli.
Con Roberto si sviluppò un'amicizia in quanto, come tanti giovani dell'epoca, condividevamo vari interessi, tra cui la musica e la fotografia. Proprio in quegli anni Roberto acquistò una fotocamera Asahi Pentax Spotmatic-F, sostituendola a una Zenith, mentre io acquistai una Olympus OM-1. Fotocamere analogiche "gloriose": ad esempio l'Olympus OM-1 aveva due pistoncini per ridurre le vibrazioni dello specchio e la possibilità di alzarlo prima dello scatto, appositamente per l'astronomia.
Ci iscrivemmo entrambi anche alla Sezione Fotocine dell'UPS nel 1980 e conoscemmo Silvano Galanti. Frequentammo poi l'officina di Virginio Monticelli. In quegli anni l'UPS e la SAUPS erano per noi una seconda casa. L'entusiasmo era molto, c'era tanto da scoprire, non esisteva il computer che scoprimmo solo anni dopo nel Commodore 64!
Avevamo interessi simili come seguire, alla TV dei ragazzi, Avventura – sigla di apertura "She Came In Through The Bathroom Window", eseguita da Joe Cocker, sigla di chiusura "A Salty Dog" dei Procol Harum – e, alla radio, l'immancabile Alto Gradimento.
Roberto aveva studiato da ragioniere all'Istituto Tecnico Commerciale Paolo Tortelli, all'epoca sito in salita delle Battistine. Trovò più congeniale entrare nel mondo del lavoro nella ditta Lanza Sistemi, tutt'ora esistente, dove ha lavorato fino alla pensione. Lavoro meticoloso e di precisione fin dai primi anni, dovendo installare, gestire e riparare orologi di timbratura per aziende e istituti di credito. Negli ultimi anni accusava un po' di stanchezza: la ditta aveva clienti fuori anche fuori Liguria, per cui Roberto doveva alzarsi molto presto e percorrere anche centinaia di chilometri. Con l'avvento dell'elettronica e dell'informatica ha saputo aggiornarsi, non solo per esigenze professionali, ma anche per sua personale passione.
Nel 1998 eravamo insieme ai Piani di Praglia per il passaggio della cometa Hale-Bopp, che Roberto fotografò con un Celestron 5: ne conservo una copia.
Le strade della vita ci portarono altrove e non lo vidi per alcuni anni. In qualche occasione siamo riusciti a bere insieme una birra o un buon whisky, specie d'inverno alla Enoteca Tartana di Boccadasse.


Il ricordo di Luca Maccarini

Roberto era una persona molto generosa, simpatica e cordiale, che purtroppo non ho più avuto modo di incontrare da quando, a metà degli anni '90, mi trasferii definitivamente a Milano per lavoro.
Ricordo ancora come se fosse ieri (correva invece l'anno 1976), che quando mi iscrissi alla Sezione Astrofili, Roberto mi diede molti consigli su come osservare la Luna. Rammento anche (siamo a metà degli anni '80) che, terminata la serata osservativa all'Osservatorio di Sestri Ponente dopo l'una di notte, si saliva in automobile ed insieme a Silvano Di Corato, Emilio Bolgiaghi e Roberto Alfano raggiungevamo il Cutty Sark, un pub inglese situato in un vicolo adiacente al Palazzo Ducale, per continuare a parlare di astronomia (e non solo, anche di musica, altra grande passione di Roberto), mentre si sorseggiava un boccale di birra da un 1 litro (loro) ed io (da buon astemio) una lattina di Coca Cola.
Mi dispiace davvero che Roberto ci abbia lasciato così presto!


Altri amici astrofili hanno condiviso un pensiero. Giuseppe Chiodo: "È una notizia che fa veramente male al cuore. Era ancora giovane... un bravo ragazzo... Ricorderò Roberto in compagnia dei molti vecchi amici che lo hanno preceduto: Monticelli, Lossada, Tarroni, De Simone, Minafra, Filippi, Calafatti, Camerlenghi, Navone, Lorenzini, Montaguti e Tortonese". Flavio Fontanelli: "Veramente un pezzo della mia giovinezza che se ne va". Paolo Leoncini: "Non mi ricordo di aver mai litigato una volta con Roberto. Al massimo... mi guardava con quegli occhioni sgranati e al più scuoteva la testa". Remo Rimotti: "Ho un bel ricordo di lui, di una persona semplice e buona".


Enrico Giordano, direttore dell' Link esterno Osservatorio Astronomico di Genova, non lo ha conosciuto ma si unisce a noi scrivendo: "Un pezzo di OAG se ne va, quindi sempre di più la nostra missione è dare continuità a tutto quello che avete fatto".



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Figura 2 – L'officina di Virginio Monticelli (Sestri Ponente, 1977 o 1978) 2




1 Nella pizzeria Il Vicolo erano presenti anche Silvano Di Corato, Silvano Galanti, Michele Terzo e Riccardo Balestrieri.

2 Da sinistra a destra: Silvano Di Corato, Arturo Navone, Virginio Monticelli, Flavio Fontanelli (? di profilo), non riconosciuto (di spalle), Giorgio Montaldo, Roberto Manelli. Fotografia riprodotta in Urania Ligustica su autorizzazione dell'autore.



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