Urania Ligustica

L'astrofilia ligure nel Novecento

GIORGIO MONTAGUTI

Riccardo Balestrieri, Silvano Di Corato e Roberto D'Osualdo

Astrofilia I


Fotografia originale Copyright

Figura 1 – Giorgio Montaguti è il secondo da sinistra (Pegli, 27 marzo 2010) 1



Giorgio Montaguti è nato a Parigi nel 1931. Nel 1958 si è laureato in Ingegneria industriale all'Università degli Studi di Bologna, con una tesi in Misure elettriche. È mancato a Genova l'8 febbraio 2020.

L'Ing. Montaguti – come tutti lo chiamavamo nell'Osservatorio Astronomico di Genova – è stato uno degli astrofili, che ha caratterizzato una struttura dove teoria e prassi hanno sempre proceduto insieme. La sua specialità era l'elettronica, ma gli piaceva "sporcarsi" le mani: una sua macchina per lavorare gli specchi è stata a lungo in officina.

Nello stabilimento sestrese della Link esterno Marconi era una figura importante: la sua invenzione "Dispositivo temporizzatore a circuiti logici transparente agli impulsi" (1977) è tuttora ricordata in Link esterno Espacenet.

L'unico suo articolo apparso sul Bollettino OAG è dell'aprile 1996: "Ricezione di immagini meteorologiche", con il sottotitolo significativo "Un buon esempio di collaborazione" File PDF. Il lavoro su commessa in Marconi sembra avergli ispirato un articolo del 1997 rimasto inedito: "Astrofili o industriali?"; lo stampato ad aghi, conservato da D'Osualdo, è stato trascritto per fornire il testo in questa sede File PDF.


Il ricordo di Silvano Di Corato

Nel lontano 1976 (o era il 1977?), in località Sant'Alberto di Sestri Ponente, in una serata alla fine di agosto osservai per la prima volta in un telescopio. Era un riflettore Newton ∅ 140 mm, con la consueta messa a fuoco in alto sul tubo; questo era di plastica e la montatura equatoriale era di legno e motorizzata. Il telescopio era del tutto autocostruito dall'Ing. Giorgio Montaguti. Vidi la stella doppia Albireo. Di lì ad un mese mi iscrissi alla Sezione Astrofili dell'Università Popolare Sestrese.
Lo ricordo, come del resto descritto dal figlio Carlo durante la Santa Messa, come una persona positiva, molto intelligente e anche molto pratica: non è scontato che chi è buon teorico possa avere allo stesso modo la manualità e la capacità di trattare i materiali come era in grado di fare l'Ing. Montaguti.
Sapeva relazionarsi con tutti: da Virginio Monticelli a Giorgio Montaldo e i frequentatori dell'officina. Negli anni '70, era in grado di progettare e costruire anche le ottiche per rifrattori, forse un caso quasi unico allora in Italia. Era una persona che, grazie alle sue capacità e ai suoi interessi, si è dedicata nel tempo anche ad altre passioni, oltre l'astronomia e l'elettronica. In quest'ultima era geniale: i circuiti funzionavano a meraviglia, ma il cablaggio sembrava disordinato, perché concepiva il sistema elettrico o elettronico e lo realizzava in breve tempo, senza curarne l'estetica.
Sono grato di aver potuto conoscere persone come Lui.


Il ricordo di Roberto D'Osualdo

Con la sua disponibilità, la sua tenacia a trovare sempre la soluzione ai problemi, l'apertura mentale, l'inventiva e l'offerta a piene mani della sua esperienza, ha lasciato su di me un segno indelebile. Avendo lavorato entrambi alla Marconi, mantenevamo sempre quel filo comunicativo sulle ultime novità, sui nostri vecchi colleghi e amici, scambiandoci le esperienze durante gli incontri conviviali che potevamo avere con gli stessi.
Ci sono stati periodi in cui la frequentazione con l'Ing. Montaguti è stata più continua, come quando con Alessandro Freda e Federico Rossi abbiamo costruito i nostri CCD per fotografare il cielo profondo, nell'ambito dell'Osservatorio Astronomico di Genova. Non avendo avuto io una specifica formazione elettronica, ho avuto bisogno di numerosi consigli sulle connessioni delle circuiterie prima e successivamente sulle prove pratiche di test.
Dopo il nostro allontanamento dall'Osservatorio sestrese, con l'Ing. Montaguti ci siamo incontrati per diversi anni il sabato pomeriggio, insieme a Flavio Fontanelli, Massimo Casalino e Bruno Giarola, presso la Cooperativa Omnibus di Pegli. Altri amici astrofili ci raggiungevano saltuariamente, in particolari occasioni di saluto ed auguri.
Durante questi incontri trattavamo oltre agli argomenti astronomici, anche ambiti molto diversi che ci interessavano anche per motivi pratici (elettronica, meccanica, salute, burocrazia, nuove leggi, tempo libero) e pratiche filosofiche che però non venivano recepite volentieri da molti… Molto spesso gli incontri proseguivano a casa sua, dove la Signora Montaguti offriva agli intervenuti fra le altre cose degli ottimi gelati, non proprio analcolici, fatti in casa.
Come ha detto il figlio Carlo durante la cerimonia funebre, le passioni dell'Ing. Montaguti sono state tante e nate dalla sua infinita curiosità. Ricordo fra le altre la scultura in legno, la pittura, e la ceramica con la quale ha prodotto, fra le altre cose, una notevole quantità di orecchini da donare alle donne africate legate al Dispensario diretto dal figlio Carlo Link esterno CMS Focolari (l'Ingegnere e Sua moglie sono sempre stati orgogliosissimi di quanto sta facendo il loro figlio in Costa d'Avorio).
Fra i consigli dell'Ing. Montaguti due sono quelli che ricordo più volentieri. Uno è il dovere "dare del LEI" alla tensione da 220 volt. L'altro è la necessità di guardare "di brutto" l'apparecchiatura che non funziona: bisogna osservare molto attentamente anche i piccoli dettagli, per individuare la possibile causa del difetto.
Incontrare l'Ing. Montaguti era sempre una esperienza auspicabile e piacevole, perché era sempre positivo, entusiasta e propositivo. Mi mancherà moltissimo.



Fotografia originale Copyright

Figura 2 – Giorgio Montaguti è il secondo da destra (Pegli, 27 marzo 2010) 2




1 Fotografie realizzate nel giardino della Cooperativa Omnibus Link esterno Street View (collegamento attivo, come gli altri citati, il 17 febbraio 2020), dove il sabato pomeriggio si incontravano i membri dell'informale Gruppo Astrofili di Pegli. Da sinistra: Roberto D'Osualdo, Giorgio Montaguti, Giorgio Montaldo, Flavio Fontanelli, Giuseppe Chiodo (di schiena).

2 Da sinistra: Silvano Di Corato, Giuseppe Chiodo, Riccardo Balestrieri, Pietro Lorenzini (in secondo piano), Mariano Antolini, Massimo Casalino, Giorgio Montaldo, Bruno Giarola (in secondo piano), Giorgio Montaguti, Roberto D'Osualdo.



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