Urania Ligustica

Genova e il Dominio di Terraferma




Zecca di Genova
Tallero per il Levante - rovescio (1677)
Collezioni d'Arte di Banca Carige 1


Quando R. G. Boscovich viene coinvolto nei problemi del porto di Savona e dell'acquedotto di Genova, è doge Giambattista Cambiaso (1711-72); conosce bene la situazione savonese, perché vi è stato governatore a partire dal 1746 e ne ha organizzato brillantemente la difesa contro i Piemontesi, durante la guerra di successione austriaca. È un oligarca in grado di risolvere problemi annosi, a giudicare, ad esempio, dalla decisione di realizzare, a sue spese, la prima strada carrabile di collegamento con il Ducato di Milano, in parte lungo i possedimenti di famiglia in val Polcevera.2

I principali esponenti dei riformatori all'interno del governo genovese sono Agostino Lomellini (1709-1791), non coinvolto nella vicenda del porto, e Marcello Durazzo (1710-1791): entrambi procuratori perpetui e molto attivi nell'esecutivo. Avevano ricoperto il dogato, rispettivamente, nei bienni 1760-62 e 1767-69.3

Claudio Costantini (1933-2009) ci ricorda qual'era la condizione di Savona a distanza di 250 anni dall'interramento del suo porto.

Savona era stata la vittima più illustre del dominio genovese. Il decremento della popolazione urbana è indice della decadenza economica della città: iniziato intorno alla metà del Seicento, era proseguito nel secolo successivo. Gli otto o novemila abitanti del 1608-13 erano diventati poco più di seimila nel 1667 ed erano ancora a questo livello nel 1777. L'area urbana che nel quattordicesimo secolo era di 16 ha. si ridusse nel Settecento ad appena 12 ha. Con il porto insabbiato e le manifatture deserte, Savona appariva nel 1781 a Nicolò De Mari «uno scheletro»; dieci anni più tardi, quando pure si cominciava a registrare una certa ripresa demografica, Nicolò De Mari confermava quell'immagine di una città vuota, spenta, con «moltissime» case disaffittate, «benché le piggioni sieno di una modicità che non è immaginabile» [Ricordi del Minor Consiglio, luglio 1791]. Mortificata come centro commerciale e industriale, nonostante qualche tentativo secentesco di valorizzarne il porto quale scalo di transito per il Piemonte, Savona era diventata capoluogo di una vasta area agricola: buona parte della stessa popolazione urbana trovava impiego nell'agricoltura e la popolazione rurale, che a metà del Cinquecento non raggiungeva un terzo della popolazione totale della giurisdizione, ne rappresentava una buona metà ai primi dell'Ottocento.4

Com'è organizzato il territorio savonese, il cui governatore è Gio. Battista Grimaldi (1740-1805),5 all'epoca delle relazioni di Boscovich?

Governo di Savona: è già Ufficio Maggiore col titolo di Pretura per il cap. 36 della Costituzione del 1576. Viene trasformata in Governo con legge 5 aprile 1606 e quindi compresa nei Dieci Governi regolati dalla legge del 1757. Il suo Governatore è assistito da Vicario Dottore. Comprende: i tre quartieri cittadini di Consolazione, San Giovanni e Lavagnola e si estende a Legino, Fornaci, Cantagalletto, Cadibona, Ca' di Ferro. Comprende anche la comunità di Quiliano divisa nei due Poderi di Genova e di Savona. Il primo con Morosso, Quazzola, Tiassano; il secondo con: Quilianello, Treponti, Pomo, Capanne, Gagliardi, Valleggia, Montagia, Roviasca, Viarzo, Garzi, Cervaro. Per la legge 26 ottobre 1699 si estende anche al territorio della ex Pretura di Vado con la valle di Segno che, in precedenza, ne costituiva ufficio minore subordinato. Al Governatore di Savona sono subordinate la Comunità di Spotorno e la Podestaria della Stella.6

Molti incarichi di governo sono gestiti direttamente dalla Dominante. Di questi fa parte la Deputazione per lo "spacciamento" del porto di Savona: una magistratura pro tempore di cui fanno parte Marcello Durazzo e il più giovane Francesco Gaetano Doria;7 la presenza del primo dimostra la volontà di affrontare seriamente il secolare problema.




1 L'immagine qui proposta rappresenta bene il concetto di dominio della Repubblica di Genova, sebbene la moneta sia stata coniata per i traffici con il Medio Oriente; la superbia genovese sarà ridotta, pochi anni dopo, da Luigi XIV: si vedano le pagine dedicate al bombardamento e alla sottomissione di Genova del 1684-1685, nella sezione di Urania Ligustica dedicata a Paris Maria Salvago. L'immagine è tratta da una fotografia di Mauro Parodi, in la Casana, 52 (2011), n. 2, seconda di copertina Gruppo Banca Carige. È una moneta di cui è riconosciuta la grande bellezza, con diametro 41 mm e peso 27,25 g; ne sono noti solo tre esemplari Wikipedia.

2 L. M. Levati, I Dogi di Genova dal 1771 al 1797 e vita genovese negli stessi anni (Genova, Tipografia della Gioventù, 1916), pp. 7-15, 719-722. M. Cavanna Ciappina, "Cambiaso, Giovanni Battista", in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 17 (Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1974), pp. 122-123 DBI.

3 Ad Agostino Lomellini e al suo entourage sarà dedicata una sezione di Urania Ligustica. Su Marcello Durazzo: M. Cavanna Ciappina, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 42 (Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993), ad vocem DBI.

4 C. Costantini, La Repubblica di Genova nell'età moderna (Torino, UTET, 1978), pp. 422-423. Sull'esasperato sfruttamento agricolo del territorio, si rimanda alla pagina ad hoc.

5 Grimaldi è stato governatore di Savona dal 30 settembre 1771 sino a, forse, l'autunno 1773. Cfr. G. Assereto, "La Repubblica e le riforme. Genova e Savona nella seconda metà del Settecento", Materiali per una storia della cultura giuridica, 32 (2002), n. 2, pp. 325-362; si veda, in particolare, la bibliografia alla nota 9 a p. 328. L'articolo è acquistabile, con una procedura piuttosto agile, tramite il sito della casa editrice Il Mulino.

6 G. Forcheri, Doge, Governatori, Procuratori, Consigli e Magistrati della Repubblica di Genova (Genova, Tipografia Tredici & C., 1968), pp. 174-175.

7 Da non confondere con Francesco Maria Doria quondam Brancaleone, che faceva parte dell'altra Deputazione straordinaria per Savona, attiva nello stesso periodo, insieme a Nicolò De Mari e al governatore Grimaldi.




© Riccardo Balestrieri 2012  –  Revisione 15 III 2012  –  R. G. Boscovich  –  Urania Ligustica