Urania Ligustica

Astronomi del Re

Recensore del Journal des Sçavans

Carte de la Lune (1787) 1

Astronomi del Re


Indicatore di completezza


Fonte?


Carte de la Lune, par J. D. Cassini; à Paris, chez Dezauche Géographe, successeur des sieurs Delisle & Phil. Buache, premiers Géographes du Roi, rue des Noyers. Prix 6 livres.

Cette Carte, la plus grande & la plus exacte qui ait été publiée, est de vingt pouces de diametre, elle est intéressante par son objet, par son Auteur, par ses détails & par la beauté de son exécution; le cuivre étoit resté depuis 1692 à l'Imprimerie Royale, & c'est à [<635-636>] M. le Comte de Cassini que nous avons l'obligation de sa publication que tous les astronomes desiroient depuis long-tems. Il est vrai qu'on n'y trouve pas le noms des taches; mais on y peut suppléer par la table des positions en longitudes & latitudes de 89 taches qui est dans le Opuscules de T. Mayer publiés à Gottingue.2




1 Recensore del Journal, "Carte de la Lune", Le Journal des Sçavans, 1787, Settembre, pp. 635-636.

2 La prima edizione della carta deve essere stata ordinata dallo stesso G. D. Cassini, all'epoca dell'incisione del rame a cura di Jean Patigny, in un numero limitato di copie, data la grande rarità di tali incisioni. Il primo stato è stato tirato nel 1679, come chiarito da Launay nel 2003 (v. il riferimento più oltre). La Luna ha un diametro di 20 pollici, vale a dire 54 cm.

La recensione riguarda il secondo stato dell'incisione, su cui è stata aggiunta la scritta "Carte de la Lune / de Jean Dominique Cassini"; la tiratura è stata di cento copie. Lo stesso Cassini IV ricorda: "[Nel 1692 Cassini I] fait graver une grande figure de la lune dont, pendant un intervalle de sept années, il s'était occupé d'observer chaque tache l'une après l'autre, et d'en faire faire des dessins parfaitement exécuteés en grand par Patigny. [...] J'ai fait voir à l'Académie des Sciences, en 1787, la collection précieuse de ces dessins recueillis dans un atlas format grand-aigle, et j'ai publié la réduction de cette grande figure de la lune, gravée par Janinet, avec des observations très-curieuses qui n'avaient point été publiées", in Mémoires pour servir à l'Histoire des Sciences et à celle de l'Observatoire Royal de Paris, suivis de la vie de J.-D. Cassini, écrite par lui-même, et des éloges de plusieurs académiciens morts pendant la Revolution (Parigi, Bleuet, 1810), p. 340. La vendita della ristampa aveva fruttato al conte di Thury 300 livres: tale successo e la recensione di cui sopra, quindi, lo avevano convinto a ordinare nel 1788 a Jean-François Janinet (1752-1814) una riduzione della carta, in cui la Luna ha un diametro di soli 17,6 cm, ma vi compare la denominazione dei particolari lunari. Perché la recensione accenna al 1692, anno anche indicato da S. Débarbat, "Cassini et ses découvertes dans le Système de Saturne", L'Astronomie, 113 (1999), p. 252? La fonte è, molto probabilmente, lo stesso Cassini IV.

Le fonti sopra citate non sono esplicitate nel seguente articolo, basato anche su manoscritti, cui si è qui attinto: F. Launay, "La tête de femme de la carte de la Lune de Cassini", L'Astronomie, 117 (2003), n. 1 (gennaio), pp. 10-19.

L'Osservatorio di Parigi conserva un esemplare del primo stato e sei del secondo stato. Un altro esemplare (del I stato?) è conservato dallo Harry Ransom Humanities Research Center, nell'Università del Texas ad Austin: è riprodotto in Link esterno History of Science Collections (al 17/9/2003; esistenza confermata il 31/12/2014). È possibile che un altro esemplare sia conservato a Milano, dato che una immagine della mappa compare in una pagina dello Link esterno Osservatorio Astronomico di Brera (al 17/9/2003; non più esistente il 31/12/2014).

La British Library conserva un esemplare del II stato, poiché si vede la scritta aggiunta in basso in Link esterno Learning - Mapping Minds (al 27/9/2005; esistente a un link diverso il 31/12/2014); nella stessa pagina è ingrandito il particolare della "Donna nella Luna", di cui all'articolo di F. Launay sopra citato. Secondo la scheda divulgativa della British Library, "This map of the moon was printed in Paris in 1679" e l'incisione è attribuita a Claude Mellan (1598-1688): questo brillante artista, in effetti, è l'autore di un'altra carta della Luna a bulino.

Fra sei riduzioni realizzate dal 1694 al 1792, conservate nella Linda Hall Library, la più fedele è inserita nella prima edizione francese del trattato popolare: J. Keill, Institutions astronomiques (Parigi, H.-L. Guerin & J. Guerin, 1746); cfr. la fonte presente sul Link esterno web al 29/7/2003, con la riproduzione di un particolare (non più esistente il 31/12/2014).



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