Urania Ligustica

L'orientamento degli edifici in Liguria

Chiese romaniche

San Donato  –  Genova

Orientamenti

1. Identificazione, descrizione e dedicazione

Comune Genova (GE).
Sito Via San Donato 10 Link esterno Street View - Google Maps - Bing Maps - CIVIS.
Proprietà Parrocchia di San Donato della arcidiocesi di Genova Link esterno sito diocesano.
Accessibilità A esterni e interni.
Descrizione L'ipotizzata origine in età longobarda non è finora sostenuta da documenti o prove archeologiche. La chiesa non è di fondazione monastica: è sempre stata officiata da prepositi o canonici di San Lorenzo.
Una chiesa romanica esisteva ante 1143, ma le opinioni sulla datazione dell'edificio tuttora conservato sono discordi, nonostante convergano sul suo completamento nel 1160 – da una ambigua epigrafe sullo stipite destro del portale principale. Pesenti (1977) ha sostenuto che la chiesa dei primi anni del XII secolo aveva navate brevi, con proporzioni presbiterio/navate simili a quelle della chiesa genovese dei SS. Cosma e Damiano; nel 1160 sarebbero stati completati il prolungamento di tre campate verso occidente e il totale rifacimento dei muri divisori delle navate e della facciata. Cervini (2002) ha imputato la realizzazione di sei colonne a rocchi bianchi e neri alla limitata disponibilità di colonne monolitiche, di spoglio, e le incongruenze riscontrate in varie parti dell'edificio a varianti in corso d'opera.
L'allungamento non ha mutato in modo significativo la direzione dell'asse longitudinale della chiesa, ma l'edificio è condizionato dai restauri integrativi che si sono susseguiti a partire dal 1888, anche a causa di danni nell'ultima guerra. Un disegno della facciata realizzato nel 1885 da Alfredo D'Andrade, dopo uno scrostamento parziale, mostra che del rosone erano rimasti solo i limiti laterali dell'oculo e che della monofora di destra esisteva un piccolo lacerto simmetrico alla monofora di sinistra, meglio conservata. Il ripristino di maggiore impatto e in qualche misura arbitrario è il protiro, realizzato sulla base della cornice, di buchi lasciati nel muro dall'asportazione delle mensole, e delle fondazioni per le basi delle colonne.
Il fianco destro, qui più importante, non è immune da ripristini, tra cui i portali (due sono murati) e la successione di monofore, decisamente più larghe di quelle in facciata; non è chiaro se la posizione, le misure e le proporzioni delle finestre siano basate su quanto sopravvissuto o su una interpretazione dei brani in facciata. Si noti che le prime due monofore a partire dalla facciata non sono al centro della rispettiva campata, come accade invece per le altre quattro e per quella sul presbiterio.
La complessità del fianco sinistro testimonia ancora la successione degli interventi nel tempo; la navatella in origine prendeva luce da alcune monofore, in parte non simmetriche con quelle del fianco destro, come documentato da Ceschi (1954): gli edifici presenti (chiostro, sagrestia, ecc.) dovevano essere più bassi o addossati solo ad alcuni tratti del muro.
L'abside maggiore è l'unico elemento di età moderna sopravvissuto ai ripristini, nonostante negli interventi del dopoguerra siano emerse le fondazioni romaniche, nonché l'attacco laterale e l'inizio di una decorazione a dentelli visibili all'esterno, vicino all'absidiola destra. Le absidiole sono invece state quasi integralmente ricostruite, sulla base dei muri di fondazione e degli attacchi laterali fino alle cornici: i volumi sono quindi attendibili, ma le monofore sono ipotetiche.1
Dedicazione Donato di Arezzo, vescovo e martire († 7 VIII 362); festa il 7 Agosto.2

2. Galleria di immagini antiche

Non ancora disponibili.


3. Galleria di immagini originali dello stato attuale

Fotografia originale
Fig. 3.1 – Facciata *
Fotografia originale
Fig. 3.2 – Portale e protiro *
Fotografia originale
Fig. 3.3 – Transizione di stile negli archetti pensili sul fianco destro °
Fotografia originale
Fig. 3.4 – 1ª monofora dalla facciata °
Fotografia originale
Fig. 3.5 – 2ª monofora °
Fotografia originale
Fig. 3.6 – 3ª monofora °
Fotografia originale
Fig. 3.7 – 4ª monofora dalla facciata °
Fotografia originale
Fig. 3.8 – 5ª monofora °
Fotografia originale
Fig. 3.9 – 6ª monofora dalla facciata °
Fotografia originale
Fig. 3.10 – 7ª monofora °
Fotografia originale
Fig. 3.11 – Paramento lapideo del fianco destro °
Fotografia originale
Fig. 3.12 – Torre nolare da Ovest *
Fotografia originale
Fig. 3.13 – Torre nolare da Sud-Ovest *
Fotografia originale
Fig. 3.14 – Torre nolare da Sud *
Fotografia originale
Fig. 3.15 – Torre nolare da Est *
Fotografia originale
Fig. 3.16 – Torre nolare e absidi da Sud-Est *
Fotografia originale
Fig. 3.17 – Torre nolare da Nord-Est °
Fotografia originale
Fig. 3.18 – Absidiola destra *
Fotografia originale
Fig. 3.19 – Absidiola sinistra *
Fotografia originale
Fig. 3.20 – Resti dell'abside maggiore °
Fotografia originale
Fig. 3.21 – Deviazioni rispetto all'asse viario *
Fotografie di Riccardo Balestrieri (* 21 IX 2010, ° 13 V 2011)

4. Coordinate geografiche e orientamento principale

Latitudine φ 44° 24' 20",81 = 44°,40578 Nord.
Longitudine λ 8° 55' 53",11 = 8°,93142 Est.
Quota +31 m (ellissoidica; +12 m sul livello del mare).
Datum Ellissoide di riferimento WGS84.3
Link esterno Google Maps satellite e rilievi

Orientamento delle tre frecce Frecce di orientamento sovrapposte 
a rielaborazione originale in B&N da fonte esterna Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.1 – Immagine satellitare a orientamento invariato

Frecce di orientamento sovrapposte 
a rielaborazione originale in B&N da fonte esterna Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.2 – Immagine satellitare ruotata verso l'alto di un angolo pari all'azimut misurato

Nelle fotografie satellitari di cui sopra, le frecce rosse sono allineate con il colmo del tetto delle navate, a due falde.
Nella figura in alto, l'orientamento è invariato rispetto all'immagine originale. L'asse risulta orientato, dal portale all'abside: 128° ± 0°,5 N>E. Per confronto, sono delineati gli assi orientati a 127° e 129° N>E.
La figura in basso è un dettaglio della precedente, ingrandito, con un contrasto diverso e ruotato verso l'alto di 128°: l'asse di orientamento, qui diventato verticale, è duplicato per un miglior confronto con il colmo del tetto.
Estratto da Google Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2003

Estratto da Google Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2005

Estratto da Google Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2005

Estratto da Google Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.6 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2007

Estratto da Google Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.7 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2007

L'orientamento del colmo del tetto è stato verificato con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili e scartando quelle in cui il particolare di interesse non era ben delineabile (per risoluzione insufficiente e/o illuminazione inadatta). Le immagini a più alta risoluzione sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.4

Tab. 4.A – Orientamento del colmo del tetto
Immaginex1x2x3x4x5xσ
19 IX 2003127,49
Fig. 4.3
127,85129,90129,64128,81128,741,06
7 III 2005128,46
Fig. 4.4
128,00128,66127,98127,80128,180,36
22 XI 2005128,63
Fig. 4.5
129,22128,11128,53128,10128,520,46
8 IX 2007128,36
Fig. 4.6
128,16128,51128,42128,35128,360,13
10 X 2007128,40
Fig. 4.7
128,75129,00128,59129,09128,770,29
128,41,3

L'incremento del numero di immagini ad alta definizione ha suggerito di eliminare, il 24/2/2014, le misure relative all'immagine satellitare del 19/9/2003 (cfr. Fig. 4.3).

L'analisi statistica è qui equivalente a quella applicata alle immagini di Google Earth (Tab. 4.A).

Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto
Immaginex1x2x3x4x5xσ
7 III 2005128,46
Fig. 4.4
128,00128,66127,98127,80128,180,36
22 XI 2005128,63
Fig. 4.5
129,22128,11128,53128,10128,520,46
8 IX 2007128,36
Fig. 4.6
128,16128,51128,42128,35128,360,13
10 X 2007128,40
Fig. 4.7
128,75129,00128,59129,09128,770,29
128,40,7
Link esterno Flash Earth

Estratto da Flash Earth Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.8 – Immagine satellitare originale

Da una diversa fotografia satellitare, riferita a una diversa griglia di coordinate, sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5

Tab. 4.C – Orientamento del colmo del tetto
x1x2x3x4x5x
127,87127,87127,83127,87127,58127,80,4

Bing Maps ha fornito, ante il 12/4/2013, una nuova immagine satellitare, analizzata con gli stessi metodi di cui alla foto precedente.

Rielaborazione originale da fonte esterna Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.9 – Immagine satellitare originale

L'analisi statistica è qui equivalente a quella applicata alle immagini di Google Earth (Tab. 4.A).

Tab. 4.D – Orientamento del colmo del tetto
Immaginex1x2x3x4x5xσ
Fig. 4.8127,87127,87127,83127,87127,58127,800,13
Fig. 4.9129,57129,79129,69129,73129,40129,640,15
128,50,2

Bing Maps ha fornito, ante il 24/2/2014, una nuova immagine satellitare, analizzata con gli stessi metodi di cui alla foto precedente.

Rielaborazione originale da fonte esterna Orientamento della fotografia satellitare
Fig. 4.10 – Immagine satellitare originale

L'analisi statistica è qui equivalente a quella applicata alle immagini di Google Earth (Tab. 4.A).6

Tab. 4.E – Orientamento del colmo del tetto
Immaginex1x2x3x4x5xσ
Fig. 4.8127,87127,87127,83127,87127,58127,800,13
Fig. 4.9129,57129,79129,69129,73129,40129,640,15
Fig. 4.10128,52128,39128,44128,77128,51128,530,15
128,50,2
Orientamento da Google Earth 128°,4 ± 0°,7 N>Edato utilizzato per orientare la planimetria (§ 6).
Flash Earth 128°,5 ± 0°,2 N>E – in ottimo accordo con il risultato precedente.
Atlante di Genova 125° ± 4° N>E.7
Rilievi in sito Dati attualmente non disponibili.

5. Ambito territoriale

Contesto originario Orti e aree rurali nella città murata.
Pendenza declivio 9 %.
Vincoli orografici Trascurabili.
Vincoli topografici Trascurabili: area non edificata direttamente controllata dalla Chiesa.8

6. Planimetrie orientate

Rielaborazione originale Orientamento della planimetria
Fig. 6.1 – Planimetria attuale 9
Rielaborazione originale Orientamento della planimetria
Fig. 6.2 – Planimetria della fase romanica alla quota delle monofore 10

7. Ricerca di regole astronomiche

Rielaborazione originale Orientamento della planimetria
Fig. 7.1 – Direzioni potenzialmente significative

I cerchi inscritto e circoscritto all'arco absidale e la duplicazione del secondo sulla proiezione del tiburio sono riportati in celeste.

A – Azimut 128° – Asse longitudinale della chiesa, passante per il portale principale e una monofora al centro dell'abside, non documentata ma molto probabile.
Prolungando con Google Earth la linea verso Sud-Est, si nota che passa, prima di giungere al mare, sull'attuale piazza Sarzano e sulla collina di Carignano; il punto più alto, però, potrebbe essere in corrispondenza delle mura del Barbarossa, erette nel 1155-66: ipotizzando un'altezza di 11 m su una quota di +38 m, si ottiene +49 m (+18 m rispetto a San Donato) a 247 m di distanza, da cui un'altezza di poco superiore a 4°.
Nel caso la skyline non sia stata alterata da edifici più vicini alla chiesa, nel 1160 il Sole sorgeva in quella direzione dal 30 Novembre al 5 Dicembre e dal 24 al 28 Dicembre; gli intervalli cronologici sono ampi a causa del moto apparente del Sole, molto lento in prossimità del solstizio d'inverno, avvenuto il 14 Dicembre. L'orientamento della chiesa è stato però fissato ben prima: quanto meno alla fine dell'XI secolo o agli inizi del XII. A parità di altezza sull'orizzonte, nel 1109 il Sole sorgeva in quella direzione dal 1° al 5 Dicembre e dal 24 al 29 Dicembre: gli intervalli non sono molto cambiati nell'arco di mezzo secolo.
Per quanto riguarda il primo periodo, la festa più importante è S. Andrea apostolo, il 30 Novembre: la prima traccia del suo culto a Genova è il piccolo monastero cistercense eretto su uno scoglio fra Cornigliano e Sestri Ponente. Il secondo periodo è decisamente più significativo, poiché è centrato su Natale, S. Stefano e S. Giovanni evangelista.

B – Azimut 128° + 180° = 308° – Il Sole tramonta, al solstizio d'estate, nel punto più a Nord dell'orizzonte astronomico: un rilievo anche relativamente basso diminuisce l'azimut in cui il Sole tocca l'orizzonte naturale. Pur tenendo conto della rifrazione astronomica su un orizzonte sgombro da ostacoli, non si va oltre 305°, per la latitudine di S. Donato. Il che significa che i raggi del Sole al tramonto possono illuminare la facciata ed entrare nelle sue aperture, ma senza raggiungere il celebrante e l'altare.
Tramite Google Earth, la linea è stata prolungata verso Nord-Ovest: il rilievo più alto è un crinale verso Punta Martin, nell'entroterra di Prà, a +947 m (+916 m rispetto a San Donato) e 13.730 m di distanza, da cui un'altezza apparente di quasi 4°.

C – Azimut 90° – Una monofora settentrionale nell'abside poteva individuare l'orizzonte astronomico da cui sorge il Sole nei giorni degli equinozi primaverile e autunnale.
A causa dell'orientamento dell'asse longitudinale della chiesa, l'allineamento delle monofore laterali dell'abside verso Est e Sud avrebbe comportato una dissimmetria: esistono casi del genere nelle chiese liguri? La simmetria, peraltro, poteva essere ottenuta non volgendo esattamente a Sud la monofora destra: cfr. il commento per la direzione F.

D – Azimut 38° – Le monofore sul fianco sinistro non guardano verso un punto dell'orizzonte da cui sorge il Sole (l'azimut dell'orizzonte astronomico è all'incirca compreso, per questa latitudine, fra 56° e 124°).
Ciò non esclude illuminazioni particolari alla mattina o altri orientamenti celesti: ad esempio, dal centro della soglia si poteva forse vedere l'Est grazie alla strombatura della seconda monofora a partire dalla controfacciata.

F – Azimut 180° – La monofora destra nell'abside poteva essere volta a Sud.
Grazie alla sequenza di monofore sul transetto e sul fianco destro, una monofora absidale con asse meridiano non era essenziale a fini cronologici. Ciò avrebbe permesso di mantenere una perfetta simmetria, rispetto all'asse longitudinale della chiesa, con la monofora opposta, molto più utile per la determinazione dell'Est: cfr. il commento per la direzione C.

F' – Azimut 180° – Linea meridiana passante per la monofora del transetto.
La monofora del transetto dovrebbe essere utile ancora oggi, grazie all'intersezione della linea meridiana con la risega del pilastro, anche nel caso la sua larghezza sia ora superiore a quella originaria.
Utilizzando la planimetria in Ceschi (1954) e la sua sezione longitudinale sull'asse della chiesa, a p. 131, si ottiene un'altezza della base della monofora sul pavimento del transetto pari a 5,4 m e una sua distanza dal basamento del pilastro pari a 4,4 m (4,6 m dalla risega soprastante); il limite inferiore del fascio di luce solare doveva toccare il basamento del pilastro intorno al 28 Marzo e al 2 Settembre 1109 (intorno al 24 Marzo e al 7 Settembre 1109 per la risega soprastante). La festa fissa più importante, intorno ai periodi indicati, è la Natività di Maria Vergine: 8 Settembre.
In giorni più vicini al solstizio d'inverno, sempre al mezzogiorno locale, il fascio è proiettato più in alto e tocca la massima altezza al solstizio d'inverno: ad esempio il 15 Dicembre 1109. In giorni più lontani dal solstizio d'inverno, il fascio si avvicina sempre più al fianco destro del transetto, fino a toccare la minima distanza da esso al solstizio d'estate: ad esempio il 15 Giugno 1109.

F" – Azimut 180° – Linea meridiana passante per due monofore ai lati opposti delle navate.
Coincidenza casuale?

F''' – Azimut 180° – Linee meridiane attraversano tutte le monofore del fianco destro, senza essere ostacolate dalle colonne, e la monofora del transetto, conclusa dalla risega del pilastro.
La larghezza delle monofore è così ampia, al giorno d'oggi, da rendere improbabile la formazione della lama di luce, al mezzogiorno locale, già ipotizzata in Sant'Agostino della Cella. Ancora oggi, però, si devono formare nelle navate particolari effetti luminosi nel corso dell'anno.

Nella figura che segue sono tracciate tre linee meridiane, in arancione, e gli assi di mezzeria delle navate, tutti orientati verso A, in rosso. I segmenti celesti indicano, per alcune date dell'anno, la distanza dalla proiezione sul pavimento della base della singola monofora sino al limite inferiore della macchia di luce solare (o della lama di luce, nel caso di monofore originarie più strette di quelle ripristinate); in quattro casi l'estremo superiore è fissato a priori sulla relativa linea di mezzeria. Il segmento celeste obliquo, sotto la scala planimetrica, è servito per definire la lunghezza degli altri segmenti.
I segmenti più brevi (su F' e vicino a F") sono relativi al solstizio d'estate; quello su F" agli equinozi; quello su F''' al solstizio d'inverno. Il segmento a sinistra di F" raggiunge l'asse longitudinale della chiesa: corrispondeva, nel 1109, ad un periodo dal 14 al 17 Febbraio e dal 10 al 14 Ottobre; l'unica festa fissa importante, per il Genovesato, è la Dedicazione della chiesa metropolitana, celebrata il 10 Ottobre.11
L'estremo inferiore del segmento cade in tutti i casi nella metà interna della monofora corrispettiva: la corrispondenza è ottima, se si considera che il pavimento delle navate è stato forse ribassato.

Rielaborazione originale Orientamento della planimetria
Fig. 7.2 – Linee meridiane

G – Azimut 218° – Le monofore sul fianco destro non guardano verso un punto dell'orizzonte in cui tramonta il Sole (l'azimut dell'orizzonte astronomico è all'incirca compreso, per questa latitudine, fra 236° e 304°).
Ciò non esclude illuminazioni particolari nel pomeriggio o altri orientamenti celesti.12


8. Ricerca di regole geometriche

Non ancora completata.


9. Conclusioni e prospettive

Sebbene le forme romaniche della chiesa siano in parte dovute a ripristini, sembra certo l'orientamento dell'asse longitudinale verso l'alba di Natale e dei giorni immediatamente successivi: il celebrante poteva vedere il sorgere del Sole dalla finestra posta al centro dell'abside; le finestre laterali potevano invece indicare l'Est e il Sud.

Al mezzogiorno locale, il Sole entra tuttora nelle monofore poste sul fianco destro della chiesa: una successione di lame di luce doveva apparire d'improvviso sul pavimento delle navate, se in origine le finestre avevano una larghezza minima inferiore a quella dovuta ai restauri ottocenteschi. L'effetto è meno preciso, ai fini del computo, nel caso di monofore più larghe.

Il limite inferiore delle lame di luce (più o meno lunghe nel corso dell'anno) tocca la linea di mezzeria della navata destra al solstizio d'estate e quella della navata sinistra al solstizio d'inverno. Il limite inferiore toccava invece l'asse longitudinale della chiesa il 10 Ottobre, antica e importante festa della Dedicazione della chiesa metropolitana. Ciò è coerente con la fondazione di San Donato da parte dei canonici di San Lorenzo.

Rilievi in sito dovranno essere interpretati sulla base delle relazioni di restauro dell'Ottocento e del Novecento, per verificare l'attendibilità della geometria e della posizione delle monofore esistenti e la quota originaria del pavimento delle navate.13


Note

1 Fonti principali consultate. Fonti principali
C. Ceschi, Architettura romanica genovese (Milano, Luigi Alfieri, 1954), pp. 126-134 – quattro fotografie di esterni e sette di interni; sezioni trasversale e longitudinale, rilievi facciata e fianco destro, pianta non orientata. F. R. Pesenti, Chiesa di San Donato (Genova, Sagep, 1977) – una fotografia anteriore ai restauri e tre rilievi di D'Andrade; una fotografia aerea, sei di esterni e quattro di interni; due fotografie di dipinti su tavola; sezione longitudinale da Ceschi (1954); pianta orientata. F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), pp. 11, 16, 17, 25, 113-118 – quattro fotografie a colori di esterni e tre di interni; sezione longitudinale e pianta non orientata, a p. 114, tratte da Ceschi (1954).

Altre fonti pertinenti.
F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, vol. 1 (Genova, Gio. Grondona quondam Giuseppe, 1846), pp. 297-304 Link esterno Fo.S.C.A., Google libri per Harvard University e Bayerische Staatsbibliothek. D. Castagna, M. U. Masini, Genova. Guida storico artistica (Genova, Masini, 1929), pp. 119-122. D. Citi, "La Liguria", in S. Chierici, D. Citi, Il Piemonte. La Val d'Aosta. La Liguria (Milano, Jaca Book, 1979), pp. 432-433. AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), pp. 111-112 Link esterno Google libri. E. Poleggi e I. Croce, Ritratto di Genova nel '400: veduta d'invenzione, con disegni di G. Zibordi Marchesi (Genova, Sagep, 2008), pp. 196-197. [Parrocchia di S. Donato], Chiesa di San Donato. Genova (Genova, B. N. Marconi, s. a.).

Fonti web.
Scheda specifica in Link esterno Fo.S.C.A. Un divertente video sul fantasma di Stefano Raggi Link esterno Ghost Tour Italy.

L'epigrafe sullo stipite destro del portale maggiore è stata così trascritta: "In nomine domini nostri Iesu Christi anno incarnatione eiusdem MCIX inditione septima tempore Iovannis prepositi Sancti Donati", da Pesenti (1977). Il problema consiste nella non corrispondenza di anno e indizione. Il periodo cronologico di quindici anni qui usato deve essere l'indizione bedana, detta anche costantiniana o cesarea, secondo il computo genovese: l'anno inizia il 24 Settembre, ma un anno dopo rispetto a quanto in uso altrove. Al 1109 corrisponderebbe l'indizione seconda o, togliendo una unità, la prima. È stato quindi proposto che lo scalpellino abbia commesso un errore: MCIX per MCLX. Al 1160 corrisponderebbe, infatti, l'indizione settima (dopo la sottrazione dell'unità) e un prevosto di nome Giovanni è in effetti citato in documenti del 1158. Cfr. A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), pp. 5, 6, 319, 321. Come accennato al § 7, dal punto di vista degli allineamenti astronomici non ci sono differenze significative tra i due anni.

2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 211-212. A. Cappelli (1998), p. 163. I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 609-611. Informazioni a carattere generale in Link esterno Santi e Beati. Dalla presente analisi non è emerso alcun allineamento collegabile alla festa di S. Donato.

3 Dati ottenuti tramite Google Maps, nell'agosto 2010, per la facciata, in corrispondenza del portale di accesso alla navata centrale; verificati con Google Earth nell'ottobre 2010. La quota sul livello del mare proviene da un punto sulla stessa piazza S. Donato, a +12,31 m in: AA.VV., Atlante di Genova. La forma della città in scala 1:2000 nell'ortofotopiano e nella carta numerica (Venezia, Marsilio, 1995), tav. 56; con Google Earth è stata ottenuta la quota ellissoidica +31 m per lo stesso punto. La chiesa è compresa tra le isoipse +15 e +20 m sul livello del mare in: L. Grossi Bianchi, E. Poleggi, Una città portuale del Medioevo: Genova nei secoli X-XVI (Genova, Sagep, 1979), tav. I, pp. 36-38. Quote ellissoidiche sono qui usate per determinare, in prima approssimazione, l'ostruzione dell'orizzonte astronomico: il dato di interesse, però, è la quota relativa dell'ostacolo lungo la linea di vista, vale a dire la differenza tra la quota del rilievo e quella della chiesa; il sistema di riferimento non dovrebbe quindi influire in misura significativa sui risultati presentati.

4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 9 VIII 2011. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Link esterno Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per Link esterno media pesata e Link esterno errore associato. Lo strumento Righello di Google Earth fornisce un dato coerente con quello ottenuto tramite il metodo precedente. Lo strumento Righello fornisce anche la lunghezza del segmento. La lunghezza della navata centrale è compatibile con quella fornita da Ceschi (1954), p. 126: 25,10 m esclusa la soglia del portale. Sempre secondo Ceschi, l'intera lunghezza interna, dalla soglia al muro absidale, è pari a 37,75 m; la larghezza totale è 12,50 m all'estremità occidentale delle navate e 12,65 m vicino al transetto. Misure diverse in Medioevo restaurato. Genova 1860-1940, a cura di C. Dufour Bozzo (Genova, Pirella, 1984), p. 117: intera lunghezza interna 37,20 m; larghezza del transetto 12,80 m; larghezza delle navate, sinistra da 2,60 a 3,00 m, centrale da 4,60 a 5,00 m, destra 3,00 m (colonne escluse).

5 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.10.

6 L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.12.

7 Il dato è stato ottenuto risolvendo trigonometricamente triangoli misurati con il righello sulle tavole fotogrammetriche 56 e 72 dell'Atlante di Genova (1995).

8 La pendenza è misurata in base alla distanza tra le isoipse inferiore e superiore (rispetto alla chiesa, sul prolungamento dell'asse longitudinale), in: Grossi Bianchi e Poleggi (1979), tav. I, pp. 36-38; dalla stessa fonte sono ricavate le informazioni relative a contesto e vincoli.

9 La migliore planimetria sinora edita è ancora quella in Ceschi (1954), p. 126: non è orientata. In questa rielaborazione sono stati eliminati i tratteggi relativi alle dimensioni interne e rafforzata la scala. La planimetria è stata quindi ruotata ad azimut 128° N>E, nell'ipotesi che l'orientamento del colmo del tetto coincida con quello della navata centrale entro l'errore specificato. Le planimetrie in Medioevo restaurato e Pesenti (1977) riportano, a differenza di Ceschi, i locali di età moderna cui si accede dalla navata sinistra, ma sono di dimensioni inferiori e meno dettagliate rispetto a quella del 1954 e sembrano riprese da essa; la seconda, però, è orientata: rispetto al Nord indicato, l'asse longitudinale della chiesa è ad azimut 135° N>E.

10 Nella planimetria di Ceschi (1954), le monofore non sono evidenti nel caso esistano aperture a livello inferiore (ad esempio, le due piccole porte murate nella parte più orientale del fianco Nord). Questa rielaborazione evidenzia le finestre, mantenendo solo i due portali, semplificando il fianco sinistro e annerendo i muri; è stato inoltre cancellato il prolungamento moderno dell'abside maggiore. La planimetria è stata quindi ruotata ad azimut 128° N>E.

11 Cambiaso (1917), pp. 244-246.

12 Le effemeridi astronomiche utilizzate in questa sezione sono state ottenute con Sky View Café, ver. 4.1.4 (15 agosto 2007): coordinate topocentriche e posizioni altazimutali del centro del disco solare. Cfr. la versione gratuita on-line http://www.skyviewcafe.com/. L'altezza del Sole sull'orizzonte è stata corretta per la rifrazione con le formule empiriche di G. G. Bennett: Almanacco 2010 di Astronomia (Unione Astrofili Italiani), p. 12.

13 Per le date anteriori al 15 ottobre 1582 (giorno di inizio dell'attuale calendario gregoriano), qui si usa il calendario giuliano. Di ciò bisogna tener conto qualora si voglia verificare un orientamento ai nostri giorni. Con riferimento, ad esempio, alla direzione A descritta nel § 7, all'alba del 1° Gennaio 2011 il Sole si trova allo stesso azimut e alla stessa altezza sull'orizzonte che aveva il 27 Dicembre 1109.

I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo File PDF; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo File PDF.
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Verso la chiesa (22 V 2008)

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Facciata da Nord (7 IV 2006)

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Portale principale da Nord (19 VI 2009)

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Facciata da Ovest (23 VIII 2005)

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Facciata e fianco destro (11 V 2008)

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Fianco destro

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Scorcio fianco destro (16 VIII 2008)

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Edicola barocca sul fianco destro
(10 IV 2006)

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Torre nolare da Ovest (7 I 2007)

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Torre nolare da Sud (4 VI 2007)

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Torre nolare da Sud (21 VII 2010)

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Torre nolare da Sud (5 XI 2007)

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Torre nolare da Sud (7 IV 2006)

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Torre nolare da Est (11 III 2009)

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Bifore della torre nolare

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Registri superiori della torre nolare (15 VIII 2006)

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Trifore della torre nolare

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A destra i resti dell'abside maggiore
(6 XI 2007)

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Dopo i bombardamenti del 1942-44

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Vista dall'alto

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Protiro e portale principale

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Navata centrale (8 II 2008)

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Navata centrale (5 V 2009)

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Verso l'altare

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Falso matroneo (6 IV 2008)

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Tiburio (7 XI 2007)

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Immagine a 360° della piazza
(20 II 2010)


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