1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Genova (GE)
Wikipedia. |
Sito |
Piazza delle Grazie
Street View
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Google Maps
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Bing Maps
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CIVIS. |
Proprietà |
La chiesa, nota anche come N. S. delle Grazie al Molo, S. Maria delle Grazie, santuario delle Grazie e santuario della Madonnetta, fa parte della parrocchia dei Santi Cosma e Damiano e dell'arcidiocesi di Genova
parrocchia
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arcidiocesi
-
CEI. |
Accessibilità |
A esterni e interni. |
Descrizione |
[Circa 4 righe, per iniziare].1 |
Dedicazione |
Nazario e Celso, martiri; festa il 28 Luglio.2 |
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| 2. Galleria di immagini antiche
| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Base campanile romanico da Nord *
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Fig. 3.2 – Dettaglio spigolo Nord *
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Fig. 3.3 – Campanile romanico da Nord *
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Fig. 3.4 – Fianco sinistro presbiterio *
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Fig. 3.5 – Fianco sinistro navata unica da Est-Nord-Est *
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Fig. 3.6 – Fianco sinistro con segni di incendio e affissioni irrazionali
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Fig. 3.7 – Dettaglio paramento lapideo °
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Fig. 3.8 – Porta murata fianco sinistro °
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Fig. 3.9 – Dettaglio paramento lapideo °
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Fig. 3.10 – Paramento adiacente alla perduta parasta sinistra °
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Fig. 3.11 – Facciata ricostruita dopo gli eventi bellici °
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Fotografie di Riccardo Balestrieri (* 21 IX 2010, ° 23 V 2014)
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento
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Google Earth |
Flash Earth |
Latitudine φ |
44° 24' 20",8 ± 0",2 Nord = +44°,40577 ± 0,00006 |
44° 24' 20",9 Nord = +44°,40580 |
Longitudine λ |
8° 55' 40",9 ± 0",4 Est = -8°,92804 ± 0,00010 |
8° 55' 41",1 Est = -8°,92808 |
Quota ellissoidica |
+16 ± 2 m |
- |
Quota sul livello del mare |
- |
- |
Datum (ellissoide di riferimento) |
WGS84 |
WGS84 |
Numero delle immagini utilizzate |
9 |
1 |
Note |
I dati si riferiscono alla base del portale in facciata. Le incertezze indicate sono 1σ. |
Comparazione tra le fonti |
Le coordinate sono coerenti entro 1σ per la latitudine e la longitudine.3 |
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Google Maps satellite e
rilievi
Il presente paragrafo è stato compilato, per la prima volta, nel gennaio 2015. Avendo già appurato che il metodo 1, qui descritto, ha una precisione inferiore ai metodi 4 e 5, applicati nel seguito, l'analisi relativa è stata omessa. Ciò si precisa in questa sede per mantenere l'omogeneità della scheda con quelle già realizzate.
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Fig. 4.1 – Immagine satellitare originale acquisita nel settembre 2003
Fig. 4.2 – Immagine satellitare originale acquisita nel settembre 2007
Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel luglio 2011
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel settembre 2014
L'orientamento del colmo del tetto è stato verificato con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili. Le immagini sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.7
Tab. 4.A – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
19 IX 2003 | 130,56 Fig. 4.1 | 131,20 | 130,05 | 131,31 | 130,54 | 130,73 | 0,52 |
8 IX 2007 | 128,49 Fig. 4.2 | 127,44 | 128,93 | 127,32 | 128,82 | 128,20 | 0,77 |
20 VII 2011 | 129,45 Fig. 4.3 | 130,39 | 129,79 | 130,71 | 129,02 | 129,87 | 0,69 |
2 IX 2014 | 129,05 Fig. 4.4 | 129,38 | 128,85 | 128,86 | 128,92 | 129,01 | 0,22 |
| | | | | | 129,3 | 1,2 |
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Flash Earth
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale
Dall'immagine originale sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5
Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
131,07 Fig. 4.5 | 130,83 | 130,94 | 130,69 | 131,26 | 131,0 | 0,7 |
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Orientamento da |
- Google Earth |
129°,3 ± 1°,2 N>E |
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- Flash Earth |
131°,0 ± 0°,7 N>E |
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- Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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Analisi dei risultati |
I dati sono in accordo, tenendo conto delle rispettive incertezze. Le misure sono state ostacolate da immagini di definizione limitata o con il colmo parzialmente in ombra. |
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Stato dell'arte |
130°,6 ± 1°,3 N>E – azimut risultante dalle formule (3) e (4) in Incertezza di misura.
Dato utilizzato per orientare la planimetria che segue. |
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| 5. Planimetrie orientate
Fig. 5.1 – Planimetria attuale 6
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| Note
1 Fonti principali consultate.
C. Ceschi, Architettura romanica genovese (Milano, Luigi Alfieri, 1954), pp. 43-46 – due fotografie della cripta, piante della cripta e della chiesa, sezioni longitudinale e trasversale; scheda bibliografica OPAC SBN.
L. Grossi Bianchi, E. Poleggi, Una città portuale del Medioevo: Genova nei secoli X-XVI (Genova, Sagep, 1979), pp. 31, 45, 46, 47 e tav. I alle pp. 36-38; scheda bibliografica OPAC SBN.
Non ho ancora letto: F. Ape, "Un incontro, un'ipotesi", Bollettino. Nostra Signora delle Grazie al Molo, n. 2/2002, citato in LaRecherche.it.
Altre fonti pertinenti.
"Chiesa di S. M. delle Grazie – ricordata sino dal 1183 e ricostrutta nel secolo XVII. – Interno di una sola navata. Freschi del Badaracco sulla volta dell'altar maggiore e del Resoaggi sull'arco esterno. Lorenzo Bruzzo dipinse sulla tribuna la Predicazione di S. Nazario. / Sugli altari: Pentecoste, di Anton Maria Piola; Madonna e Santi, di Paolo Gerolamo Piola; Cristo e San Pietro, di Francesco Campora. / Cripta del secolo XI, che la tradizione vorrebbe fossero resti della chiesuola costrutta sul luogo dove i Santi Nazario e Celso sbarcarono per entrare in città e predicarvi il Vangelo. / Campanile con bifore del secolo XII". D. Castagna, M. U. Masini, Genova. Guida storico artistica (Genova, Masini, 1929), p. 192; scheda bibliografica OPAC SBN.
"La ricostruzione seicentesca della Chiesa di S. Maria delle Grazie è ricavata dalle sue strutture medievali di cui la muratura romanica è ancora visibile in alcuni punti e quasi inalterato è rimasto il campanile. La cripta, che risale al secolo IX, è forse identificabile con l'antica Chiesa dei SS. Nazario e Celso. / L'edificio subì gravi danni alla facciata e alle volte che crollarono; furono danneggiati, ma non del tutto compromessi, gli affreschi del catino dell'abside. / Sono state ricostruite la facciata e la volta cadute e sono stati condotti lavori di restauro agli altari e alle parti decorative dell'interno. Sono state anche ripristinate alcune monofore delle pareti rintracciate sotto gl'intonaci più recenti. / Mezzi di restauro: L. 1.710.000 del Provveditorato alle Opere Pubbliche; L. 50.000 del Ministero P.I.". C. Ceschi, "Restauro di edifici danneggiati dalla guerra – Liguria", Bollettino d'Arte, 38 (1953), n. 1, p. 83 Bollettino d'Arte.
E. Poleggi, Santa Maria di Castello e il Romanico a Genova (Genova, Sagep, 1973), pp. 26-27, 28, 151, 229, 236, 237; scheda bibliografica OPAC SBN.
"Il toponimo di mura delle Grazie, con cui è ancora designato il tratto superstite lungo il corso Quadrio, deriva dal santuario di Nostra Signora delle Grazie, appena sopraelevato sul tratto iniziale dello stesso corso Quadrio. Riedificato nel secolo XVII, conserva il campanile romanico originario con bifore, e una cripta del secolo XI che sarebbe appartenuta alla chiesa primitiva; l'affrescarono Giovanni Raffaele Badaracco, G. B. Resoaggi e Paolo Gerolamo Brusco; sugli altari, tele di Antonio Maria e Paolo Gerolamo Piola". AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), p. 102 Google libri; scheda bibliografica OPAC SBN.
Il primo romanico genovese "rispecchia bene la linea 'normale' dell'architettura norditalica fra X e XI secolo, e suggerisce quanto sia improponibile un orizzonte municipale per leggere i manufatti nel giusto spessore storico. Questo vale per edifici dimensionalmente modesti, come la pieve di Gavi nel genovesato e il sacello di S. Agostino a Sampierdarena nel suburbio; ma anche per le cripte di S. Stefano e S. Nazario (sotto S. Maria delle Grazie al Molo) in Genova, che per quanto possano insistere su preesistenze longobarde (come è stato suggerito) somigliano per impianto a quelle di S. Paragorio a Noli o di S. Eusebio a Perti". F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), figura 1 a p. 10 e p. 11 – planimetria della cripta da Ceschi (1954); scheda bibliografica OPAC SBN.
"Citata per la prima volta nel 1183 era già parrocchia e Collegiata. Fu costruita nel XII secolo in forme romaniche, in luogo di un tempio molto più antico, che per tradizione si vuole far risalire al IV-V secolo, dopo lo sbarco dei Santi allo scalo sottostante; del tempio primitivo restano tracce nella cripta, tramutata nel XVI secolo in cisterna. Perse presto l'antica e prima intitolazione per assumere quella di Nostra Signora delle Grazie, qui venerata in un'antica statua proveniente dall'Oriente, che poi divenne anche attributo dell'intera località e delle mura che passavano accanto al tempio. Subì profonde trasformazioni nei secoli XVI-XVII. Mantenne il suo ufficio parrocchiale sino al 1899, anno in cui venne trasferito alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, per acquisire il titolo di Santuario, in virtù del culto della Madonna. Fu orribilmente danneggiata dai bombardamenti dell'ultimo conflitto, con la completa distruzione della facciata. Alla fine della guerra venne ricostruita in altre forme; della chiesa originaria resta il muro perimetrale ed il campanile, oltre alla cripta di cui si è già detto. Sotto la chiesa sono stati rinvenuti livelli d'uso romani e preromani". E. Poleggi, I. Croce, Ritratto di Genova nel '400: veduta d'invenzione, con disegni di G. Zibordi Marchesi (Genova, Sagep, 2008), pp. 199-200 – fotografia dell'interno in parte scoperchiato dal bombardamento del 1942; scheda bibliografica OPAC SBN.
Scheda della chiesa in Wikipedia.
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 2, 11, 20, 22, 52, 72, 200-201 Biblioteca digitale SLSP.
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 177; scheda bibliografica OPAC SBN.
I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 554-557; scheda bibliografica OPAC SBN.
Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
3 Medie semplici e deviazioni standard da misure sulle immagini satellitari disponibili in rete nel gennaio 2015. In tale occasione è stata riscontrata, in Flash Earth, l'incongruenza tra le coordinate espresse in decimali di grado e quelle in gradi, primi e secondi d'arco; dato che ciò avviene sia per la latitudine che per la longitudine, pare trattarsi di un errore di conversione; poiché nel link permanente le coordinate sono espresse in decimali di grado, sono state scelte queste come più attendibili.
4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 23 I 2015. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato.
5 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.12. Il piccolo crocicchio bianco indica il punto a cui si riferiscono le coordinate geografiche riportate all'inizio del paragrafo.
6 [fonte della planimetria].
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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