1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Genova (GE). |
Sito |
Piazza San Cosimo
Street View
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Google Maps
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Bing Maps
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CIVIS. |
Proprietà |
Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano dell'arcidiocesi di Genova siti
diocesano e della parrocchia. |
Accessibilità |
A esterni e interni. |
Descrizione |
La chiesa attuale è stata eretta nella seconda metà del XII secolo – secondo Cervini (2002) – nel sito di un edificio documentato dal 1049, ma probabilmente ben più antico: la tradizione parla di una cappella del VII-VIII secolo. Come San Donato, era una chiesa con collegio canonicale, sottoposta al Capitolo metropolitano, il cui prevosto partecipava all'elezione del vescovo: ciò ha avuto luogo quanto meno nel 1163 e nel 1188. Era sede parrocchiale forse dal 1133, quando Genova diventò arcidiocesi.
Alla fase romanica risalgono la facciata, i fianchi in pietra di Promontorio, i pilastri cruciformi, il presbiterio e la torre nolare ottagonale a monofore e bifore: le absidi sono la parte che è rimasta più intatta, con l'eccezione della monofora principale, ingrandita. Per ridurre l'aggetto sul preesistente asse viario (attuale vico dietro il coro di San Cosimo), i catini absidali sono stati inclinati rispetto all'asse longitudinale della chiesa e ricavati nello spessore del muro, a parte una sezione limitata dell'abside maggiore. La facciata, invece, è ortogonale all'asse della chiesa: la piazzetta antistante doveva essere in origine più ampia dell'attuale, ma era comunque limitata a occidente da un altro importante asse viario (attuale via delle Grazie).
Un parziale rifacimento in laterizio è stato ricondotto al XIII secolo, ma le sei colonne a rocchi bianchi e neri, che separano le navate e su cui insistono tali murature, sono però considerate anteriori al 1200 da Cervini (2002). Il contrasto tra i mattoni e le pietre scure sottostanti è evidente anche all'esterno, sul fianco destro: due monofore e una bifora, a tutto sesto, nella fascia in laterizio sembrano però ricordare finestre preesistenti. Lo sviluppo delle integrazioni ha fatto ipotizzare, a Ceschi (1954), la ricostruzione dopo un crollo. Della fase gotica fa parte anche la tomba ad arcosolio subito a destra del portale maggiore. L'arte dei chirurghi e dei barbieri ha ottenuto nel 1476 il privilegio di seppellire i propri morti nella chiesa, come testimonia ancora oggi una lapide sul pavimento della navata centrale.
Il bombardamento di Genova da parte della flotta di Luigi XIV, nel 1684, ha distrutto il chiostro medievale e il tetto a capriate lignee sulle navate: queste sono state sùbito voltate a crociera, in stile medievale (!), tamponando le monofore del falso matroneo, ma il chiostro dei canonici non è più stato ricostruito; il sovralzo della chiesa è ben visibile all'esterno, al di sopra della cornice di archetti pensili e fregi a dente di sega del fianco destro. Per rendere la chiesa più luminosa, il rosone in facciata è stato sostituito da un finestrone semicircolare; tre finestre analoghe illuminano direttamente il presbiterio. Altari e affreschi barocchi hanno sostituito apparati e decorazioni precedenti. Nello stesso secolo è stata rimaneggiata la torre nolare, cui è stata data una nuova copertura, si è aggravata la congestione degli spazi circostanti ed è iniziata la sopraelevazione delle case.
La fase romanica è stata ripristinata con restauri effettuati nel 1900, nel 1935-36 (smantellamento di altari laterali e rimozione di intonaci affrescati alle pareti, di epoca barocca o più tardi), nel dopoguerra per i danni dei bombardamenti del 15 XI 1942 e del 4 IX 1944, nel 1955-57 (facciata, con ricostruzione delle monofore da tracce esistenti). Dal 2009 al 2011 è stato attuato un restauro generale di tipo conservativo: spiccano la pulitura dei prospetti e la riapertura della bifora al di sopra del portale laterale, ma l'intervento più importante consiste nella cerchiatura in acciaio della base del campanile, per porre rimedio ad una lesione.1 |
Dedicazione |
Damiano († 303?), estesa a Cosma nel 1304, dopo l'arrivo delle sue reliquie da Costantinopoli (1296); festa il 1° Luglio (Chiesa greca) o il 26 Settembre (Chiesa latina), ma a Genova il 27 Settembre.2 |
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| 2. Galleria di immagini antiche
| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Verso la chiesa *
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Fig. 3.2 – Portale maggiore *
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Fig. 3.3 – Capitelli e trabeazione (architrave romano con intarsi cosmateschi in verde antico e porfido) del portale maggiore *
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Fig. 3.4 – Facciata da Sud-Ovest *
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Fig. 3.5 – Tombe ad arcosolio a sinistra del portale maggiore °
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Fig. 3.6 – Tomba ad arcosolio a destra del portale maggiore °
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Fig. 3.7 – Dettaglio facciata e fianco destro *
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Fig. 3.8 – Fianco destro °
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Fig. 3.9 – Monofora °
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Fig. 3.10 – Fianco destro *
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Fig. 3.11 – Portale laterale *
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Fig. 3.12 – Paramento fianco destro *
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Fig. 3.13 – Abside °
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Fig. 3.14 – Bassorilievo romano e monofora absidiola destra °
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Fig. 3.15 – Monora absidiola sinistra °
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Fig. 3.16 – Scorcio dall'absidiola destra °
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Fig. 3.17 – Scorcio dall'absidiola sinistra °
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Fig. 3.18 – Basamento lapideo dell'absidiola sinistra °
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Fig. 3.19 – Torre nolare da Sud-Est °
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Fig. 3.20 – Scorcio delle absidi °
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Fig. 3.21 – Deviazioni rispetto all'asse viario °
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Fotografie di Riccardo Balestrieri (* 21 IX 2010, ° 13 V 2011)
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento principale
Latitudine φ |
44° 24' 23",48 = 44°,40652 Nord. |
Longitudine λ |
8° 55' 43",16 = 8°,92866 Est.
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Quota |
+23 m (ellissoidica; +5 m sul livello del mare).
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Datum |
Ellissoide di riferimento WGS84.3 |
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Google Maps satellite e
rilievi
Fig. 4.1 – Immagine satellitare a orientamento invariato
Fig. 4.2 – Immagine satellitare ruotata verso l'alto di un angolo pari all'azimut misurato
Nelle fotografie satellitari di cui sopra, le frecce rosse sono allineate con il colmo del tetto, a due falde.
Nella figura in alto, l'orientamento è invariato rispetto all'immagine originale. L'asse risulta orientato, dal portale all'abside: 120° ± 1° N>E. Per confronto, sono delineati gli assi orientati a 119° e 121° N>E.
La figura in basso è un dettaglio della precedente, ingrandito, con un contrasto diverso e ruotato verso l'alto di 120°: l'asse di orientamento, qui diventato verticale, è duplicato per un miglior confronto con il colmo del tetto.
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Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2003
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2007
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2008
L'orientamento del colmo del tetto e (limitatamente all'immagine in figura 4.5) del suo limite settentrionale sono stati verificati con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili e scartando quelle in cui il particolare di interesse non era ben delineabile (per risoluzione insufficiente e/o illuminazione inadatta). Le immagini a più alta risoluzione sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.4
Tab. 4.A – Orientamento del colmo e del limite Nord del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
8 IX 2007 | 120,04 Fig. 4.3 | 120,41 | 120,18 | 120,21 | 120,26 | 120,22 | 0,13 |
VII 2008 | 120,39 Fig. 4.4 | 120,48 | 120,06 | 120,49 | 121,02 | 120,49 | 0,34 |
| | | | | | 120,3 | 0,4 |
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Flash Earth
Fig. 4.6 – Immagine satellitare originale
Da una diversa fotografia satellitare, riferita a una diversa griglia di coordinate, sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5
Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
122,01 | 122,22 | 122,06 | 121,98 | 121,53 | 122,0 | 0,8 |
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Bing Maps ha fornito, ante il 29/5/2013, un'immagine satellitare migliore, analizzata con gli stessi metodi di cui alla foto precedente.
Fig. 4.7 – Immagine satellitare originale
L'analisi statistica è qui equivalente a quella applicata alle immagini di Google Earth (Tab. 4.A).
Tab. 4.C – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
Fig. 4.6 | 122,01 | 122,22 | 122,06 | 121,98 | 121,53 | 121,96 | 0,26 |
Fig. 4.7 | 121,36 | 121,32 | 121,76 | 121,51 | 121,13 | 121,42 | 0,24 |
| | | | | | 121,7 | 0,3 |
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Orientamento da |
Google Earth |
120°,3 ± 0°,4 N>E – dato utilizzato per orientare la planimetria (§ 6). |
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Flash Earth |
121°,7 ± 0°,3 N>E – risultato non compatibile con il precedente. |
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Atlante di Genova |
120° ± 4° N>E.6 |
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Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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| 5. Ambito territoriale
Contesto originario |
Urbano. |
Pendenza declivio |
9 %. |
Vincoli orografici |
Trascurabili. |
Vincoli topografici |
Elevati, a causa di edifici preesistenti e assi viari consolidati e ravvicinati.7 |
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| 6. Planimetrie orientate
Fig. 6.1 – Planimetria 8
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Fig. 6.2 – Planimetria alla quota delle monofore 9
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| 7. Ricerca di regole astronomiche
Fig. 7.1 – Direzioni potenzialmente significative
I cerchi inscritti negli archi absidali sono in celeste; i prolungamenti dei loro diametri con azimut 120° sono in rosso.
A –
Azimut 120° –
Asse longitudinale della chiesa, passante per i punti di mezzeria all'interno dell'edificio.
Si noti l'asimmetria rispetto al portale maggiore, più accentuata di quanto trovato in San Donato: può essere dovuta all'erezione di un edificio di fronte alla chiesa prima della sua ricostruzione romanica, da cui anche il disassamento rispetto alla facciata del vicolo che collega tuttora il sagrato a via delle Grazie.
Prolungando con Google Earth la linea verso Sud-Est, si nota che passa su via di Mascherona, via Ravecca, le mura del Barbarossa (erette del 1155-66) e la collina di Carignano, per poi perdersi in mare; il punto relativamente più alto è sulle pendici settentrionali della collina di Castello : +34 m (+12 m rispetto alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano) a 96 m di distanza, da cui un'altezza di 6° œ.
Nel caso la skyline non sia stata alterata da edifici, il Sole sorgeva in quella direzione dal 30 Ottobre al 1° Novembre (sia nel 1100 che nel 1150) e dal 28 al 30 Gennaio (sia nel 1101 che nel 1151). In tali periodi la festa più importante è Ognissanti, il 1° Novembre.
L'orientamento verso l'alba del giorno dedicato a Tutti i Santi, dall'anno 700 all'anno 1150, è coerente con quote +34 ± 1 m (+12 ± 1 m rispetto alla chiesa in questione) a 96 m di distanza e/o altezze di circa 6-7°.
Cfr. i dati forniti per le direzioni C, C' e C".
B –
Azimut 120° + 180° = 300° –
Il Sole tramonta in questa direzione intorno al solstizio d'estate.
Nel determinare l'ostruzione dell'orizzonte, si è ipotizzato che il vicolo che porta in via delle Grazie proseguisse allora sino a mare. Prolungando con Google Earth la linea verso Nord-Ovest, il rilievo più elevato è sul crinale di Monte Riondo, nell'entroterra di Genova Prà: +650 m (+627 m rispetto a SS. Cosma e Damiano) e 12.326 m di distanza, da cui un'altezza apparente di quasi 3°. Il Sole tramontava in quella direzione dall'1 al 3 e dal 28 al 30 Giugno, sia nel 1100 che nel 1150.
La festa fissa più importante nei periodi indicati è il 29 Giugno, SS. Pietro e Paolo, ma è interessante notare che San Damiano cade il 1° Luglio, secondo la liturgia greca.
C,
C' e
C" –
Azimut 123° –
Rispetto alla direzione A, l'asse delle monofore delle absidi devia percettibilmente verso Sud: la documentazione fotografica disponibile concorda con la planimetria pubblicata in Ceschi (1954); si tratta quindi di una variante di cui occorre comprendere il senso.
Prolungando con Google Earth la linea verso Sud-Est, si nota che passa sulla collina di Castello, piazza Sarzano, le mura del Barbarossa (erette del 1155-66) e la collina di Carignano, per poi perdersi in mare; il punto relativamente più alto è sulla vicina collina di Castello: +35 m (+12 m rispetto alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano) a 110 m di distanza, da cui un'altezza di poco superiore a 6°.
Nel caso la skyline non sia stata alterata da edifici, il Sole sorgeva in quella direzione dal 6 all'8 Novembre (sia nel 1100 che nel 1150) e dal 21 al 23 Gennaio (sia nel 1101 che nel 1151).
In realtà, il declivio soprastante era edificato quanto meno dall'XI secolo.10
Ipotizzando edifici alti 4 m a 110 m di distanza, si ottiene un'altezza superiore a 8°: il Sole sorgeva in quella direzione l'1 e il 2 Novembre (sia nel 1100 che nel 1150) e il 27 e il 28 Gennaio (sia nel 1101 che nel 1151).
Ipotizzando edifici alti 8 m a 110 m di distanza, si ottiene un'altezza superiore a 10°: il Sole sorgeva in quella direzione il 26 e il 27 Ottobre 1100 (il 27 e 28 Ottobre 1150) e l'1 e il 2 Febbraio (sia nel 1101 che nel 1151).
Le feste fisse più importanti, nei periodi indicati, sono Ognissanti, il 1° Novembre, e la Commemorazione dei defunti, il 2 Novembre.
D –
Azimut 30° –
Le monofore sul fianco sinistro non guardano verso un punto dell'orizzonte da cui sorge il Sole (l'azimut dell'orizzonte astronomico è all'incirca compreso, per questa latitudine, fra 56° e 124°).
Ciò non esclude illuminazioni particolari alla mattina o altri orientamenti celesti.
F –
Azimut 180° –
Linea meridiana passante per la bifora che si apre al di sopra del portale laterale.
Si noti l'affinità con F" in San Donato.
F' –
Azimut 180° –
Linee meridiane attraversano le monofore del fianco destro.
Nella figura che segue sono tracciate due linee meridiane, in arancione, e gli assi di mezzeria delle navate, tutti orientati verso A, in rosso. È omessa la linea più occidentale, intercettata dalla controfacciata. I segmenti celesti verticali indicano, per alcune date dell'anno, la distanza dalla proiezione sul pavimento della base della finestra sino al limite inferiore del fascio di luce solare; l'estremo superiore è fissato a priori sulla relativa linea di mezzeria. Il segmento celeste obliquo, sotto la scala planimetrica, è servito per definire la lunghezza dei segmenti verticali.
Il segmento più breve, a destra di F', corrisponde al solstizio d'estate; quello sovrapposto a F' agli equinozi; quello più lungo a sinistra di F' al solstizio d'inverno. Il segmento sovrapposto a F raggiunge l'asse longitudinale della chiesa: corrispondeva, nel 1100, non al 10 Ottobre, Dedicazione della chiesa metropolitana (come a San Donato), bensì a un'altra festa di grande importanza per la diocesi: 13 Ottobre, San Romolo vescovo di Genova.11
L'estremo inferiore del segmento cade in tutti i casi tra la metà interna della finestra corrispettiva e il limite interno del muro. La coerenza cronologica è tale che se la fase in laterizio visibile sul fianco destro è effettivamente posteriore a quella in pietra di Promontorio, le finestre devono essere state aperte nella stessa posizione di quelle preesistenti.
Fig. 7.2 – Linee meridiane
G –
Azimut 210° –
Le monofore sul fianco destro non guardano verso un punto dell'orizzonte in cui tramonta il Sole (l'azimut dell'orizzonte astronomico è all'incirca compreso, per questa latitudine, fra 236° e 304°).
Ciò non esclude illuminazioni particolari nel pomeriggio o altri orientamenti celesti.
G' –
Azimut 210° –
La facciata è ortogonale alla linea AB.
H –
Azimut 215° –
Il fronte absidale è allineato sulla via prospiciente.12
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| 8. Ricerca di regole geometriche
| 9. Conclusioni e prospettive
Si presume che la chiesa romanica dei SS. Cosma e Damiano sia stata riedificata sullo stesso perimetro di una chiesa tardoantica, già vincolata nello sviluppo delle absidi da un asse viario preesistente.
Se la chiesa scomparsa aveva monofore absidali allineate con gli assi longitudinali delle navate, tali finestre erano rivolte verso il punto dell'orizzonte naturale da cui sorgeva il Sole nella festa di Ognissanti. Quando, nel XII secolo, la chiesa è stata ricostruita, la skyline della collina sovrastante era già alterata: per vedere di nuovo spuntare il Sole il 1° Novembre, è stato necessario spostare l'asse delle finestre di 3° verso Sud.
La chiesa presenta molte affinità con San Donato: le più impressionanti e inaspettate sono legate alle linee meridiane passanti per le finestre che si aprono nel fianco destro. Il limite inferiore delle lame di luce (più o meno lunghe nel corso dell'anno e più o meno larghe in funzione dell'ampiezza della finestra) tocca la linea di mezzeria della navata destra al solstizio d'estate e quella della navata sinistra al solstizio d'inverno. Agli equinozi, due lame di luce toccano lo spigolo di Nord-Est delle colonne corrispettive.
Il limite inferiore delle lame di luce toccava invece l'asse longitudinale della chiesa il 13 Ottobre, festa dedicata al vescovo di Genova San Romolo: ciò è coerente con la ricostruzione della chiesa da parte dei canonici di San Lorenzo.13
Le chiese di S. Donato e dei SS. Cosma e Damiano sembrano manifestare un disegno comune. È possibile che sia stato assegnato all'asse longitudinale dell'edificio un duplice significato: l'indicazione di una festa fissa della Chiesa universale (con la sua direzione verso Oriente) e di una festa fissa della Chiesa genovese (con le sue intersezioni con le linee del mezzogiorno).
Rilievi più precisi di quelli finora disponibili possono modificare i risultati presentati, ma è anche importante allargare l'indagine ad altre chiese, per comprendere il senso delle concordanze emerse fra S. Agostino della Cella (scheda sul web dal 5 X 2010), S. Marco al Molo (9 X 2010), S. Donato (18 X 2010) e SS. Cosma e Damiano (8 XI 2010).14
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| Note
1 Fonti principali consultate.
C. Ceschi, Architettura romanica genovese (Milano, Luigi Alfieri, 1954), pp. 110-117 – quattro fotografie di esterni e quattro di interni; sezioni trasversali sul presbiterio e sulle navate, sezione longitudinale; rilievi facciata, fianco destro e fronte absidale; pianta orientata. F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Jaca Book, 2002), pp. 17, 197, 200-202; fotografia facciata e planimetria orientata, a p. 202, tratta da Ceschi (1954). Chiesa dei S.S. Cosma e Damiano. Genova, a cura della Parrocchia (Genova, s.a. ma 2010 o 2011) – quattro fotografie di esterni e otto di interni, due disegni di esterni, pianta non orientata.
Altre fonti pertinenti.
F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, vol. 1 (Genova, Gio. Grondona quondam Giuseppe, 1846), pp. 416-421 Fo.S.C.A., Google libri per Harvard University e Bayerische Staatsbibliothek. D. Castagna, M. U. Masini, Genova. Guida storico artistica (Genova, Masini, 1929), pp. 102-106. E. Poleggi, Santa Maria di Castello e il Romanico a Genova (Genova, Sagep, 1973) – una fotografia della navata centrale verso l'altare e due schizzi di Alfredo D'Andrade alle pp. 73-75. D. Citi, "La Liguria", in S. Chierici, D. Citi, Il Piemonte. La Val d'Aosta. La Liguria (Milano, Jaca Book, 1979), pp. 430-431. AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), pp. 107-108 Google libri. E. Poleggi e I. Croce, Ritratto di Genova nel '400: veduta d'invenzione, con disegni di G. Zibordi Marchesi (Genova, Sagep, 2008), p. 199 – una fotografia anteriore al ripristino delle monofore in facciata e una a colori prima della pulitura del 2010. Pieghevole della Parrocchia per le celebrazioni alla conclusione dei restauri (2011).
Fonti web.
Schede specifiche in Wikipedia, con galleria di immagini in Wikimedia Commons, e Fo.S.C.A.
Fonti ancora da consultare
F. Boggero, Chiesa dei SS. Cosma e Damiano (Genova, Sagep, 1978).
S. Venturini, "Santi Cosma e Damiano", in Medioevo restaurato. Genova 1860-1940, a cura di C. Dufour Bozzo (Genova, Pirella per il Comune di Genova, 1984; Genova, Pirella, 1990²), pp. 105-114.
E. Leoncini, La chiesa dei Ss. Cosma e Damiano e gli edifici di pertinenza. Progetto e riqualificazione degli spazi ad uso residenze universitarie, tesi per il corso di laurea specialistica in Architettura, discussa nel dicembre 2002, relatore A. Buti, Università degli Studi di Genova Archivio delle tesi (pdf).
R. Negri, La chiesa dei Ss. Cosma e Damiano e gli edifici di pertinenza. Progetto e riqualificazione degli spazi ad uso residenze universitarie. Studio ed analisi della chiesa dei Ss. Cosma e Damiano con le proposte di intervento sull'esterno, tesi per il corso di laurea specialistica in Architettura, discussa nel marzo 2003, relatore A. Buti, Università degli Studi di Genova Archivio delle tesi (pdf).
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), p. 235. A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 162. I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 786-789. Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
La scheda in Fo.S.C.A. (21 XI 2009) propone: "Si può però ipotizzare che la dedicazione originaria fosse rivolta a quel S. Damiano che, nel VII secolo, si adoperò per la conversione dei Longobardi al cattolicesimo e diventò il primo vescovo cattolico di Pavia dopo la parentesi ariana". La festa del vescovo Damiano, il 12 Aprile, non è però presente negli antichi calendari liturgici genovesi: cfr. Cambiaso (1917).
Un atto notarile del 1332, copia di un originale del 1007, è stato utilizzato per anteporre a quest'ultimo anno l'esistenza di Sancti Damiani: ciò è stato accettato da Cervini (2002) e Poleggi e Croce (2008). È stato però sostenuto che il prevosto di San Damiano ivi citato era solo presente alla copia realizzata nel 1332: C. Di Fabio, La Cattedrale di Genova nel Medioevo: secoli VI-XIV (Milano, Silvana Editoriale per Banca Carige, 1998), p. 123. Se questa interpretazione è corretta, la chiesa era chiamata "San Damiano" anche dopo il 1304.
3 Dati ottenuti tramite Google Maps, nell'agosto 2010, per la facciata, in corrispondenza del portale di accesso alla navata centrale; verificati con Google Earth nell'ottobre 2010. La quota sul livello del mare proviene da un confronto con la vicina piazza Grillo Cattaneo, a +8,77 m in: AA.VV., Atlante di Genova. La forma della città in scala 1:2000 nell'ortofotopiano e nella carta numerica (Venezia, Marsilio, 1995), tav. 56; con Google Earth è stata ottenuta la quota ellissoidica +27 m per lo stesso punto. La chiesa è compresa tra le isoipse +5 e +10 m sul livello del mare in: L. Grossi Bianchi, E. Poleggi, Una città portuale del Medioevo: Genova nei secoli X-XVI (Genova, Sagep, 1979), tav. I, pp. 36-38. Quote ellissoidiche sono qui usate per determinare, in prima approssimazione, l'ostruzione dell'orizzonte astronomico: il dato di interesse, però, è la quota relativa dell'ostacolo lungo la linea di vista, vale a dire la differenza tra la quota del rilievo e quella della chiesa; il sistema di riferimento non dovrebbe quindi influire in misura significativa sui risultati presentati.
4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 9 VIII 2011. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato. Lo strumento Righello di Google Earth fornisce un dato coerente con quello ottenuto tramite il metodo precedente. Lo strumento Righello fornisce anche la lunghezza del segmento; la lunghezza della navata centrale è compatibile con quella ricavata da Ceschi (1954), planimetria a p. 112 e sezione a p. 115: 14,3 m, compreso l'aggetto del portale sul fronte. Si riportano, per confronto, le misure in Medioevo restaurato. Genova 1860-1940, a cura di C. Dufour Bozzo (Genova, Pirella, 1984), p. 107; la larghezza delle navate è tracciata a ridosso della gradinata di accesso al presbiterio: navatelle 3,20 m, navata centrale 4,30 m, per una larghezza totale 12,30 m; larghezza al centro del presbiterio 12,60 m; lunghezza dal portale, soglia esclusa, al centro dell'abside 21,60.
5 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.10.
6 Il dato è stato ottenuto risolvendo trigonometricamente un triangolo misurato con il righello sulla tavola fotogrammetrica, citata, dell'Atlante di Genova (1995).
7 La pendenza è misurata in base alla distanza tra le isoipse inferiore e superiore (rispetto alla chiesa, sul prolungamento dell'asse longitudinale), in: Grossi Bianchi e Poleggi (1979), tav. I, pp. 36-38; dalla stessa fonte sono ricavate le informazioni relative a contesto e vincoli.
8 La migliore planimetria edita è ancora quella in Ceschi (1954), p. 112. In questa rielaborazione sono stati eliminati gli accenni alle costruzioni circostanti e rafforzata la scala. La planimetria è stata quindi ruotata ad azimut 120° N>E, nell'ipotesi che l'orientamento del colmo del tetto coincida con quello della navata centrale entro l'errore specificato. Le asimmetrie presenti nell'edificio hanno imposto una verifica: individuati cinque punti di mezzeria su assi diversi, dal fronte all'abside maggiore, è risultato che linee inclinate di 120° "fittano" meglio di quelle di 119° e 121°. Questa planimetria è l'unica ad essere orientata in Ceschi (1954): dopo la ruotazione di 120°, la freccia originale punta a 356° N>E; in altre parole, il Nord di Ceschi e il Nord qui determinato coincidono entro 4°. La planimetria in Medioevo restaurato (1984) è di dimensioni inferiori e non riporta alcuna finestra.
9 Nella planimetria di Ceschi (1954) non sono riportate le monofore, non ancora ripristinate, sulla facciata e quelle sulle pareti opposte del presbiterio; in merito a queste ultime, la finestra a mezzanotte pare originale nella sezione longitudinale a p. 115, ma quella a mezzogiorno ha dimensioni molto superiori, come risulta anche dalla sezione trasversale a p. 116. Nell'incertezza, le monofore sul presbiterio non sono state riportate in questa rielaborazione, che evidenzia le finestre sui fianchi delle navate, mantiene i tre portali e l'accesso alla sagrestia, uniforma le colonne alla luce delle sezioni e annerisce i muri. La planimetria è stata quindi ruotata ad azimut 120° N>E.
10 Grossi Bianchi e Poleggi (1979), tav. I, pp. 36-38.
11 Cambiaso (1917), pp. 246-247. Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
12 Le effemeridi astronomiche utilizzate in questa sezione sono state ottenute con Sky View Café, ver. 4.1.4 (15 agosto 2007): coordinate topocentriche e posizioni altazimutali del centro del disco solare. Cfr. la versione gratuita on-line http://www.skyviewcafe.com/. L'altezza del Sole sull'orizzonte è stata corretta per la rifrazione con le formule empiriche di G. G. Bennett: Almanacco 2010 di Astronomia (Unione Astrofili Italiani), p. 12.
13 Romolo è morto durante una visita pastorale nell'estremo Ponente ligure; il vescovo genovese Sabatino (876-915) ne fece trasportare le spoglie, a rischio per le incursioni saracene, a Genova: furono ritrovate e canonicamente riconosciute nella cattedrale di San Lorenzo dall'arcivescovo Bonifacio nel 1188; Cambiaso (1917), p. 246. Le due Chimere sui capitelli del portale maggiore sono state datate intorno al 1170-80; Cervini (2002), p. 202.
Se il cantiere romanico ha concluso i lavori con la facciata e se la datazione di Cervini è corretta, la linea meridiana centrata sulla festa di San Romolo sarebbe stata progettata prima dell'invenzione dei suoi resti. In effetti, nei secoli IX e X sono ricordate le seguenti feste genovesi: S. Fruttuoso – 21 Gennaio, S. Valentino – 2 Maggio, S. Siro – 7 Luglio, S. Nazario – 28 Luglio, Dedicazione della chiesa metropolitana – 10 Ottobre 1118, S. Romolo – 13 Ottobre; Cambiaso (1917), pp. 3, 244-246, e Di Fabio (1998), p. 51.
In merito alla liturgia della vigilia di Pasqua, "a Genova le Profezie venivano cantate per turno dai dodici parroci della città, in quest'ordine: S. Lorenzo, S. Maria di Castello, S. Donato, S. Pietro in Banchi, S. Giorgio, SS. Nazario e Celso, SS. Cosma e Damiano, S. Silvestro [dopo la soppressione, S. Salvatore], S. Croce, S. Marco, S. Marcellino, S. Lorenzo [ripetuto?]"; Cambiaso (1917), p. 52. Sarebbe interessante verificare se altre chiese di questa lista sono legate anche da soluzioni complementari a problemi di computo, ottenute tramite l'illuminazione solare.
14 Per le date anteriori al 15 ottobre 1582 (giorno di inizio dell'attuale calendario gregoriano), qui si usa il calendario giuliano. Di ciò bisogna tener conto qualora si voglia verificare un orientamento solare ai nostri giorni... sempre che ciò sia possibile dopo le sopraelevazioni che si sono susseguite fino ai nostri giorrni.
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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Siti vari (cliccare sulla miniatura)
Veduta aerea da Sud
Veduta aerea da Est
Veduta aerea da Nord
Veduta aerea da Ovest
Verso la chiesa (13 VI 2010)
Vista a 180° della piazzetta (ante 3 III 2008)
Vista a 360° della piazzetta (25 VIII 2010)
Facciata (7 X 2010)
Portale maggiore (13 VI 2010)
Dettaglio portale maggiore
Chimere tra i capitelli lato destro portale maggiore
Capitello pilastro portale maggiore
Tombe ad arcosolio in facciata (4 II 2005)
Facciata da Sud-Ovest (13 VI 2010)
Torre nolare e abside
Abside
Verso l'altare maggiore (3 V 2010)
Verso l'altare maggiore (3 XII 2010)
Altare maggiore (31 V 2008)
Altare maggiore
Abside (ante 29 V 2011)
Volte presbiterio (3 V 2010)
Volte presbiterio verso Nord (7 XI 2007)
Volte presbiterio verso Sud (7 XI 2007)
Volte presbiterio verso Nord-Ovest (7 XI 2007)
Montaggio dell'organo restaurato (3 V 2010)
Verso la navatella destra (3 V 2010)
Scalinata curvilinea altare maggiore (4 II 2005)
Sepolcro di chirurghi e barbieri (3 V 2010)
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