1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Monterosso al Mare (SP)
Wikipedia. |
Sito |
Mulattiera tra Monterosso e Levanto, all'interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre
Street View (sito non raggiunto al 24 I 2015)
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Google Maps
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Bing Maps. |
Proprietà |
Demanio dello Stato? |
Accessibilità |
A esterni e interni. |
Descrizione |
[Circa 4 righe, per iniziare].1 |
Dedicazione |
Antonio abate, patriarca dei Cenobiti († 356); festa il 17 Gennaio.2 |
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| 2. Galleria di immagini antiche
| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Abside da Sud-Est
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Fig. 3.2 – Monofora absidale destra
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Fig. 3.3 – Registro superiore dell'abside, con cornice a denti di sega, archetti pensili, lesena e testina apotropaica
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Fig. 3.4 – Abside da Nord-Nord-Est
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Fig. 3.5 – Monofora absidale sinistra
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Fig. 3.6 – Interno dell'emiciclo absidale
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Fig. 3.7 – Monofora absidale sinistra
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Fig. 3.8 – Monofora absidale destra
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Fig. 3.9 – Interno verso il portale sul fianco sinistro
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Fig. 3.10 – Interno da Sud-Ovest
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Fig. 3.11 – Monofora trasformata in nicchia?
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Fig. 3.12 – Resti di volta a crociera
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Fotografie di Silvano Di Corato (12 IV 2014)
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento
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Google Earth |
Flash Earth |
Latitudine φ |
44° 8' 18",5 ± 0",3 Nord = +44°,13848 ± 0,00008 |
44° 8' 18",8 Nord = +44°,13856 |
Longitudine λ |
9° 38' 6",0 ± 0",7 Est = -9°,63499 ± 0,00019 |
9° 38' 1",0 Est = -9°,63362 |
Quota ellissoidica |
+255 ± 6 m |
- |
Quota sul livello del mare |
- |
- |
Datum (ellissoide di riferimento) |
WGS84 |
WGS84 |
Numero delle immagini utilizzate |
7 |
1 |
Note |
I dati si riferiscono alla base del portale sul fianco sinistro. Le incertezze indicate sono 1σ. |
Comparazione tra le fonti |
La latitudine è coerente entro 1σ, ma la longitudine è incongruente di 5 secondi d'arco.3 |
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Google Maps satellite e
rilievi
Il presente paragrafo è stato compilato, per la prima volta, nel gennaio 2015. Avendo già appurato che il metodo 1, qui descritto, ha una precisione inferiore ai metodi 4 e 5, applicati nel seguito, l'analisi relativa è stata omessa. Ciò si precisa in questa sede per mantenere l'omogeneità della scheda con quelle già realizzate.
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Fig. 4.1 – Immagine satellitare originale acquisita nel luglio 2011
Fig. 4.2 – Immagine satellitare originale acquisita nell'ottobre 2011
Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel luglio 2013
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nell'ottobre 2014
L'orientamento del colmo del tetto è stato verificato con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili. Le immagini sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.7
Tab. 4.A – Orientamento del fianco sinistro |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
20 VII 2011 | 92,99 Fig. 4.1 | 93,16 | 92,41 | 93,33 | 93,57 | 93,09 | 0,44 |
29 X 2011 | 93,25 Fig. 4.2 | 94,35 | 93,04 | 94,93 | 92,45 | 93,60 | 1,01 |
15 VII 2013 | 89,91 Fig. 4.4 | 89,74 | 89,93 | 90,10 | 89,67 | 89,87 | 0,17 |
24 X 2014 | 93,00 Fig. 4.4 | 93,08 | 92,92 | 93,04 | 93,11 | 93,03 | 0,07 |
| | | | | | 92,5 | 1,1 |
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Flash Earth
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale
Dall'immagine originale sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5
Tab. 4.B – Orientamento del fianco sinistro |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
93,62 Fig. 4.5 | 93,72 | 94,13 | 93,42 | 93,94 | 93,8 | 0,8 |
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Orientamento da |
- Google Earth |
92°,5 ± 1°,1 N>E |
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- Flash Earth |
93°,8 ± 0°,8 N>E |
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- Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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Analisi dei risultati |
I dati sono in accordo, tenendo conto delle rispettive incertezze. Le misure sono state ostacolate dalle condizioni dell'edificio e da immagini di risoluzione limitata. |
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Stato dell'arte |
93°,3 ± 1°,4 N>E – azimut risultante dalle formule (3) e (4) in Incertezza di misura.
Dato utilizzato per orientare la planimetria che segue. |
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| 5. Planimetrie orientate
Fig. 5.1 – Planimetria attuale 6
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| Note
1 "Negli edifici levantini il paramento è levigato con scrupolo come nelle chiese degli antelami, ma accentuando quei valori di massa che ben si accordano col singolare arcaismo delle sculture (quando ci sono): esempio commovente di questo equilibrio fra architettura e decorazione è il diroccato S. Antonio del Mesco, battuto dai venti sopra Monterosso al Mare, con absidi databili al pieno XII secolo"; F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), p. 21; scheda bibliografica OPAC SBN.
Escursione da Lèvanto a "punta Mesco, ore 1.30. A sud dell'abitato si segue il sentiero che, costeggiando il promontorio tra pini e macchia mediterranea, raggiunge il Semaforo e i ruderi del romitorio di S. Antonio m 311 (secoli XI-XIV, abbandonato all'inizio del Seicento). Il sito, sovrastante punta Mesco, offre un ampio panorama sulle Cinque Terre. Di qui si può scendere a Monterosso al Mare [45 minuti] o risalire in direzione Nord-Ovest al Monte Vé (o Focone) m 487, punto più alto del promontorio"; AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), pp. 644, 660 Google libri; scheda bibliografica OPAC SBN.
"I ruderi di questa piccola chiesa e dell'annesso romitorio dedicati a sant'Antonio Abate si trovano sulla sommità del promontorio del Mesco, da dove lo sguardo può spaziare verso l'isola Palmaria ed il promontorio di Portofino. La prima notizia del complesso è del 1380, ma la sua origine è più antica. Esso è costituito da due distinti edifici: il primo del sec. XI, in pietra accuratamente lavorata, ed il secondo del sec. XV. Della chiesa più antica, di piccole dimensioni, restano un muro perimetrale, l'abside ed una parte della volta. Accanto sopravvivono i pochi ruderi del convento che venne abbandonato nel 1610, quando i religiosi si trasferirono nella nuova sede di Levanto (monastero dei padri Agostiniani, attuale casa di riposo comunale). La pregevole statua lignea di sant' Antonio Abate (sec. XV) venne nell'occasione trasportata a Monterosso ed è tuttora custodita nell'oratorio Mortis et Orationis" www.levanto.com (trascrizione del 25 I 2015).
"I ruderi del complesso di S. Antonio sono situati sul promontorio, a picco sul mare, che separa i Comuni di Levanto e Monterosso al Mare. Le murature visibili sono ciò che resta di un eremo fondato dai monaci Agostiniani probabilmente attorno alla metà del XIII secolo, sulle tracce di un preesistente insediamento. / L'ubicazione del sito a dominio di un vasto arco costiero, dall'isola del Tino al promontorio di Portofino, non esclude infatti che esso fosse utilizzato sin dall'altomedioevo come punto di avvistamento e di segnalazione. / Abbandonato nella seconda metà del XVIII secolo, l'eremo subì un progressivo decadimento, accentuato nei primi decenni del Novecento, quando il sito fu prescelto dalla Marina Militare per la costruzione di un semaforo. In questa occasione gran parte del materiale lapideo del monastero venne reimpiegato per la nuova costruzione. / Il complesso religioso fu studiato e rilevato fin dal 1925 da Marco Nicolò Conti. / I ruderi ancora leggibili sono quelli di una chiesa ad aula rettangolare con abside semicircolare orientata e di un secondo vano, con terminazione absidale quadrangolare, posto a sud del vano principale e ad esso originariamente collegato mediante un'ampia comunicazione. L'impianto planimetrico risulta così essere bipartito. / Si accedeva alla chiesa da un ingresso, delimitato da un arco ogivale, collocato sul lato nord: la facciata è infatti fondata su un dirupo roccioso che non ha consentito la creazione di un accesso canonico. / L'abside semicircolare conserva ancora all'esterno parte della decorazione architettonica originaria, costituita da archetti binati separati da lesene con capitelli scolpiti; una doppia cornice sovrapposta a denti di sega e a gola diritta segna il piano di imposta della calotta absidale. / Il complesso demaniale, dismesso dalla Marina Militare, è attualmente in consegna alla Soprintendenza Archeologica della Liguria. Il progressivo deterioramento, dovuto agli anni di abbandono, ha determinato la necessità di procedere ad un intervento di consolidamento e di restauro dei ruderi, disposto dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici nel 1991. Con l'occasione è stata anche effettuata una campagna di scavo archeologico e di rilievo. / L'intervento ha riguardato, in primo luogo, il consolidamento delle sostruzioni nell'angolo nord-ovest della chiesa, minacciato da rigonfiamenti e parziale caduta di materiale lapideo. Non essendo possibile intervenire con attrezzature sofisticate, a causa della difficoltà di accesso al cantiere, si è operato con il sistema a cuci e scuci. / Il paramento lapideo delle absidi, ancora conservato, è stato consolidato mediante il risarcimento delle lacune e la stilatura dei giunti di malta, quasi completamente erosi dall'azione eolica. Il materiale impiegato è un impasto di calce idraulica e sabbia bruna, di colorazione e granulometria simile a quella ancora esistente. Parte dei conci delle lesene, che furono asportati in epoca recente, sono stati ricollocati in opera, impiegando elementi lapidei di recupero ritrovati nell'area di cantiere. / È stata realizzata la pavimentazione in pietra a spacco nel vano principale della chiesa per proteggere l'area di scavo archeologico che, dopo un attento studio e un accurato consolidamento, è stata ricoperta. Anche l'intonaco ancora conservato nella calotta dell'abside è stato consolidato e reintegrato". Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici e Soprintendenza Archeologica della Liguria, testo del cartellone presso l'eremo, illustrato con il dettaglio di una carta di Matteo Vinzoni (1690-1773), una planimetria orientata e il prospetto esterno della zona absidale (1992); la trascrizione è stata effettuata grazie a una foto in Panoramio.
Itinerario escursionistico in Parco Nazionale Cinque Terre. Descrizioni più dettagliate in SentieriNatura, www.5trek.it e Maurizioweb.
Scheda della chiesa in Wikipedia.
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 106-108 Biblioteca digitale SLSP.
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 158; scheda bibliografica OPAC SBN.
I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 127-132 OPAC SBN.
Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
3 Medie semplici e deviazioni standard da misure sulle immagini satellitari disponibili in rete nel gennaio 2015.
4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 25 I 2015. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato.
5 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.12. Il piccolo crocicchio bianco indica il punto a cui si riferiscono le coordinate geografiche riportate all'inizio del paragrafo.
6 [fonte della planimetria].
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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