1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Andòra (SV). |
Sito |
Via al Castello (da via San Lazzaro, a ridosso dell'autostrada dei Fiori)
Street View (sito non raggiunto al 21 II 2014)
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Google Maps
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Bing Maps. |
Proprietà |
Comune di Andora? |
Accessibilità |
A esterni e interni. |
Descrizione |
Il Castello viene eretto dai marchesi di Clavesana nel XII secolo, ma la chiesa e la torre qui descritti sono assegnate al dominio genovese, iniziato nel 1252. Le buone condizioni e l'omogeneità dell'edificio sono dovute ad alcune campagne di restauri, nel Novecento: tutte le aperture di facciata hanno subìto restauri significativi, anche di invenzione (la polifora del registro superiore); i testi consultati non segnalano interventi moderni nella parte absidale.1 |
Dedicazione |
Filippo e Giacomo il Minore, apostoli; festa il 1° Maggio.2 |
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| 2. Galleria di immagini antiche
Fig. 2.1 – Facciata (ante 1934) 3
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Fig. 2.2 – Torre e absidi da Nord-Nord-Est (intorno al 1960?) 4
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| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Facciata
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Fig. 3.2 – Abside
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Fig. 3.3 – Fianco meridionale
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Fotografie di ??? (data???)
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento
Latitudine φ |
43° 58' 0",19 = 43°,96672 Nord. |
Longitudine λ |
8° 8' 41",50 = 8°,14486 Est.
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Quota |
+67 m (ellissoidica; +??? m sul livello del mare).
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Datum |
Ellissoide di riferimento WGS84.5 |
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Google Maps satellite e
rilievi
Fig. 4.1 – Immagine satellitare a orientamento invariato
Fig. 4.2 – Immagine satellitare ruotata verso l'alto di un angolo pari all'azimut misurato
Nelle fotografie satellitari di cui sopra, le frecce rosse sono allineate con il colmo del tetto, a due falde, della navata centrale.
Nella figura in alto, l'orientamento è invariato rispetto all'immagine originale. L'asse risulta orientato, dal portale all'abside: 84° ± 1° N>E. Per confronto, sono delineati gli assi orientati a 83° e 85° N>E.
La figura in basso è un dettaglio della precedente, ingrandito, con un contrasto diverso e ruotato verso l'alto di 84°: l'asse di orientamento, qui diventato verticale, è duplicato per un miglior confronto con il colmo del tetto.
La bellezza e l'accessibilità del Castello ha favorito la proliferazione sul web delle fotografie della chiesa. È sufficiente, però, scorrere le miniature in bianco e nero a lato (da cui si accede, come sempre, ai siti che contengono le fotografie originali) per capire che la documentazione è incompleta: è stato ad esempio trascurato il portale sul fianco Nord della chiesa, originale, mentre molta attenzione è stata dedicata alle tre finestre sulla facciata, più appariscenti, ma assai restaurate o ripristinate. Le miniature, quindi, possono servire quale guida per una campagna fotografica più puntuale di quelle sinora disponibili.
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Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2006
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2010
L'orientamento del colmo del tetto è stato verificato con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili. Le immagini a più alta risoluzione sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.6
Tab. 4.A – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
4 IV 2004 | 83,04 | 83,07 | 83,67 | 83,58 | 82,82 | 83,24 | 0,37 |
10 III 2006 | 84,07 Fig. 4.3 | 84,22 | 84,31 | 83,67 | 84,05 | 84,06 | 0,25 |
9 X 2010 | 82,80 Fig. 4.4 | 82,58 | 82,80 | 82,70 | 83,14 | 82,80 | 0,21 |
| | | | | | 83,3 | 0,5 |
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Flash Earth
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale
Da una diversa fotografia satellitare, riferita a una diversa griglia di coordinate, sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.7
Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
82,92 | 82,46 | 83,61 | 83,07 | 83,85 | 83,2 | 1,7 |
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Bing Maps ha fornito, ante il 12/6/2013, una nuova immagine satellitare.
Fig. 4.6 – Immagine satellitare originale
L'analisi statistica è qui equivalente a quella applicata alle immagini di Google Earth (Tab. 4.A).
Tab. 4.C – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
Fig. 4.5 | 82,92 | 82,46 | 83,61 | 83,07 | 83,85 | 83,18 | 0,55 |
Fig. 4.6 | 83,30 | 82,93 | 82,77 | 82,75 | 83,65 | 83,08 | 0,39 |
| | | | | | 83,1 | 0,7 |
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Bing Maps ha fornito, ante il 16/2/2014, quella che sembra una nuova immagine satellitare.
Fig. 4.7 – Immagine satellitare originale
In realtà, come è accaduto per S. Giorgio a Montalto, S. Giorgio a Torrazza, S. Pietro a Lingueglietta e altre chiese dell'Imperiese, pare trattarsi della stessa immagine, ma a risoluzione maggiore. Le misure sulla nuova versione devono quindi sostituire quelle precedenti. L'analisi statistica è equivalente a quella per la tabella 4.C.8
Tab. 4.D – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
Fig. 4.5 | 82,92 | 82,46 | 83,61 | 83,07 | 83,85 | 83,18 | 0,55 |
Fig. 4.7 | 83,35 | 83,57 | 83,07 | 83,58 | 83,23 | 83,36 | 0,22 |
| | | | | | 83,3 | 0,6 |
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Orientamento da |
Google Earth |
83°,3 ± 0°,5 N>E – dato utilizzato per orientare la planimetria che segue. |
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Flash Earth |
83°,3 ± 0°,6 N>E – in ottimo accordo con il risultato precedente. |
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Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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| 5. Planimetrie orientate
Fig. 5.1 – Planimetria attuale 9
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| Note
1 F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), pp. 22, 23, 46-53; ampia scheda con ricco apparato fotografico. La planimetria a p. 49 non è orientata, probabilmente per esigenze di impaginazione; è tratta da: R. De Maestri, "La chiesa dei SS. Giacomo e Filippo nel castello di Andora", Rivista Ingauna e Intemelia, 27 (1972), pp. 101-105. Anche la pianta generale del Castello, a p. 48, ha perso (o non ha mai avuto?) la freccia di orientamento, ma in essa il Nord è in alto.
S. Lunghi, "'Castro villa et burgo Andoriae': lo sviluppo di una località del Ponente", La Casana, 41 (1999), n. 3 Gruppo Banca Carige.
"Anche in questo settore della Liguria occidentale, comunque, la presenza di maestranze locali di 'scultori-scalpellini', attivi soprattutto in relazione alle esigenze correnti della decorazione architettonica, è ben attestata, soprattutto per il XIII secolo. Nella decorazione delle parti duecentesche della facciata della Cattedrale di Albenga, appunto, ma anche nel portale dell'oratorio di S. Caterina di Cervo (Imperia), nei peducci absidali di S. Maria Assunta di Diano Castello (Imperia), in alcuni dei capitelli cubici all'interno della chiesa castrense dei SS. Giacomo e Filippo di Andora (Savona): interventi minuti e 'minori', ma segni precisi di un fondo di cultura che unifica questa regione e che ripete soggetti apotropaici e decorativi di repertorio (protomi umane, bovine, caprine, conchiglie, serpenti, fioroni) con coerenza e ripetitività tutta 'provinciale' fino al primo XIV secolo"; C. Di Fabio, "Geografia e forme della scultura in Liguria", in La scultura a Genova e in Liguria dalle origini al Cinquecento (Genova, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1987), p. 124 Google libri.
"È probabilmente da assegnare all'ampliamento genovese anche l'aspetto attuale, romanico-gotico, della chiesa dei Ss. Giacomo e Filippo, cui la torre funge da campanile; eretta a imitazione e forse dalle stesse maestranze della Cattedrale di Albenga, è tutta in pietra a vista proveniente dal vicino capo Mele. La facciata, con cornici ad archetti di gusto gotico, ha portale strombato a tutto sesto, bifora e monofora diseguali e una grande pentafora dovuta a un restauro di Alfredo D'Andrade (1901); nel fianco sinistro, bel portale laterale con doppia scala d'accesso; notevole anche la parte absidale, scompartita da alte semicolonne, con finestrelle a croce nei timpani laterali e grande oculo in quello centrale. L'interno [...], tutto in pietra a vista, ha potenti colonne rotonde e pilastri ottagonali, archi falcati ancora di tradizione romanica e capitelli cubici". AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), pp. 459-460 Google libri. La "guida rossa" assegna la pentafora di facciata al D'Andrade, ma Cervini precisa che al grande ripristinatore si deve il restauro, nel 1903, delle finestre inferiori, mentre nel 1936 la polifora sostituì un grande finestrone nel registro superiore.
C. L. Forti, "La chiesa e il castello di Andora", La Casana, 21 (1979), n. 4, pp. 26-35.
D. Citi, "La Liguria", in S. Chierici, D. Citi, Il Piemonte. La Val d'Aosta. La Liguria (Milano, Jaca Book, 1979), pp. 442-444 – planimetria non orientata a p. 443.
"Gemma del Castello di Andora è anzitutto la Chiesa dei S. S. Giacomo e Filippo, mirabile in sé perchè integra e per l'ambiente che la circonda, anche se le strade e l'autostrada le hanno tolto per sempre il solenne e misterioso silenzio e la rendono meno difficile e preziosa da scoprire, sul fianco nord della collina. Non è, come si potrebbe credere, la chiesa dei Marchesi di Clavesana: è una creazione e forse un'affermazione del primo periodo della dominazione genovese, fra il 1260 e il 1300, oggi confrontabile con la Cattedrale della vicina Albenga, che ne è anche architettonicamente la madre e si direbbe costruita dagli stessi architetti, dalla stessa scuola e nella stessa pietra del vicino capo Mele. La chiesa offre dunque il prototipo dell'architettura tardo-romanica ligure ormai influenzata dal gusto gotico, solidamente affermato nelle archeggiature continue che coronano la facciata e il fianco della navata laterale, nella bifora e nella monofora diseguali della facciata, nella polifora (di dubbio restauro) che domina il centro del timpano; essa è ancora assente nel portale strombato, di disegno analogo a quello della Cattedrale di Ventimiglia ma ad arco ancora pienamente tondo. L'abside è ancora più espressiva di questa simbiosi gotico-romanica, per lo schema di tradizione «lombarda», scompartito da alte semicolonne e contraddistinto da finestrelle a croce nei timpani laterali, da un grande oculo in quello centrale, e per la contemporanea ogivalità degli archetti continui. Di influenza gotica è ormai, all'esterno sul fianco nord, il portale laterale, mirabilmente conservato anche con la doppia scala di accesso; è ogivale lo schema interno degli archi, tuttavia marcatamente falcati come nella tradizione del romanico ligure, su massicce colonne circolari (due ottagonali) pure di tradizione e volume nettamente romanici, con capitelli cubici istoriati su ciascun lato a motivi allegorici, di tipo identico a quelli di Albenga. Anche gli archi multipli che chiudono il catino centrale assumono un'impercettibile flessione ogivale, ancor più decisa in quelli delle navate laterali. Pochi restauri ha ricevuto questo monumento, ormai non più consacrato al culto se non in occasioni eccezionali: è stato tolto l'altare barocco che lo degradava assai, sono state sostituite da capriate le volte pure costruite in epoca barocca. Una grande scalea, da un estremo all'altro delle tre navate, rendeva alti sul pavimento il presbiterio e l'altare, come nella Cattedrale di Ventimiglia e probabilmente nel disegno primitivo di quella di Albenga, ma ormai senza la cripta, elemento romanico caduto in desuetudine. Si può perciò intuire e analizzare in questo prezioso monumento intatto il più diffuso tipo di chiesa ligure ponentina adottato fra il 1250 e il 1300, e nelle bande bianche e nere della facciata un segno di aderenza al gusto più propriamente genovese, con cui veniva a coincidere la nuova situazione politica e culturale derivante dalla conquista". N. Lamboglia, I monumenti medioevali della Liguria di ponente (Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1970), p. 76 – tre foto di esterni (due a colori) e una di interni alle pp. 74-77.
Estesa bibliografia su Albenga Centro Studi Ponentini.
Voce sulla chiesa in Wikipedia e galleria di immagini in Wikimedia Commons.
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 147-149. A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 166. Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
3 Cartolina viaggiata di autore sconosciuto; editore Brunner & C., Como: cat. 524-8. Vera fotografia. Timbrata al verso "22-II-34". Collezione Riccardo Balestrieri.
4 Cartolina viaggiata di "Ro.am«bo"; editori C. Pallavicino, Andora, e Bromofoto, Milano. Vera fotografia. Timbrata al verso "16.9.78". Collezione Riccardo Balestrieri.
5 Dati ottenuti tramite Google Maps, nell'agosto 2010, per il limite esterno del portale di accesso alla navata centrale; verificati con Google Earth nell'aprile 2011. La quota sul livello del mare proviene da un punto ???; con Google Earth è stata ottenuta la quota ellissoidica +??? m per lo stesso punto.
6 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 9 VIII 2011. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato. Lo strumento Righello di Google Earth fornisce un dato coerente con quello ottenuto tramite il metodo precedente.
7 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.10.
8 L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.12.
9 [fonte della planimetria].
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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Fonte medievale
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