Urania Ligustica

La fisica sperimentale tra Sette e Ottocento

Emanuele Celesia

Storia della Università di Genova (1867)

Fisica sperimentale



Copertina


Indicatore di completezza


[...] un gabinetto di fisica che diretto prima dal Garibaldi ed ora dal chiarissimo P. Bancalari è fornito d'instrumenti de' migliori artefici recenti, cosicché la scienza in ogni suo ramo può ricavarne colle più dilicate esperienze coefficienti esattissimi delle sue formule.1




La facoltà di scienze e belle arti ebbe notevoli accrescimenti da un nuovo Regolamento del 20 di settembre 1822, che prescrivea parecchie norme per gli insegnamenti d'idraulica e d'architettura civile. Il ministro dapprima pretese che i due professori d'algebra e di matematiche sublimi dovessero sobbarcarsi a svolgerne in soli due anni l'intero corso, dividendo le materie in modo, che un professore insegnasse le matematiche pure e l'altro le miste: e per quanto s'attiene all'architettura, abilitavansi i giovani ad imprenderne lo studio sotto un professore di loro scelta; ma finalmente, sulle rimostranze della Deputazione, s'elesse nel 1826 Felice Garassini alla cattedra d'algebra e sue applicazioni, Saverio Botto a quella di calcolo differenziale e integrale, incaricando del corso d'idraulica e delle supplenze il sac. Giacomo Garibaldi, che poscia ebbe anche la scuola di fisica.2




E qui giova senz'altro offrire agli occhi del paziente lettore lo specchio completo dei deputati, professori, dottori e addetti all'Università genovese, quale ci occorre all'aprirsi dell'anno scolastico 1830-31. [...]

Di Filosofia ed Arti.

Moyon Giuseppe, di chimica. Badano P. Gerolamo, di meccanica. Sconnio Sac. Paolo, di aritmetica e geometria. Botto avv. Francesco Saverio, di calcolo differenziale e integrale. Bertora sac. Gerolamo, d'eloquenza italiana. Leoni sac. Carlo, di filosofia morale. Tarelli can. Serafino, di logica e metafisica. Garassini Felice, di algebra e sue applicazioni. Garibaldi sac. Giacomo, di fisica sperimentale e d'idraulica. Spotorno G. Gio Battista barnabita, d'eloquenza latina. N. N. di chimica generale ed applicata alle arti.3




Non manco funesta allo insegnamento fu la perdita di Giacomo Garibaldi, avvenuta nel 1846. Egli iniziò il gabinetto di fisica e a breve andare lo arricchì di tal suppellettile d'instrumenti e di macchine, da abilitare i suoi numerosi discepoli a tentare le più delicate esperienze e ad accertare i coefficienti più esatti nelle formole della scienza. Egli aveva pure iniziato fino dal 1830 un osservatorio metereologico, di cui fu direttore: ma questo osservatorio retto in parte e commesso con isbarre metalliche, tornò poco atto alte osservazioni magnetiche, per le grandi deviazioni prodotte sugli aghi. Sarebbe prezzo dell'opera eriggerne un altro in luogo più acconcio e secondo i dettami della scienza: e a questo senza fallo il Garibaldi mirava, quando morte lo colse. A Lui pure levarono amici e discepoli un busto con degna inscrizione, (²) che ne tramandasse il nome agli avvenire.

(²) Honori / Jacobi . Garibaldi . Sac. / Eq . Mauritiani / Qui . in . hoc . Lyceo / Hydraulicen . Phisicen / Nauticis . Reg . Classis / Mathesin . Navigandiq . Artem / Summa . contentione . tradidit / Et . dum . uberrimum . ingenj . fructum / In . prox . italico . sapientum. conventu / Civibus . exterisq . ferre. nititur / Vitae . dispendium . fecit / Discipuli . aere . conlato / Probantibus . Moderatoribus . Rei . Litter. / P. C. / An. M . DCCC . XXXXVI.4




Allorché il museo di storia naturale venne primamente trasferto a più comoda stanza, il locale ch'esso occupava fu destinato ad accogliere le macchine non che il laboratorio e la scuola di fisica. A tal uopo stanziavasi la somma di lire 7793,40 da cavarsi dai risparmi ottenuti nell'entrate degli anni precedenti, accertati in lire 46610,59. Nel 1829 il prof. Garibaldi erasi recato pe' suoi studi in Parigi, ove fece acquisto di macchine, per le quali ebbe l'assegno di lire 4839,30; avendo poscia al suo ritorno alienati quegli instrumenti del gabinetto che per l'imperfetta lor costruzione erano fuor d'uso, ne volse il prezzo ritratto in acquisti novelli. Gli scaffali del gabinetto ammontarono a lire 2200: altre ve se ne aggiunsero appresso per la somma di lire 1500. Volgendo il 1837 si costrusse l'anfiteatro della scuola accanto al gabinetto, mediante la spesa di lire 1800: poco meno costò la sala del laboratorio nel 1843. Il prof. Garibaldi tutto zelo per la sua scuola e nulla ommettendo di quanto potesse avanzare gli studi delle fisiche discipline, addattosi che la luce del gabinetto e della scuola non era conveniente alle esperienze dell'ottica, chiese ed ottenne che per queste fossero messe in assetto due bellissime sale a levante nel secondo piano del corpo posteriore del palazzo universitario. Né l'osservatorio metereologico da lui veniva [<360-361>] obbliato; che anzi via via l'andava arredando di tutti gl'instrumenti più necessari. Pe' suoi conforti fu creata nel 1744 [1844] una commissione col carico di raccogliere e pubblicare i risultamenti delle osservazioni metereologiche fatte entro un decennio, della quale facean parte, oltre il Garibaldi, l'osservatore Giacinto Grillo e il dottissimo Fortunato Ciocca.

Lo stanziamento pel gabinetto di fisica dal 1826 al 1830 oscillò tra le lire 1784 e e 2050; cadde a lire 1000 nel 1831 e 32: e s'innalzò a lire 2050 fino a tutto il 1837. Fermato quindi in Ln. 1900 vi continuò fino a tutto il 1848, nel qual tempo crebbe fino a lire 2500.5




Il Gabinetto di Fisica, di recente creazione, non conta ricchezze d'antichi apparati, da pochissimi infuori, tra i quali due termometri ad acqua che rimontano alle primissime costruzioni [<430-431>] degli Accademici del Cimento. Questo difetto per altro trova un lauto compenso nel doviziosissimo materiale di macchine moderne, per le quali ogni ramo di fisica possiede la sua parte sperimentale completa, di sorta che ogni fondamentale principio di questa scienza può ricevere la sua confermazione nel fatto.

E vaglia il vero: l'idrostatica e l'idrodinamica hanno ingegni sceltissimi e valevoli a ripetere i fatti onde s'appoggiano quelle generali nozioni che devono porgersi in un corso di fisica. In eguali e forse più liete condizioni versa la meccanica, arredata com'è de' più recenti apparati di precisione.

Le parti del calorico e dell'elettricità son pure a dovizia fornite: imperocché questi rami di fisica che, nati, può dirsi, col secolo e che i quotidiani progressi avvalorano, hanno d'ogni specie strumenti, dalle prime e rozze macchine ai più moderni e ingegnosi apparati.

Le parti però che danno al Gabinetto un eminente pregio scientifico sono quelle del magnetismo, elettro-magnetismo e dell'ottica; una magnifica e completa serie di bussole e di galvanometri, fra cui parecchi di Gambey e gli altri dei più abili artisti d'Europa, fa degno riscontro ad una ricchissima collezione di apparati d'ottica d'altissima precisione, mercé cui è dato avvisare e calcolare i più delicati coefficienti.

L'acustica abbonda altresì de' migliori instrumenti, come il recentissimo di Lissajons per i fenomeni ottici dell'acustica.

L'egregio prof. P. M. Garibaldi, che seppe mantenere quest'insegnamento all'altezza cui l'aveano levato i suoi due predecessori, Giacomo Garibaldi ed Alberto Bancalari, afferma, che il valore materiale del gabinetto avvanza le L. 100 mila, e quello scientifico gareggia coi più fiorenti del regno.

L'Osservatorio Metereologico, sotto la direzione del prof. di fisica, è più specialmente affidato al prof. Nicola Fasiani, col titolo di osservatore. Egli ha cura di notare quattro volte al dì le indicazioni degli strumenti, l'aspetto del cielo e del mare e tutti quei fenomeni che reputa meritevoli d'essere [<431-432>] registrati in apposito diario, che regolarmente iniziato nel 1833 per opera del prof. Giacinto Grillo, è dal Fasiani con pertinace accuratezza condotto fino a' dì nostri. Queste sue osservazioni son rese di pubblica ragione in diverse effemeridi.

Io non dirò quale, in così rapido incremento della scienza meteorica, sia ancora lo stato di questo osservatorio; dirò (e duolmi che la povertà del mio nome scemi forza al consiglio) che una città come Genova, la cui giacitura sul punto più settentrionale del mediterraneo, non può non somministrare particolari fenomeni metereologici, come, a mo' d'esempio, una straordinaria quantità di pioggie, speciali direzioni dei venti, variabilità di clima e nuove induzioni intorno la declinazione e inclinazione dell'ago magnetico: una città infine in cui tutto ciò che s'attiene a' nautici studi dovrebbe avere il primato, potria ben meritare che il suo Osservatorio venisse sollevato dalle afflitte condizioni in cui giace: dandogli altresì a complemento un osservatorio astronomico, che la patria di Cassini da troppo lunga stagione aspetta.6




1 E. Celesia, Storia della Università di Genova del P. Lorenzo Isnardi continuata fino a' dì nostri per Emanuele Celesia (Genova, R. Istituto de' Sordo-Muti, 1867; anastatica: Bologna, Forni, 1975), p. 8 Link esterno Internet Archive e Google libri (per Oxford University); altro esemplare Link esterno Google libri (per Harvard University).

2 Ibidem, p. 280.

3 Ibidem, pp. 283, 285.

4 Ibidem, p. 331. Non si può affermare che Giacomo Garibaldi "iniziò il gabinetto di fisica", considerato quanto realizzato da Glicerio Sanxay.

5 Ibidem, pp. 360-361.

6 Ibidem, pp. 430-432.



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