Urania Ligustica

La fisica sperimentale tra Sette e Ottocento

Pietro Maria Garibaldi

Osservazione delle Leonidi (1869)

Fisica sperimentale



Copertina


Indicatore di completezza



L'Associazione scientifica di Francia residente a Marsiglia, avendo iniziato per le notti dal 12 al 13 e dal 13 al 14 Novembre 1869 uno studio comparativo relativamente al fenomeno delle stelle cadenti in Francia ed altrove, allo scopo di determinare la direzione del movimento e la distanza degli asteroidi dalla terra, l'illustre presidente della medesima l'astronomo Le Verrier 1 rivolgevasi all'egregio Prof. Francesco Denza Direttore dell'Osservatorio del Collegio Carlo Alberto a Moncalieri pregandolo d'adoperarsi affinché una serie di osservazioni si facesse pure a Genova, per compararsi con quelle che sarebbero state eseguite a Marsiglia, e simultaneamente ad Agde, Aiaccio, Albistrun (Cantone di Zurigo), Algeria, Barcellonetta, Bordeaux, Cadice, Dieulovard (Meurthe), Grenoble, Laressore (Bassi Pirenei), Le Maus, Lyon, Madrid, Montpellier, Nizza, Orange, Perpignan, Tolone, Tolosa, Valence, Moncalieri, ecc.2 [<3-4>]

L'invito essendo stato accolto di buon grado dal Rettore della R. Università di Genova, Prof. Comm. Antonio Caveri Grand'Ufficiale dell'ordine Mauriziano, Senatore del Regno, e dai signori Ing.re Nicola Fasiani professore di Algebra complementare e Geometria analitica all'Università, e Dottor Cav. Pietro Maria Garibaldi professore di Fisica all'Università e nell'Istituto Tecnico Professionale e di Marina mercantile; l'uno osservatore, direttore l'altro dell'osservatorio; tosto si cercò fra i cultori delle scienze fisiche chi volesse coadiuvare a tale impresa, la quale non poteva a meno di riuscire utile per la scienza e decorosa per il patrio Ateneo. Pregati, gentilmente si offersero i Signori Cav. Can. Angelo Costa dottore nella facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche, nella facoltà di Filosofia e Belle lettere, prof. di Matematica nell'Istituto di Marina mercantile e nel Seminario Arcivescovile, Cav. Ing. Lazzaro Romairone professore di Astronomia Nautica nella Regia Scuola di Marina, Cav. Ing. Gustavo Rafanelli dottore nella Facoltà di scienze fisiche e matematiche, professore di Matematica nel R. Istituto Tecnico industriale ed al Collegio della R. Marina, il Luogotenente di vascello Edoardo Berlingieri, non che l'Avv. Raffaele Drago, il quale dal Prof. Denza avea avuto l'incarico di combinare ogni cosa in proposito.

In questo mezzo il medesimo Prof. Denza aveva provveduto affinché l'egregio cultore delle Scienze Fisiche Cav. Can. Pietro Parnisetti Direttore dell'Osservatorio nel Seminario d'Alessandria si recasse a Genova per prendere parte alle osservazioni che sarebbero state fatte all'Osservatorio della R. Università. Arrivato fra noi questo illustre professore fu tosto pregato di assumere la direzione delle osservazioni, sia per essere persona versatissima nella scienza e da molti anni esercitata nelle esperienze di questo genere, sia per tributare un omaggio a chi con nobile disinteresse si occupa da più di 15 anni con plauso di tutti, di osservazioni meteorologiche ed astronomiche senza compenso alcuno all'infuori della fiducia di avvantaggiare la scienza e di far cosa decorosa per la sua Città nativa. [<4-5>] .

L'oggetto immediato delle osservazioni essendo quello di constatare gli elementi del fenomeno delle stelle cadenti, l'istante della loro apparizione, il numero, la direzione del movimento, la durata, la posizione apparente della traiettoria di esse sulla volta celeste, e le altre particolarità fisiche delle meteore; in una conferenza preparatoria fu discusso e divisato il da farsi da ciascuno degli osservatori affinché il tutto procedesse colla maggiore regolarità, e non ne fosse compromesso il risultato. E poiché era naturale il prevedere che non per tutte le stelle cadenti avrebbesi potuto determinare la durata della loro presenza sull'orizzonte, non che la direzione del loro movimento, fu convenuto che gli osservatori si sarebbero divisi in due gruppi: l'uno per attendere esclusivamente a numerare tutte quante le stelle cadenti che si osservassero, ed a tener conto dell'ora dell'apparizione e delle particolarità fisiche che presentassero; l'altro per occuparsi a determinare l'arco della traiettoria, l'ora dell'apparizione e dello spegnimento delle più singolari.

A conseguire la parte dello scopo che avea relazione colla determinazione del tempo in cui si sarebbero osservate apparire e scomparire le meteore, fu prestabilito dall'Associazione scientifica che il medesimo fosse determinato mediante cronometri regolati per mezzo di segni telegrafici trasmessi dalla stazione di Marsiglia. Il Sig. Michele Multedo distinto orologiaio della nostra Città gentilmente si offerse di porre gratuitamente a disposizione degli osservatori cinque cronometri e di coadiuvare le osservazioni in tutto quanto si atteneva alla sua professione. In tale guisa si fu in caso di avere l'esattezza nella determinazione del tempo, si allontanò qualsiasi sinistra eventualità relativamente al risultato delle osservazioni, la quale potesse dipendere dallo stato dei cronometri, trovandosi gli osservatori in condizioni di poter stabilire che un cronometro sarebbe rimasto presso l'Ufficio telegrafico per tutti i giorni che si facevano le osservazioni, che tre sarebbero [<5-6>] rimasti stazionari all'osservatorio, ed uno si sarebbe portato periodicamente all'Ufficio del Telegrafo per i relativi confronti, e per quelli occorrenti sia col cronometro lasciato all'ufficio suddetto, sia con quelli che trovavansi all'osservatorio: e ciò all'oggetto di verificare se il cronometro che giornalmente si portava per i confronti telegrafici avea fatte variazioni eccezionali nel trasporto.

La sera del giorno dodici alle ore sei e mezzo pomeridiane gli osservatori genovesi andarono all'Uffizio dei telegrafi per incominciare i convenuti confronti cronometrici con Marsiglia e con Torino com'era stato stabilito con Le Verrier e col P. Denza. Fatte le relative esperienze, s'incamminarono tosto all'Osservatorio per essere pronti all'adempimento del loro mandato. Ma siccome il P. Denza avea telegrafato che egli non avrebbe incominciate le relative osservazioni che all'una antimeridiana del 13, poiché la luna avrebbe impedito di osservare con profitto le meteore che avessero avuto luogo prima di quell'ora; perciò a mezzanotte gli osservatori dopo aver disposta ogni cosa a seconda delle istruzioni comunicate da Le Verrier e delle prese determinazioni, si stabilirono al posto preventivamente assegnato. Un gruppo di osservatori posto nel primo terrazzo dell'osservatorio attendeva a stabilire la direzione delle meteore principali e per meglio assicurare l'esattezza dell'osservazione delle stelle cadenti alcuni osservarono costantemente il cielo tra NE-SE e SE-SO tracciando rispettivamente le traiettorie sulle carte celesti cortesemente inviate all'uopo dall'Associazione scientifica, ed il Signor Romairone, il quale erasi specialmente incaricato dei confronti cronometrici attendeva coll'aiuto del Sig. Multedo alla determinazione dell'ora al momento dell'apparizione e della scomparsa di ciascuna meteora. Un altro gruppo posto nel secondo terrazzo dell'osservatorio attendeva contemporaneamente a notare il numero orario e la quantità complessiva delle stelle e le loro qualità fisiche. – Le osservazioni durarono senza interruzione fino [<6-7>] alle ore cinque del giorno 13 con cielo perfettamente sereno non turbato da vento. Il risultato delle medesime è consegnato nella seguente tavola:


Tabella non numerata a pagina 7

Tabella I 3


Dalla medesima se ne deduce che il massimo delle stelle cadenti si osservò da mezzanotte ad un'ora e mezzo, che il loro numero decrebbe col farsi del giorno. È posto pure in rilievo che la grandezza apparente delle medesime fu per la maggior parte di 3.ª grandezza.

Trentanove stelle cadenti poterono essere determinate col metodo grafico proposto dal Sig. Le Verrier e sono segnate nelle due annesse carte celesti e numerate nella tavola seguente: [<7-8>]


Tabella non numerata alle pagine 8-9

Tabella II


[<9-10>] La notte dal 12 al 13 fu però la sola in cui si poterono fare le richieste osservazioni, imperocché nella giornata del 13 avendo preponderato il vento di S. O. il cielo a poco a poco si coprì interamente di nubi, minacciando pioggia, e conservossi tale fino al mattino del giorno 14. Tuttavia secondo le istruzioni di Le Verrier si fecero sempre i confronti cronometrici ch'erano stabiliti, e si stette pronti a compiere il mandato quando per avventura lo stato del cielo avesse secondato i vivi desideri degli osservatori.

Nel mattino del giorno 14 quando fatto l'ultimo confronto cronometrico stabilito da Le Verrier si telegrafava all'illustre astronomo il negativo risultato delle osservazioni della sera dal 13 al 14, e si stava per inviargli saluti ed auguri; ma egli pregava gli osservatori genovesi a replicare le osservazioni per la sera dai 14 ai 15 col seguente telegramma: «Plusieurs stations veulent 3ème nuit. Elle est indispensable. On n'a pu se reconnaître dans le grand flot qui a passé. Donc priére observer cette nuit encore continuer comparaison chronométres ce soir et demain».

L'invito avea uno scopo troppo utile per la scienza, perché fosse declinato, tanto più che presentava agli osservatori genovesi il destro di fare, invitati, quello che avevano stabilito di fare per conto proprio, e di dar prova della loro buona volontà in servizio della scienza.

Ma il tempo fu ostinatissimo nel mostrarsi avverso ai nostri desideri, e quantunque nel giorno qualche raggio di sole ispirasse fiducia per l'esito felice delle osservazioni, pur nondimeno per tutta la notte non un raggio di luna o di stella venne anche per un istante a rompere l'oscurità del cielo; e l'aspettazione degli osservatori andò pienamente fallita con sommo loro rincrescimento.

Terminato alla mattina del 15 l'ultimo confronto dei cronometri stabilito da Le Verrier e dopo avere trasmesso all'illustre [<10-11>] scienziato un affettuoso saluto; si ebbe il cortese invito di recarsi all'adunanza generale dell'Associazione scientifica a Marsiglia il giorno 17 Novembre mediante il seguente telegramma diretto all'esimio Prof. Parnisetti: «Monsieur Le Verrier vous remercie. L'association éspère vous avoir à Marseille le 17 avec tous vos collègues dont plusieurs ont formellement promis».4

Niuno degli osservatori avrebbe certamente ricusato così cortese ed onorifico invito, se le varie ed urgenti loro attribuzioni non glielo avessero in modo perentorio impedito.

Il confronto dei cronometri che il Le Verrier aveva stabilito circa alle ore sette pomeridiane del 12 e del 13 ed alle ore 8,30 del mattino dei giorni 13 e 14 e quello fatto alla sera del 14 ed al mattino del 15 trovasi consegnato nella seguente tavola:


Tabella non numerata a pagina 11

Tabella III


Il Le Verrier da Marsiglia ed il P. Denza da Torino davano interpolatamente i segnali convenuti per il confronto dei cronometri. È grato constatare che per eseguirlo il Governo [<11-12>] Italiano mise a disposizione degli osservatori le rispettive linee telegrafiche; e che il Capo dell'Uffizio dei Telegrafi unitamente agli Impiegati del medesimo, furono larghi d'ogni maniera di cortesie e di facilitazioni.

Tale è il risultato delle osservazioni che si fecero alla Specola della R. Università di Genova sulle stelle cadenti, coordinate con quelle che l'illustre Le Verrier per la prima volta organizzava sopra nuove e larghissime basi. Non è a dubitare che queste osservazioni per l'importanza geografica di Genova saranno d'ora innanzi continuate negli altri periodi successivi e riusciranno non indifferenti al buon esito delle ricerche recentemente istituite per la soluzione dell'importante problema. Si spera altronde, con fondamento, che i Moderatori della cosa pubblica faranno del loro meglio perché l'Osservatorio della Regia Università, sia non ultimo a preparare copiosi ed autorevoli documenti per l'avanzamento delle scienze fisiche.

Dall'Osservatorio della R.ª Università di Genova, li 17 Novembre 1869.

P. M. GARIBALDI

DIRETTORE DELL'OSSERVATORIO 5




Prima tavola  fuori testo

Figura 1  –  Traiettorie delle stelle cadenti osservate in Genova il 13 Novembre 1869 dalle ore 1 alle 3 antimeridiane 6




Seconda tavola  fuori testo

Figura 2  –  Traiettorie delle stelle cadenti osservate in Genova il 13 Novembre 1869 dalle ore 3 alle 5 antimeridiane




Silografia in quarta di copertina

Silografia in legno di testa in 4ª di copertina




1 Su Urbain Jean Joseph Le Verrier (1811-1877) Link esterno Wikipédia France.

2 In merito all'organizzazione della campagna osservativa: Redazione, [Annuncio della campagna internazionale di osservazione delle Leonidi nel 1869], Bulletin hebdomadaire de l'Association Scientifique de France, n. 131 (1 agosto 1869), pp. 65-66. Un elenco preliminare di osservatori è in: Ibidem, n. 144 (31 ottobre 1869), pp. 279-280.

3 Le tabelle sono qui numerate.

4 La riunione, programmata inizialmente il 16 novembre, si è poi tenuta il 19 novembre 1869: C. Wolf, "Rapport sul les observations des étoiles filantes", Bulletin hebdomadaire de l'Association Scientifique de France, n. 148 (28 novembre 1869), pp. 353-356.

In tale occasione i partecipanti alla campagna hanno chiesto che le osservazioni raccolte venissero condivise "afin qu'elles fussent à la disposition de tous et que chacun pût travailler à en tirer les conséquences qu'elles porraient comporter". Ciò è stato realizzato mediante un bollettino speciale, presumibilmente a distribuzione limitata, in cui sono stati raccolti i dati meteorici per gli anni 1869-1871. Belgrand, Milne Edwards, Le Verrier, "Organisation régionale des études scientifiques", Bulletin hebdomadaire de l'Association Scientifique de France, n. 209 (5 novembre 1871), p. 67 Link esterno Google libri (per California University). Le uniche città italiane citate sono Genova e Torino: la relazione non indica alcun nome, ma in questi casi si tratta, ovviamente, di Garibaldi e Denza. La collaborazione è proseguita negli anni successivi e si è estesa alle ricerche meteorologiche. Nel gennaio 1872 sono stati distribuiti i nn. 19 e 20 del Bulletin astronomique spécial: il secondo contiene osservazioni eseguite a Genova; Bulletin hebdomadaire de l'Association Scientifique de France, n. 220 (21 gennaio 1872), p. 271 Link esterno Google libri (per California University).

5 P. M. Garibaldi, Relazione intorno alle osservazioni fatte sulle stelle cadenti nel periodo di novembre dell'anno 1869 (Genova, co' tipi del Regio Istituto de' Sordo-Muti, 1869), in-8°, 12 pp., due carte celesti in tavole fuori testo. Un esemplare in collezione Balestrieri. Non sono presenti note a pie' di pagina o in calce all'articolo. Sono stati aggiornati gli accenti e corretti alcuni refusi: es. Perpiguan → Perpignan. Trascrizione integrale, completata l'11 agosto 2012; pagina web non ancora collazionata con la riproduzione dell'articolo.

6 Le tavole fuori testo sono qui numerate.



HTML 4.01 Transitional valido!    Day & Night... Night & Day!    CSS valido!
© Riccardo Balestrieri 2012-2013  –  Revisione 17 X 2013  –  P. M. Garibaldi  –  Fisica sperimentale  –  Indice generale  –  Urania Ligustica