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Delizie in villaEdoardo VillaIl bombardamento di Genova nel 1684... (1988) 1 |
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Delizie in villaEdoardo VillaIl bombardamento di Genova nel 1684... (1988) 1 |
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[Il prof. Villa (1926-1999) così conclude il suo articolo]
L'unico poeta a ripercorrere con singolare robustezza gli effetti del bombardamento e ad interpretarli con pienezza di sensi patriottici e civili è il padre gesuita [<91-92>] G. B. Pastorini85.
Oratore, studioso di Dante e poeta, partecipa alle giornate del bombardamento, soccorre come può, fiero tra le rovine, poi scrive un sonetto dai magnanimi sentimenti:
Genova mia, se con asciutto ciglio
piagato e guasto il tuo bel corpo io miro,
non è poca pietà d'ingrato figlio
ma ribello mi sembra ogni sospiro.La maestà di tue rovine ammiro,
trofei della costanza e del consiglio
e dove o volgo il passo o il guardo giro
incontro il tuo valor nel tuo periglio.Più val d'ogni vittoria un bel soffrire;
e de' tuoi torti alta vendetta fai
col vederti distrutta e nol sentire.Anzi girar la libertà mirai
e baciar lieta ogni rovine e dire:
– Rovine sì, ma servitù non mai86.Qui la densità del sentire trova giuste soluzioni di immagini e d'armonia; la libertà non è raffigurata in astratto, è persona viva, caldamente amata, che si aggira [<92-93>] tra le rovine e le bacia e ripete con fierezza:
Rovine sì, ma servitù non mai.
Un sonetto unico per la lucida concentrazione, già segnalato dal Ceva, dal Gobbi, dal Muratori nel primo settecento e luminosamente ripreso dal Croce. Il Pastorini, con intuizione di vero poeta, penetra oltre le fiamme e scopre la sua gente con quei silenzi che nascondono il dolore, con quell'orgoglio grave che è difesa della propria libertà. Nel verso vibrano quasi palpabili quei tesori di umanità, che fra gli errori e le sventure alimentarono la nostra vita, nei secoli, ieri come oggi.2
85 Nato a Genova il 19 novembre 1650, a sedici anni novizio gesuita, G. B. Pastorini insegnò per decenni ai giovani retorica teologia e filosofia. Apprezzato per la sua dottrina i suoi studi e in particolare per le sue poesie, si spense nella sua città il 26 marzo 1732. Il Muratori (Della perfetta poesia italiana) il Ceva (Scelta di sonetti, 1735) il Gobbi (Rime... cit. IV), fra i contemporanei, annotarono il suo vigore poetico. Un padre gesuita di Palermo, suo estimatore, raccolse postume le sue liriche (Poesie, Palermo, P. Bentivenga, 1741, n. ed. 1756). P. Montanaro ne scrisse una biografia informata quanto ricca di elogi (in L. Grillo, Elogi di liguri illustri, Genova, 1846, II, 334-340). Fra i moderni il Croce rinnovò [?] l'ingiusto oblio con una stimolante rilettura delle sue poesie (cfr. Un poeta italiano noto per un unico sonetto: Giambattista Pastorini, in Letteratura italiana del settecento, Bari, Laterza, 1949, 28-36); Angelo Redaelli ne studiò le note dantesche, manoscritte nella Bibl. Univ. di Genova, mettendone in rilievo l'affiorante spirito antidantesco alla Bertinelli (cfr. Giambattista Pastorini in Dante e la Liguria, Milano, Treves, 1925, 186-192). Manca uno studio complessivo su questo letterato, sensibile ai problemi quotidiani come all'arte. Una precisazione: col nome di Umbrone Ligurio il Pastorini fece parte dell'Accademia degli Ereini (1730-1776) di Palermo (cfr. Maylender, II, 288-294), non degli Ercirri come ricorda il Redaelli (art. cit. 188). [In calce a p. 92]
86 Cito il testo secondo l'edizione del 1756 (p. 65). [In calce a p. 92]
1 E. Villa, "Il bombardamento di Genova nel 1684 e la letteratura del tempo", in Il bombardamento di Genova nel 1684. Atti della giornata di studio nel Terzo centenario (Genova 21 giugno 1984) (Genova, La Quercia Edizioni, 1988), pp. 91-93 
OPAC SBN. É stato qui corretto un refuso nel sonetto.
2 Il fondo di oltre 20.000 volumi raccolti dal prof. Villa è ora conservato nella Biblioteca Comunale di San Salvatore Monferrato (Alessandria) alessandrianews (pagina esistente il 25/9/2014).
