Urania Ligustica

Astronomia versus Astrofisica

Francesco Porro

Fonti secondarie

Astronomia vs Astrofisica



107 riferimenti


Quanto pertiene all'Autore nelle opere seguenti è, se possibile, riportato in estratto.
Spazi a parte sono dedicati alle fonti primarie e terziarie.
Le linee di ricerca attuali contengono i riferimenti alla nuova riduzione,
tuttora incompleta, del catalogo stellare di Giuseppe Piazzi.


Indicatori di completezza


Anno Riferimenti
Indicatore di completezza 1887 A. Wolyński, Brevi notizie sull'impianto del Museo Copernicano ed Astronomico a Roma (Bologna, Società Tipografica Azzoguidi, 1887), pagina non numerata.
"Prof. Porro Francesco, ff. [facente funzione] di Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Torino: 9 sue pubblicazioni, 18 diversi autografi e Manoscritti di Giuseppe Zecchini Leonelli in 2 volumi".
Porro ha presumibilmente donato questo materiale di sua proprietà, avendo concluso lo studio su Zecchini Leonelli: si veda alle Opere, anno 1883.
Indicatore di completezza 1888 G. Anselmi, "Relazione delle cose più notevoli accadute nell'anno scolastico 1886-87 nella R. Università di Torino", Annuario accademico per l'anno 1887-88 (Torino, R. Università degli Studi, 1888), p. 14.
"Ottennero la privata docenza per titoli: in Astronomia il Dott. Francesco Porro, in Chimica il Dott. Giorgio Errera e in Fisica sperimentale il Dott. Angelo Battelli. / Stante la morte del Prof. Alessandro Dorna, avvenuta il 19 agosto 1886, l'insegnamento dell'Astronomia, dietro proposta della Facoltà, venne affidato per l'anno 1886-87 al Professore straordinario di geodesia teoretica, Nicodemo Jadanza, continuando nella direzione dell'Osservatorio Astro­nomico il Dott. Francesco Porro, Astronomo aggiunto".
Indicatore di completezza 1892 "Concorsi. Ministero della Istruzione Pubblica. Relazione della Commissione esaminatrice pel concorso al grado di professore straordinario di Astronomia nella R. Università di Torino", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 9 (Roma, 13/1/1892), p. 134.
Indicatore di completezza 1894 "Concorsi. Ministero della Istruzione Pubblica. Relazione della Commissione esaminatrice del concorso alla Cattedra di Astronomia nel R. Istituto di Studi superiori di Firenze (per ordinario)", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 96 (Roma, 23/4/1894), pp. 1661-1664.
Indicatore di completezza 1894 [Svolgimento del 26° Congresso degli alpinisti italiani – Ceresole Reale, settembre 1894], Le Alpi, 13 (Club Alpino Italiano, 1894), n. 9, p. 303.
"Successivamente il Presidente concede la parola al prof. Porro per lo svolgimento della proposta presentata in unione coll'on. Marinelli per lo Studio del movimento dei ghiacciai. / Porro (della Sezione di Cremona [del Club Alpino Italiano]) mette in evidenza l'importanza dello studio del movimento dei ghiacciai, sommamente interessante dal punto di vista geologico, meteorologico ed alpinistico; in questo studio gli italiani debbono riacquistare il posto che loro compete seguendo le orme del Taramelli, del principe Rolando Bonaparte, del Forel e di altri illustri che se ne occuparono. / Garbarino (Roma) crede che allo scopo di osservare tali movimenti si potrebbe tener conto, ad ogni tiratura o nuova edizione delle carte topografiche, delle variazioni che vanno verificandosi nei ghiacciai e nelle foreste, invitando gli alpinisti, i topografi, i militari a segnalare tali variazioni all'ufficio competente; crede che tale sistema venga già praticato con buoni risultati in Francia. / Marinelli (presidente della Società Alpina Friulana) osserva che la proposta Garbarino vale a fissare le mutazioni nelle varie epoche, ma occorre prima determinarle sul luogo; a tale fine non bastano le squadre dei topografi non sufficientemente numerose e che troppo di rado vi si recherebbero; per tenersi al corrente delle variazioni anno per anno possono invece molto giovare gli alpinisti colla costruzione da essi fatta di qualche segnalazione od anche col sistema assai semplice della coloritura sulla roccia dove cessa il ghiacciaio e comunicando al Club Alpino le osservazioni fatte; a ciò non occorre preparazione scientifica, ma anche colla semplice osservazione si può tornare utili agli studi scientifici, tanto più in questi momenti in cui accenna a finire il periodo di regresso dei ghiacciai: nelle Alpi Occidentali l'avanzamento è già cominciato, mentre nelle Orientali il regresso continua ancora, e nelle Centrali vi ha stazionarietà. / Il Presidente promette che verrà dal Consiglio Direttivo studiato il mezzo di dare pratica attuazione alla proposta, la quale, posta ai voti, risulta ad unanimità approvata".
Indicatore di completezza 1896 [Redazione], "L'eclisse totale di Sole", Il Cittadino: giornale della domenica, 8, n. 32 (Cesena, 9/8/1896), p. 2.
Indicatore di completezza 1897 "Concorsi. Ministero della Istruzione Pubblica. Relazione della Commissione esaminatrice del concorso per professore straordinario di astronomia nella R. Università di Torino", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 123 (Roma, 26/5/1897), pp. 2454-2456.
Il testo risulta identico a quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 115/1898, alla cui trascrizione si rimanda.
Indicatore di completezza 1898 "Concorsi. Ministero della Istruzione Pubblica. Relazione della Commissione esaminatrice del concorso per professore straordinario di astronomia nella R. Università di Torino", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 115 (Roma, 17/5/1898), pp. 1817-1818.
Indicatore di completezza 1899 "Ordine della Corona d'Italia", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 72 (Roma, 27/3/1899), p. 1191.
"Porro prof. Francesco fu Giovanni, [dottore] in fisica" è nominato cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, su proposta del Ministro d'agricoltura, industria e commercio.
Indicatore di completezza 1901 "La geografia nelle Università popolari", Rivista geografica italiana, 8 (1901), p. 130.
"In alcune città d'Italia si sono recentemente fondate, sul modello di analoghe istituzioni estere, delle università popolari allo scopo di diffondere, fra tutte le classi di persone, la cultura scientifica. Furono già inaugurate le scuole universitarie di Torino, Roma e Bologna. Constatiamo con piacere che in tutte e tre figura un corso di argomento geografico. Nella prima il prof. Francesco Porro tratterà in sei conferenze di Fisica del Globo, nella seconda il prof. Guido Cora terrà lezioni di Geografia in rapporto al commercio ed industria, nell'ultima il dott. P. Vinassa de Regny svolgerà un corso di Geografia fisica. Ci auguriamo che anche nelle altre città ove si pensa di far sorgere simili università, si terrà conto della importanza che la geografia ha assunto nella coltura moderna".
Indicatore di completezza 1902 [Anonimo], "Delle adunanze spiritiche oggi giorno", La Civiltà Cattolica, 53 (Roma, 1902), n. 1240, pp. 398-416.
L'articolo analizza, in particolar modo, le sedute spiritiche documentate da Porro: si veda Opere, anno 1901. La rivista, tuttora esistente, è curata dalla Compagnia di Gesù e approvata dalla Santa Sede.
Indicatore di completezza 1902 S. Ferrari, "Intorno ad un libro del prof. Roberto Ardigò. Per la difesa dalla inondazione e pel risanamento completo della città di Mantova. Pubblicazioni diverse di Roberto Ardigò. Padova, Prosperini, 1901", Rivista d'Italia, 5 (1902), vol. 2, n. 7 (luglio), pp. 518-522.
"Il libro del prof. Ardigò (Per la difesa dalla inondazione e risanamento completo della città di Mantova) non è in vendita. L'autore ne ha fatto stampare soltanto 100 copie e le ha date in dono. Ecco perché non ha avuto la diffusione che meritava, né da coloro che meglio sarebbero stati in grado di apprezzarlo ha potuto esser lodato e fatto conoscere. Non pochi faranno le meraviglie nel leggere appaiati nel frontispizio d'un volume in ottavo grande il nome del filosofo insigne e il titolo d'un grave problema idraulico, a cui si riconnettono questioni igieniche, sociali ed economiche; faranno le meraviglie non ostante che riconoscano ed ammirino la vastità di dottrina e l'acutezza d'ingegno dell'illustre maestro. Ma non pare strana la cosa a quanti abbiano conoscenza, oltre che dello scrittore, dell'uomo. A chi gode presso di lui qualche famigliarità è noto ch'ei [<518-519>] si diletta nell'esercizio delle attività più varie, e che le ore de' suoi ozii occupa con altri lavori, con lavori ameni, dove ha campo di soddisfare i sentimenti estetici e l'amore per l'arte, che sono stati sempre ben vivi nella sua anima multiforme ed equilibrata. E così egli passa dalla profonda e serena disamina delle questioni dialettiche o delle leggi sociologiche alle cure del giardino, costruttore di aiuole e di grotte, o alle strofe d'un brindisi, dove le rime della musa dialettale allegrino il banchetto agli amici, o ai saggi più elaborati e ammirabili di disegno architettonico. Sì, anche in progetti d'architettura stupendamente delineati e ombreggiati manifesta il suo gusto artistico e la grande coltura Roberto Ardigò; e mi ricordo d'aver veduto in casa sua e lungamente considerato con vero diletto un disegno, a cui la mano aveva dato di fresco l'ultimo tocco, eseguito con tutta la precisione che avrebbe potuto darvi il più esperto e geniale ingegnere. Preciso nei particolari, matematicamente studiato in tutti i rapporti della figura e splendido nell'impressione che l'occhio e l'animo ne ricevevano, quel disegno intendeva a ridurre e a integrare la basilica di San Pietro, adattandola ad altro ufficio civile.
[...] Della parte avuta negli studii e nelle controversie per questi scopi sanno quasi tutti i Mantovani; ma dei non mantovani chi mai? Io pure, fin dal triennio vissuto in quella città, ne seppi per udita; ma gli scritti di lui sul soggetto ho letti per la prima volta ora, che sono raccolti in volume. Dal quale appare che gli studi del professor Ardigò sulle condizioni di Mantova e sulle opere necessarie per salvarla dagli allagamenti e dalla malaria sono incominciati almeno dall'anno 1869, in cui egli entrò nel dibattito con discorsi pronunciati nel Consiglio comunale e con stampe; e appare inoltre che le sue osservazioni e le sue proposte riscossero lodi da persone autorevoli in questi argomenti, senza che ciò impedisse nella prova dei voti la vittoria di progetti diversi: dei quali si vide poi chiara, pur troppo, l'insufficienza. Il volume è corredato di alcune tavole dimostrative, dov'è figurata la pianta della città coi luoghi circostanti, avuto riguardo specialmente ai bacini delle acque e alle altezze del suolo, e sono indicati i lavori da eseguire. E una di queste tavole, pubblicata posteriormente al volume, come un'appendice, compie le illustrazioni e le proposte per il caso, che ora diventa meno improbabile, che i lavori nuovi s'inizino tra minori vincoli di cifre per la spesa.
Leggendo attentamente il volume e guardando i disegni, con la memoria [<519-520>] viva dei luoghi, io dalle idee dell'Ardigò fui attratto, e applaudii col cuore alle sue proposte e restai convinto che il progetto da lui esposto ha de' grandi vantaggi sugli altri, che pur furono adottati contro il suo. Ciò ch'egli propugnava e propugna è un rimedio radicale e sicuro; gli altri non erano che palliativi. Dalla preferenza data ai quali e dalla loro esecuzione, consegue che dopo vari lustri e molti dispendi siamo al punto di prima. Io mi sentivo, dunque, leggendo, una gran volontà di dire a quei Mantovani che lo avversarono un tempo o ai loro figli: — aprite ormai gli occhi e non respingete per stolte prevenzioni l'aiuto efficace d'un valentuomo a cui dovreste anzi la gratitudine d'un genio tutelare; e di dire al pubblico: leggete e imparate quanta sapienza e quanto altruismo allignino in questo grande, che ha resistito alla lotta delle invidiuzze maligne, continuando a meditare e a lavorare per il bene degli altri, senza alcuna speranza, senza alcun desiderio di premio. Vedete di quali uffici e di quali onori era ed è degno un uomo di così potente pensiero, che non si apparta, per le speculazioni, dalla vita comune, che conosce i bisogni della società tra cui vive, come le leggi delle cose intorno a noi.
Questo grido mi prorompeva dall'animo alla lettura del libro. Ma io lo contenni, riflettendo che non bastava la grande stima ch'io ho del maestro e dell'amico per dare a me, profano interamente agli studi d'ingegneria e di acque, la facoltà di emettere un giudizio sulla soluzione d'un problema d'idraulica; e questa riflessione mi guidò al consiglio di interrogare qualche cultore della materia. Cercatolo prima tra i colleghi prossimi di ateneo, mi fermai naturalmente sull'egregio collega Francesco Porro, che nella facoltà di scienze dell'università di Genova tiene la cattedra di astronomia e insieme l'incarico della geodesia. Al quale diedi a leggere il libro, pregandolo di dirmi il suo parere sulla parte del lavoro, di cui io era men atto a giudicare, per incorporare poi il suo avviso nel cenno che avrei fatto dell'opera in qualche rivista. Il prof. Porro accettò di buon grado l'invito, e dopo qualche tempo, letto e ponderato il volume, mi scrisse la lettera che qui rendo, con sua licenza, di pubblica ragione:
'Genova, 16 marzo 1902. / Egregio e carissimo collega, / Non ho voluto rispondere alla Sua cortese e per me onorevole richiesta di un giudizio sull'opera dell'Ardigò, senza aver letto con attenzione e meditato il ponderoso volume, che raccoglie e conserva i documenti di una gagliarda e nobilissima lotta da lui sostenuta. Credo ch'Ella possa, al pari di me e di ogni sincero estimatore del grande filosofo, apprezzare quanto di eletto e di mirabile appare dalle pagine, a lui dettate da caldo amore per la città che tanti anni lo ebbe ospite e maestro nelle sue mura; ond'io non Le farò gli elogi dell'entusiasmo che lo spinse a studiare la questione [...] Eppure adesso il porto di Genova, del quale con la sua grande anima il Garibaldi aveva divinato l'enorme sviluppo, si palesa insufficiente: e la soluzione cui si verrà presto o tardi, quella di arrivare fino alla Polcevera, è precisamente quella da lui progettata prima che l'Italia fosse compiuta. Quanto ai lavori del Tevere, chi la sapeva più lunga tra lui e coloro che hanno deturpato mezza Roma con quei costosi, brutti e inutili (per non dire dannosi) muraglioni? / Da Ardigò sono arrivato a Garibaldi. Due grandi uomini, degni di essere appaiati; e se i contemporanei li chiamarono spesso utopisti, la storia li riconoscerà più precisi e più positivi di parecchi fra gl'ingegneri e i sapienti autenticati e bollati. / Le stringo cordialmente lo mano / devmo suo / Francesco Porro'. [<522-523>]
La consultazione del prof. Porro, se non ha dato proprio intero e solo il giudizio di cui andavo in cerca, contiene tuttavia molte cose, che è utile siano altamente proclamate. Ond'io, che per mia parte già le covavo in cuore, forte del consenso di un docente di geodesia, ho riprodotto qui la lettera e sottoscrivo alle opinioni che vi sono professate, agli elogi che ne ridondano all'Ardigò, ai rimpianti per le mezze misure che hanno fatto spreco del pubblico danaro in nome delle economie. E aggiungo un voto: che il Ministero dei lavori pubblici e il Consiglio municipale di Mantova prendano alfine in serio esame i suggerimenti dell'Ardigò, ora che una deliberazione di quella Giunta ha reso di grande attualità gli scritti del filosofo ex-consigliere. Sin dal febbraio infatti fu annunziato, in più d'un giornale politico che la Giunta municipale di Mantova, impensierita del non vedere ancora iniziati gli studii per le opere di bonifica promesse dal Ministero, richiamava l'attenzione del Governo centrale sulle gravi condizioni sanitarie del Comune, nel quale gli ultimi sette mesi aveano registrato tremila casi di febbre malarica. Oh, i begli effetti delle proposte degli uomini tecnici! E non sarà tempo che si cessi dai piccoli ritocchi alle sterili opere anteriori e che si tolgano i danni dello straripamento dei laghi e delle infiltrazioni palustri con un provvedimento, più costoso sia pure, ma efficace e definitivo? Sante Ferrari".
Indicatore di completezza 1903 E. Bozzano, Ipotesi spiritica e teoriche scientifiche (Genova, A. Donath, 1903), pp. 372-373.
"Protagonista di quest'altro episodio, occorso nella medesima seduta del 26 Dicembre, si trova ad essere l'egregio professore Francesco Porro. / .... Uno dei fenomeni più spiccati – scrive L. A. Vassallo – consiste nella manifestazione evidente dell'entità che assume tutte le caratteristiche personali della figliola del professor Porro. Ella procede con tale prontezza e disinvolta logica di movimenti sensibili che, sebbene al buio, ci par quasi di vedere la personcina intenta alle operazioni di cui possiamo seguir tutte le fasi col solo senso dell'udito. / Poiché, prima sentiamo che bacia il professore con festosa frequenza e col gentile schioppettio proprio dei baci infantili: poi che gli mormora, ma sillabando nettamente, il proprio nome: Elsa, ignoto a noi tutti. Poi, sentiamo che gli fruga nelle tasche e gli prende il portafogli. Egli ci avverte / – Ecco un fenomeno identico a quello del Morani: ella sa che ho messo una sua ciocca di capegli dentro, e certo la va cercando. Intanto, come se la creatura fosse sopra la tavola e nel centro, sentiamo tutti il rapido fruscio delle numerose carte ch'ella sta, una per una, cavando dal portafogli. / Fatto questo, ella compie il giro della tavola, e quasi amabilmente scherzando, mette una o due carte qualsiasi, nella mano di ciascuno di noi. Dopo aver operato tale distribuzione, ricomincia il giro, ripiglia le carte, delicatamente, una a una, e man mano, come sentiamo, le rimette dentro il portafogli, che va poi a riporre nella tasca del professore. Tutto ciò si compie con tal precisione d'atti successivi, che, ripeto, non uno ci sfugge»".
Indicatore di completezza 1904 "Ministero della istruzione pubblica. Disposizioni fatte nel personale dipendente: Istruzione superiore", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 300 (Roma, 26/12/1904), p. 6120.
"Nell'Università di Genova / Con decreto Ministeriale del 20 novembre 1904: / Sono confermati professori straordinari, per l'anno scolastico 1904-905 con lo stipendio di L. 3500 dal 1° novembre 1904: [...] Porro Francesco per l'astronomia".
Indicatore di completezza 1905 "Ministero della istruzione pubblica. Disposizioni fatte nel personale dipendente: Istruzione superiore", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 47 (Roma, 25/2/1905), p. 849.
"Nell'Università di Genova [...] / Con decreto Ministeriale del 15 dicembre 1904: / Sono confermati, per l'anno scolastico 1904-905, con la retribuzione di L. 1250, dal 1° novembre 1904, i professori: / Misuraca Giacomo – Porro Francesco".
Indicatore di completezza 1905 "Ministero della istruzione pubblica. Disposizioni fatte nel personale dipendente: Istruzione superiore", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 61 (Roma, 14/3/1905), p. 1076.
"Nell'Università di Genova / Con decreto Ministeriale del 1° novembre 1904. / Porro prof. Francesco è incaricato, per l'anno scolastico 1904-905, dell'ufficio di direttore dell'osservatorio meteorologico, con l'assegno di L. 500, dal 1° novembre 1904".
Indicatore di completezza 1906 [Anonimo], "Questioni spiritiche. Risposta ad uno scienziato che la richiede", La Civiltà Cattolica, 57 (Roma, 1906), n. 1353, pp. 338-353.
Brevi cenni a Porro in un articolo che riesamina l'argomento. Non sono state digitalizzate le pp. 352-353 dell'esemplare di cui al collegamento.
Indicatore di completezza 1906 [Nomina di Porro a direttore dell'Osservatorio astronomico di La Plata], Nature, 74 (1906), p. 38.
"The astronomical observatory of La Plata has been affiliated with the new National University of La Plata, recently inaugurated by the Minister of Public Instruction of the Argentine Republic. The director of the observatory, Mr. Francisco Porro, invites observers in similar institutions to exchange publications with him, at the Observatorio Astronómico, Universidad Nacional, La Plata".
Indicatore di completezza 1906 "Notes", The Observatory, 29 (1906), n. 371, p. 260.
"The Astronomical Observatory of La Plata has been affiliated to the new National Observatory of la Plata [to the new National University of La Plata], recently inaugurated by the Minister of Public Instruction of the Argentine Republic. It may remembered that this observatory, of which Prof. Francisco Porro is now the Director, originally proposed to take a zone of the Astrographic Chart, but did not find it practicable to proceed".
Indicatore di completezza 1906 [Nomina di Porro a direttore dell'Osservatorio astronomico di La Plata], The Athenæum, n. 4089 (10/3/1906), p. 305.
"Dr. Francesco Porro, professor at the University of Genoa and Director of the Meteorological Observatory, has been appointed, by the Government of Argentina Republic, Director of the National Astronomical Observatory at La Plata".
Indicatore di completezza 1906 [Nomina di Porro a direttore dell'Osservatorio astronomico di La Plata], Science, 24 (1906), p. 29.
"Dr. Francesco Porro, professor at the University of Genoa, has been appointed director of the National Observatory at La Plata".
Indicatore di completezza 1907 "Sezione di Buenos Aires", Bollettino della Società Geografica Italiana, serie 4ª, 8 (Roma, 1907), parte 2ª, pp. 1070-1071.
"Nuove comunicazioni pervenute dal R. Ministro d'Italia nella Repubblica Argentina, conte Vincenzo Macchi di Cellere, informano essere colà stata definitivamente costituita la Sezione della nostra Società. L'assemblea generale degli aderenti ebbe luogo la sera del 17 settembre alle 8.30 nei locali del Circolo Italiano. Letta ed approvata la relazione della Commissione provvisoria, che era stata nominata in una precedente assemblea preliminare (1) [Nota a pie' di pagina: (1) Ne facevan parte i signori: dott. Calcagnini, ing. cav. Tito Luciani, conte Giovanni Macchi, cav. uff. Giuseppe Miniaci, ing. Onelli e prof. Francesco Porro], si procedette alla elezione delle cariche per la costituzione della Presidenza e del Consiglio. / La relazione – dettata dall'illustre prof. Francesco Porro, direttore dell'Osservatorio astronomico di La Plata – traccia, con larghezza di vedute e genialità di concetti, il programma dell'opera che la Sezione dovrà svolgere, ed è una felice interpretazione della missione moderna della Società nelle nostre colonie: sarà pubblicata integralmente non appena ci giunga la relazione generale dell'assemblea costitutiva, già annunziata dal conte di Cellere. / Alla Sezione sono stati inscritti i seguenti nuovi soci: [si omette l'elenco, in cui spiccano, come residenti a La Plata, i figli di Francesco Porro: Giangiacomo e Pietro]".
Indicatore di completezza 1907 "Sezione di Buenos Aires", Bollettino della Società Geografica Italiana, serie 4ª, 8 (Roma, 1907), parte 2ª, pp. 1190-1196.
La nuova sezione bonaerense, ormai pienamente operativa, ha eletto Porro alla presidenza; la sua relazione istitutiva è alle pp. 1190-1195.
Indicatore di completezza 1908 G. Biagi, a cura di, Chi è (Roma, Romagna e C., 1908), p. 207.
"PORRO Francesco, astronomo. Nato a Cremona nel 1861. Autore di molte e reputate memorie e ricerche scientifiche, professore di astronomia nell'Università di Genova e incaricato di un corso di geodesia teoretica nella scuola di applicazione degli ingegneri. Residenza abituale: Genova".
Indicatore di completezza 1908 H. G. van de Sande Bakhuyzen, Comptes-rendus des séances de la quinzième conférence générale de l'Association Géodésique Internationale réunie à Budapest du 20 au 28 Septembre 1906, vol. 1 (Berlin, G. Reimer - Leyde, E. J. Brill, 1908), pp. 3, 13, 30, 35, 39, 42, 45, 48, 51, 57, 68, 83, 89, 93, 96, 100, 103, 107.
Indicatore di completezza 1908 H. G. van de Sande Bakhuyzen, Comptes-rendus des séances de la quinzième conférence générale de l'Association Géodésique Internationale réunie à Budapest du 20 au 28 Septembre 1906, vol. 2 (Berlin, G. Reimer - Leyde, E. J. Brill, 1908), p. 83.
Indicatore di completezza 1908 [Redazione], "Per gli esploratori della Repubblica Argentina", Le Alpi, 27 (Club Alpino Italiano, 1908), p. 151.
"Per iniziativa del Ministero italiano degli Esteri, si è costituita in Buenos-Ayres una Sezione della Società Geografica Italiana. Essa conta ora oltre 300 soci ed ha sede presso il Circolo Italiano di Buenos-Ayres (calle Florida, 8). Ne è presidente il dott. Francesco Porro (socio della Sezione di Cremona del C.A.I.). Presso la sede di quella Sezione in Buenos-Ayres potranno trovare informazioni e aiuti coloro che intendessero esplorare qualche parte meno conosciuta di quella vasta regione dell'America Meridionale".
Indicatore di completezza 1910 G. Bevione, "Gli Italiani in Argentina. Ciò che sono. II", La Stampa (16/10/1910), p. 1.
Indicatore di completezza 1911 [Avviso], L'Astronomie, 25 (1911), p. 86.
"Le prof. Francesco Porro, ancien Directeur de l'Observatoire de La Plata, actuellement à Pavie (Italie), serait reconnaissant aux lecteurs du Bulletin qui pourraient lui faire connaître l'adresse de la veuve et des fils de son prédécesseur Fr. Beuf".
Indicatore di completezza 1911 "In attesa dell'odierno colloquio fra l'onorevole Di Scalea e il ministro argentino che deve essere risolutivo", La Stampa (4/8/1911), p. 1.
"... il caso tipico occorso al prof. Porro, del quale avrebbe potuto dire qualche cosa il ministro argentino presso il Quirinale dottor Portela, che in quel tempo era ministro degli esteri ed ebbe ad occuparsene...".
Indicatore di completezza 1911 "Il caso dell'astronomo italiano all'Università di La Plata", La Stampa (8/8/1911), pp. 1-2.
Indicatore di completezza 1911 Verax, "Cronaca d'emigrazione. Il caso Porro", Rassegna Contemporanea, 4 (Roma, 1911), pp. 348-350.
Indicatore di completezza 1912 Verax, "Cronaca dell'emigrazione. La chiusura dell'incidente italo-argentino", Rassegna Contemporanea, 5 (Roma, 1912), pp. 146-147.
Indicatore di completezza 1912 [Redazione], "Conferenze del prof. Porro", Rivista di astronomia e scienze affini, 6 (1912), p. 549.
"Tra il 18 gennaio e il 27 aprile di quest'anno il prof. Francesco Porro ha tenuto una diecina di conferenze su tema astronomico nella sede centrale dell'Università Popolare Genovese, e nelle fiorenti sezioni che le sono cresciute intorno, a San Fruttuoso, a Sampierdarena, a Quarto dei Mille, a Rivarolo ed a Bolzaneto.
Il prof. Porro, che fu primo in Italia, dopo il suo viaggio al Capo Nord per l'eclisse del 1896, a proporre l'istituzione di Università Popolari, non poté esimersi dal riconoscere il grande sviluppo preso da quella di Genova, e si compiacque di vedere in essa adottati due canoni fondamentali delle migliori forme di estensione universitaria, e cioè: 1° L'assoluta esclusione di ogni preconcetto politico, ispirata ad un criterio obbiettivo tanto più meritevole d'encomio, in quanto l'iniziativa, dovuta ad uomini di particolari tendenze politiche e sociali, non è stata che assai debolmente secondata, e in alcuni centri anzi osteggiata da coloro che professano altre idee; 2° La distribuzione delle conferenze in varie località, in modo..." [da completare].
Porro è citato in altre pagine della rivista.
Indicatore di completezza 1912 G. Boccardi, Il nuovo Osservatorio di Torino (Torino, Tipografia del Collegio degli Artigianelli, 1912), pp. 5-6.
"Già il prof. Porro non cessava dall'insistere sulla necessità urgente di dotare Torino di un Osservatorio degno di questo nome. A mo' di saggio egli aveva eseguite osservazioni di stelle variabili sulla collina di Superga e su quella di Pino, dove è riuscito a noi di far sorgere l'attuale Osservatorio. Esiste ancora nella Specola di Palazzo Madama il plastico del futuro Osservatorio che il Porro avrebbe desiderato fondare, ma a stento gli riuscì di riottenere un fondo di 25 mila lire offerto al suo predecessore Dorna per l'arredamento della Specola di Palazzo Madama. La legge del 30 luglio 1896 assegnava quel fondo alla costruzione in Pino di una Succursale dell'Osservatorio suddetto. Che cosa si sarebbe potuto costruire con quella esigua somma non è facile dire, perché con essa si sarebbe dovuto cominciare dall'acquisto di un'area libera, indipendente, sulla collina dal Porro prescelta, area che è poi costata 4600 lire, e proseguire con la costruzione di una strada di accesso, trattandosi di attraversare terreni coltivati o brulli. Anche il solo trasporto dei materiali di costruzione richiedeva una strada, e quella costruita effettivamente, che si svolge per metri 1056 dalla provinciale all'Osservatorio, è costata L. 13.000 per la prima costruzione e L. 14.000 pel rassodamento e allargamento in qualche punto".
Porro è citato, inoltre, alle pp. 6 (cenno alle osservazioni di stelle variabili con il rifrattore Steinheil Ø 16 cm) e 25 (difficoltà di compiere osservazioni astronomiche dalla specola di Palazzo Madama).
Indicatore di completezza 1915 "Ordine della Corona d'Italia", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 25 (Roma, 30/1/1915), p. 561.
"Porro dei Somenzi prof. Francesco" è nominato commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, su proposta del Ministro degli affari esteri.
Indicatore di completezza 1915 [H. R.], [Recensione di] "Observatorio Astronomico de la Universidad Nacional de la Plata. Publicaciones, t. I", Bulletin astronomique, 32 (Paris, Gauthier-Villars, 1915), pp. 59-64.
Indicatore di completezza 1918 "Un episodio", Caffaro (Genova, 11/11/1918), p. 1.
"Ai mutilati che dovevano partire per la grande raccolta della coccarda di Trento e Trieste, un forte gruppo di redenti volle tributare riconoscenza ed affetto. Iermattina alle 9, alla partenza dei camions, numerosi cittadini redenti con bandiere, fiori e coccarde si diedero convegno in via Frugoni. Molti fiori vennero offerti dalle signorine agli ufficiali e soldati e furono distribuite sigarette.
Il prof. Porro si fece interprete del gruppo dei redenti con calorose parole alle quali rispose commosso il maggiore Sanguineti vice-presidente dell'Associazione Mutilati. Fu portato un saluto ed un augurio di sollecita guarigione al maggiore Carini presidente dell'Associazione.
Una gentile bambina di Trento, Italia Tomasoni fatta salire su un camion, pronunziò commoventi ed entusiastiche parole di gratitudine per i gloriosi eroi che cooperarono alla vittoria e per Genova ospitale. I camions partirono carichi di fiori tra entusiasmo ed evviva".
Riprodotto in: G. Tomasoni, C. Nuvoli, La Grande Guerra raccontata dalle cartoline (Lavis, Arca, 2004), p. 118; con il commento: "Questo fu il primo convoglio con generi di conforto che la cittadinanza genovese inviò alla popolazione trentina, finalmente libera dal giogo austriaco".
Indicatore di completezza 1924 [Redazione], "La Relatività", La Parola. Rassegna mensile di conferenze e prolusioni, 17 (1924), p. 96.
"All'Università popolare di Milano il professore d'Astronomia Francesco Porro, dell'Università di Genova, ha tenuto domenica al Ginnasio Beccaria, una conferenza sulla Relatività. Fatta la storia del concetto di relatività dello spazio e di quella della nozione di tempo, spiega come si è giunti alla costruzione del Minkowski, che risolve l'universo fenomenico in una serie di formule matematiche nelle quali spazio e tempo sono fusi fra loro indissolubilmente. Ancora più recentemente lo Einstein ha dimostrato che era possibile istituire delle formule anche più comprensive nelle quali presso alle nozioni di spazio e di tempo fosse rappresentata la terza delle nozioni fondamentali della vecchia filosofia delle scienze, la materia concepita però secondo le teorie fisiche più recenti come null'altro che una delle apparenze dell'energia. Giunto a questo punto della sua esposizione l'oratore ha rinunciato a illustrare quanto nella concezione einsteiniana vi è di fantasiosamente ipotetico dal punto di vista della fisica e di temerariamente paradossale dal punto di vista della logica, limitandosi a lumeggiare i vantaggi che essa offre specialmente per la risoluzione di varie difficoltà inerenti al problema della natura dell'etere, e le attrattive che possiede per le intelligenze amanti delle grandi sintesi. Fece poi notare che eliminando il concetto di assoluto l'Einstein ha fatto cessare ogni conflitto fra la scienza e la fede".
Indicatore di completezza 1925 [Istituzioni culturali a Torino], Leonardo. Rassegna mensile della coltura italiana, 1 (1925), pp. 181-182.
"[...] della coltura cittadina in seguito alla immissione di nuove energie recatele dal presidente attuale prof. Giulio Bertoni, è la «Società di cultura» che svolge una intensa propaganda con conferenze interne e conferenze pubbliche, per le quali invita, nei mesi di inverno e di primavera, i più chiari oratori italiani: da Benedetto Croce a Giovanni Gentile, da Arturo Farinelli a Giuseppe Prezzolini. Fondata nel 1899, ebbe a presidenti l'astronomo Francesco Porro, il Senatore Gaetano Mosca, il sen. Brondi, Achille Loria, il prof. Herlitzka, Giovanni Vidari, il conte Barbavara, Cosimo Bertacchi, Alessandro Luzio, Lionello Venturi, il prof. Zambonini. Possiede una biblioteca circolante ricca di oltre 10.000 volumi. La cultura, come è intesa dai dirigenti della Società, è educazione integrale da cui tutto procede moralmente e materialmente – ha scritto il presidente prof. Bertoni nell'ultima relazione annuale. – «Nostro scopo è di contribuire efficacemente all'ascensione della vita morale cittadina per altre vie che non siano quelle della scuola. La scuola, a un dato momento, abbandona i più, che non fanno professione d'insegnanti e si impegnano nella lotta della vita. Le società come la nostra sorgono per riallacciare uomini di preparazione diversa, forniti ognuno d'una propria esperienza, e per instaurare con lo scambio delle idee un sano equilibrio, che non si rompe senza discapito della nostra personalità, nel cui centro vivo si attua con la libertà la morale e in cui batte il ritmo del progresso umano. Questo sforzo per ricomporre in unità la frammentarietà del sapere è da noi compiuto col mezzo delle conferenze, delle letture e delle discussioni e con una scelta oculata di libri moderni per la nostra biblioteca. Dirò anche che è compiuto col maggiore rispetto delle opinioni sinceramente e consapevolmente professate».
Una istituzione moderna che può servire da modello a parecchie del genere è la Università popolare, fondata nel 1900 e presieduta da Achille Loria. È forte di un buon numero di soci e svolge annualmente un vasto programma di lezioni, conferenze, proiezioni, esperimenti e gite sociali. Anche qualche istituzione confessionale merita di essere ricordata: l'Università israelitica, l'Associazione cattolica di cultura, l'Istituto di Alta cultura religiosa per il laicato. E tra le puramente scientifiche: l'Istituto libero di alti studi sociali, la Società geologica, la Società meteorologica, l'Associazione per gli studi pedagogici [...]".
Indicatore di completezza 1926 E. Chaudet, Evolución de las ciencias en la República Argentina. V. La evolución de la astronomía durante los últimos cinquenta años (1872-1922) (Buenos Aires, Coni, 1926), pp. 14-15.
Indicatore di completezza 1930 A. Dermul, [Recensione dei primi due volumi de] "Le opere di G. V. Schiaparelli", Gazette Astronomique, 17 (1930), p. 139.
"La question [di una riedizione delle opere scientifiche di Schiaparelli] fut relevée par le professeur Francesco Porro lors du XIVe Congrès de la Société italienne pour l'Avancement de la Science, tenu à Pavie en mai 1925".
Indicatore di completezza 1930 [Redazione], "Schiaparelli's Collected Works", Publications of the Astronomical Society of the Pacific, 42 (1930), n. 249, p. 300.
Porro è citato quale membro dello executive subcommittee, con Emilio Bianchi e Luigi Gabba, dell'edizione delle opere di G. V. Schiaparelli.
Indicatore di completezza 1930 R. Mandel, Il libro dei libri (Milano, A. Gorlini, 1930), p. 250.
"Non è mai tardi per andar più oltre. / Nato a Cremona il 5 maggio 1861, F. P. guarda dietro a sé, con la serenità canuta degli anni venerandi, una lunga vita nobilissima e feconda, onorata d'opere e di sacrifici, e nondimeno – camerata del Fascismo ligure – è tuttora in piena fattività operante, artefice non mai stanco, non mai esausto, [da completare]".
Indicatore di completezza 1931 [Redazione], "Elenco dei Membri della Società Astronomica Italiana (agosto 1931)", Memorie della Società Astronomica Italiana, 5 (1931), p. 457.
Porro risiedeva a Genova, all'epoca, in "corso Magenta, 63 C". Nel 1912 risiedeva, invece, in "via Tabarca, 3"; Atti della Società ligustica di scienze naturali e geografiche, 23 (1912), p. 305.
Indicatore di completezza 1932 AA. VV., Transactions of the International Astronomical Union, 4 (1932), p. 315.
"ITALY / President: Prof. Bianchi. / Members: Prof. Abetti, Prof. Armellini, Prof. A. Bemporad, Prof. Carnera, Prof. Di Legge, Prof. Favaro, Prof. Gabba, Prof. Horn d'Arturo, Prof. Maggini, Prof. Porro de Somenzi, Prof. Silva, Prof. Volta. Il Direttore del R. Istituto Geografico Militare (Firenze), il Direttore della R. Stazione Astronomica di Carloforte, il Direttore dell'Istituto Idrografico della R. Marina (Genova), il Presidente della R. Commissione geodetica italiana (c/o R. Università di Padova". Si noti che, per quanto riguarda l'Italia, ci sono sia membri IAU individuali permanenti, sia pro tempore, per alcuni incarichi ricoperti.
Indicatore di completezza 1936 "Ordini dei Ss. Maurizio e Lazzaro e della Corona d'Italia", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 155 (Roma, 7/7/1936), p. 2202.
"Porro dei Somenzi prof. Francesco, ordinario di astronomia presso l'Università di Genova" è nominato grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.
Indicatore di completezza 1936 Chi è? Dizionario degli Italiani d'oggi (Roma, A. F. Formìggini, 1936³), pp. 746-747.
"Porro dei Somenzi Francesco (Prasio), professore universitario, nato a Cremona il 5-V-1861 da Giovanni e da Maria Bonali. Laurea fisica matematica.
Genova, corso Magenta 63 C, tel. 21348.
Già astronomo degli Osservatori di Milano (1883-86) e Torino (1886-96), direttore di quest'ultimo (1896-1901), professore a Genova (1901-05), direttore dell'Osservatorio della Plata (1905-10), dal 1911 è professore di astronomia e geografia fisica nell'Università di Genova. Fu presidente della Commissione per lo studio del Ghiacciai (1894-1905) e della Società di Cultura di Torino (1898-1900), delegato del governo argentino alla Conferenza Geodetica di Budapest (1906) e al Congresso Panamericano di Santiago del Cile (1908). Membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche (comitato astronomia e geografia) e presidente dell'Istituto Fascista di Cultura di Genova, presidente della sezione genovese della «Trento e Trieste» (1902-05 e 1914-19), Membro del consiglio direttivo dell'Associazione Nazionalista Italiana e vice-presidente del congresso nazionalista di Roma (1911), presidente del Comitato di tutela del Profughi Adriatici e Trentini (1917-18), della «Giovane Fiume», della Legione Fiumana e del Comitato per i bimbi di Fiume, decorato della medaglia al liberatori di Fiume 1919-20, consigliere e assessore comunale di Genova. Autore di 300 note e memorie scientifiche, ha collaborato o collabora alla Gazzetta del Popolo, alla Stampa, al Secolo XIX, al Caffaro, alla Prensa, alla Lettura, a Gerarchia, alla Nuova Antologia, alle Astronomische Nachrichten, ecc.
Opere: Astronomia sferica, Roma, 1894; Elementi di geografia fisica, Torino, 1902; Observationes circa Fixas, Genova, 1902; Trattato di astronomia. I, Bologna, 1922; Manuale di cosmografia, ibidem., 1925; Verso il Fascismo, Genova, 1929".
Sono qui state sciolte le abbreviazioni.
Indicatore di completezza 1936 [Recensione di] "Porro F., Scritti vari, Genova, 1936-XVI, vol. I, pagg. 254 (s.i.p.) [senza indicazione di prezzo]", L'Universo, 17 (Firenze, Istituto Geografico Militare, 1936), pp. 861-862.
"Nel 48° anniversario del suo insegnamento gli amici ed i discepoli di F. Porro hanno voluto raccogliere in omaggio al loro maestro una gran parte di quei suoi scritti che mancando di vero e proprio valore scientifico sono assai meno conosciuti e meno facilmente reperibili. Accanto alla figura dello scienziato, ormai famosa nel campo dell'astronomia, geologia, meteorologia, geografia fisica e geografia generale, noi vediamo sorgere la figura dell'uomo che non si estranea dalla vita sociale, ma che dedica la sua attività alla patria ed alla scuola vivendo intensamente la vita della Nazione. La sua parola fervida ha illustrato numerose volte dalle aule universitarie, nei giornali, in terra straniera, oltre oceano, la cultura, le glorie, il rinnovamento spirituale d'Italia; fascista egli era nell'animo prima ancora che i Fasci del Littorio lo trovassero tra i primi nelle loro file e tale lo rivela nella sua italianità sempre fervida e pronta una gran parte degli scritti riuniti in questo volume: il discorso in morte di Garibaldi, la commemorazione di Edmondo De Amicis, di Schiaparelli, di Battisti, gli articoli su Genova e Fiume, sull'italianità della Dalmazia, sul pensiero italiano e la scoperta d'America, e tutti quegli accenni nei quali si sente, anche di sfuggita, il profondo senso di patriottismo al quale è improntata tutta la sua cultura. [Da completare]".
Indicatore di completezza 1937 U. Barbieri, "Francesco Porro de Somenzi (1861-1937)", Annuario dell'Università di Genova (1936-37), pp. 397–399.
Indicatore di completezza 1937 [Redazione], [necrologio di Francesco Porro], Bollettino della Società Geografica Italiana, serie 7ª, 2 (1937), p. 417.
"FRANCESCO PORRO DE' SOMENZI già ordinario d'astronomia nella Regia Università di Genova. Era nato a Cremona il 5 maggio 1861 e conseguita (1882) la laurea in fisica a Pavia, nel 1883 era entrato come allievo all'Osservatorio di Brera e nel 1885 astronomo aggiunto all'Osservatorio di Torino. Libero docente ed incaricato dal 1887, straordinario dal 1896, egli venne nominato direttore dell'Osservatorio torinese nel 1897. Chiamato nel 1905 a La Plata dal Governo argentino per riordinare quello Osservatorio, vi rimase fino all'anno 1910, in cui tornato in Europa, gli fu affidata la cattedra dell'Università di Genova, che tenne fino al suo collocamento a riposo per limiti d'età. Il suo lavoro più importante è la riduzione dei luoghi stellari osservati da G. Piazzi a Palermo, lavoro edito dalla R. Accademia d'Italia. Ma accanto alla sua densa opera di puro studio va pure ricordata la sua attività nel campo letterario ed in quello di divulgazione, sempre improntata al più puro patriottismo, nazionalista dapprima, poi fiumano, infine fascista. / Va ricordata pure la sua opera esplicata in Argentina a pro' della Società geografica; con un discorso intitolato Il pensiero italiano e la scoperta dell'America venne infatti da lui inaugurata il 15 dicembre 1908 la nostra sezione bonearense. Per alcuni anni (a partire dal 1894) era stato anche Presidente della Commissione glaciologica".
Indicatore di completezza 1937 [M. G. F.], "La morte di Francesco Porro de' Somenzi", L'Universo, 18 (Firenze, Istituto Geografico Militare, 1937), p. 437.
"Il 16 febbraio ultimo scorso mancava in tarda età il prof. Francesco Porro de' Somenzi Camicia Nera della vigilia, valente astronomo, del quale ci rimangono opere di diversa indole, ma tutte ricche di pregi universalmente riconosciuti. Tenne a suo tempo la direzione dell'Osservatorio di Torino, quando esso aveva la sua sede nella città; ed anzi fu tenace e convinto assertore dell'opportunità di trasportare detta sede fuori dell'abitato, per soddisfare a quelle esigenze che ormai sono da tutti riconosciute. Tuttavia non era facile a quel tempo rendersi conto dei futuri indirizzi della giovanissima Astrofisica, e si deve ascrivere questa sua convinzione radicata a grande merito dello scomparso. Dopo una serie di studi nell'America del Sud, ove tenne la direzione dell'Osservatorio di La Plata, in Argentina, il prof. Porro ebbe la cattedra di Ordinario di Astronomia a Genova, presso la R. Università, cattedra che tenne tra l'universale considerazione fino ai limiti di età. Non c'era attualmente chi non riconoscesse i grandi meriti di Scienziato e di Maestro del Nostro, inscindibilmente legati a quelli preclari di Italiano Fascista".
Si compari la retorica di questo necrologio con quanto scritto nel Bollettino della Società Sismologica Italiana, al riferimento seguente.
Indicatore di completezza 1937 [Redazione], "Notizie varie. Necrologie", Bollettino della Società Sismologica Italiana, 35 (1937), p. 76.
"Il 16-II-1937 è deceduto a Genova, all'età di 76 anni, il prof. Francesco Porro, ultimo allievo dello Schiaparelli. Dapprima diresse il R. Osservatorio astronomico di Torino, poi si recò nell'Argentina per fondarvi e dirigere per alcuni anni l'osservatorio astr. di La Plata; e tornato in Italia, fu Docente di astronomia e geodesia all'università di Genova. Per la Sua opera di astronomo rimandiamo ai cenni necrologici apparsi in altre Riviste (1) [Nota a pie' di pagina: (1) Francesco Porro: 1861-1937 («La Ricerca scientifica», Ser. 2a, VIII, 15-30 Apr. 1937, p. 353 - Roma)]. Qui vogliamo ricordarLo pel Suo interessamento alla sismologia. All'Esposizione di Torino del 1898 il R. Ufficio Centr. di Met., oltre ad organizzarvi una mostra di strumenti meteorologici, vi aveva installato un sismografo «Agamennone» (2) [Nota a pie' di pagina: (2) Agamennone G.: Sopra un nuovo tipo di sismometrografo (Boll. Soc. Sism. It. I, 1895, p. 160)]; e il Porro – allora direttore dell'osservatorio astr. di Torino – ne fece curare il funzionamento da un suo dipendente, ma per un Suo scetticismo in fatto di apparati sismici, Egli non die' troppa importanza a quel nuovissimo strumento. Dovette però ben presto ricredersi, allorché il sismografo dell'Esposizione registrò il terremoto di Rieti (Sabina) del 28-VI-98 e più vistosamente quello del 2-VII-98, avvenuto ancor più lontano, a Sinj (Dalmazia). Fu allora che nell'Appendice della «Gazzetta del Popolo» di Torino del 16-VII-98 Egli scrisse un lungo articolo in lode dei nuovi sismografi e che terminava col lamentare gli scarsi mezzi accordati dal Governo allo studio dei terremoti in Italia. Fu Lui a cedere al R. Uff. Centr. di Met. un antico modello del sismografo «Cecchi» e un antico sismoscopio a mercurio annesso ad un pendolo sismografico a sabbia, i quali si trovavano fuori d'uso nel Suo osservatorio e che ora costituiscono due importanti cimeli nella mostra di strumenti sismici esistente in detto Ufficio (3) [Nota a pie' di pagina: (3) Tacchini P.: Antichi strumenti sismici (Ivi, IV, 1898, p. 259)]. L'Argentina va debitrice al Porro per le prime osservazioni sismografiche mediante il microsismografo «Vicentini» da Lui acquistato e fatto installare all'osservatorio di La Plata e affidato al dott. G. Negri il quale, d'accordo col suo Superiore, vi istituì un centro di osservazioni cui facevano capo le stazioni della rete sismica Argentina. Ricordiamo, infine, la vivace discussione scientifica che il Defunto ebbe con l'Agamennone circa la velocità di propagazione dei terremoti (4) [Nota a pie' di pagina: (4) Agamennone G.: A proposito del terremoto ligure del 1887. Risposta al prof. F. Porro (Ivi, XX, 1916, p. 185)]".
Cfr. il necrologio del dott. Galdino Negri alle pp. 169-170.
Indicatore di completezza 1937 "Lutti cittadini [...] Francesco Porro de' Somensi", Genova. Rivista municipale, 17 (1937), n. 3 (marzo), p. 70.
"Il 16 febbraio moriva il Grand'Uff. Francesco Porro de' Somensi, nato a Cremona il 5 maggio 1861, professore emerito del nostro Ateneo, personalità eminente del mondo scientifico e patriota di purissima fede.
Laureatosi a Pavia, insegnò astronomia dapprima a Torino, poi nella nostra Città. Successivamente chiamato all'Università de La Plata, nel 1911 tornava fra noi riprendendo la cattedra alla nostra Università, ove rimase sino al 1935 allorché, raggiunti i limiti di età, fu nominato «Professore Emerito».
Molti e preziosi furono gli studi e le pubblicazioni sull'astronomia del Prof. Porro, che ebbe alti riconoscimenti fra cui quello dell'Accademia d'Italia.
A questa sua feconda opera di scienziato egli seppe accoppiare una non meno fervida attività politica, sempre illuminata da un ardentissimo amor di Patria.
Nel 1882 a nome degli studenti pavesi chiedeva l'intervento di Victor Hugo presso Francesco Giuseppe in favore di Oberdan, e nello stesso anno faceva parte del comitato per le onoranze a Giuseppe Garibaldi. Successivamente militò fra i primi nelle file del Partito Nazionalista, ove fu Membro del Comitato Centrale e Vice Presidente del Congresso di Roma. Per molti anni tenne la Presidenza dell'Associazione Trento e Trieste e nel 1904 fu eletto Consigliere Comunale di Genova.
Fervente interventista, fu con Cesare Battisti, il 5 maggio 1915, alla storica cerimonia di Quarto e svolse propaganda intensissima. Nel 1917, unitamente a Giovanni Giuriati, fa parte del Comitato di difesa del fronte interno e pone al servizio di questo la sua parola appassionata e convincente. Nel 1918, la Società dei fuoriusciti Adriatici e Trentini lo nomina suo Presidente.
Nello stesso 1918 Francesco Porro conosce Benito Mussolini, al quale rimarrà poi sempre legato da grande devozione. Eccolo perciò fra i Sansepolcristi, attivo propagandista dei fasci e, nella sua qualità di Consigliere Comunale, temibile avversario dei socialcomunisti.
Sempre primo nell'attività patriottica, nel 1919 fu tra i più ardenti sostenitori di D'Annunzio quale presidente della Giovine Fiume, e, nel 1922, partecipò alla Marcia su Roma. Infine, nel 1926, venne nominato presidente dell'Istituto Ligure fascista.
Temperamento ardentissimo e generoso, Francesco Porro ha lasciato largo rimpianto".
Indicatore di completezza 1937 G. Porro, "In morte di Francesco Porro", Cremona (1937), n. 2 (febbraio), pp. 135-136.
Con ritratto.
Indicatore di completezza 1937 [Redazione], [Necrologio di Francesco Porro], Scienza e tecnica, 1 (Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 1937), pp. 60, 103.
P. 60: "PORRO (18..-1937) - Il 16 febbraio XV, è deceduto a Genova il nostro Socio prof. gr. uff. Francesco Porro, professore ordinario di Astronomia all'Università di Genova, del quale è nota la vasta, preziosa attività scientifica. Nel 1919, aderì al Fascismo a nome del figlio, valoroso ufficiale caduto in guerra. Contribuì all'impresa di Ronchi, mantenendo fra l'altro a Genova, per oltre un anno, 150 bambini fiumani, avuti in consegna nella città olocausta da D'Annunzio, che lo decorò della medaglia dei legionari e della stella d'oro. Benché vecchio, nel 1922 partecipò con gli squadristi alla Marcia su Roma. Fondava in seguito, e presiedeva, l'Istituto Ligure di Cultura Fascista".
P. 73: "PORRO (1861-1937) - Riportiamo alcune note biografiche relative all'illustre astronomo Francesco Porro, ultimo allievo del sommo Schiaparelli e del quale annunciammo la scomparsa nel fascicolo precedente (cfr. pag. 60). / Nato a Cremona il 5 maggio 1861, per 15 anni fu a Torino a studiare Astronomia, occupandosi anche di giornalismo e di associazioni culturali. Indi fu alla Specola di Brera di Milano, e nel 1901 passò a Genova come Docente di Astronomia e Geodesia ed ivi fondò la «Trento e Trieste» occupandosi pure di cariche pubbliche. Nel 1905 fu proposto dal nostro Governo dietro designazione di Schiaparelli, a dirigere l'Osservatorio di la Plata (Argentina), rimanendovi alcuni anni e facendo opera di propaganda della nostra cultura con quella fiamma ardente di patriota, che mai in Lui si spense. / Dotato di una vasta cultura, conferenziere interessante, scriveva in stile attraente e perfetto; varie e pregevoli sono le sue pubblicazioni scientifiche. Sorvolando sulle memorie e monografie, tra le quali «L'Astronomia nell'evoluzione del pensiero», «L'egoismo geocentrico»,ecc., tra i vari libri ricorderemo il «Trattato di Astronomia» (1922), purtroppo rimasto al primo volume, «Problemi dell'Universo» (1934), dove espone in forma piana le ultime conquiste del ramo moderno dell'Astronomia stellare. / Ma l'opera sua capitale, quella che maggiormente gli stava a cuore e che un giorno disse essere «un dovere che si era proposto» è costituita da «I fondamenti delle riduzioni per un nuovo catalogo di stelle dedotto dalle osservazioni di G. Piazzi a Palermo (1792-1814)», pubblicati dalla R. Accademia d'Italia (1934). I cataloghi stellari sono tanto più importanti quanto più sono vecchi, perchè dal confronto che oggi si istituisce tra le odierne posizioni stellari e quelle del passato indicate nei vecchi cataloghi, si può dedurre lo spostamento compiuto dalle singole stelle e calcolarne il moto proprio annuo. Lavoro lungo, faticoso, tedioso, da vero Certosino, fu questo del Porro, di cui l'esigua schiera degli Astronomi sa comprendere il suo vero valore. Fu il Porro, che — nel 1929 — propose un'edizione nazionale delle opere di G. Schiaparelli, che oggi è in corso di pubblicazione sotto la direzione di S. E. il Prof. Bianchi e del prof. L. Gabba della R. Scuola di Brera. Fu anche membro del Comitato per l'Astronomia e del Comitato per la Geografia del C.N.R. / Cfr. per. «L'Ambrosiano», Genova, 19 febbraio 1937-XV".
Indicatore di completezza 1937 [Redazione], [necrologio di Francesco Porro], La Ricerca scientifica ed il progresso tecnico nell'economia nazionale, 8 (Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1937), p. 353.
Riprende quanto apparso in: Scienza e tecnica, 1 (Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 1937), p. 103.
Indicatore di completezza 1937 [Redazione], [Necrologio di Francesco Porro], Bollettino della Unione Matematica Italiana, 16 (Zanichelli, 1937), p. 168.
"Il 16 febbraio 1937 è morto a Genova, dopo lunghe sofferenze, Francesco Porro, professore emerito di Astronomia in quella R. Università. Era nato a Cremona il 1° maggio 1861: laureatosi in fisica a Pavia nel 1882, andò poco dopo a Milano all'Osservatorio astronomico, come assistente: nel 1887 fu nominato astronomo aggiunto all'Osservatorio di Torino diretto dal Dorna; per la morte di questo, avvenuta poco dopo, lo sostituì nella direzione e nell'insegnamento all'Università. Nominato professore nel 1896, passò nel 1901 a Genova, poi per cinque anni fu direttore dell'Osservatorio di La Plata, ritornando quindi a Genova. L'ultimo suo lavoro Fondamenti delle riduzioni per un nuovo catalogo di stelle dedotto dalle osservazioni di Giuseppe Piazzi a Palermo fu pubblicato dall'Accademia d'Italia nel 1934: contiene, insieme con un lavoro del Piazzi e due dello Schiaparelli, le tabelle numeriche calcolate dal Porro. Buono scrittore e buon parlatore, fu di animo caldo, animatore del pensiero patriottico: fondatore in Genova della «Trento e Trieste», propugnatore dell'intervento, contribuì all'impresa di Ronchi mantenendo per oltre un anno 150 bambini fiumani avuti in consegna da D'Annunzio; fascista dal 1919, partecipò, benché vecchio, alla marcia su Roma".
Indicatore di completezza 1949 F. Denza, Le armonie dei cieli, 5a edizione aggiornata a cura di N. Giannuzzi (Firenze, Le Monnier, 1949), pp. 24, 29, 126.
[P. 24] Estratto da una breve storia dell'Osservatorio astronomico di Brera: "Dalla scuola di questo sommo maestro [Schiaparelli], sereno indagatore dei misteri del cielo, uscirono i proff. Giovanni Celoria, Michele Rajna, Edoardo Pini, Gugliemo Tempel e Francesco Porro. Nel 1900 successe il prof. Giovanni Celoria, abile osservatore di asteroidi, di comete e di stelle doppie e calcolatore delle loro orbite e investigatore delle osservazioni Paolo Toscanelli".
[P. 29] Estratto da una breve storia dell'Osservatorio astronomico di Torino: "Nel 1875 sotto la direzione dell'astronomo Dorna si ebbe un nuovo indirizzo con la costruzione della cupola sotto la quale fu installato un equatoriale Merz. Come astronomo aggiunto gli fu dato nel 1885 Francesco Porro che l'anno dopo successe al Doma nella direzione. Questi propose il trasferimento dell'Osservatorio fuori Torino scegliendosi per la costruzione del nuovo edifizio la località di Pino Torinese a 618 metri s. m. Passato nel 1900 il prof. Porro all'Università di Genova, prese la direzione, attuando la costruzione del nuovo Osservatorio, il prof. G. Boccardi al quale successe nel 1923 il prof. Luigi Volta".
[P. 126] Sono sintetizzate le classi spettrali stellari, sulla base di: F. Porro, I Problemi dell'Universo (Bologna, N. Zanichelli, 1934), p. 128.
Indicatore di completezza 1953 G. Silva, "Luigi Volta (1876-1952)", Memorie della Società Astronomica Italiana, 24 (1953), p. 109.
"Nell'anno scolastico 1899-900 il Volta iniziava la sua carriera scientifica presso Vito Volterra, professore di meccanica razionale nell'Università di Torino, e frequentava l'Osservatorio astronomico, allora situato nel Palazzo Madama, al centro della città. Ivi si trovava per la prima volta a fianco del nostro consocio Luigi Carnera. Nel gennaio 1901 il direttore dell'Osservatorio, Francesco Porro, lo nominava assistente e lo incaricava del calcolo delle effemeridi solari e lunari per il 1902 e del rilievo delle registrazioni geodinamiche segnate dal sismometrografo Agamennone, da poco installato entro una delle torri romane di Palazzo Madama, lungo il cui asse scendeva il filo di sospensione. Ma il Volta desiderava dedicarsi più particolarmente ad osservazioni astronomiche di qualche impegno e, partito il Porro per Genova, si diede, insieme con Vittorio Balbi, a riassestare il vecchio cerchio meridiano di Reichenbach...".
Indicatore di completezza 1962 F. G. Tricomi, "Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario", Memorie dell'Accademia delle scienze di Torino. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali (1962), p. 90.
"Francesco PORRO (1861-1937). / Nacque a Cremona il 1°-5-1861 e morì a Genova il 16-2-1937. / Dopo la laurea in fisica, conseguita nel 1882 a Pavia, entra all'Osserv. astron. di Brera come assistente. Nel 1887 passa all'Oss. di Torino in cui subito dopo, essendo morto il direttore Dorna, viene incaric. della direzione e dell'insegn. dell'astronomia all'Univ. Divenuto titolare nel 1896, nel 1901 passò all'Univ. di Genova ove poi sempre rimase, salvo un quinquiennio in cui fu in «missione» in Argentina, quale dirett. dell'Osserv. di La Plata. Fu molto fascista e dannunziano. / Autore di vari lavori di astronomia, fra cui uno sulla riduzione delle osservazioni del Piazzi, si occupò molto del perfezionamento degli strumenti astronomico-geodetici. / Necr.: Boll. UMI 16 (1937), 168 (an.).".
Indicatore di completezza 1964 G. Piersantelli, Storia della biblioteche civiche genovesi, vol. 2 (Firenze, L. S. Olschki, 1964), p. 73 e nota.
"Eppure, fin dal 1928, il Podestà [Eugenio Broccardi], aderendo ad una disposizione del Ministero P.I., aveva costituito una commissione con l'incarico di bandire dalla Biblioteca «tutte le pubblicazioni ispirate a concetti politici del socialismo in ogni sua gradazione e in ogni sua applicazione alla vita civile, economica e morale», nonché quelle «che divulghino teorie e pratiche immorali in aperto contrasto con il naturale sviluppo demografico della nazione»1. Dopo di che si sciolga un inno alla libertà!... O tempora!...".
[Nota a pie' di pagina] "1 Lettera cit. a n. 3 della pag. prec. Il Podestà, con nota 9 giugno 1928, n. 416, chiamava a far parte della commissione il prof. Francesco Porro, titolare della cattedra di astronomia presso l'Università e presidente dell'Istituto fascista di cultura, il quale, in effetti, ne divenne il presidente, tant'è vero che, nel fare atto di accettazione, il 12 giugno successivo, informava il Podestà di averne designato a membri il Dr. Gaetano Grosso, capo di Gabinetto della Federazione Provinciale dei Fasci, e Ottorino Fioravanti, Segretario dell'Istituto fascista di cultura. Il 21 stesso mese il Podestà informava il prefetto di aver costituito la commissione e in data 8 giugno 1929 il Fioravanti (lettera n. 1344) comunicava al Podestà che il prof. Porro era al lavoro. La disposizione in oggetto si riferiva a tutte le biblioteche popolari, e già si ha avuto occasione di farne cenno: v. di questo studio cap. I, prg. 1, pag. 6".
Indicatore di completezza 1967 P. Vergés, La Agrimensura y la Formación de Agrimensores. Cien años de Agrimensura Argentina (La Plata, 1967), pp. 16-17.
"Ya bajo de la nueva jurisdicción, para reorganizar la Facultad de Ciencias Físicas y Matemáticas fue designado el Dr. Francisco Porro de Somenzi, quien en el año 1906 señaló sus nuevas orientaciones: 1) Preparar profesores científicamente dotados y altamente capacitados; 2) Graduar ingenieros especialistas encaminados a definidas ramas de la técnica.
Para ello la Facultad fue estructurada según dos diferentes ramas:
I) Matemáticas, a la que se proyectó con tres Divisiones: a) Topógrafos (así se propuso llamar Porro de Somenzi a los agrimensores); b) Ingenieros Geógrafos, enderezados hacia las cuestiones astronómicas; y 3) Doctores en Ciencias Exactas.
II) A su vez la rama Instituto de Física formaría cinco clases de ingenieros: 1) Mecánicos, 2) Electricistas, 3) Hidráulicos, 4) Industriales, y 5) de Minas.
Todo esto se enuncia en un opúsculo muy detallado, impreso, que se hizo en el año 1906, y que contiene los correspondientes proyectados planes de estudio. (Biblioteca de la Universidad de La Plata, 1.600-390-Fb)".
Seguono i piani di studio definiti da Porro per i corsi da topografo o agrimensore, triennale, e da ingegnere geografo, quadriennale. Infine si accenna che il ruolo di decano della Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Astronomiche era considerato vacante ("por alejamento del Dr. Porro di Somenzi"), se interpreto correttamente, nelle Ordinanze del 12 febbraio 1909.
Indicatore di completezza 1972 M. C. Giuntella, "I gruppi universitari fascisti nel primo decennio del regime", Il movimento di liberazione in Italia. Rassegna di storia contemporanea, 24 (1972), n. 107, p. 17.
"1924-25. Incidenti avvennero a Genova durante la cerimonia di apertura dell'anno accademico; il prof. Porro aveva avuto l'incarico di parlare sulla riforma della scuola ma, prima che cominciasse il suo discorso, uno studente gridò: «abbasso la riforma Gentile». Ci fu un momento di disagio tra i presenti, mentre alcuni studenti applaudivano. Porro, nonostante le insistenze del rettore, rifiutò di tenere la sua relazione. Intervenne Stefano Oberti il quale, invitati i colleghi a mantenere la calma, pregò il prof. Porro di svolgere la sua conferenza e concluse affermando: «Dimostreremo in altra sede, qui non ne abbiamo il diritto, che l'anima degli studenti genovesi è contraria ad una riforma, che tocca nella loro dignità professori e studenti»".
Indicatore di completezza 1972 M. G. Fracastoro, "Report on the history, present and future activity of the Astronomical Observatory of Turin", Memorie della Società Astronomica Italiana, 43 (1972), p. 173.
"Alessandro Dorna (1825-1886), who succeeded Plana in 1865, further increased the instrumental equipment of the Observatory, furnishing it – amongs other things – with a visual refractor equipped with a lens made by Merz, which is still used. He was succeeded in 1886 by Francesco Porro, to whom is due the first plan of moving the Observatory to Pino Torinese, a project that Father Giuseppe Boccardi (1859-1936) (who had succeeded Porro in 1903) carried out in 1912, after overcoming criticisms, opposition, difficulties, certainly not motivated from an astronomical point of view...".
Indicatore di completezza 1976 G. Host-Venturi, L'impresa fiumana (Roma, G. Volpe, 1976), p. 72.
"Nel contempo e per tal fine, per conquistare l'opinione pubblica e informarla su ciò che stava avvenendo a Fiume era necessario ottenere la collaborazione del maggior numero possibile di giornali, specialmente i più diffusi e editi nei centri più qualificati delle attività intellettuali e politiche.
Tra tutti quelli che ci compresero e si batterono per noi vanno citati specialmente ancora La Tribuna il cui direttore Olindo Malagodi ci seguì col più leale impegno; Baffico col Corriere Mercantile di Genova; Mussolini col Popolo d'Italia; Corradini, Forges Davanzati e Federzoni con L'Idea Nazionale; i redattori del Piccolo di Trieste e dell'Era Nuova pure di Trieste; Ferruccio Vecchi con l'Ardito; vari autorevoli redattori de Il Corriere della Sera; e altri.
Tra i molti insigni studiosi e docenti vanno ricordati il prof. Porro di Genova, i prof. Trombetti e Vitali di Bologna ed altri che dalle loro cattedre furono sostenitori fedeli; le associazioni patriottiche e com battentistiche, con alla testa la «Trento e Trieste»".
Indicatore di completezza 1977 A. M. Turi, La Levitazione (Roma, Edizioni Mediterranee, 1977), p. 55.
Il presunto fenomeno di levitazione è avvenuto durante le sedute spiritiche, di cui Porro è stato il relatore (1901).
Indicatore di completezza 1979 S. Gershanik, "El Observatorio Astronómico de La Plata", in Evolución de las ciencias en la República Argentina: 1923-1972, vol. 7, Astronomia (Sociedad Científica Argentina, 1979), pp. 22-25.
Indicatore di completezza 1980 H. C. Kennedy, Peano. Life and Works of Giuseppe Peano (Dordrecht-Boston-London, D. Reidel Publishing Co., 1980)
"The founders of the Rivista [di Matematica, nel 1891], those who helped finance the first volume, besides Peano, included Filiberto Castellano, already mentioned, Francesco Porta, and Francesco Porro. Francesco Porta was himself a mathematics graduate of the University of Turin and had been teaching at the Military Academy since 1877. Francesco Porro, after graduating in physics at the University of Pavia in 1882, became an assistant at the Brera astronomical observatory in Milan. In 1887 he transferred to the observatory of the University of Turin, being named director on the death of its former director, Alessandro Dorna, in August of that year. Shortly after, he also assumed Dorna's astronomy course at the university (which had been temporarily entrusted to N. Jadanza), being named Extraordinary Professor in 1896. In 1901 he transferred to Genoa".
La condivisione dell'opera in Google libri è parziale.
Indicatore di completezza 1985 L. Pyenson, Cultural imperialism and exact sciences. German expansion overseas 1900-1930 (New York-Berne-Frankfurt am Main, P. Lang, 1985), pp. 186-187, 199, 223.
Indicatore di completezza 1985 ???, "???", in Guido Gozzano, i giorni, le opere: atti del Convegno nazionale di studi, Torino, 26-28 ottobre 1983 (Firenze, L. S. Olschki, 1985), pp. 247-248.
"Costituita nel 1898, per iniziativa di un comitato composto da scienziati, ricercatori e intellettuali quali Luigi Einaudi, Guglielmo Ferrero, Antonio Garbasso, Pasquale Jannaccone, Luisa Macina-Gervasio (pseudonimi: Luigi di S. Giusto; Luigi di San Germano), Gaetano Mosca, Francesco Porro, Ernesto Ragazzoni, Renzo Sacchetti, Massimo Tedeschi (dirigente industriale, e docente nella torinese Scuola libera di Agricoltura), Giovanni Vacca, Giovanni Vailati, la Società di cultura è frequentata in prevalenza da un pubblico vario di giornalisti, artisti, docenti universitari e medi, liberi professionisti, studenti, insegnanti elementari e impiegati civili. L'astronomo Francesco Porro, di lì a poco chiamato alla presidenza del sodalizio, chiarisce sin dalla riunione costituente gli intenti della Società: di essere «nello stesso tempo biblioteca circolante adatta a fornire ai soci le ultime pubblicazioni letterarie e di argomenti che tocchino la cultura generale; sala di lettura dei grandi giornali italiani ed esteri e delle maggiori riviste generali, e sala di conversazione per passare qualche ora in geniale ritrovo».14 [Nota a pie' di p. 247: 14 Cfr. il resoconto della riunione costituente in L. E. [Luigi Einaudi], Per una nuova Società di cultura, «La Stampa - Gazzetta Piemontese», Torino, 32, n. 342, 10 dicembre 1898, p. 2. Questo articolo einaudiano, con numerosi documenti circa il progetto di fondazione e l'attività del nuovo organismo, è in G. Bergami, La «Società di Cultura» nella vita civile e intellettuale torinese, «Studi Piemontesi», Torino, voI. VIII, fasc. 2, novembre 1979, pp. 345-364]. Il nuovo sodalizio si propone di venire incontro alla domanda di sapere e di circolazione delle idee, quasi fisiologica per una città in espansione come la Torino di fine secolo, avendo presente il confronto con istituzioni in qualche modo consimili quali il Gabinetto Vieusseux di Firenze e la Società di letture e conversazioni di Genova. La Società torinese, in accordo con le tendenze pedagogico-scientifiche ispirate dalla cultura positivistica, esprime l'esigenza, comune ai gruppi illuminati del tempo, di avere uno scambio di esperienze professionali e di studio distanti fra loro, ossia di uscire, osserva Luigi Einaudi, «ogni tanto, dalla solitudine e dispersione in cui, in una gran città laboriosa, vivono tutti, occupati dietro i proprii lavori»".
Indicatore di completezza 1986 L. Bulferetti, "La crescita del vetero-positivismo a Genova", in Studi in memoria di Teofilo Ossian De Negri, vol. 2 (Avegno - Genova, Stringa, 1986), pp. 104-105.
"Il vetero-positivismo genovese aveva ormai acquisito una rilevanza internazionale, acquistatagli dagli studi biologico-zoologico-botanici, per la fauna acquatica assicurata dall'Issel e da un allievo di G. Cattaneo, Paolo Celesia, del quale per ora misi in luce solo pochi, ancorché caratteristici aspetti (8) [Nota a p. 105 – (8) La problematica scientifico-filosofica di Paolo Celesia interessante il principio antropico, in "Giornale di astronomia", 1984]. Anch'egli ligure-lombardo (di madre comasca e di padre ligure, ma banchiere in Lombardia), precoce lettore di Spencer, fondatore, dopo il perfezionamento all'estero di una stazione idrobiologica sul Lago di Como e di una rivista internazionale di scienze biologiche, molto apprezzata. Amico di Vailati (9) [Nota a p. 105 – (9) Quaranta ha rinvenuto sue lettere nel fondo Vailati pubblicandone i 4 voll. dell'epistolario], in lui vediamo la lenta dissoluzione, ai primi anni del nostro secolo, del vetero-positivismo non solo genovese, attraverso l'esperienza spiritica (che vi richiama il Lombroso) e poi il volgersi a un'intensa azione apologetica teleologica, affidata a una massa di scritti, editi postumi, nella quale serbò le conquiste fondamentali del vetero-positivismo nella sua espressione evoluzionistica. Essa fu lo stimolo maggiore ad analisi metodologiche congiungenti (direi immedesimanti) la storiografia alla empiria scientifica, a partire dalle più minute analisi per giungere alla cosmologia, che egli studiava con F. Porro, astronomo nei due mondi".
Indicatore di completezza 1987 M. Pacini, Euroamericani, vol. 2, La popolazione di origine italiana in Argentina (Torino, Fondazione Giovanni Agnelli, 1987), pp. 168-169.
"In quel tempo, intellettuali italiani continuavano ad inserirsi nella vita accademica argentina. / Nel 1905 veniva assunto dall'Università nazionale di La Plata l'astronomo Francesco Porro de Somenzi, su invito di Joaquin V. Gonzàles, il quale, secondo le sue stesse parole, sentiva un profondo interesse per 'la più bella delle scienze'. Porro, che era stato direttore dell'Osservatorio Astronomico di Brera tra il 1882 e il 1885 [!], nonché di quello di Torino, fu a capo dell'Osservatorio ceduto dal governo provinciale all'Università Nazionale di La Plata dal 1906 al 1910, e riorganizzò un'istituzione che si trovava in vera decadenza. / Nel 1905 anche il dottore in fisica dell'Università di Pavia, Galdino Negri, nato a Portoferraio (Livorno) nel 1866, giungeva a Buenos Aires per unirsi, l'anno successivo, all'équipe dell'Osservatorio del Plata. Vi rimase fino al 1924, coltivando gli studi sismologici, per passare alla direzione della sezione sismica dell'Officina Metereologica Nazionale di Villa Ortùzar e rimanervi fino alla sua morte, nel 1929. Egli può essere considerato, grazie alla sua vasta bibliografia che riassume un intenso lavoro svolto nel settore, come il virtuale iniziatore della sismologia in Argentina".
Indicatore di completezza 1989 E. Gentile, Storia del partito fascista, 1919-1922: movimento e milizia (Roma-Bari, Laterza, 1989) pp. 71-72.
"Prototipo dell'associazionismo borghese patriottico fu il Patto nuovo, un'associazione costituita nel giugno 1918, per iniziativa di Giovanni Giuriati. Citiamo il suo caso perché, in un certo senso, Giuriati è una figura emblematica, rappresentando, con la sua esperienza personale, la continuità dell'associazionismo patriottico dall'Italia liberale al fascismo. Giuriati, avvocato veneziano appartenente ad una famiglia di patrioti risorgimentali, era stato presidente della «Trento e Trieste», interventista e combattente; dopo la guerra, fu capo gabinetto di D'Annunzio a Fiume fino al dicembre del '19 e, successivamente, parlamentare fascista, capo delle squadre venete nella «marcia su Roma», ministro nel governo Musssolini e segretario del PNF nel 1930-3133.
L'associazione da lui promossa sorse con il plauso dell'Associazione nazionalista e di Benito Mussolini, e nel comitato direttivo troviamo, fra gli altri, il sindacalista rivoluzionario Angelo Oliviero Olivetti, l'ex anarchico Massimo Rocca, l'astronomo nazionalista Francesco Porro. Il suo scopo era di mantener vivo il sentimento di «concordia nazionale» mediante il «patto nuovo» di fratellanza fra i cittadini e le classi, «sugellato col sangue sui campi di battaglia, col lavoro nelle officine, col fervore della fede nelle opere di assistenza, di soccorso, di propaganda civili», per far sì che la concordia «continui anche quando sarà composto il conflitto in cui siamo travolti». L'associazione si proponeva, secondo un ideale che verrà fatto proprio dal fascismo, di istituzionalizzare la disciplina di guerra per il tempo di pace, mantendo l'impegno dei cittadini a «cooperare fraternamente nell'adempimento dei doveri e alla soluzione dei problemi, onde deve uscire una compagine nazionale più disciplinata, più fraterna, più civile». Il suo programma chiedeva soprattutto l'intensificazione dell'italianità nelle scuole, una «lotta strenua e irriducibile contro i partiti, le tendenze e gli organismi internazionali e le infiltrazioni straniere [...] che mirino o conducano ad una diminuzione della forza spirituale e materiale della Nazione di fronte a se stessa e alla sua posizione e al suo prestigio nel mondo»34.
Il Patto nuovo visse poco, ma il suo promotore non rinunciò a continuare sulla stessa strada. Nel 1920, appoggiato dall'industriale nazionalista Oscar Sinigaglia, già promotore e finanziatore del Fascio romano di combattimento, diede vita ad un'altra associazione, la Lega Italiana per la tutela degli interessi nazionali [...]".
Indicatore di completezza 1992 L. A. Vassallo, Gli invisibili, con postfazione di F. E. Morando (Genova, ECIG, 1992), 154 pp.
Nuova edizione Link esterno OPAC SBN dell'opera Nel mondo degli invisibili (Roma, E. Voghera, 1902) Link esterno OPAC SBN. Il collegamento è all'edizione curata nell'ambito del Progetto Manuzio. Vassallo si occupa, tra le altre cose, della relazione di Porro sulle sedute spiritiche, apparsa nel 1901 sul quotidiano genovese Il Secolo XIX, di cui era direttore.
Indicatore di completezza 1992 M. C. Giuntella, Autonomia e nazionalizzazione dell'università: il fascismo e l'inquadramento degli atenei (Roma, Studium, 1992), pp. 143, 144, 183 nota.
Estensione dello studio qui citato al 1972.
Indicatore di completezza 1992 A. Brambilla, De Amicis, paragrafi eterodossi (Modena, Mucchi, 1992).
È analizzato il discorso su Edmondo De Amicis (1846-1908) tenuto da Porro il 12 aprile 1908 a La Plata.
Indicatore di completezza 1993 S. Ravaldini, Ernesto Bozzano e la ricerca psichica: vita e opere di un pioniere della parapsicologia (Roma, Edizioni Mediterranee, 1993), pp. 32-33.
"Per quanto riguarda la parte sperimentale vera e propria della fenomenologia paranormale, che per la sua mentalità di positivista doveva essere condotta con metodi rigorosi, Bozzano pensò di creare – insieme al dottor Giuseppe Venzano – un apposito gruppo di ricerca adatto allo scopo, del quale si può dire che egli fu il vero animatore. Ecco come andarono le cose: / «... Ci recammo entrambi dal direttore del Secolo XIX, Luigi Arnaldo Vassallo (noto con lo pseudonimo di 'Gandolin') per manifestargli il nostro proposito, subordinandolo alla condizione che egli accettasse di essere il presidente del nuovo circolo sperimentale. Ed egli si dimostrò pronto ad accogliere la nostra offerta, a condizione che nelle nostre esperienze si dovesse procedere con criteri rigorosamente scientifici. Ora, siccome questo era precisamente il nostro principale obiettivo, ci accordammo subito. Il Vassallo si recò allora dallo psichiatra Enrico Morselli, dell'Università di Genova, e pervenne a convincerlo di farsi socio; tanto più che gli aveva preannunciato che si sarebbe fatta venire a Genova Eusapia Palladino. Dopo di lui si fece socio il professor Francesco Porro, astronomo, pure dell'università di Genova. Vi partecipavano anche Carlo Peretti e Felice Avellino, studiosi di spiritismo e ricerca psichica. Su queste ottime basi venne fondato il Circolo Scientifico Minerva, con una settantina di soci, il quale ebbe quattro anni di vita gloriosa, e fu causa che si pubblicassero tre libri: il mio, intitolato Ipotesi spiritica e teoriche scientifiche (17); quello in due grossi volumi del prof. Morselli, Psicologia e Spiritismo (18); e l'altro di Luigi Arnaldo Vassallo, Nel mondo degli invisibili (19). Ai quali debbono aggiungersi due lunghissime relazioni sulle nostre esperienze: l'una delle quali, scritta dal prof. Porro, fu pubblicata a puntate sul Secolo XIX; e l'altra, scritta dal dottor Venzano, vide la luce in una serie di fascicoli della Rivista di Studi Psichici del Vesme. / Il Circolo Scientifico Minerva venne fondato nel gennaio del 1899, e si sciolse per morte naturale nel 1904; e la morte naturale avvenne pei soliti dissapori sorti fra soci, i quali avrebbero voluto assistere in massa (ed eravamo 70) alle esperienze con Eusapia Palladino, e a quelle che si tenevano nei gruppi in cui si erano scoperti degli ottimi medium privati; il che era assolutamente contrario al regolare svolgimento delle esperienze in corso»".
Indicatore di completezza 1994 F. Surdich, "I viaggi, i commerci, le colonie: radici locali dell'iniziativa espansionistica", in La Liguria, a cura di A. Gibelli e P. Rugafiori (Torino, G. Einaudi, 1994), pp. 507-508 e nota; fa parte di Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità a oggi.
"Sempre nell'ambito di questa rivista, subito dopo la conquista della Libia si arrivò ad auspicare che verso questi obiettivi si orientassero la struttura e l'azione addirittura dell'Ateneo genovese, perché fossero rese «più presto e più direttamente utili al supremo fine nazionale le energie della stirpe ligure e le risorse della regione», come, sottolineando la stretta interconnessione di obiettivi e interessi comuni esistenti tra «i due massimi problemi dell'Italia nuovissima: il problema marittimo e il problema coloniale» sollecitava Francesco Porro, il quale si augurava che i nostri giovani si riconoscano sempre uniti spiritualmente ai soldati che assicurano nelle trincee e nei campi di battaglia le fortune della patria, piuttosto che ai rettori fastidiosi che vanno predicando un nebuloso umanitarismo; e veduto che la loro esuberante energia si andrà riversando nei canali che debbono fecondare la vita italiana, senza spandersi per rivoli dilaganti nella paurosa gora dell'indifferenza e dell'egoismo».
Per questi giovani e per le future sorti di Genova e dell'Italia implicite «nello spirito pratico e insieme avventuroso de' suoi figli, nella sua fulgida tradizione storica, nella sua felicissima situazione geografica tra il mare e le regioni più prospere e progredite d'Europa», il Porro invocava e sollecitava i suoi colleghi «a dire quanto si sia fatto e quanto si potrebbe fare per imprimere in ogni ordine di ricerche e di insegnamenti160 un carattere particolare marittimo e coloniale all'Università di Genova»161". [Da completare].
Indicatore di completezza 1995 G. Zanon, "Il contributo italiano all'attività degli organismi internazionali per lo studio delle fluttuazioni glaciali, 1895-1995", Geografia fisica e Dinamica Quaternaria, 18 (1995), pp. 163-169.
Indicatore di completezza 1997 Da leggere integralmente R. Balestrieri, "Francesco Porro e l'Osservatorio meteorologico e astronomico dell'Università di Genova", Memorie della Società Astronomica Italiana, 68 (1997), pp. 597-616 – versione GIF Link esterno SAO/NASA ADS – estratto File PDF – errata corrige File PDF.
Indicatore di completezza 1999 F. Pesoli, Aspetti della ricerca scientifica sullo spiritismo in Italia (1870-1915), tesi di laurea in Filosofia, relatore G. Micheli, correlatore G. Lanaro, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, anno accademico 1998-99.
Alle pp. 97-98 si cita la collaborazione alla rivista Archivio di psichiatria, di Cesare Lombroso, da parte di Porro e Cesare Baudi di Vesme, con la rubrica "Ricerche ipnotiche e medianiche".
Indicatore di completezza 1999 I. Chinnici, La carte du ciel. Correspondance inédite conservée dans les archives de l'Observatoire de Paris (Paris, Observatoire de Paris / Palermo, Osservatorio Astronomico di Palermo, 1999).
Indicatore di completezza 2001 A. Roccucci, Roma capitale del nazionalismo (1908-1923) (Roma, Archivio Izzi, 2001), note alle pp. 107 e 120.
Indicatore di completezza 2001 A. d'Orsi, "Il Novecento: tra accademia e milizia", Annali di Storia delle Università italiane, 5 (2001).
"Il circolo di casa Lombroso sin dagli ultimi anni del secolo aveva trovato un riscontro esterno nella Società di cultura, un'associazione cui lo psichiatra antropologo (coadiuvato dalle figliole Gina e Paola, nonché dal futuro genero Guglielmo Ferrero) aveva dato vita con altri docenti di varia provenienza: Cognetti, Einaudi, Jannaccone, Mosca, Loria, Ruffini (di nuovo la Facoltà di giurisprudenza nei suoi esponenti, vecchi e giovani, di maggior vivacità intellettuale e di più franca apertura verso la dimensione extra-accademica). Ma anche l'astronomo Francesco Porro (che fu il primo presidente), il giurista Frassati che stava per andare verso il giornalismo, Giovanni Vailati, i letterati Pastonchi, Neri, Calcaterra, Attilio Momigliano; e infine molti free lancers della cultura rimasti fuori dei circuiti accademici, o tangendoli solo saltuariamente come liberi docenti, dottori aggregati e titolari di corsi liberi. In realtà questo sodalizio, esempio di quella "circolarità di rapporti, tra l'Università e gli organismi culturali (ed altre più libere iniziative) della città"29 che caratterizzò la cultura torinese a cavallo dei due secoli, pur con i suoi evidenti limiti, svolse un ruolo d'interscambio fra scienza dell'accademia e cultura militante, e altresì tra le due culture, la scientifica e l'umanistica".
Indicatore di completezza 2001 E. Casti, "Arcangelo Ghisleri e il suo 'clandestino amore'. Geografia e studi coloniali tra '800 e '900 in Italia", Memorie della Società Geografica Italiana, 64 (Roma, 2001).
Indicatore di completezza 2003 S. Antonini, Storia della Liguria durante il fascismo, vol. 1, Dal biennio rosso alla marcia su Roma. 1919-1922 (Genova, De Ferrari, 2003), pp. 38-39.
"Dopo il 12 settembre 1919, conformemente alle disposizioni impartite da Roma, il prefetto di Genova, i sottoprefetti di La Spezia, Chiavari, Savona e Porto Maurizio (Imperia fu riconosciuta provincia soltanto nel 1923), intensificarono i controlli anti Fiume appoggiando la volontà del governo; non che prima non si fosse fatto nulla. Per esempio, a Genova, la questura intercettò una lettera dell'associazione nazionale «Trento e Trieste», scritta dal tenente Umberto Fabbri al tenente Armando Viola, in cui si incaricava del reclutamento dei volontari fiumani il professor Francesco Porro - segretario per la città ligure della [<38-39>] «Trento e Trieste», che a quanto risulta ricevette molte adesioni90. Fu però a partire dal 12 settembre quando gli avvenimenti incalzarono; D'Annunzio aveva realizzato il suo «colpo di mano», riponendo fra l'altro nell'esercito le speranze per una sollevazione generale. Il 15, il prefetto di Genova, dopo aver sciolto il costituito battaglione volontari fiumani, sciolse anche l'associazione «Giovane Fiume», che aveva nel già citato Francesco Porro il suo presidente, ma non poté impedire che alcuni volontari lasciassero la città malgrado avesse dichiarato gli scopi dell'associazione «delittuosi e pericolosi»91". [Da completare].
Indicatore di completezza 2004 G. Tomasoni, C. Nuvoli, La Grande Guerra raccontata dalle cartoline (Lavis - Trento, Arca, 2004), pp. 118-119.
È riprodotto e trascritto un brano dalla prima pagina del quotidiano genovese Caffaro (11/11/1918): Porro ha partecipato a una manifestazione dell'Associazione Trento e Trieste. La condivisione dell'opera in Google libri è parziale.
Indicatore di completezza 2004? R. Bartali, The History of the Astronomical Observatory of Turin (OATO) (senza data: 2004?), 25 pp.
"Francesco Porro de Somenzi was the next director of the OATo, named in 1886. He was also professor of Astronomy at the University [...].
The growing of the city, and the lacks of budget for the maintenance of the instruments and the facilities, was a serious problem and he was obliged to suspend the observations in 1889 (especially of comets). To rescue the situation, with the help of the King, he obtained a place in a hotel on the hill of Superga, near the city of Turin, but he cannot moved his best telescope, the Merz refractor, due to its excessive dimensions. He obtained the money to purchase a shorter focal length instrument, made by Steinheil (16 cm diameter and 125 cm of focal length), which was installed in a portable dome. Making scientific observations from a hotel, it was not the best place, but he understand and demonstrate that the hills near the city can be a very favorable place.
Soon he starts to study the possibility to change the observatory from Turin to the nearest hills. The new place for the observatory was the hill named Bric Torre Rotonda, near the small town of Pino Torinese. He decided to apply the money for the maintenance of the older dome on the roof of Palazzo Madama (before his death, Dorna asked for this money, but he do not obtained it) for the construction of the new observatory. This task, however, do not begins until 1903, but, by that time he was not the director.
During the period when Porro was the director, the research areas were: spectroscopy, variable stars, positional astronomy. He published the results of the determination of the absolute azimuth of the observatory in 1892 and the observations of variable stars in 1896. In 1902 he was named professor of Astronomy and Geodesic at the Genoa University, and he was transferred there, leaving the direction to Giovanni Boccardi.
Francesco Porro was born on May 5, 1861 in Cremona and died on February 16, 1937 in Genoa. After leaving the Turin Observatory he was transferred to Genoa and then to Argentina (to restore the La Plata Observatory), returned in Italy, he continued to teach Astronomy at Genoa and published the reduced data of the stellar field observed and mapped by Piazzi at the Palermo observatory".
Indicatore di completezza 2005 S. Antonini, Storia della Liguria durante il fascismo, vol. 2, Fascisti, cospiratori, costruzione del regime. 1923-1925 (Genova, De Ferrari, 2005), pp. 141 n, 305.
P. 141 n: "... Porro (dal maggio 1920 principale reclutatore dei volontari fiumani per la Liguria in generale e per Genova in particolare)...".
P. 305: "[ancora da trascrivere]".
Indicatore di completezza 2005 A. Ferrari, "Francesco Porro de' Somenzi (1861-1937)", torinoscienza.it (Torino, Provincia di Torino, 15/04/2005).
"È stato il più giovane direttore dell'Osservatorio astronomico di Torino
Nacque a Cremona il 5 maggio del 1861. Dopo aver studiato a Milano e a Pavia, nel 1882 conseguì la laurea in Fisica all'Università di quest'ultima città. Nel 1883 entrò come allievo astronomo all'Osservatorio Astronomico di Milano Brera, ma in seguito si trasferì a Torino. Porro si trovava già a Torino dal 1885, quando fu nominato astronomo aggiunto. In quegli anni si occupò di spettroscopia, traducendo anche un volumetto dell'inglese Richard Anthony Proctor. Dopo l'improvvisa morte del Dorna, gli fu affidata la direzione dell'Osservatorio e l'insegnamento dell'Astronomia all'Università, che mantenne fino al 1903. Fu perciò il più giovane direttore dell'Osservatorio, arrivando a ricoprire questa carica all'età di soli 25 anni. Affrontò con energia la questione del trasferimento della sede in un luogo più appropriato. In più occasioni il Porro lamentò il fatto che gli strumenti pur validi in dotazione all'Osservatorio non potessero essere utilizzati adeguatamente, sia per le avverse condizioni ambientali sia per lo stato di abbandono delle cupole. Dall'aprile 1890 al settembre 1891 si occupò di determinare l'azimut assoluto all'Osservatorio di Torino, e ne pubblicò i risultati nel 1892, come complemento delle operazioni di longitudine e latitudine eseguite negli ultimi anni da Dorna. Per questo lavoro utilizzò lo strumento trasportabile di Repsold che egli stesso aveva descritto in una memoria apparsa due anni prima negli Atti dell'Accademia delle Scienze. Porro giudicava che l'unica maniera per fare della ricerca astronomica moderna a Torino fosse quella di trasferire una parte delle apparecchiature fuori città. Chiese e ottenne dalla Casa Reale uno spazio nel giardino del Grande Albergo di Soperga, dove fu ospitato dai fratelli Delvecchio. Dal 1893 al 1895 installò quindi una stazione astronomica a Superga. Poiché non era possibile trasportare l'equatoriale Merz, ricorse all'aiuto del Consorzio Universitario Torinese per acquistare un rifrattore Steinheil a corto fuoco, che fu installato sotto una cupola metallica. Questo rifrattore, grazie alla focale di soli 125 cm (diametro cm 16) era trasportabile e poteva essere smontato in poche ore. Con questo strumento il Porro effettuò osservazioni di stelle variabili dal novembre 1983 al febbraio 1895. Per questo il Porro individuò un nuovo sito, sulla collina Bric Torre Rotonda, nel territorio di Pino Torinese, nell'attuale sede dell'Osservatorio. L'area consentiva non solo la costruzione di un Osservatorio, ma anche di una palazzina dove poter alloggiare il personale. Nel 1896 il Porro riuscì a riottenere un fondo di 25 mila lire che era stato assegnato al Dorna per l'arredamento dell'Osservatorio a Palazzo Madama e che questi non aveva potuto utilizzare perché era morto prima di poterne disporre. Decise quindi di destinare tale somma alla costruzione di un Osservatorio sulla collina Bric Torre Rotonda. In attesa di iniziare i lavori, nel 1896 pubblicò i risultati delle osservazioni delle stelle variabili, mentre abbandonò le osservazioni delle comete da Palazzo Madama a causa delle cattive condizioni dell'equatoriale Merz, dell'aumento dell'illuminazione stradale e della difficoltà di chiusura della cupola grande. Porro non ebbe però tempo di completare il suo progetto, poiché alla fine del 1902 venne chiamato dall'Università di Genova per ricoprire la cattedra di Geodesia ed Astronomia. Lasciò l'incarico al suo successore padre Giovanni Boccardi. Nel 1905 il governo argentino gli propose di riordinare l'Observatorio Nacional de La Plata e quindi partì per l'America del Sud per rimanervi fino al 1910. In seguito riprese il suo posto di professore di Astronomia all'Università di Genova, assumendo anche l'incarico dell'insegnamento della Geografia fisica e la Direzione dell'Osservatorio meteorologico di Genova, che tenne fino al suo collocamento a riposo per limiti d'età. A Genova fu anche incaricato del corso di Geodesia teoretica nella Scuola di Applicazione degli Ingegneri. Il suo lavoro più importante rimane la riduzione dei campi stellari osservati da Giuseppe Piazzi a Palermo, che fu pubblicato nel 1933 dalla Reale Accademia d'Italia. Morì a Genova il 16 febbraio 1937".
Indicatore di completezza 2006 G. Gallavotti, "Sulla Meccanica in Italia dal 1860 al 1922", Atti dei convegni Lincei, 217 (2006), pp. 259–300.
"Anche Lorenzo Respighi (1824-1888), fu un astronomo dedito, soprattutto, alle osservazioni (nonostante avesse dato anche importanti contributi all'Analisi Matematica ed avesse avuto concreti interessi per la Meccanica (pendolo con attrito), negli anni precedenti il 1860, [Ar948]). Lo stesso si può dire di Francesco Porro, (1861–1937), cui si deve un moderno trattato di Astronomia notevole anche per la discussione quantitativa e stringata dei periodi astronomici principali, [Po920] [Trattato di Astronomia, Zanichelli, 1920]". Sono state qui omesse due note pertinenti a pie' di pagina.
Si noti che il trasferimento a Genova ha troncato l'attività osservativa di Porro, ripresa per necessità solo durante la parentesi argentina. La nuova riduzione del catalogo stellare di Piazzi, inoltre, è molto lontana dall'astronomia osservativa cui ambivano, ad esempio, i dipendenti di Porro all'Osservatorio di Torino.
Indicatore di completezza 2007 P. Cantù, "Il carteggio Padoa-Vailati. Un'introduzione alle lettere inviate da Chioggia", Rivista di studi e ricerche (2007), pp. 45-70.
"La prima lettera conservata nel fondo Vailati è datata 7 marzo 1896 e sfiora anche temi politici: [Alessandro] Padoa [(1868-1937)], «in qualità di propagandista», invia alcune schede a Vailati (con preghiera di distribuirle anche a Porro, Volterra, Pieri)17 rivolgendo alle donne italiane un appello per una sottoscrizione «estranea ad ogni considerazione di partito»". [Nota a pie' di pagina:17 Francesco Porro de' Somenzi (1861-1937) si laureò in Fisica all'Università di Pavia e fu il più giovane direttore dell'Osservatorio astronomico di Torino. Dal 1903 ottenne l'incarico come professore di Astronomia all'Università di Genova, dove diresse anche il locale osservatorio astronomico].
Indicatore di completezza 2007 D. Chiesa, Diario e lettere (1914-1916), a cura di S. B. Galli (Rovereto, Museo storico italiano della guerra, 2007), pp. 63-64.
"Venerdì 5 febbraio 1915, Battisti è a Genova, dove l'11 ottobre dell'anno precedente ha già tenuto una delle prime conferenze interventistiche, che era stato uno «squillo di battaglia»191, come scrive sua moglie Ernesta. Il secondo comizio è stato organizzato allo scopo di illustrare alle grandi masse operaie, di orientamento socialista, della città della Lanterna le ragioni della guerra [...] Il presidente della locale sezione della 'Trento e Trieste', il professor Francesco Porro, non poteva essere presente e mandò una bella lettera all'irredentista: «L'opera che Ella compie in questi giorni di trepida attesa e di speranza, incitando i pusilli, scuotendo gli ignavi, destando i dormienti, confutando i sofisti, confortando i convinti, è seguita con sincera ammirazione dalla 'Trento e Trieste', che con Lei soffre degli indugi ed augura prossimo il giorno della riscossa»192". [Da completare].
Indicatore di completezza 2008 S. Antonini, Storia della Liguria durante il fascismo, vol. 4, L'età aurea del regime. 1930-1936 (Genova, De Ferrari, 2008), p. 147 e nota.
"Ricordiamo anche che a presiedere l'Istituto fascista di cultura di Genova nel 1931 fu chiamato Francesco Porro142, già nazionalista e a suo tempo promotore in città di un centro di reclutamento per legionari fiumani, che nel 1920 [1919] aderì al fascismo rimanendovi fino al suo crollo [Porro è morto nel 1937]". [Da completare].
Indicatore di completezza 2008 A. M. Lombardi, A. Mandrino, "Ricerca, istruzione e divulgazione all'Osservatorio astronomico di Brera", in Milano scientifica, 1875-1924, vol. 1 La rete del grande Politecnico, a cura di E. Canadelli (Milano, Sironi, 2008), p. 101.
Il Consorzio degli istituti d'istruzione superiore, istituito a Milano nel 1875, distribuiva dodici borse di studio finanziate dal Comune e dalla Provincia di Milano, da 800 o 600 lire annue; Schiaparelli faceva parte del consiglio direttivo.
"Il primo beneficiario della borsa del Consorzio fu Michele Rajna (1854-1920), un giovane nato a Sondrio e laureato a Pavia. Arrivato nel 1878 a Brera, come allievo, senza alcun compenso «che la speranza di ottenere il predetto assegno», [...] il 5 febbraio 1879 venne nominato assistente per un anno, con la retribuzione di 800 lire. La borsa venne rinnovata di anno in anno fino al 1882, quando anche il secondo posto venne occupato da Francesco Porro (1861-1937), un altro laureato a Pavia, nato a Cremona [Nota a lato – Michele Rajna divenne in seguito direttore dell'Osservatorio astronomico di Bologna. Francesco Porro, dopo aver usufruito fino al 1886 di rinnovi delle borse del Consorzio, andrà a Torino, dove quello stesso anno verrà incaricato della direzione dell'Osservatorio]".
Una borsa annua da 800 lire corrisponde, tra il 1875 e il 1886, a 2900-3400 euro del 2008; rivalutazione tramite la tabella in: Istituto Nazionale di Statistica, Il valore della moneta in Italia dal 1861 al 2008, Informazioni n. 9 (2009), p. 8 Link esterno ISTAT File PDF.
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Indicatore di completezza 2008 A. Einstein, Einstein parla italiano. Itinerari e polemiche, a cura di S. Linguerri e R. Simili (Bologna, Pendragon, 2008), pp. 75-76, 87.
"Nel 1925 un altro astronomo, Francesco Porro, utilizzò a sua volta argomentazioni di un nazionalismo così esasperato da sferrare un attacco alla relatività generale in un articolo che già nel titolo, L'astronomia e la Lega delle Nazioni, manifestava in maniera esemplare le contaminazioni fra scienza e politica. / L'antirelativismo di Porro era veemente e, come quello di Boccardi, trovava la sua ragione d'essere nella difesa della gravitazione newtoniana: «bastano uno o due casi speciali non coperti [...] da una formula – egli predicava – perché i tedeschi sentano il bisogno di buttare all'aria tutto l'insieme delle teoriche sulle quali la formula riposa, e di rifare ex novo l'intera costruzione ideologica». / Il suo attacco alla relatività generale proseguiva con le lodi, venate di sciovinismo, al genio di Ricci-Curbastro e Levi-Civita, che con il loro calcolo differenziale assoluto avevano salvato un impacciato Einstein «che solo a lavoro ultimato e prossimo al coronamento finale [...] si accorse di non possedere lo strumento matematico indispensabile per una deduzione rigorosa atta ad inquadrare i fatti nello schema teorico»".
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Indicatore di completezza 2009 F. Alberico, Le origini e lo sviluppo del fascismo a Genova: la violenza politica dal dopoguerra alla costituzione del regime (Milano, UNICOPLI, 2009), pp. 19, 20n, 38 e n, 73, 75n, 117, 121, 122, 188, 280.
Numerosi e significativi i riferimenti a Porro.
P. 19: "Interventisti, ma provenienti da ambienti conservatori e con marcata caratterizzazione nazionalista, furono altri tre personaggi legati al fascismo genovese delle origini: Giovanni Celesia, barone di Vegliasco, fra i fondatori, all'indomani di Caporetto, del Fascio Parlamentare di difesa nazionale16, Francesco Porro, primo fra i professori universitari genovesi ad aderire al fascismo, e l'avvocato Valentino Coda. [...] Nei loro scritti gli interventisti si contrapponevano ai 'pavidi' neutralisti sostenendo un concetto di italianità contraddistinto dal valore e dall'onore. Nel novembre 1914 Francesco Porro, allora vice presidente del comitato Pro Patria che aveva tra i suoi scopi 'la preparazione civile alla guerra imminente', in un discorso tenuto all'assemblea dell'Associazione Trento Trieste, di cui era presidente, così presenta il noto tema della guerra come opportunità di riscatto da non mancare: 'tempo è di azione, non di parole [...] fin che, l'intervento attivo e decisivo del nostro paese nel conflitto mondiale non abbia reso alla nostra gente riunita in un solo stato i suoi confini storici, etnici e strategici, il [segue a p. 20]".
P. 38: "... giornalisti poco conosciuti; due soli professionisti affermati: il professore universitario Francesco Porro, docente della Facoltà di Lettere, già sostenitore dell'intervento, e l'avvocato Emilio Pittaluga, padre di tre giovani arruolati nella Grande Guerra, uno dei quali caduto al fronte75".
Nota a p. 38: "74 Alla riunione costitutiva [del Fascio di Combattimento genovese], tenutasi il 25 marzo[1919], parteciparono, oltre a Mecheri: Pietro Rossi, Umberto Ferraris, Carlo Isetti, Ferruccio Lantini, il macchinista navale Giovanni Battista Picasso, Corrado Quario, Carlo Bonola, Angelo Perrini, Luigi Ercolani, Giorgio De Roberto, Alberto Bartolomei, Ernesto Marchiandi, Enrico Santamaria, il professor Francesco Porro, il tipografo Amedeo Buttafava e i giornalisti Carlo Otto Guglielmino, Corrado Marchi, Virginio Semino e Giuseppe Cavagnetto".
P. 73: "L'opera di reclutamento era coordinata dall'Associazione Giovane Fiume – costituita dopo la dispersione del battaglione Volontari Fiumani, ma presto sciolta per ordine del prefetto – e soprattutto dall'Associazione Nazionale Trento e Trieste, grazie all'impegno profuso dal suo presidente, il professor Francesco Porro".
P. 75: "Diverse iniziative furono rivolte ai bambini: i fascisti genovesi mantennero contatti con il comitato milanese per la raccolta di indumenti e generi di prima necessità da inviare ai più piccoli208; il Fascio di Sampierdarena costituì un 'comitato pro bimbi fiumani' e, tramite l'intervento del conte Raggio e di alcune dame genovesi, riuscì a ospitare 250 bambini per circa un anno nella villa Samengo di S. Martino d'Albaro209. Un sostegno costante continuò a giungere dal 'Corriere Mercantile' e dal suo direttore [Giuseppe Baffico], a cui D'Annunzio decise di concedere la medaglia di legionario in segno di gratitudine".
Nota a p. 75: "200 Nel mese di marzo i carabinieri furono impegnati nelle ricerche per identificare un legionario fiumano che circolava per la città reclutando volontari. Le indagini condussero al fermo del sottotenente Mario Rizzi, inviato a Genova per mantenere i contatti col professor Francesco Porro, impegnato in prima persona nella campagna a favore di Fiume, ASG, Prefettura, sala 21, b. 20, fasc. Agitazioni Pro Fiume".
P. 117: "L'attività del GUF [Gruppo Universitario Fascista] fu coordinata militarmente dall'ex ufficiale degli Arditi Silvio Parodi e dal punto di vista organizzativo da Francesco Porro, già esponente di rilievo dell'interventismo e primo professore fascista dell'Ateneo genovese".
P. 121: "Il malcontento che serpeggiava nell'ambiente universitario genovese divenne evidente durante la cerimonia d'apertura dell'anno accademico 1924-25, quando il professor Porro, la cui adesione al fascismo era ben nota, fu fischiato ancora prima d'iniziare il suo discorso, incentrato sulla riforma scolastica. Tra i contestatori prese la parola Stefano Oberti, che esclamò: 'dimostreremo in altra sede, qui non ne abbiamo il diritto, che l'anima degli studenti genovesi è contraria ad una riforma che tocca nella loro dignità professori e studenti'117".
P. 122: "Si sottolineava che Oberti, 'accanito antifascista', era il capo dell'Unione goliardica e che nel corso del discorso del professor Porro per l'inaugurazione dell'anno accademico aveva apertamente contestato la riforma Gentile".
P. 188: "Le offensive fasciste s'indirizzarono soprattutto contro l'amministrazione comunale e contro il sindaco Ricci, a cui non era stato perdonato l'atteggiamento di cauta neutralità dell'agosto 1922. Le accuse di scarso supporto al Partito furono reiterate per le celebrazioni per la fine della guerra, quando trascurò di illuminare a festa il palazzo comunale suscitando la reazione del Fascio: 'agli infelici manifesti di Agosto voleste far seguire una nuova gaffe'190. Il primo consigliere fascista a uscire dall'amministrazione comunale, composta in gran parte da liberali e non sufficientemente in linea con le direttive del PNF, fu, nel marzo del '23, il professor Francesco Porro, che in una polemica lettera indirizzata al sindaco Ricci spiegò l'inutilità di 'coalizioni improvvisate nell'autunno del 1920' una volta che il fascismo era andato al potere.191".
P. 280: "[ancora da trascrivere]".
Indicatore di completezza 2009 L. Schiavone, Breve storia dell'Osservatorio Astronomico di Torino (Torino, 2009) – nel sito web dell'Archivio storico dell'Osservatorio Astronomico di Torino.
"Dopo l'improvvisa morte di Dorna, avvenuta nel 1886, la direzione passò a Francesco Porro de' Somenzi (1861-1937), che rimase in carica fino al 1903. Il Porro fece di tutto per cercare di trasferire l'Osservatorio da Palazzo Madama in un sito lontano dalla città, che consentisse di lavorare in modo più serio e scientificamente corretto. Nel suo studio sulle stelle variabili, iniziato nel 1889, si lamentava di come fosse stato costretto ad abbandonare le osservazioni delle comete perché l'equatoriale era in cattive condizioni e perché la cupola grande non si poteva chiudere agevolmente, oltre ai problemi causati dall'aumento dell'illuminazione stradale. (11) [11. Francesco Porro, "Osservazioni di stelle variabili eseguite a Torino e Soperga". In: Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, vol. 46 (1896), pag. 281-283] / Non potendo lavorare in città per le impossibili condizioni sia strumentali che di visibilità, pensò che l'unica maniera per fare ricerca fosse quella di trasferire una parte delle apparecchiature fuori città. Chiese ed ottenne dalla Casa Reale uno spazio nel giardino del Grande Albergo di Superga. I risultati delle sue ricerche dimostrarono che la collina di Torino era il luogo più opportuno per la collocazione di un nuovo osservatorio, ma il fatto che la stazione astronomica fosse collocata in un albergo ne reclamava il trasferimento altrove. / Individuò quindi un nuovo sito, sulla collina Bric Torre Rotonda nel territorio di Pino Torinese, dove l'Osservatorio si trova attualmente. L'area consentiva non solo la costruzione di un osservatorio ma anche di una palazzina dove poter alloggiare tutto il personale (direttore, assistenti, tecnici e custode con le rispettive famiglie) che continuava a risiedere in Palazzo Madama. Il Porro non riuscì purtroppo a veder coronato il suo progetto perché nel 1902 venne trasferito all'Università di Genova a coprire la cattedra di Geodesia ed Astronomia e dovette pertanto abbandonare la direzione dell'Osservatorio".
Indicatore di completezza 2009 J. C. Forte, S. A. Cora, "La Plata Astronomical Observatory", in Cultural heritage of astronomical observatories: from classical astronomy to modern astrophysics. Proceedings of the International ICOMOS Symposium in Hamburg, Oct. 14-17, 2008. Berlin, a cura di G. Wolfschmidt (Berlin, H. Bäßle, 2009), pp. 217–233; è il vol. 18 della serie Monuments and Sites dell'International Council on Monuments and Sites.
§ 3 Instruments in the Period 1884–1890
"[...] In April 1886, the purchase of a photographic refractor of 15 cm of aperture was intrusted to the care of Admiral Mouchez, Director of Paris Observatory. Admiral Mouchez suggested to buy a larger instrument, similar to others designed to carry out an important catalogue of stars covering practically the whole sky, known as Cart du Ciel.
The astrographic telescope arrived in August of 1890. During the administration of Director Francisco Porro Di Somenzi (1906–1910), a new objective from Carl Zeiss firm was acquired. It was set on the instrument in August 1913, thus obtaining the first astronomical pictures with this telescope. The objective has 34.2 cm of aperture and 3.42 m of focal length. Since then, photographic observations of asteroids and comets had been taking place at La Plata Observatory. This telescope worked till 1986, providing a large number of photographic plates. During those years, the observatory contributed made significant contributions to the accurate determination of positions of asteroids and comets.
Several asteroids were discovered in that period, such as (965) Angélica, (1029) La Plata and (1254) Erfodia [...]".
§ 4 Instruments around 1906
"In January, 1906, Dr. Francisco Porro di Somenzi was appointed Director of the Observatory and also became the first Dean of the Faculty of the Mathematical, Physical, and Astronomical Sciences that was created within the Observatory. Among the instruments obtained on Dr. Porro’s initiative, was a Repsold meridian circle, a Zeiss comet-seeker, two Repsold transit instruments and Wanschaff zenith telescopes. We present now a brief description of the acquisition and main features of these instruments.
In October 1906, Director Porro placed an order with the celebrated firm A. Repsold & Son of Hamburg, for the construction of a large meridian circle. This instrument has a two-lens objective by Carl Zeiss, having 19 cm of aperture and 2.8 m of focal length. It was received in La Plata in May 1908. In 1932, the Director Johannes Hartmann lent the instrument to the Córdoba Astronomical Observatory, after having keeping it in its packing during a quarter of century. In 1934, during the Direction of Ing. Félix Aguilar (1934-1943), specialist in geodesy, the instrument returned to La Plata, replacing the large Gautier meridian circle in 1938.
While in Europe, and also in 1906, Director Porro ordered a comet-seeker to the well-known firm Carl Zeiss. The telescope has 20 cm of aperture and 1.38 m of focal length. It was with this instrument that astronomer Pablo T. Delavan on 26th September 1913, discovered the comet 1913d, an interesting discovery since it was the second apparition of Westphal’s comet, 1852.
Two astronomical transit instruments were constructed by the house A. Repsold & Son of Hamburg, one of which was received in 1906 and the other in 1907. The objectives were made by Steinheil of Munich of 7.5 cm of aperture and 75 cm of focal length.
The zenith telescope was constructed by Julius Wanschaff, from Berlin. It is like all the zenith telescopes furnished by this maker for latitude observatories of the International Geodetical Association.
In 1945, Félix Aguilar proposed the construction of an astrometric station to better determine the position of circumpolar stars. It was established in Santa Cruz, in the south of the town Paso del Río La Leona, being the southernmost observatory at that time. The observations were done with the Repsold meridian circle".
Indicatore di completezza 2009 G. E. Romero, S. A. Cellone, S. A. Cora, a cura di, Historia de la Astronomía Argentina (Asociación Argentina de Astronomía, La Plata, 2009), p. 11, nota 28 a p. 161; si tratta del vol. 2 di Asociación Argentina de Astronomía «Book Series».
Assai limitati i riferimenti a Porro.
P. 11: "Es sabido que, cuando en 1905 Joaquín V. González fundó la universidad de La Plata, lo hizo sobre la base de instituciones pre-existentes como el Museo, el Observatorio y la Escuela Práctica de Agricultura y Ganadería Santa Catalina. El resultado de esta situación fue que el director del observatorio era a la vez decano de la Facultad de Ciencias Físicas, Matemáticas y Astronómicas, un estado de cosas que resultó difícil de sobrellevar para el nuevo director, el italiano Porro di Somenzi. Porro compró instrumentos alemanes, por ejemplo, sustituyó el antejo meridiano Gautier por uno Repsold (Gershanik 1979, 24).
Desde la temprana Edad Moderna la cultura y la ciencia fueron un elemento de la expansión imperial europea. Alemania, Francia, Inglaterra y luego los Estados Unidos competían entre sí en relación a la exportación de expertos, técnicos, instrumentos y en el establecimiento de áreas de influencia cultural y científica. Si miramos la lista de los directores del observatorio de La Plata durante sus primeras décadas de vida, lo que vemos es un catálogo representativo de las metrópolis. Hubo un director francés, uno italiano, uno estadounidense y uno alemán –falta el inglés, pero es sabido que Gran Bretaña no hizo el mínimo esfuerzo por exportar ciencia a la Argentina–. Por lo demás, están todos los países representados. Ahora bien, Argentina no fue un receptor pasivo, antes bien, los políticos arbitraban en cierta medida estos procesos".
Nota 28 a p. 161: "Años más tarde, siendo director del Observatorio de La Plata el italiano F. Porro de Somenzi, el mismo M. Loewy gestiona la posibilidad de que la institución se haga cargo de la faja -17°/-23°, originalmente destinada al Observatorio Nacional de Chile. Se intercambian numerosas cartas y a pesar de que en 1909 Porro indica que "... el Observatorio el Plata no tardará en participar, bajo mi dirección, en trabajos de la Carta astral", finalmente no lo hace (Chinicci [Chinnici] 1999). La mencionada zona es finalmente observada por el Nizamiah Observatory de Hyderabad, India, a partir de 1914".
Indicatore di completezza 2010 M. Schiavon, "Geodesy and Mapmaking in France and Algeria: Between Army Officers and Observatory Scientists", in The Heavens on Earth. Observatories and Astronomy in Nineteenth-Century Science and Culture, a cura di D. Aubin, C. Bigg, H. O. Sibum (Duke University Press, 2010), p. 199.
Ceterum censeo, gradum esse dimentiendum[Nota 1 a p. 219 – «Yet I believe that the degree [the length of the meridian arc] should be measured.» Giovanni Virginio Schiaparelli to Francesco Porro, 1 December 1905, AOB Schiaparelli Papers, folder 445, file 2.] With these words Giovanni Virginio Schiaparelli, the head of the Brera Observatory near Milan, instructed the astronomer Francesco Porro, of Turin, who was then embarking on a mission to establish an astronomical observatory in La Plata, Argentina. As a century of work in geodesy had shown, one profitable first step in the foundation of a permanent astronomical observatory was the measurement of a meridian arc on the earth. During the nineteenth century a great number of western states came to rely upon geodesy to establish and exert territorial power, and geodesy had become a central component of the work done at major European observatories".
Si noti che: l'Osservatorio di Brera è in Milano; Porro non è di Torino; l'Osservatorio di La Plata esisteva già all'arrivo di Porro, cui è dovuta la sua riorganizzazione.
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Indicatore di completezza 2010 S. Quereilhac, La imaginación científica. Ciencias ocultas y literatura fantástica en el Buenos Aires de entresiglos (1875-1910), tesi di dottorato in Lettere, Facoltà di Filosofia e Lettere, Università di Buenos Aires; costituisce il n. 5 della serie Las Tesis del Ravignani (Instituto de Historia Argentina y Americana "Dr. Emilio Ravignani"-UBA-CONICET, Buenos Aires, 2010), pp. 37, 69.
[P. 37]: "De manera más inmediata, debe señalarse que la creación del observatorio de Córdoba dio exitosos frutos: el examen llevado a cabo por Gould del cielo austral, poco explorado hasta entonces, cobró forma en su libro Uranometría argentina (1879), obligada obra de consulta durante décadas, así como también la publicación póstuma Fotografías cordobesas (1897), producto de la pionera aplicación de la fotografía al estudio estelar.
Asimismo, un nuevo observatorio se fundó más tarde en el país: en 1883 surgió el Observatorio de La Plata, cuya actividad real no comenzó sino en la primera década del siglo XX. Curiosamente, uno de sus directores, convocado especialmente desde el extranjero en 1908, fue el astrónomo italiano Francisco Porro, director del Observatorio de Turín pero también famoso por sus investigaciones sobre el espiritismo y la mediumnidad junto a Cesare Lombroso y otros científicos italianos, como se verá en el capítulo II".
[P. 69]: "El diario La Prensa también se había interesado, unos años antes, en la nueva faceta espiritualista de Lombroso y sus colegas. A propósito de las sesiones experimentales celebradas en Génova, en diciembre de 1901, un corresponsal del diario envió sus crónicas, que fueron presen tadas de la siguiente manera:
«Nuestro distinguido colaborador, el señor L. A. Vasallo (Gandolin), director del Secolo XIX de Génova y corresponsal de La Prensa, acaba de publicar una reseña completa de los experimentos medianímicos efectuados en el círculo de Minerva de aquella ciudad, en presencia de personas que ocupan un lugar prominente en las ciencias, quienes, como Lombroso, Morselli, Porro y otros estudiosos de las disciplinas psicofísicas, han reconocido que la medianidad, el llamado espiritismo, ha salido ya del campo de la charlatanería y, tal como sucedió con el hipnotismo, forma parte integrante de aquellas grandes incógnitas, cuyo velo ha de levantar la experimentación moderna».93 [Nota a pie' di pagina: 93 Vas[s]allo, L. A. (alias Gandolín), “Los fenómenos medianímicos”, La Prensa, el 17 de febrero de 1902. El tema ocupó una serie de colaboraciones a lo largo de febrero y marzo de ese año. Tanto la revista Constancia como la Revista Magnetológica reprodujeron estos artículos de La Prensa].
En el grupo figura quien sería, años más tarde, director del Observatorio de La Plata, Francisco Porro, como adelantamos en un apartado anterior".
Indicatore di completezza 2013 M. De Zan, C. Pizzarelli, "Il carteggio fra Giovanni Vailati e Vito Volterra", Rivista di Storia dell'Università di Torino, 2 (2013), n. 2, pp. 92, 93, 95, 97.
Porro è citato nelle lettere quale conoscenza comune. È qui di interesse un'opinione di Volterra del 30/12/1900, a p. 95: "Ho sentito parlare anch'io del trasloco di Porro [a Genova]; ma non ancora come di una cosa definitiva".
Indicatore di completezza 2013 S. Paolantonio, "El telescopio astrográfico del Observatorio de Córdoba. II", relazione per Historia de la Astronomia Argentina y Latinoamericana (25/4/2013).
"En 1906, el observatorio pasa a formar parte de la recientemente creada Universidad Nacional de La Plata, y en el mes de febrero se designa como nuevo director al italiano Francesco Porro de’Somenzi [meglio de Somenzi o de' Somenzi].
El Dr. Porro escribe en junio de ese año una carta al director del Observatorio de París, Maurice Loewy – Mouchez había fallecido en 1892 –, expresándole su intención de ingresar nuevamente al programa de la Carte du Ciel (Porro a Loewy, 20/6/1906 en Chinnici, 1999; 258) [Chinnici, I. (1999). La Carte du Ciel, Correspondance inédite conservée dans les archives de l’Observatoire de París, Observatorio de París, Observatorio Astronómico de Palermo G. S. Vaiana, Unión Astronómica Internacional. París]. Viaja a Europa y desde Budapets, envía una nueva misiva a Loewy avisando que pronto se trasladaría a París para: “tomar con ustedes resoluciones definitivas con respecto a la participación del Observatorio de La Plata en los trabajos para la carta del cielo” (Porro a Loewy, 28/9/1906 en Chinnici, 1999; 259). En la reunión, el Dr. Porro se pone al tanto de los adelantos de la empresa y formaliza la solicitud de participación (Porro de’Somenzi, 1907; 104) [Porro de' Somenzi, F. (1907). Plan de trabajos y Proyecto de Presupuesto para el año 1908. Datos para la Memoria Administrativa 1906-1907. La Plata].
La zona que aún se encontraba vacante era la originalmente otorgada al Observatorio de Santiago de Chile (-17° a -23°). En la reunión de 1900, por pedido de Enrique Legrand, esta faja había sido puesta a disposición del futuro Observatorio de Montevideo, pero por falta de los apoyos y recursos necesarios la participación uruguaya no pudo concretarse (Minniti y Paolantonio, 2009) [Minniti, E. y Paolantonio, S. (2009). Córdoba Estelar, Historia del Observatorio Nacional Argentino. Observatorio Astronómico de la UNC. Córdoba: Editorial UNC].
En 1907, Porro afirma que el observatorio había recibido la autorización correspondiente y sostiene que pronto se comenzaría con los trabajos (Porro a Loewy, 8/8/190?). Encarga el objetivo de reemplazo del astrográfico a la empresa alemana Carl Zeiss, con un diámetro de 34,2 cm – algo mayor que el original –, a un costo de 2.500 pesos oro (Porro de' Somenzi, 1907; 105).
Sin embargo, pasados dos años, aún no se tenía certeza de la participación del observatorio y ningún representante de la institución viajó al Congreso de 1909.
En 1910, Porro se ve obligado a renunciar como consecuencia de diversos problemas internos (Gershanik, 1979) [Gershanik, S. (1979). El Observatorio Astronómico de La Plata, en Evolución de las ciencias en la República Argentina 1923-1972, Tomo VII, Sociedad Científica Argentina], lo que ocasionó que la nueva iniciativa para participar en la Carte du Ciel nunca se concretara".
Indicatore di completezza 2013 L. Leporiere, Sperimentare il non sperimentabile? Eusapia Palladino e la scienza italiana di fine Ottocento, relazione presentata nel "Christmas Day 2013" della Società Italiana di Storia della Scienza.
Si citano le sedute spiritiche, di cui Porro è stato il relatore (1901).
Indicatore di completezza 2015 R. Balestrieri, Francesco Porro: an astronomer from nationalism to fascism, relazione presentata al convegno/workshop Astronomy and astronautics under dictatorial regimes, a cura di P. Ruiz-Castell (Institut d'Història de la Medicina i de la Ciència López Piñero Link esterno Universitat de València, 24-25/9/2015).
È opportuno ricordare le altre relazioni: M. Realdi, Reflecting powers. The foundation of the Asiago Astrophysical Observatory in Fascist Italy; L. Schiavone et al., Under the same Sky? Astronomers and Italian racial Laws; P. Ruiz-Castell, Associations, sociability and amateur astronomy in Franco’s Spain; M. García de Cortazar Nebreda, Astronomy in the Spanish newsreel (NO-DO); A. Nieto-Galán, Astronautics in the public sphere during Franco’s regime: the case of Miguel Masriera; Y. Mas, Astronomy and gender in the late years of Francoism; J.-A. Leon, Scientific autonomy vs. democracy? West German observatories in Spain, South Africa and Chile, 1945-1990; G. Wolfschmidt, Solar Physics in the Third Reich; G. Vlahakis, Messages to the Moon. History of astronomy and astronautics in authoritarian Greece.


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