Urania Ligustica

Astronomia versus Astrofisica

Francesco Porro

Linee di ricerca tuttora attive

Astronomia vs Astrofisica



16 riferimenti


Indicatori di completezza


Il Catalogo stellare di Palermo

Porro ha perseguito una nuova riduzione del catalogo stellare di Giuseppe Piazzi (1746-1826), ma la limitatezza delle risorse a sua disposizione e, soprattutto, la défaillance di Herman S. Davis (1868-1933), cui era affidata la riduzione delle declinazioni, hanno impedito il compimento dell'opera. Gli attuali strumenti di calcolo supererebbero molte difficoltà, ma ora è la complessità dell'impostazione del lavoro a ostacolare l'impresa. Viene però il dubbio che le precisioni raggiunte nell'astrometria da satellite rendano sempre meno necessaria la comparazione con cataloghi via via più antichi.

I lavori pertinenti di Porro sono elencati tra le Opere – anni 1898, 1907, 1911, 1925, 1927, 1933; si veda, però, anche ai Manoscritti e all'Epistolario. I manoscritti e la corrispondenza di Davis sono conservati dalla Link esterno University of Pittsburgh.

Anno Riferimenti
Indicatore di completezza 1898? ???, "???", Vierteljahresschrift der Astronomischen Gesellschaft, 33 (1898?), p. 279.
Non disponibile in Link esterno SAO/NASA ADS (2/9/2015).
Indicatore di completezza 1900 Da leggere integralmente H. S. Davis, "The present state of progress of the new reduction of Piazzi's star observations", Science, 11 (1900), n. 276 (13 aprile), pp. 578-580.
Indicatore di completezza 1901 W. Valentiner, a cura di, Handwörterbuch der Astronomie, vol. 3, parte 2ª (Breslau, E. Trewendt, 1901), p. 480.
"Eine Neureduction der von Littrow in den Wiener Annalen gedruckten corsi der storia Celeste ist durch Porro in Turin und Davis in Washington im Gange. Vergl. V. A. G. Band 33, pag. 279".
Indicatore di completezza 1925 F. Angelitti, "Per il centenario della morte dell'astronomo Giuseppe Piazzi avvenuta il 22 luglio del 1826", Memorie della Società Astronomica Italiano, vol. 3 (Roma, 1925), p. 370.
"[...] e dico rinnovata ed accresciuta [la gloria di Piazzi], perché oggi abbiamo il lieto annunzio che sono già in parte pronti gli elementi per procedere a una nuova riduzione delle osservazioni preziosissime sulle quali egli fondò il suo Catalogo di stelle, onde questo acquisterà il carattere di fondamentale, almeno per le ascensioni rette (1) [nota a pie' di pagina (1) Questo lavoro ci viene annunziato già compiuto dal prof. F. Porro. Cfr. Giuseppe Piazzi e l'Astronomia fondamentale, in Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, XIV Riunione, Pavia, 24-28 maggio 1925)]".
L'articolo è condiviso con una maggiore qualità da Link esterno Osservatorio Astronomico di Brera (pdf).
Indicatore di completezza 1928 G. Armellini, Trattato di astronomia siderale, vol. 1 (Bologna, N. Zanichelli, 1928), p. 356.
"Posteriore di circa mezzo secolo è invece il catalogo di 7646 stelle del Piazzi (2) eseguito a Palermo dal 1792 al 1813 e di cui il prof. Porro sta completando ora una nuova riduzione".
Indicatore di completezza 1933 J. P. Hoskins, "Among the Alumni ('91)" [Necrologio di H. S. Davis], The Princeton Alumni Weekly, 33 (1933), n. 35, p. 788.
"Following close on the heels of this sad news came the depressing message that Herman S. Davis, Ph.D., had died at his Pittsburgh home on May 23 [1933], and had been taken three days later back to Dover, Del., for internment. For the greater part of his life Davis was active as a scientist and astronomer, contributing many articles in journals at home and abroad, whose value was recognized the world over. During the last five years of his active life he was connected in an executive capacity with the Carnegie Institute [of Technology – vi aveva ricoperto il ruolo di cassiere] in Pittsburgh. He was also the author of Seven Months' Cruise in a Man-of-War and a glossary to Homer's Iliad. His death comes as particularly overwhelming blow to Mrs. Davis. Within two weeks of his death, his only son, Herman S. Jr., who graduated from the University of Pittsburgh a year or two ago, was killed in an airplane accident. To her the Class espresses its most sincere sympathy in her twofold tragic bereavement".
Indicatore di completezza 1934 R. S. Goldsbury, C. M. Gordon, W. M. Parker, "Obituary... Herman Stearns Davis, Ph. D., '91 / August 6, 1868 - May 23, 1933", The Princeton Alumni Weekly, 34 (1934), n. 1, p. 20.
"It is with deep regret that the Class of 1891 records the death in Pittsburgh on May 23 of Herman Stearns Davis, one of the ablest and most versatile Princeton students of the early 'Nineties. Although he did not take his A.B. degree – which was conferred upon him cum laude with special honors in mathematics – until 1892, Herman Davis always reckoned himself a member of the Class of 1891 with which he had entered Princeton from Phillips Andover Academy in September 1887. Early recognized as a student of unusual mathematical and scientific promise, Davis accompanied, as assistant astronomer, the United States Eclipse Expeditions of 1889-1890 to West Africa under the direction of Professor Todd of Amherst College. After spending the year 1892-1893 as a graduate student in Princeton he was during the succeeding two years fellow in astronomy at Columbia University where he took his Ph.D. degree in 1895.
The next ten years he was active in different places as a teacher of astronomy, expert computer with the United States Coast and Geodetic Survey and as director of the United States International Latitude Observatory at Gaithersville, Maryland. About 1905 he became a consulting engineer in New York and Pittsburgh and spent the last active years of his life in an executive capacity with the Carnegie Institute of the latter city.
Herman Davis made many permanent contributions mostly to astronomical science. No fewer than fifty-eight books, pamphlets, magazine articles, etc., are recorded under his name in American Men of Science (1927) and in Who's Who in America (1930-1931). He was a member of many scientific societies both at home and abroad. For ten years he was the American editor of the Astronomischer Jahresbericht published in Berlin. As a mark of his great versatility he was also the author of a book entitled Seven Months' Cruise in a Man of War and of a glossary to Homer's Iliad.
On May 25 Davis was taken back to his native state for interment at Dover. To Mrs. Davis, who only two weeks before the death of her husband had the very painful experience to lose her only son, Herman Stearns, Jr., in an airplane accident, the Class extends a double measure of heartfelt sympathy in her dark hour of great bereavement".
Indicatore di completezza 1934 [A. C.], [Recensione di] "Porro F., «Fondamenti delle riduzioni per un nuovo Catalogo di Stelle...»", L'Universo, 15 (Firenze, Istituto Geografico Militare, 1934), pp. 459-460.
"Le osservazioni meridiane seguite dal Piazzi a Palermo attorno al principio del secolo XIX ed il Catalogo di posizioni stellari così formato sono uno dei maggiori titoli di gloria del Piazzi e dell'Astronomia Italiana.
Le posizioni stellari del Catalogo di Piazzi risultarono affette da seri errori dovuti alla mancata conoscenza della deviazione dello strumento dal meridiano e alla conoscenza poco precisa dell'andamento dell'orologio. Una nuova riduzione delle posizioni stellari del Piazzi risultava quindi necessaria se si voleva che esse potessero veramente formare un Catalogo Fondamentale per le ricerche dei moti propri e figurasse degnamente accanto a quello del Bradley.
Questo volume tratta solo del problema delle ascensioni rette.
Il volume incomincia con un'introduzione storico-critica, dove sono riportati i pareri di astronomi sommi come G. V. Schiaparelli, A. Auwers, L. Struve, L. Boss, sulla nuova riduzione del catalogo. Segue una prefazione inedita di G. Piazzi alla Storia Celeste del Reale Osservatorio Astronomico di Palermo dal 1792 al 1814, che contiene un'esposizione tecnica, con esempi, del modo col quale il Piazzi riduceva le sue osservazioni.
[...] sopra queste osservazioni.
In questa ampia memoria lo Schiaparelli si pone il problema: 1) di ridurre al valore più prossimo al vero gli errori accidentali sulle ascensioni rette delle osservazioni del Cacciatore e 2) di ridurre per mezzo della combinazione razionale di certe osservazioni, anche la parte sistematica degli errori del catalogo alla minore grandezza possibile, lasciando la determinazione rigorosa di questi errori al futuro.
Il metodo si basa sull'osservazione delle stelle circumpolari osservate in entrambe le culminazioni e perciò le giornate di osservazioni vengono raggruppate in 4 classi:
I Classe - giornate nelle quali si sono osservate le due culminazioni di una medesima circumpolare e un sufficiente numero di stelle orarie. Da tali giornate si possono dedurre le ascensioni rette, malgrado l'instabilità dello strumento. Tali ascensioni rette formano il primo e fondamentale punto di appoggio di tutti i calcoli ulteriori.
II Classe - giornate nelle quali si è osservata una sola culminazione di circumpolari e un sufficiente numero di stelle orarie. La sicurezza dei risultati ottenuti non è qui molto inferiore a quella delle giornate di Iª classe.
III Classe - giornate senza circumpolari e un numero considerevole di stelle orarie. Gli errori si possono ancora determinare con qualche certezza.
IV Classe - giornate con osservazioni scarse e mal distribuite.
Alla Memoria dello Schiaparelli seguono le costanti Besseliane calcolate pure da lui per il periodo compreso tra il 31 luglio 1803 e il 2 novembre 1805 di sei in sei ore.
Il Porro che si era assunto l'incarico della riduzione delle ascensioni rette del Catalogo palermitano, ha seguito rigorosamente la traccia così data dallo Schiaparelli. Egli ha dovuto decidere se le ascensioni rette del Catalogo dovevano essere appoggiate ad un catalogo fondamentale dedotto dalle migliori fonti disponibili, come consigliava il Boss, oppure a un catalogo fondato essenzialmente sulle osservazioni di Cacciatore del 1803-4-5. In quest'ultimo caso le vedute geniali esposte dallo Schiaparelli nella nota prima citata potevano essere utilizzate e verificate, e così si è fatto.
Nel volume seguono i valori dello stato dello strumento e dell'orologio desunto dai calcoli numerici e grafici indicati dallo Schiaparelli ed eseguiti dal Porro e dai suo collaboratori. Infine vengono presentati tre cataloghi di stelle A, B, C.
Il catalogo A contiene le posizioni di 220 stelle dedotte dalle giornate di I Classe, quello B con le posizioni di 270 stelle dedotte anche dalle giornate di II Classe e infine quello C con le posizioni di 415 stelle dedotte anche dalle giornate di III Classe. L'ultimo numero di posizioni stellari si avvicina notevolmente a quello di 500 fondamentali considerato dal Boss come necessario per la riduzione definitiva delle 7646 stelle del Catalogo palermitano. Le posizioni del Catalogo C sono ancora affette di una indeterminazione nell'origine delle ascensioni rette, il valore della correzione potrà essere facilmente dedotto dalle future osservazioni. Il volume ha notevole interesse, tanto perché rivendica l'alto valore delle osservazioni del Piazzi, quanto perché, fornendo gli elementi per una nuova riduzione del Catalogo di Piazzi, porta un contributo all'Astronomia di posizione e alla storia dell'Astronomia". [completare]
Indicatore di completezza 1934 ???, "???", Nuova Antologia, ??? (???, 1934), pp. 634-635.
"[...] laboriose riduzioni numeriche sono destinate ai cultori dell'Astronomia fondamentale, e saranno da essi riconosciute come insostituibili per la soluzione del problema delle posizioni stellari al principio del secolo XIX. Ed ogni persona colta potrà leggere con profitto la storia critica di tutte le discussioni che per un periodo così lungo di tempo ha suscitato la questione delle osservazioni palermitane assieme con quella più generale dei luoghi fondamentali: storia alla quale i recenti trionfi dell'Astrofisica non tolgono, né toglieranno mai un valore pratico e attuale.
[...] L'opera del Porro intorno al lavoro del Piazzi è racchiusa in due volumi. Il primo volume pubblicato nel 1911 è dedicato alle costanti besselliane speciali per le 7646 stelle del secondo Catalogo palermitano. Il secondo volume si propone lo scopo più importante di dar ragione dei concetti ai quali si informa la nuova riduzione.
Il secondo Catalogo palermitano, che corona l'opera di Giuseppe Piazzi intorno alle stelle, così dette, fisse, venne pubblicato nel 1814 e lo stesso Piazzi poco tempo dopo in una lettera diretta a Barnaba Oriani esponeva il desiderio che le riduzioni del suo secondo Catalogo fossero sottoposte ad una critica rigorosa e minuta condotta in base ai metodi esposti allora dal Bessel. L'intezione del Piazzi era di ottenere un catalogo veramente fondamentale, senonché l'intervento di alcune cause perturbatrici da lui ignorate e non tenute in conto, viziò fin da principio l'esattezza delle misure, e parve quindi giustificare l'opinione quasi generale degli astronomi dell'epoca sull'impossibilità di classificare la grande opera palermitana tra quelle che concorrono veramente ai fondamenti dell'astronomia. Due anni soltanto erano trascorsi dalla pubblicazione del catalogo generale, accolto con sincera ammirazione in Italia, in Francia, in Inghilterra e in Germania e già un competente assai stimato, il barone von Lindenau, additava amichevolmente in una lettera a Barnaba Oriani la prima supposta causa d'errore. «Sembra – egli scriveva – che » [...] si potessero considerare come fondamentali le posizioni stellari del Piazzi e riteneva quindi che tali osservazioni dovessero venire considerate nelle riduzioni come dipendenti da quelle del celebre catalogo del Bradley, venendo in tal modo a considerare come secondaria l'opera del Piazzi. Fortunatamente lo Schiaparelli non accettò il punto di vista del suo eminente collega e in varie lettere dirette al Porro ed in una importantissima memoria, pubblicate ora per la prima volta, formulò un programma ispirato al desiderio di conservare al lavoro del Piazzi tutta la sua autonomia [...]". [completare]
Indicatore di completezza 1934 Da leggere integralmente L. Carnera, [Recensione di] "FRANCESCO PORRO - Fondamenti delle riduzioni per un Nuovo Catalogo di Stelle dedotto dalle osservazioni di Giuseppe Piazzi a Palermo (1792-1814) (Reale Accademia d'Italia - Collezione Varia - Roma 1933 - XII", Memorie della Società Astronomica Italiana, 8 (1934), pp. 307-313 ?? .
Indicatore di completezza 1935 ???, "???", Pubblicazioni dell'Osservatorio Astronomico di Palermo, vol. 6 (1935), pp. 62-63.
"Quando il Piazzi nel 1790, dopo un soggiorno di tre anni presso gli osservatorii di Parigi e di Greenwich, ritornò a Palermo, munito di un Circolo Verticale di Ramsden, capolavoro dell'arte meccanica di quel tempo, di uno Strumento dei Passaggi dello stesso artefice, di un eccellente pendolo di Mudge & Dutton e di altre macchine minori, e assunse la direzione della nuova Specola eretta nel Palazzo Reale sulla torre di Santa Ninfa, attese per prime cure alla determinazione degli elementi astronomici locali, deducendo, per mezzo di vari generi di osservazioni, la latitudine e la longitudine della Specola e costruendo con nuovo e sicuro metodo le tavole delle rifrazioni dallo zenit all'orizzonte. ... E dopo un decennio di fatiche e di veglie, potè pubblicare nel 1803 la prima edizione del suo Catalogo, contenente le posizioni medie di 6748 stelle, riferite al 1° gennaio 1800, e portante il titolo Praecipuarum stellarum inerrantium positiones ... F. Porro. Cfr. Giuseppe Piazzi e l'Astronomia fondamentale, in Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, [...]". [completare]
Indicatore di completezza 1935 L. Gabba, "Piazzi, Giuseppe", in Enciclopedia Italiana, vol. 27 (Roma, 1935), ad vocem.
"Accintosi a tali osservazioni nel 1792 riuscì a pubblicare nel 1803 la prima edizione del famoso catalogo: Praecipuarum Stellarum Inerrantium Positiones mediae ineunte Saeculo XIX, che ripubblicò nel 1814 col medesimo titolo, completato ed emendato con tutte le osservazioni compiute dal 1792 al 1813. Entrambi questi cataloghi vennero premiati dall'Istituto di Francia. I cataloghi del Piazzi diedero i luoghi stellari con precisione aumentata rispetto ai cataloghi precedenti e contemporanei e offrirono pertanto basi sicure per la deduzione degli eventuali moti proprî delle stelle osservate. Una nuova riduzione delle stelle fondamentali sulle quali è basato il catalogo del Piazzi venne decisa sotto gli auspici dello Schiaparelli e dell'Auwers ed è stata di recente compiuta per opera del prof. F. Porro de Somenzi".
Indicatore di completezza 1941 L. Chiara, "L'Osservatorio Astronomico della R. Università di Palermo", Coelum, 11 (Bologna, 1941), pp. 304, 329.
P. 304: [...] Il catalogo di Piazzi si basa sulle molte e precise osservazioni da lui fatte negli anni dal 1792 al 1813 e contiene le posizioni di 7646 stelle riferite al 1800,0. L'ascensione retta, come la declinazione, vi è espressa in arco sino al 0',1 e la precessione annua vi figura invece al 0',01. Di molte stelle è già dato il moto proprio tanto in ascensione retta come in declinazione; inoltre di tutte è indicata la grandezza apparente.
L'opera del Piazzi, diretta ad ottenere un vero catalogo fondamentale dalle proprie osservazioni, venne accolta col massimo interesse non solo in Italia, ma anche all'estero.
Schiaparelli ebbe a scrivere in proposito che: «il pregio di quest'opera crescerà col tempo quando una nuova riduzione darà alle osservazioni di Piazzi tutto intero il loro valore», alludendo con ciò ad alcune anomalie che alteravano sistematicamente e periodicamente le ascensioni rette del catalogo di Piazzi, in dipendenza delle oscillazioni che la torre di S. Ninfa e quindi il cerchio meridiano su di essa installato, subivano per effetto della insolazione.
Piazzi stesso aveva ammesso, esempio di schiettezza e di coscienziosità, che le sue osservazioni avevano bisogno di una nuova riduzione che tenesse il debito conto di tali cause di errore.
A tale nuova riduzione, auspicata dallo Schiaparelli, dedicò gran parte della sua attività Francesco Porro ed i risultati del lungo e paziente lavoro, durato un quarantennio, formano oggetto di una pubblicazione della Reale Accademia d'Italia: «Fondamenti delle riduzioni per un nuovo catalogo di stelle dedotto dalle osservazioni di Giuseppe Piazzi (1792-1814); Roma 1933»".
P. 329: "L'Osservatorio astronomico di Palermo, sorto per la perseverante volontà del principe di Caramanico, viceré di Sicilia, fu costruito l'anno 1790 sulla torre detta di S. Ninfa nel Palazzo Reale.
A scegliere il luogo come il solo acconcio per elevazione e solidità e a soprintendere alla costruzione, fu l'insigne astronomo valtellinese Giuseppe Piazzi, primo direttore dell'Osservatorio dal 1790 al 1826. Periodo glorioso per la Specola palermitana, segnalatasi all'attenzione del mondo astronomico per la scoperta di Cerere, fatta dal Piazzi il I° gennaio 1801, e, assai più, per la compilazione del grande Catalogo stellare di 7646 stelle, pubblicato la prima volta nel 1803 e poi, in forma definitiva, nel 1814.
Queste osservazioni furon compiute dal Piazzi con un circolo verticale, che egli stesso fece costruire in Inghilterra, dal Ramsden, e che fu ritenuto capolavoro dell'arte meccanica del sec. XVIII. Questo circolo, insieme con uno strumento dei passaggi dello stesso Ramsden, quattro telescopi minori, tra cui un riflettore newtoniano costruito da Guglielmo Herschel, e tre orologi a pendolo, costituirono la prima dotazione strumentale del nuovo Osservatorio. Per l'importanza del grande Catalogo, basta ricordare che le osservazioni del Piazzi vennero interamente pubblicate nel 1845 dalla Specola di Vienna con fondi stranieri e per desiderio dei grandi astronomi del tempo, e che più recentemente il Porro, incoraggiato dallo Schiaparelli, si accinse all'immane lavoro di una nuova riduzione di quelle osservazioni, apparsa, per la sola parte riguardante le fondamentali, nelle Memorie della Reale Accademia d'Italia, nel 1933".
Indicatore di completezza 1949 G. Abetti, Storia dell'Astronomia (Firenze, Vallecchi, 1949), pp. 337-338.
"Con un cerchio verticale di Ramsden, capolavoro di meccanica di precisione, Piazzi eseguì il suo ben noto catalogo di 7646 stelle pubblicato per la prima volta nel 1803 e poi in forma definitiva nel 1814. L'importantissimo catalogo fu di nuovo interamente pubblicato a Vienna nel 1845 ed una nuova riduzione fu iniziata non molti anni fa da F. Porro sulle direttive dello Schiaparelli".
Nella seconda edizione (1963), il brano citato è a p. 394.
Indicatore di completezza 1988 Da leggere integralmente E. Proverbio, "The Third Reduction of Giuseppe Piazzi's Star Catalogue", in Mapping the Sky: Past Heritage and Future Directions. Proceedings of the 133rd Symposium of the International Astronomical Union, Held in Paris, France, June 1-5, 1987, a cura di S. Débarbat, J. A. Eddy, H. K. Eichhorn e A. R. Upgren (Dordrecht, Kluwer Academic Publishers, 1988), pp. 75-86.
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Indicatore di completezza 2005 F. Bònoli, "L'astronomia dell'Italia unita", Cento anni di astronomia in Italia, 1860-1960: convegno organizzato d'intesa con l'Istituto nazionale di astrofisica e il Comitato nazionale per il IV centenario della fondazione dell'Accademia dei Lincei Lincei. Roma, 26-28 marzo 2003 (Roma, Bardi, 2005), p. 62.
"Una delle attività principali in cui ritroviamo impegnati gli astronomi è la realizzazione di cataloghi stellari, a partire dal fondamentale lavoro di Piazzi che comparve proprio all'inizio del secolo, nel 1803 (poi in forma definitiva nel 1814) e che raccoglieva le posizioni medie al 1800 di 7646 stelle, osservate a Palermo sin dal 1792(20). «This great work is justly considered to be one of the most important that has ever been executed by a single individual»(21). È questa l'opinione espressa nella metà dello stesso secolo da un inglese su questo imponente lavoro, per il quale furono necessarie almeno 150.000 singole misure. Del catalogo di Piazzi, utilizzato anche in seguito per studi sui moti propri, venne fatta una parziale riedizione da F. Porro de' Somenzi, nel 1933 per la R. Accademia d'Italia, correggendo alcuni errori interni delle osservazioni".
Cfr. quanto è stato condiviso da Link esterno Il Planetario di Ravenna.


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