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Astronomia versus Astrofisica

Verax

La chiusura dell'incidente italo-argentino (1912) 1

Astronomia vs Astrofisica


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    Nel fascicolo di novembre 1911 della Rassegna abbiamo narrato l'origine e le vicende della vertenza Italo-Argentina e del provvedimento preso dal R. Governo, come rappresaglia contro la inqualificabile condotta del Governo di Buenos-Ayres. Nel fascicolo di febbraio accennavamo poi ai danni effettivamente sofferti dall'Argentina a causa della sospensione della corrente emigratoria italiana e alla mancanza di effetti deleteri in Italia per la chiusura dello sbocco Argentino [...] [<145-146>] [...] giusto riconoscere che tutte le iniziative per una soluzione sono venute dall'Argentina stessa e non da noi. Ma il nostro Governo ha fatto il suo dovere. Gli Argentini credevano e speravano che, abrogate le loro odiose misure sanitarie, inutili quanto stupide, noi avremmo replicato ritirando senz'altro il decreto di sospensione. Ciò però non si è fatto, ed a ragione. Non bastava infatti che fossero abrogate la quarantena e la pretesa di imporre commissari governativi argentini sulle nostre navi; occorreva fare in modo che simili incidenti non si ripetessero per l'avvenire, e questo si poteva ottenere solo mediante una convenzione fra i due paesi. L'Italia ha fatto della conclusione di una tale convenzione una condizione sine qua non del ritiro del decreto in parola. L'orgoglio criollo impediva alla repubblica di ammettere il suo torto verso quell'Italia che essa aveva sempre disprezzata e, ciò che era più amaro, riconoscere che essa era debole mentre noi eravamo forti. Ma con l'approssimarsi del nuovo raccolto la situazione si faceva sempre più minacciosa, e l'Argentina ha finalmente dovuto cedere: il 17 agosto scorso la convenzione sanitaria italo-argentina, redatta dall'on. Santoliquido, Direttore Generale della Sanità Pubblica, fu firmata da lui come plenipotenziario italiano e dal Sig. Portela, ministro dell'Argentina in Roma.

    La Convenzione è una completa vittoria per l'Italia, poiché essa contiene tutte le disposizioni da noi volute. I Governi contraenti considerano come indenne la nave proveniente da un porto compreso in una circoscrizione infetta in uno dei due paesi qualora né durante la traversata, né all'arrivo si siano verificati morti o casi di peste, colera o febbre gialla a bordo. [...] Sopratutto è importante l'articolo che dispone che le dichiarazioni ufficiali dei Regî Commissari sulle navi provenienti dall'Italia circa le condizioni sanitarie a bordo alla partenza e durante la traversata saranno accettate come facienti piena fede dalle autorità sanitarie nei porti Argentini, ed egual trattamento sarà usato dalle nostre autorità nei porti italiani alle navi provenienti dall'Argentina aventi a bordo funzionari sanitari nelle stesse condizioni. Spetta a ciascun Governo di assicurarsi della competenza dei propri sanitari.

    Queste disposizioni sono le principali, o rappresentano i punti che avevano dato luogo all'incidente, poiché finora l'Argentina non voleva considerare come immuni le navi provenienti dall'Italia durante l'epidemia colerica, sebbene, data la durata del viaggio, qualora nessun caso si verificasse durante la traversata, era assolutamente certo che la nave non presentava alcun pericolo; pretendendosi poi che fossero [<146-147>] imbarcati sulle nostre navi commissari medici del Governo argentino questo mostrava di non prestar fede alla parola dei nostri funzionari.

    Malgrado però questo pieno ed incondizionato successo della nostra diplomazia, non dobbiamo lasciarci cadere in soverchi sdilinquimenti sentimentali per la «nazione sorella»; ma dobbiamo tenerci pronti a rimettere in vigore il divieto di emigrazione, non solo nel caso che la convenzione sanitaria stessa fosse violata dall'Argentina, ma anche se questa mancasse in altro modo al rispetto dovuto a noi o si rendesse colpevole di abusi e dinieghi di giustizia a danno dei nostri emigrati. Abbiamo ancora parecchi altri conti da regolare con la repubblica, come per esempio il caso Porro di cui abbiamo parlato in altro fascicolo e i cento e mille casi di sfruttamento e di maltrattamento patiti dai nostri lavoratori per parte delle delle autorità e dei privati argentini, specialmente nelle località dell'interno, lontane dalla capitale. Coll'incidente testé chiusosi abbiamo finalmente iniziato una politica dignitosa e severa verso l'Argentina. Continuiamo sulla stessa via. [...]




1 Verax, "Cronaca dell'emigrazione. La chiusura dell'incidente italo-argentino", Rassegna Contemporanea, 5 (Roma, 1912), pp. 146-147. Link esterno OPAC SBN. È stata qui trascritta solo la parte iniziale dell'articolo, pertinente alla soluzione di uno dei contrasti tra Italia e Argentina.

A distanza di due anni dall'esplosione del caso, la questione riguardante Porro è ancora aperta.

Tommaso Tittoni ha usato lo pseudonimo "Verax" (veritiero, sincero) per alcuni articoli apparsi su Nuova Antologia intorno al 1927-28 Link esterno Biblioteca Digitale Italiana e A. Gramsci, Quaderni dal carcere, Quaderno 2 (XXIV), § (6) Link esterno quadernidelcarcere.wordpress.com. Su Tittoni si rimanda a Link esterno Wikipedia e Senato della Repubblica. Si tratta di Tittoni anche in questo caso?



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