Astrofilia I

L'astrofilia ligure nel Novecento

RICORDI DI UN ASTROFILO

Mario Quadrelli


*UL home


Premessa

L'articolo – pubblicato con il titolo "Le associazioni amatoriali del Tigullio" in Bollettino OAG, n. 70 (dicembre 1996), pp. 83-87 – è nato integrando la corrispondenza con l'amico Quadrelli con notizie ricevute nel corso di un incontro (a cui ha partecipato la moglie, Nella Guarnieri) e informazioni tratte dalle sue pubblicazioni. L'Autore è nato a Milano il 7/11/1913 e ha fatto il militare di carriera nell'Esercito. 1 ▼


1. A Savona [1964-1970]

Quando venni trasferito a Savona nella primavera del 1964 mi diedi da fare per cercare se vi fossero gruppi funzionanti a cui rivolgermi per aderire, tuttavia ebbi l'impressione di essere arrivato in un deserto. Forse non sapevo dove cercare con precisione, comunque l'impressione fu quella, per cui mi adoperai per costituirvi una associazione: due anni dopo si è formato il primo nucleo del Gruppo Astrofili Savonesi, fondato formalmente il 3 luglio 1969.

Devo aggiungere che la situazione non era dissimile in tutta Italia dove, come mi risultava, gli astrofili si riunivano spesso in luoghi appartati, quasi fossero dei cospiratori.

Sono stato un cultore della divulgazione, forse tra i primi a fare interventi nelle scuole (e per questo mi sono attirato una lavata di capo a Pescara, nel 1971, al IV Congresso nazionale dell'Unione Astrofili Italiani). 2 ▼ Poiché avevo sempre sostenuto che gli astrofili non cospiravano contro la natura, ma erano dei veri cultori, nacque l'idea della prima mostra per il pubblico a Savona, realizzata non senza batticuore nell'atrio comunale. Non solo il successo non è mancato, ma è stato di esempio perché altri si muovessero e si mostrassero alla gente senza paura.

Nel 1970, purtroppo, dovetti lasciare Savona per motivi di famiglia, passando così la direzione del Gruppo Astrofili Savonesi all'amico Mario Monaco. 3 ▼


2. Nel Tigullio [1971-1995]

L'anno successivo costituii a Rapallo un gruppo di astrofili in seno al Centro Sociale di Educazione Permanente: era, in realtà, una inutile struttura del Ministero della Pubblica Istruzione, tanto che venne presto abolita.

Nacque quindi, nel 1975, il Gruppo Astrofili del Tigullio, che iniziò subito a pubblicare un Notiziario Astronomico: un mensile di quattro pagine, stampato in tipografia su cartoncino; ne uscirono in tutto dieci numeri, dal settembre 1975 al giugno 1976: ampio spazio era dedicato alle effemeridi. Scopo dell'associazione era "la creazione di un osservatorio dove tutti, ed in particolare i giovani, possano accedere per ammirare e comprendere la natura nella sua massima espressione". 4 ▼ Nelle riunioni, che si tenevano ogni giovedì sera, alle 20.30, presso l'Associazione Combattenti, 5 ▼ affrontavamo di volta in volta un tema diverso: materia interstellare, stelle multiple, novae, supernovae, pulsar, quasar, tecniche osservative, ecc.

Nel febbraio 1976 TeleRapallo trasmise un lungo servizio sul Gruppo e i suoi fini, basato su una carrellata sui vari oggetti celesti, commentati fuori campo. 6 ▼ Grazie al moltiplicarsi delle adesioni, fu quindi possibile realizzare, il 24/4/76, una gita al Planetario di Milano. 7 ▼

Sul penultimo numero del Notiziario leggiamo:

"L'informazione scientifica a livello divulgativo è purtroppo scarsa e frammentaria e non riesce a darci un vero panorama di quanto avviene nel mondo della scienza. Con lo scopo di colmare almeno in parte, nei limiti del possibile, questa lacuna e nell'intento di dare un panorama coordinato e [...] uniforme alle varie discipline nella loro interdipendenza, è sorto in Rapallo un Centro di Cultura Scientifica del Tigullio". 8 ▼

In questo modo, nel 1976, il G.A.T. diventò una sezione del Centro di Cultura Scientifica del Tigullio, con l'intento di unire più cultori di varie materie. La crescita fu resa possibile dal successo di pubblico di una mostra astronomica, con fotografie, libri e strumenti, realizzata al Castello di Rapallo dal 23 al 30 maggio, a cui collaborò anche l'Università Popolare Sestrese con il modellino del suo osservatorio, allora in costruzione. 9 ▼

Il mensile si trasformò nel Notiziario C.C.S.T.: un ciclostilato di otto pagine, con il quale prese vita un interscambio con diverse testate similari. Nel complesso, è stato distribuito a 115 corrispondenti: il 60% nel Tigullio, il 13% nel resto della Liguria, il 18% in Italia e il 9% all'estero (Francia, Spagna, Argentina, Brasile, Messico e Venezuela). Gli argomenti trattati attinsero a tutte le scienze – archeologia, astronomia, astronautica, biologia, ecologia, fisica, geofisica, geologia, paletnologia, storia delle scienze –, nonché alle tecnologie più avanzate – olografia, energie solare e nucleare –. 10 ▼ Su tali temi erano tenute conferenze pubbliche.

Il fine principale era sempre lo stesso: costruire la "Specola di Rapallo". Allo scopo Roberto Bulgarelli aveva progettato un riflettore Newton-Cassegrain Ø 30 cm f/3, con un riflettore di guida e un rifrattore Ø 7 cm per le osservazioni solari; le idee iniziali erano molto ambiziose, dato che comprendevano anche un astrografo e un fotometro fotoelettrico. 11 ▼ Sin dal marzo 1978, però, il progetto della specola venne accantonato, per motivi economici, e si ripiegò sulla realizzazione del solo astrografo. 12 ▼ Anche questo però sfumò, sul finire dello stesso anno, perché non fu possibile, per ostacoli burocratici, ottenere il permesso di costruzione del gabbiotto che lo doveva ospitare. 13 ▼

Nel frattempo proseguiva la partecipazione alle iniziative dell'Unione degli Astrofili Italiani, sia ai vari congressi (ad esempio a Udine e a Viareggio) che alle sue Sezioni: insieme a Edgardo Filippone, di Napoli, divenni il responsabile della Sezione Divulgazione e anche a questo titolo partecipai all'incontro fra la Società Astronomica Italiana e l'UAI, che si tenne ad Arcetri il 22-23 aprile 1978: fu l'occasione per iniziare a rimuovere gli ostacoli fra il mondo dei professionisti e quello degli astrofili. 14 ▼ Al Centro aderì anche un giovane astrofilo di Chiavari, Marco Fulle (ora astronomo all'Osservatorio di Trieste), che portò la nostra esperienza al convegno "Astronomia: hobby e scuola", tenutosi a Capodimonte. 15 ▼

Purtroppo nel giugno 1978 fummo sfrattati dal Comune: l'edificio in cui avevamo sede doveva essere adibito a scuola. 16 ▼ La sede diventò la mia abitazione. Un po' per questo motivo, un po' per la mancanza di soldi, le attività del Centro diminuirono lentamente, per poi cessare nel dicembre 1981.

"Con questo numero il Notiziario sospende le sue pubblicazioni.
É una decisione presa con molto rammarico soltanto in seguito a lunga riflessione, ma ormai purtroppo inderogabile.
Quando nel maggio 1976 ci eravamo riuniti davanti ad un notaio per redigere l'atto costitutivo del Centro e lo statuto che ne regola l'attività, 17 ▼ eravamo pieni di entusiasmo perché pensavamo di dare vita ad una iniziativa culturale che ci auguravamo dovesse raccogliere molti consensi ed adesioni.
Consapevoli che le tecnologie e le scienze condizionano sempre più la nostra vita, e purtroppo non sempre nella giusta direzione, ci proponevamo di portare un sia pure modesto barlume di luce e di chiarezza nel convulso susseguirsi delle loro conquiste.
Con questo non è detto che nutrivamo l'ambizione di poter dare una risposta ai troppi ed inquietanti interrogativi che le conoscenze moderne pongono, ma con serietà di intenti miravamo con i nostri modesti mezzi a dare inizio a quell'opera di divulgazione scientifica, confidando nell'adesione e quindi nel contributo di conoscenze da parte di chi poteva dire di più e meglio.
Purtroppo le nostre aspettative sono andate deluse, sia perché è venuto a mancare quello che doveva essere il fulcro dell'iniziativa, ovvero quell'apporto culturale che ci aspettavamo da parte di chi sarebbe stato in dovere di darci, sia per la disattenzione da parte di chi poteva darci appoggio morale e materiale.
Ma le ragioni della nostra iniziativa, che voleva essere un serio contributo ad una corretta informazione scientifica in contrapposizione ad una sempre più diffusa disinformazione, si sono dovute fermare di fronte al muro dell'indifferenza.
Così l'entusiasmo, anche il più tenace, se ne va, e con esso anche i più lodevoli propositi, e ce ne dispiace per gli amici vicini che hanno sempre plaudito ai nostri sforzi, sia per quelli lontani con i quali abbiamo intessuto un proficuo scambio di amichevoli rapporti". 18 ▼

Qualche anno dopo, uno sfratto mi costrinse a ripiegare a Lavagna dove, ahimé, non ho trovato nessuno con cui comunicare.

Come vecchio astrofilo nonché convinto divulgatore, ho dedicato principalmente la mia attività a diradare la troppa oscurità attorno a certi temi che, in tempi non molto lontani, erano considerati tabù. Ho cercato di far capire che l'uomo non è al di fuori e al di sopra della natura ma ne è parte integrante. Ciò, a mio parere, dovrebbe essere uno degli scopi fondamentali degli astrofili: insegnare che la Terra e quanto vi è su di essa non è che una parte di tutto ciò che ci circonda, che l'arroganza e il mancato rispetto della natura derivano dal ritenersene fuori. Questa è una convinzione difficile da sconfiggere e quel poco che si riesce a fare in merito è sempre degno della massima considerazione.


Appendice

È possibile aggiungere altre informazioni sull'attività di Quadrelli.

Nella rivista bimestrale L'Universo, edita dall'Istituto Geografico Militare, ha pubblicato quanto meno l'articolo "Il Ponte dell'Anchetta sull'Arno, opera di un solo uomo", 33 (1953), n. 3, pp. 451-454 Link esterno Esercito.

È stato eletto quale consigliere nel primo consiglio direttivo dell'Unione Astrofili Italiani, dal 1974 al 1976; si noti che sono stati eletti nella stessa occasione anche Mario Monaco e Riccardo Balestrieri: la Liguria ha così fornito tre membri su nove! Nel consiglio direttivo ha ricevuto la delega per la divulgazione e iniziato a raccogliere il materiale con cui ha formato la "Mostra fotografica itinerante".

Nel 1980 è stato il primo, in Liguria, a collaborare al censimento dei quadranti solari presenti sul territorio nazionale, promosso dalla Sezione Quadranti Solari UAI. Nel seguito è trascritto integralmente il contributo dattiloscritto, che ha fornito al responsabile di Sezione dott. Francesco Azzarita, qui fornito anche in PDF.

"QUADRANTI SOLARI A RAPALLO

MERIDIANA DI PIAZZA CAVOUR – In marmo, di forma circolare, collocata sull'angolo della Canonica della Chiesa Parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio. Dai dati in nostro possesso, sembra trattarsi di un tipo di meridana prefabbricata che veniva venduta al pubblico. Messa in opera, sembra il 25 settembre 1848, appoggia su di un piccolo piedistallo di marmo e dotata di uno stilo ornamentato.
Da questi primi dati sommari traspare evidente il suo scarso valore storico, in quanto non si comprende come mai si sia sentito il bisogno di corredare la Canonica, e quindi la Città di un orologio solare, quando questo tipo era ormai soppiantato da quelli meccanici; tutto lascia supporre che il vero motivo sia stato quello esclusivamente ornamentale, voluto da qualche notabile dell'epoca.
Tuttavia sarebbe storicamente opportuno sapere chi e perché, attraverso i documenti certamente ancora esistenti negli archivi Parrocchiali o Comunali, data la non troppa remota data di collocazione.
Contemporaneamente, dato che ormai la meridiana fa parte del folclore cittadino, non sarebbe male ripulirla dalle incrostazioni dovute alla sedimentazione della acqua piovana, e riportarla allo stato originale.

MERIDIANA DEL PARCO CASALE – Inopportunamente collocata, si pensa in occasione del suo riassetto, sul retro del piccolo castello sito nel giardino pubblico, e per ben due precise ragioni: la prima perché la parete, orientata circa a N.O., riceverebbe il sole soltanto nel tardo pomeriggio, se non fosse occultata dal fogliame degli alberi; l'altro, ben più grave, è che la meridiana è nata per essere impiegata orizzontalmente o al massimo sul piano equatoriale (dato da appurare), ma mai verticalmente.
Poiché il parco è frequentato da ragazzi, e come si sa i ragazzi sono curiosi, sfidiamo chiunque a riuscire a spiegarne il funzionamento. Ciò è altamente diseducativo, oltre che suonare irreverenza al versetto che la sovrasta. [Al sol misuro / i passi / All'uom / la vita] Per questo noi caldeggiamo la sua remozione e, possibilmente la successiva collocazione in luogo e in modo adeguato, mentre riteniamo interessante appurarne le origini quasi certamente remote.

MERIDIANA DI VIA DELLA TORRE CIVICA – Realizzata in affresco sulla parete della torretta che sovrasta il n° civico 13, di cui però se ne vede soltanto una parte in quanto l'altra è caduta assieme a parte dell'intonaco. Contornata da simboli a carattere astronomico, tradisce senza possibilità di equivoci che chi ha ordinata la costruzione dell'immobile, di tipo tipicamente padronale, cioè il suo primo inquilino, era un amatore oltre che un intenditore di cose celesti.
Non è che questa meridiana abbia un valore storico, ma è comunque un fatto decorativo che potrebbe, se ricostruita, entrare a far parte del folclore cittadino. Infatti, dato che la costruzione non dovrebbe essere molto remota, sarebbe forse ancora possibile reperire, o presso il carteggio di famiglia, o presso l'archivio Comunale il disegno originale e completo di tutta la parete, ed eventualmente procedere a ricostruirla anche in collaborazione con gli attuali proprietari".

Suoi articoli sono apparsi nella Revista Astronomica, pubblicata dalla Asociación Argentina Amigos de la Astronomia:
- "Un enigma llamado Tunguska", n. 225 (aprile-giugno 1983), pp. 4-6 Link esterno ASARAMAS;
- "Las mareas lunisolares", n. 234 (luglio-settembre 1985), pp. 14-15 Link esterno ASARAMAS;
- "La gran meridiana de G. D. Cassini", n. 246 (giugno 1991), pp. 5-8 Link esterno ASARAMAS;
- "La Tierra, ¿es como Saturno?", n. 250 (aprile 1994), pp. 16-17 Link esterno ASARAMAS;
- "Desde el anteojo astronómico hasta Roemer", n. 255 (aprile 1997), pp. 10-11 Link esterno ASARAMAS.


XII Congresso UAI

Figura 1 – Dettaglio della foto di gruppo del XII Congresso UAI in Versilia (15-17 settembre 1978)
Da sinistra: Sandro Baroni, Marco Cavagna, Nella Guarnieri, Mario Quadrelli (con la camicia bianca), Giancarlo Favero, Vittorio Pascoli. 19 ▼




Note

▲ 1   Allora Quadrelli e la sua Signora abitavano in un luminoso appartamento in corso Risorgimento 1/1, 16033 Lavagna (GE), tel. 0185/393064.

▲ 2   Quadrelli aveva tenuto, per il Centro Sociale di Educazione Permanente di Rapallo, la relazione "I giovanissimi e l'astronomia". Ad Achille Leani, che era intervenuto sostenendo che a scuola dovevano insegnare i docenti, non gli astrofili, Quadrelli aveva replicato che i suoi erano interventi divulgativi, non didattici.

▲ 3   Le attività savonesi saranno approfondite in una pagina specifica. Si rimanda, nel frattempo, a: M. Monaco, "Il Gruppo Astrofili Savonesi", Bollettino OAG, n. 70 (dicembre 1996), pp. 75-82.

▲ 4   Notiziario Astronomico G.A.T., 1 (1975), n. 4.

▲ 5   In via Lamarmora 12, Rapallo.

▲ 6   Notiziario Astronomico G.A.T., 2 (1976), n. 7.

▲ 7   Notiziario Astronomico G.A.T., 2 (1976), n. 8.

▲ 8   Notiziario Astronomico G.A.T., 2 (1976), n. 9.

▲ 9   Astronomia UAI, (1976), n. 5, p. 27.

▲ 10   É bene sottolineare che vari articoli avevano un contenuto originale: le meridiane di Rapallo (in piazza Cavour, al parco Casale e in via della Torre Civica), ricerche epigrafiche nel Tigullio, ecc.

▲ 11   Notiziario C.C.S.T., 1 (1976), n. 4 – è un numero speciale a stampa tipografica. Il Notiziario è uscito dal settembre 1976 al dicembre 1981.

▲ 12   Notiziario C.C.S.T., 3 (1978), n. 17.

▲ 13   Notiziario C.C.S.T., 3 (1978), n. 21.

▲ 14   Notiziario C.C.S.T., 3 (1978), n. 19. Astronomia UAI, (1978), n. 1, pp. 14, 25; (1978), n. 2, p. 7; (1979), n. 1, p. 25; n. 4, 1° supplemento, p. 15; n. 4, 2° supplemento, p. 11.

▲ 15   Notiziario C.C.S.T., 3 (1978), n. 15.

▲ 16   In via Costaguta 1/A, Rapallo. Notiziario C.C.S.T., 3 (1978), n. 20.

▲ 17   L'atto costitutivo è in realtà datato 26/4/76. Fra gli altri appassionati che hanno dato vita al Centro è opportuno ricordare: Francesca Bulgarelli, Guido Canali e Ponzio Suardi.

▲ 18   M. Quadrelli, Notiziario C.C.S.T., 6 (1981), n. 52.

▲ 19   L'intera fotografia è riprodotta in XII Congresso nazionale UAI (Versilia, 15-17 settembre 1978), nell'ambito di un progetto volto a fornire informazioni su tutti i congressi dell'Unione Astrofili Italiani.



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