Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Epistolario con Francesco Bianchini

Salvago a Bianchini – 13 Luglio 1715 1

Delizie in villa


Indicatore di completezza



Ill.mo e Rev.mo Sig.r Sig.r e Prone Col.o

Ricevo in quest'ordinario la pregiatissima sua de 16 corrente, e la ringrazio del libro della sua Istoria Universale raccomandato al Cavaglier Spagnuolo, che non mi è ancor pervenuto. Resta [inteso] che V.S. Ill.ma me ne avisi il prezzo acciò lo possa segnare a mio debito sul nostro contarello.

Sento che era venuto in Roma il nostro Sig.r Manfredi, che supponeva residente in cotesta città per qualche mesi, sicome mi scrisse. Onde sull'incertezza se vi sia più la prego a fargli havere l'acchiusa cartuccia del S.r Maraldi con participargli, quanto esso desidera che io comunichi a loro nell'articolo della sua de [...] corrente; et in caso che il S.r Eustachio non fusse in Roma mi favorirà di mandargliela con le seguenti notizie.

Abbiamo osservato con bellissimo tempo li 28 del passato mese l'ecclisse di Venere; l'orlo lucido della Luna cominciò a toccar Venere a 1h29m54s 2 e fu intieramente nascosta a 1h30m23s; cominciò poi a comparire a 2h37m17s uscendo dall'orlo orientale, et oscuro della Luna. M.r di Malezieu della corte della S.ra Duchessa du Maine venne espressamente da Sceaux per far questa osservatione con noi e l'osservassimo tutti tre con cannocchiali di 5, 6 et 8 piedi, e non ostante questa diferente lunghezza viddimo l'immersione nel medesimo minuto, e secondo; l'istesso arrivò dell'emersione. Il cielo era così purgato in quel giorno de' vapori, che si vide sempre alla vista la Luna, e Venere ancora vicina ad essa, non ostante che non si potesse vedere né l'una né l'altra il giorno antecedente. Si fece attentione per rimarcare se arrivasse qualche mutazione nel moto, nella figura, e nel colore di Venere tanto nell'avvicinarsi, che nel scostarsi dalla Luna come sarebbe arrivato se nella Luna vi fusse qualche atmosfera sensibile come vogliono alcuni che sia quel lume che si vide intorno alla Luna nell'eclisse totale di quest'anno osservata in Londra, ma non si poté rimarcare niente di sensibile; onde habbiamo argomento di credere che non vi sia atmosfera nella Luna, e che quel lume che si vide nell'ecclisse totale, è un lume che viene dal Sole, e che è forse l'origine di quel lume celeste che fu scoperto nel Zodiaco dal Sig.r Cassini, conforme egline [...] lo congetturò.3

Habbiamo havuto notizia che in Stokolm l'ecclisse del Sole del 3 maggio scorso sia stata totale, ma non sono state notate le hore delle fasi, essendo stati contenti di fare un disegno dell'eclisse totale in cui si vide l'istesso orlo lucido intorno alla Luna, con questa diferenza però che in Londra è stato notato bianco, ma di color giallo in Stokolm. Le rendo parte dell'osservazione di Monsig.r Bianchini, e di quella di Bologna ricevuta con l'ultima sua, e la supplico a partecipare a quei Sigg.ri di Roma la nostra osservazione di Venere e questa picciola nota al S.r Manfredi. Sin qui il S.r Maraldi.

Noi non ebbimo a 18 il tempo favorevole, e ci fu impedita da nuvoli l'osservazione di Venere; da quel giorno in qua habbiamo sempre il cielo parte sereno e parte nuvolo, con venti scilocchi assai freschi, i quali ci hanno impedito di fare l'osservazione delle macchie nel Sole che [...] sin [...] [...] un deto lontane dall'orlo orientale, si sono poi divise in tre con altre [...], hieri le vidi ancora unite in una poco meno d'un deto lontana dall'orlo occidentale del Sole.

Quando V.S. Ill.ma faccia la pruova dell'aperture de' cannocchiali lunghi col S.r Manfredi, mi favorisca d'[...] insieme il fuoco degli oculari, havendo desiderio di confrontarlo con una tavola venutami da Parigi. Vedo quanto ha ricavato da Lusverg circa il micrometro, ma non so se sia come quello di cui ella si è servita nell'ultima osservazione dell'ecclisse del Sole, che da lei è anteposto all'altro. Haverei a caro di un abbozzo del suo, e se con [...] [...] [...] [...], che poi [...] dalle sue grazie.

Starò attendendo la sua stampa per congetturare gli ecclissi, la quale mi sarà carissima e per l'uso, e per un nuovo contrasegno della sua bontà, e mandandone più copie, le distribuirò secondo i di lei ordini.

Haverei gusto di sapere in qual stato siano le efemeridi del nostro S.r Manfredi, che la prego di riverire cordialmente in mio nome, imaginandomi che i suoi negozij dell'aque, non gli permetteranno di terminarle con gusto, e con la quiete che si richiede.

E' qualche tempo che son curioso di sapere la proporzione tra gli obbiettivi, et oculari, e la ragione di essa ma non ho ritrovato negli autori che ne trattano cosa che mi appaghi, ristringendosi per lo più all'esperienza, et al dire che quanto l'obbiettivo sarà più perfetto, soffrirà una lente più acuta, ma il perché e su qual fondamento [...] [...] [...] [...] V.S. Ill.ma havesse notizia di qualche buon libro in questa materia habbia la bontà di indicarmelo, come anche se vi havesse speculato sopra, che cosa ne habbia stabilito col suo grande ingegno; inoltre non so intendere come il Galileo formasse i suoi telescopij con traguardi concavi, con i quali facesse le scelte [...] descritte nel suo Nunzio Sidereo, mentre se [...] di lunghezza mediocre, pare che non fusse sufficiente a distinguere tutto quello che ha pubblicato, e se lunghi, si [...] [...] [...] [...] atti a servire. Io ne vado facendo qualche pruova per mio gusto, e ne ho [...] di sette in otto palmi misura di Genova, ma non so quale traguardo sarebbe più proporzionato per questa lunghezza, che per altro vedo che ingrandiscono [...] gli oggetti a meraviglia.

Se non conoscessi a tante pruove la sua bontà haverei rossore di darle l'incomodo di questa mia con tanti quesiti, ma lo condoni alla sua generosità, e buon genio che mi [...] ogni cosa, in cui si tratti di obligare chi si è dedicato per sempre, e col più vivo dell'animo.

Di V.S. Ill.ma Rev.ma

Genova li 13 Luglio 1715

Hoggi ancora si è veduta la macchia unita, che si va accostando a passare all'altro emisfero del Sole; non si può più vedere, se non con cannocchiali lunghi.

Dev.o et Hum.mo S.r Vero
Paris M.a Salvago





1 Lettera inedita autografa, qui trascritta integralmente per la prima volta. Le parole dalla trascrizione incerta sono in rosso; quelle non trascritte, perché non ancora comprese, sono individuate da [...].

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Fondo Bianchini; si vedano le note all'inizio di Epistolario con Francesco Bianchini.

Ms. U. 18, carta 1605/1606 r/v (numerazione moderna 232-233); agli angoli esterni, in grafia più antica, i nn. 289 e 291. La lettera è autografa del Salvago, a parte la data "1715. 13 Luglio" trascritta all'inizio.

La lettera è stata catalogata in: E. Celani, "L'Epistolario di monsignor Francesco Bianchini, veronese. Memoria ed indici", Archivio Veneto, 36 (Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1888), pp. 365-366 Link esterno Archive.

2 Il primo tempo è stato riscritto da Salvago nel margine sinistro del foglio a causa di una correzione che ne rendeva ambigua l'interpretazione.

3 G.D. Cassini, "Nouveau Phénomène rare et singulier d'une Lumière Céleste, qui a paru au commencement du printemps de cette année 1683", Le Journal des Sçavans, 1683, n. 11 (10 maggio), pp. 121-132.



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