Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Epistolario con Francesco Bianchini

Salvago a Bianchini – 31 Luglio 1717 1

Delizie in villa


Indicatore di completezza



Ill.mo e Rev.mo Sig. S.r Prone Col.o

Ricevei l'ordinario passato l'humanissima e gentilissima di V.S. Ill.ma in cui si rallegra meco della nascita di mio nipote, e della carica di servire nel Trono Serenissimo: io ne la ringratio cordialissimamente e sopra tutto di poterle offerire un altro servitore col quale carattere saranno honorati i parti a venire, se Iddio benedetto si degnerà di continuarci le sue gratie. Per il secondo ufficio della dignità di Senatore, non me ne son rallegrato, mentre mi obliga ad una honorata servitù, et ad un peso, che non potrò che strascinare in un'età così avanzata com'è la mia;2 ad ogni modo, se l'essere in Senato potrà darmi qualche occasione di servire V.S. Ill.ma mi riuscirà di sommo sollievo, et insieme di sommo honore.

Sento con qualche pena, che non si sia trovata in cotesto Ufficio della Posta la lettera, che scrissi sotto li cinque di Giugno, al nostro Sig.r D.r Manfredi, spiacendomi se restasse smarrita la lettera del Sig.r Maraldi, che havrebbe senza dubio recato piacere a V.S. Ill.ma et al Sig.r Manfredi; qui ho fatto far diligenza alla nostra Posta, i quali hanno memoria di quel piego più grosso de' soliti miei, che inviarono lo stesso giorno a' loro corrispondenti di Roma; potrebbe essere, che non essendo stata cercata per molte settimane, si ritrovasse in qualche cantone, dove ripongono le oblite, e mi lusingo, che se, se ne facesse qualche nuova diligenza, si ricuperarebbe, mentre è necessario, o che sia nell'Ufficio, o che l'habbiano lacerata, o posta sul fuoco.

Godo d'intendere, che fusse in mano di V.S. Ill.ma il di lui scritto, cioè del P. Laval, sopra le Refrattioni,3 e se V.S. Ill.ma degnerà il buon Padre di due righe, so che ne resterà molto contento, come lo è stato d'una lettera del Sig.r Manfredi, che le trasmisi ultimamente.

Scrivo di Carbonara, dove mi son portato a godere la vacanza di queste poche feste, in compagnia del Sig.r Ab.e Barrabini, che la riverisce con tutto l'ossequio; egli ha osservato Marte dichotomo con le sue macchie, che vanno però disparendo;4 il pianeta di Venere, che per esser assai vicino al Sole richiede per essere veduta acutissima vista, e d'impedire che il Sole non percuota sopra l'obbiettivo;5 meglio assai si è veduto il Cane Maggiore di maggior corpo, e più vivo di Venere con un cannocchiale di 6 piedi sovraposto al quadrante;6 Saturno con le sue anse, che si vanno sempre più allargando, con il suo satellite scoperto da Huguens, è una stella assai lucida anch'essa a drittura dell'anse.7 Con ciò egli va ingannando il tedio di questa solitudine, e mi ha fatto vedere una lanterna magica, che rappresenta assai bene le figure, e grandi in poca distanza, et haverebbe a caro di sapere dal M.to R. Sig. D. Chiarelli con quali proportioni di lenti le compone con tutti quegli avvertimenti, che sono necessarij per renderle perfette.

Lascio per ultimo l'articolo della sua lettera, di cui dovevo ragionare sul principio, mentre la veggo sì innamorata del Sig. Cav.e di S. Giorgio, che ne sento trasfuso l'ardore anche nel mio cuore, non bastando la bontà di quello di V.S. Ill.ma per esprimere quanto mi scrive, se non fossero heroiche, e sopra Natura le doti di questo gran Principe: piacesse a Dio di dargli lo scettro anche qui in Terra, onde possa corrispondere con gli effetti, a chi l'ama con tanta passione, e con tanto discernimento.8

Nell'ultima mia mandai a V.S. Ill.ma un capitolo di lettera del Sig.r Maraldi toccante le osservationi degli astronomi d'Inghilterra; sentirò volentieri le riflessioni di V.S. Ill.ma e del Sig.r Manfredi, hora che suppongo terminate le sue bellissime osservationi intorno alla Lira, et alla Capretta di Heniaco,9 e ratificando a V.S. Ill.ma la mia vera servitù, la prego a non tenermi otioso nell'esercitio di servirla, e le auguro dal Cielo ogni maggiore, e più continuata prosperità.

Di V.S. Ill.ma e Rev.ma

Genova li 31 Luglio 1717

Non vengo mai in Carbonara senza rammemorarmi della sorte ch'ebbi di godere de' suoi favori, se bene per tempo troppo breve.

Dev.o et Hum.mo S.r Vero
Paris M.a Salvago





1 Lettera inedita autografa, qui trascritta integralmente per la prima volta. Le parole dalla trascrizione incerta sono in rosso; quelle non trascritte, perché non ancora comprese, sono individuate da [...].

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Fondo Bianchini; si vedano le note all'inizio di Epistolario con Francesco Bianchini.

Ms. U. 18, carta 1615r/v-1616r (numerazione moderna 242-243); agli angoli esterni, in grafia più antica, i nn. 303-305. La grafia è uguale a quella della lettera XVII; ossequi e firma sono del Salvago. La carta 1616v è bianca.

La lettera è stata catalogata in: E. Celani, "L'Epistolario di monsignor Francesco Bianchini, veronese. Memoria ed indici", Archivio Veneto, 36 (Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1888), pp. 365-366 Link esterno Archive.

2 Salvago aveva 74 anni.

3 Cfr. n. ?? alla lettera XVII.

4 Nel caso dei pianeti esterni, il termine dicotomia indica genericamente la fase: se all'opposizione, intorno al 19 Giugno, il disco marziano visibile da Terra era illuminato per intero, il 30 Luglio lo era al 91%. La sparizione delle macchie può essere legata ad un grande tempesta di sabbia sul pianeta; una spiegazione più semplice è connessa all'aumento della distanza geocentrica, che aveva già ridotto del 18% il diametro apparente di Marte, portando forse le "macchie" al di sotto del potere risolutivo dello strumento usato.

5 Il 30 luglio Venere era a soli ??° dal Sole e doveva quindi essere osservata in pieno giorno, calcolandone a priori la posizione.

6 Sirio... La lunghezza focale di 6 piedi ... equivale a ... cm. Il quadrante... ??.

7 Le rivoluzioni della Terra e di Saturno avevano portato alla scomparsa degli anelli dall'autunno del 1714 all'estate dell'anno successivo. Il piano orbitale di Titano, scoperto da Christiaan Huygens nel 1655, coincide praticamente con quello degli anelli, da cui la prossimità alla "drittura dell'anse".

8 Giacomo III Stuart sosterrà Bianchini, nell'autunno successivo, quale possibile nunzio apostolico in Moscovia. S. Rotta, "Bianchini, Francesco" in Dizionario Biografico degli Italiani, 10 (Roma, 1968), p. ??.

9 Cfr. le lettere precedenti.



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