< *UL Paris M. Salvago
Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Epistolario con Francesco Bianchini

Salvago a Bianchini – 8 Maggio 1723 1

Delizie in villa


Indicatore di completezza



Ill.mo e Rev.mo Sig.r Sig.r e P.ne Col.mo

Per non abusarmi delle sue grazie, rimando a V.S. Ill.ma i due obbiettivi del S.r D. Pietro, che le saranno consegnati dal Sig.r Carlo Bernabò agente della nostra Republica nelle due scatolette, dove erano rinchiusi. Il Sig.r Abb. Barrabini non era ancor libero dal suo dolor di denti, né io dalla flussione sul petto, che da qualche settimana mi travaglia più del solito; ad ogni modo, non ci siamo potuti ritenere, di portarci amendue in Carbonara, con invitarvi anche il Sig.r Gio. Antonio Degola, come perito nell'arte. Gli habbiamo trovati tutti tre d'accordo, ottimi, e lavorati da mano maestra, rappresentando gli oggetti chiari, e distinti; e se si potessero combinare con lenti più acute, non vi sarebbe, che desiderare. Ci siamo serviti della prima lente, che V.S. Ill.ma mi provide d'oncie 9 ½ misura di Genova, che suppongo eguale a quella, di cui si serviva per il vetro di 60 palmi del S.r D. Andrea. Resta ch'io le renda, co' miei compagni, infinite grazie del piacere, che habbiamo havuto tutti tre, in ammirare la perfezione di questri vetri, che non è sì facile di poterne trovare de' consimili; rallegrandomi che habbiamo costì un sì bravo artefice, che non lascia sentire tutta la perdita, che si è fatta del famoso Campani.

Quanto al mio obbiettivo mi favorisca, di fare rilavorare la faccia imperfetta, sopra una forma piana, che sia bene spianata: che, quando riesca, dovrà essere il suo fuoco di palmi 56 di Genova e così d'una ragionevol lunghezza. Quando però V.S. Ill.ma non l'approvi (non vedendo, che se ne siano valsi i grandi artefici); in questo caso, potrà farlo perfettionare dalla detta faccia, in una forma di 40 palmi romani; perché, se bene si accorcerà la sua lunghezza, ad ogni modo rimarrà di tale misura da potersene servire usualmente e con più commodo per qualsivoglia osservazione. Rimettendomi intieramente al suo miglior giudicio, né potendo più soffrire il rossore di tanti incommodi, che le ha portati questa mia piccola curiosità, e vaghezza. E senza più, resto con baciarle divotamente le mani.

Genova li 8 Maggio 1723

Di V.S. Ill.ma e Rev.ma

Dev.o et Hum.mo Ser.r Vero
Paris M.a Salvago





1 Lettera inedita autografa, qui trascritta integralmente per la prima volta. Le parole dalla trascrizione incerta sono in rosso; quelle non trascritte, perché non ancora comprese, sono individuate da [...].

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Fondo Bianchini; si vedano le note all'inizio di Epistolario con Francesco Bianchini.

Ms. U. 18, carta 1629r (numerazione moderna 256); all'angolo esterno il n. 335. La grafia è uguale a quella della lettera XVII; ossequio e firma sono originali. In alto a sinistra è ripetuta la data "1723. 8 Maggio". Al verso la carta è bianca, così come la carta 1630r/v.

La lettera è stata catalogata in: E. Celani, "L'Epistolario di monsignor Francesco Bianchini, veronese. Memoria ed indici", Archivio Veneto, 36 (Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1888), pp. 365-366 Link esterno Archive.



HTML 4.01 Transitional valido!    Day & Night... Night & Day!    CSS valido!
© Riccardo Balestrieri 2001-2016  –  Revisione 8 XII 2016  –  P. M. Salvago  –  Delizie in villa  –  Indice generale  –  Urania Ligustica