Delizie in villaParis Maria SalvagoEpistolario con Eustachio e Gabriele Manfredi |
E. Manfredi (1674-1739) |
G. Manfredi (1681-1761) |
P. M. Salvago (1643-1724) |
MISSIVE – Da Salvago ai fratelli Manfredi – 298 (+1) lettere dal 1702 al 1724.
Quasi tutte le lettere (298) sono conservate nell'archivio storico del Dipartimento di Astronomia dell'Università degli Studi di Bologna, come risulta dalla pagina web specifica e da E. Baiada, Le carte settecentesche dell'archivio dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Bologna, tesi di laurea, relatore A. Braccesi (Università di Bologna, anno accademico 1976-77); le riproduzioni sono state già ottenute dall'autore, ma i riassunti che seguono sono in gran parte ricavati dalla tesi citata. Una lettera da Genova a Eustachio, del 1706, è conservata a Forlì: Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, vol. 98, Forlì - Biblioteca comunale "A. Saffi": collezioni Piancastelli, sezione "Carte Romagna": S-Z (Firenze, L.S. Olschki, 1980), a cura di P. Brigliadori e L. Elleni, p. 22, cat. 268.46; non compare ancora nell'elenco che segue.
RESPONSIVE – Dai fratelli Manfredi a Salvago – 92 lettere dal 1703 al 1724.
Desimoni ha identificato 92 lettere dei fratelli Manfredi dal 1703 al 1724 nel carteggio conservato nell'archivio Pinelli Gentile: C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), p. 466; nel carteggio si "parla spesso dell'Osservatorio di Bologna in costruzione", p. 484. Boldorini accenna all'esistenza, fra gli stessi documenti, di tre memorie dedicate alle comete degli anni 1707, 1723, 1724: A. Boldorini, "Sic itur ad astra o della cometa di Halley", Renovatio, 21 (1986), n. 4, p. 673. Tali lettere non compaiono ancora nell'elenco che segue, perché non sono note le date.
NOTE
Numerosi riferimenti a Salvago in: S. Giuntini, a cura di, "Il carteggio fra i Cassini e Eustachio Manfredi (1699-1737)", Bollettino di storia delle matematiche, 21 (2001), n. 2; con 60 lettere di F. Bianchini, G. D. Cassini, J. Cassini, G. W. Leibniz, E. Manfredi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Aprile 1702
Si tratta effettivamente, a quanto pare, della prima lettera della corrispondenza.
Ringrazia Eustachio Manfredi per avergli inviato, su indicazione di Giacomo Filippo Maraldi, le Ephemerides di Flaminio Mezzavacca.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Aprile 1702
Rinnova il ringraziamento per le effemeridi di Mezzavacca, che ha mandato a rilegare. Latore del libro è stato Giovanni Francesco Rella.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Luglio 1703
Maraldi è passato per Genova diretto a Perinaldo, per trovare i parenti. Da Genova ha osservato delle macchie nel Sole e gli manda lo scritto di sua mano; ha già inviato le osservazioni della eclisse lunare.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Luglio 1703
Maraldi partirà in agosto; ha trasmesso a lui la "polizza" di L. 400, di Manfredi, e pensa che ne avrà da lui il riscontro.
Salvago a E. Manfredi – Genova?, 21 Luglio 1703
Conti e complimenti. Maraldi è a Perinaldo. Observatio eclipsis lunaris habita Genuae anno 1703 die 28 Junii in specula marchias Salvago. Osservazione delle macchie di Sole fatta da Maraldi nel Luglio 1703.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Ottobre 1703
Maraldi è tornato a Parigi. Salvago ha preso alcune altezze meridiane del Sole, che gli manda.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Novembre 1703
Notizie e scambio di libri. Nessuna nuova da Parigi. C'è una meridiana appena tracciata anche da loro. Discussione sulla posizione di Bologna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Novembre 1703
Conti di Manfredi con Parigi. Ha notizia delle opere sul calendario sue e di Bianchini, e di altri libri. Ha avuto la nota dei libri mandati al generale Marsigli da Parigi. Ha avuto da Maraldi notizie del quadrante fatto fare a Roma, che, senza la direzione di Maraldi stesso, non sarebbe mai stato terminato perché l'artefice... (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Dicembre 1703
Non comprende gli scrupoli delle autorità religiose alla stampa dell'opera di Manfredi, in difesa di Cassini, sul calendario. Non ha notizie di Cassini né di Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 Dicembre 1703
Ancora sulla stampa della risposta all'Uranofilo; se ne interessa anche L.A. Muratori. Chiede di sapere di quale calcolo si serva per conoscere quale ora della sera o della mattina la Polare arrivi al meridiano.
Salvago a E. Manfredi – Genova?, 22 Dicembre 1703
Salvago ha osservato la Polare ed i satelliti e chiede chiarimenti in proposito. Chiede anche "chiaro concetto" del moto dei pianeti. Vorrebbe sapere qual'è il raggio dei due quadranti di Lusverg. Qualcosa (?) sull'Uranofilo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Dicembre 1703
Ancora sulla stampa dell'operetta di Manfredi. Salvago non ha potuto fare osservazioni per la gran tramontana. Qualcosa (?) su Cassini e Bianchini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 Gennaio 1704
Problema della librazione dell'eclittica: Manfredi dubita che ci siano molte imperfezioni negli strumenti. Salvago chiede com'è fatto un micrometro; ha avuto lettere da Cassini e Maraldi, che manda un calcolo dell'arrivo della Polare al meridiano. Manda le sue osservazioni.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Gennaio 1704
Farà fare un micrometro ad un orologiaio, secondo la spiegazione che ha avuto da Manfredi. Ha delle osservazioni di macchie del Sole. Sente che Lusverg farà un altro quadrante: se questo riuscisse bene, vorrebbe farsene fare uno anche lui, di 3 o 4 piedi, senza aspettarlo da Parigi; suppone anche che il prezzo sia di 60 scudi romani. Chiede spiegazioni sulla teoria dei pianeti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Gennaio 1704
Manda delle osservazioni di Laval, ma le rivuole indietro perché non ha potuto farle copiare. Chiede spiegazioni sulla teoria dei pianeti, le longitudini medie e le vere, ed altro. Chiede anche altre spiegazioni sul micrometro, che pensa di farsi costruire. Vorrebbe sapere se il quadrante di Lusverg poggi su un cilindro, o su un "ginocchio con palla".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Febbraio 1704
Ha osservato una macchia nel Sole, di cui manda lo schema in questa lettera, ed emersioni dei satelliti; un calcolo (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Febbraio 1704
Ha osservato delle macchie. Chiede "la stampa circa il plenilunio Pasquale", non avendo potuto leggere il manoscritto "per la minutezza del carattere". Ha delle difficoltà con la "longitudine e moto medio" dei pianeti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 Marzo 1704
Ha ricevuto una lettera di Maraldi con notizie dei pianetini di Giove, la Connaissance des Temps, che in sostanza è un lunario. Vorrebbe sapere qualcosa di più sulle meridiane, e su una macchinetta inventata da Cassini per osservare la Polare; come si fa a tenere fermi lunghi cannocchiali ed a muoverli agevolmente; se sia riuscito bene il quadrante di Lusverg. Chiede a Parigi di pubblicare la descrizione di tutti i loro strumenti, poiché non è giusto che ne siano gelosi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Marzo 1704
(?) ha avuto la stampa da Venezia. Cassini sta bene, ma non gli permettono di restare alzato di notte. Vuole un esemplare di una stampa di Manfredi sulle macchie del Sole, chiede spiegazioni su di un modo facile di regolare l'orologio e dà notizie sull'esistenza della Connaissance, che trova molto comoda. Vuole sapere se ci sono libri che descrivano il modo di fare le osservazioni e, in cosa contrario, che facesse per lui una breve descrizione degli strumenti con il metodo di usarli.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Marzo 1704
Ringrazia per una stampa ricevuta, che va leggendo con molto gusto.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Aprile (probabilmente 1704)
Descrive la Connaissance des Temps e promette di fargliene avere una copia. Ha sollecitato Maraldi a pubblicare "La descrizione degli strumenti". Si rallegra che il nuovo quarto di circolo sia riuscito così bene, e pensa che l'artefice ne farà di sempre più perfetti, dubitando però che possa raggiungere la perfezione di Butterfield, anche se questi è in declino per l'età. Tutti gli "uomini honorati sono disgustati" per il torto subito dal conte Marsigli, che suppone figlio o nipote del generale. Chiede spiegazioni sulla longitudine vera e media di un astro e sulla meridiana.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Maggio 1704
Ha letto con piacere la risposta di Manfredi a Cassini. Il nuovo quadrante non è in ogni parte perfetto, ed è davvero difficile uguagliare la perfezione degli artefici ultramontani. "Compatisce" Marsigli per le sue disgrazie. Manderà l'opera di Cassini sulla correzione pasquale. Ha avuto una discussione se le osservazioni fatte coi nuovi strumenti muniti di cannocchiale siano più sicure di quelle antiche.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 17 Giugno 1704
Manderà la Connaissance des Temps. È curioso di sapere se è arrivato il semicircolo da Roma. Ha da Maraldi notizie di un disegno e di una spiegazione della macchina pneumatica mandato a Martinelli. Attende un'opera "del calendario", che gli manderà.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Luglio 1704
Sente che dal 1699 in qua ha osservato la declinazione dell'eclittica, trovandola sempre uguale. Appena avrà i fogli di Cassini sul calendario glieli farà avere.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Luglio 1704
Cassini non ha ancora ricevuto la risposta di Manfredi all'Uranofilo. Ha parlato con l'Inviato in Francia, dal quale ha saputo che "cedono" all'Italia nella perfezione dei cannocchiali e "strumenti matematici graduati"; può darsi che Butterfield con l'età non sia più quello di una volta. Chiede notizie del suo semicircolo, potendo darsi il caso che si faccia fare un quadrante anche lui.
Salvago a E. Manfredi – 21 Luglio 1704
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Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Agosto 1704
Qualcosa sul termometro. Sulla differenza di longitudine fra Parigi e Bologna (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Agosto 1704
Sente che Manfredi ha osservato una immersione di Giove sotto la Luna; chiede spiegazioni sul micrometro. Forse si deciderà a farsi fare un quadrante da Lusverg, ed in questo caso si servirà senz'altro dell'aiuto di Gabriele. È ansioso di sentire che è stato messo in opera il semicircolo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Agosto 1704
Sui satelliti di Giove; chiede altra spiegazione sul micrometro; sente che Marsigli tornerà presto a Bologna. Ha avuto un libro da Bianchini. Il momento più caldo della giornata è due ore o due ore e mezzo dopo il mezzogiorno.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 4 Ottobre 1704
Sente che Manfredi è in villeggiatura, e Stancari si occupa dell'osservatorio. Manda delle osservazioni del padre Laval. Si sta occupando della linea meridiana che Maraldi lasciò abbozzata in una sua camera; gli manda delle osservazioni dell'equinozio. Ha avuto da Maraldi un trattato sulla meridiana, ma gli restano oscuri alcuni punti sull'equazione del tempo: descrive il metodo di Maraldi per trovarla.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 25 Ottobre 1704
Ancora sulla meridiana; manda alcune sue osservazioni: dei satelliti, di Sirio al meridiano, del Sole. Ha nel suo osservatorio due orologi portati da Parigi da lui, insieme al quadrante, 25 anni prima. Descrive anche i suoi cannocchiali.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 Novembre 1704
Confronta le osservazioni dei satelliti sue e di Maraldi. Chiede ancora spiegazioni su come fare le osservazioni e usare i risultati. Ricopia il calcolo di una immersione del primo satellite osservato a Parigi da Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Novembre 1704
Col ritorno dell'Inviato in Francia ha avuto un pacchetto con la Connaissance. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Dicembre 1704
Ha avuto la risposta di Manfredi al suo problema di come comportarsi con due osservazioni leggermente diverse: prenderà l'ora media tra le due. Ha sentito delle difficoltà incontrate da Manfredi nel rettificare il quadrante. Fa cambiare il "ginocchio" al suo quadrante, riformandolo come quello stampato nel libro de De La Hire. Chiede se da Roma può sapere quanto costerebbe un quadrante di Lusverg, di 3 piedi di Parigi, con i suoi cannocchiali ed altri accessori.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Gennaio 1705
Ringrazia Gabriele, che a Roma ha parlato con Lusverg; pensa che questo artefice non avrà la perfezione di Butterfield. Sente che Manfredi non ha il libro di De La Hire con la descrizione e le spiegazioni dell'uso degli strumenti astronomici, su cui voleva delle spiegazioni.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Febbraio 1705
Ha ricevuto un libro di De La Hire. (?) Maraldi si è impegnato a fare la descrizione degli strumenti dell'osservatorio, ma forse dovrà accontentarsi delle tavole di De La Hire.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Marzo 1705
Chiede ancora la sua opinione sul libro di De La Hire, e su alcune cautele che quello descrive per l'uso degli strumenti. Non ha notizie di Maraldi; questo spesso nelle sue lettere parla delle osservazioni che si fanno "alla linea meridiana et al meridiano", ma non sa bene che cosa intenda. Aspetta da Manfredi la tavola delle correzioni da farsi alle altezze corrispondenti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Aprile 1705
Ha visto una macchia sul Sole. Ancora sui metodi di De La Hire: preferisce il metodo "solito" di verificare il quarto di circolo sia a quello di De La Hire che a quello di Laval. Ha avuto da Manfredi il calcolo sulle ascensioni rette del Sole, ma non le correzioni delle corrispondenti. Vorrebbe sapere anche se il semicircolo è in meridiano, se è munito di cannocchiali o all'antica, se è appoggiato ad una tavola o ad un altro sostegno.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Maggio 1705
Sia Manfredi che Maraldi non sono convinti del metodo di Laval per rettificare il quadrante. Vuole sapere come sono riuscite le graduazioni del semicircolo di Lusverg poiché forse si risolverà a farsi fare il quadrante. Ha ancora dei dubbi sull'opera di De La Hire, scritta per essere intesa solo dai dotti. Manda lo schema delle macchie del Sole.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Maggio 1705
Sente che si prepara una stanza apposta per sistemare in meridiano il semicircolo. (?) Da Maraldi ha avuto un saggio su come sistemare gli strumenti in meridiano, ma gli è rimasto il dubbio su come vengano fissati verticalmente, e se così facendo non si sforzi il lembo. (?) Aspetta ancora le correzioni da farsi alle corrispondenti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Settembre 1705
Manderà a Maraldi il libro di Orsi appena gli sarà arrivato da Bologna. Chiede ancora notizie sul semicircolo; vuole conoscere il metodo con cui Manfredi prende la longitudine e la latitudine delle stelle.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 7 Novembre 1705
Notizie sulla salute di Maraldi; a Parigi hanno visto una macchia nel Sole. Descrive i problemi dati da un fiume (Rossiglione?) che ha abbattuto due ponti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Novembre 1705
Ha ricevuto un pacco con vari esemplari della sua lettera in difesa di Cassini. Insiste per avere notizie del semicircolo. Vuole sapere se c'è qualche rimedio o precauzione contro le alluvioni (?). Non ha notizie dalla Francia, per via delle acque.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Dicembre 1705
Si è smarrita una lettera di Maraldi, perché il corriere è stato svaligiato. Con l'ultima aveva avuto ottime notizie dell'osservatorio e della salute di Cassini. Vuole sapere come si tiene fermo il cannocchiale al semicircolo. Attende il libro del marchese Orsi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Dicembre 1705
A proposito di libri e carte, ricevute da Bologna e mandate, via Marsiglia, a Parigi. Chiede notizie sulla messa in opera del semicircolo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Gennaio 1706
Ha spedito le lettere di Orsi. Aspetta la descrizione del semicircolo. (?) Qualcosa sulle tavole di De La Hire.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 10 Gennaio 1706
Ha finalmente avuto il disegno del semicircolo col cannocchiale mobile, la spiegazione del modo con cui lo tengono fisso a qualunque altezza. Da Parigi ha avuto un simile disegno di Maraldi, ma questo strumento non ha la molla di cui parla Manfredi, e quindi è certo più scomodo. Aspetta però di sapere come viene messo in meridiano e come venga usato. Jacques Cassini ha intrapreso la carriera di "Maestro dei Conti nella Camera Sovrana dei Medesimi", che gli lascerà tempo libero per le osservazioni; quanto prima si sposerà.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Gennaio 1706
Ricevuta del libro del marchese Orsi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Gennaio 1706
Lo prega di consegnare l'acclusa lettera per Orsi. Ha notizie di Maraldi e Cassini: Maraldi ha saputo da Marsigli che si è recato a far visita al "gran vecchio", che Manfredi si applica ad un trattato sulle acque.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Febbraio 1706
Ha spedito la Connaissance; è arrivata una lettera di Laval con le sue osservazioni dell'anno passato; le lettere di Orsi sono arrivate a Parigi. Laval dice che gli è riuscito il metodo del micrometro tracciato su di una sottile lastra di vetro, descritto da De La Hire, ma è caro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Febbraio 1706
Ha ricevuto il libro di Orsi da Bologna e la Connaissance da Parigi; il libro di Orsi è arrivato anche a Maraldi, che ne farà stampare l'estratto nel Giornale di Parigi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Marzo 1706
Manfredi ha ricevuto la Connaissance des Temps. Chiede notizie del semicircolo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Aprile 1706
Maraldi ha scoperto una piccola cometa, ma non può più seguirla per la sua vicinanza alla Luna piena. Continua a chiedere come fanno a mettere il semicircolo in meridiano.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Aprile 1706
Vorrebbe sapere se si valgono di qualche "industria" per togliere i raggi del sole dall'obbiettivo e vedere la congiunzione dei pianeti. Contiene un capitolo di lettera di Maraldi: 12 Aprile, ha osservato dall'inizio di Aprile la cometa, che ha rallentato molto il suo moto apparente, ed adesso si va allontanando. A Montpellier si è di nuovo stabilita l'Accademia e lavorano alla costruzione di un osservatorio.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 (19?) Maggio 1706
Descrive come sono state fatte le osservazioni dell'eclisse di Sole, che gli manda con questa (non sono più allegate). Vorrebbe che le facesse avere anche a Bianchini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Maggio 1706
Manderà le osservazioni dell'eclisse, fatte da Manfredi, a Laval; ringrazia per le spiegazioni di come usare una tavoletta per fare riparo al cannocchiale dal Sole, per poter vedere i pianeti nelle congiunzioni, ma la cosa non gli riesce ancora bene. Descrive come ha fatto le osservazioni dell'eclisse di Sole. Aspetta un micrometro da Parigi e vorrebbe che Gabriele gliene ordinasse uno a Roma da Lusverg.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Giugno 1706
Inoltrerà le lettere di Manfredi a Marsiglia e Montpellier, cioè a Laval e a Monsieur De Bon. Non ha notizie da Parigi.
Salvago a G. Manfredi – Genova, 24 Luglio 1706
Gabriele si è offerto di procurargli un micrometro da Roma, e lo ringrazia. Vuole sapere con quali cannocchiali vedano Giove di giorno. Manderà a Maraldi la lista dei libri richiesti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Agosto 1706
Scambio di libri; Maraldi non crede che si possano trovare tutte le Connaissance stampate, che cominciano dal 1680, chiestegli da Gabriele. A Parigi aspettano le osservazioni dell'eclisse di Sole fatte da Bianchini, mancando solo quelle per una raccolta che vorrebbero inserire nelle memorie dell'Accademia di quell'anno, con delle riflessioni di G.D. Cassini. Salvago vorrebbe sapere da Bianchini se il micrometro di Lusverg è un semplice circolo diviso in parti uguali, nel qual caso è caro, oppure a fili mobili od altro che lo renda utile a più usi.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 29 Settembre 1706
Hanno visto una macchia troppo piccola per essere seguita altro che con telescopi grandi.
Salvago a E. Manfredi – 6 Novembre 1706
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Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Novembre 1706
Non ha notizie di Maraldi. Piove continuamente. Vorrebbe sapere se si servono di compasso o di altro strumento per prendere le tangenti della meridiana. (?) Qualcosa su Cassini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Dicembre 1706
Sono arrivati quattro libri, fradici perché caduti in un fiume. Altre notizie, sempre di libri. Il tempo è nuvoloso e non ha potuto fare alcuna osservazione. Non ha neanche notizie di Maraldi, ma spera che arrivino presto i libri richiesti. Ha la Connaissance des Temps, che manderà.
Salvago a E. Manfredi – 6 Dicembre 1706
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Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Dicembre 1706
Lettera per accompagnare le osservazioni di Laval, da lui trascritte. Ha ricevuto due fogli da stampa di osservazioni dell'eclisse totale di Sole fatte a Montpellier; hanno osservato delle macchie nel Sole.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Dicembre 1706
Manda con questa le osservazioni di Laval e con la prossima manderà quelle di Montpellier, sull'eclissi totale di Sole. Ha notizie di Bianchini, che aspetta le sue osservazioni delle macchie. Aspetta ancora notizie sull'uso del semicircolo. L'abate Rava ha rettificato la meridiana di San Pier d'Arena.
Salvago a E. Manfredi – [?] 1707
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Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Gennaio 1707
Lettera per accompagnare una copia delle osservazioni dell'eclisse totale di Sole fatte a Montpellier (non è più allegata).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Gennaio 1707
Per accompagnare una lettera di Laval. I libri non gli sono arrivati. I signori di Montpellier hanno avuto le lettere di Manfredi, ma non hanno ancora risposto.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Gennaio 1707
Ha mandato a Laval ed a Maraldi le osservazioni di Manfredi sulla opposizione di Saturno e di Marte col Sole. L'abate Rava si prepara ad osservare la congiunzione del Sole con Venere. Non ha notizie di Maraldi. Aspetta di sapere se le osservazioni fatte col semicircolo dell'altezza del polo ricavate dalla posizione del Sole e da quella delle circumpolari concordino.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 (?) Febbraio 1707
Dopo tre mesi ha finalmente ricevuto una lettera di Maraldi. Barabbini osserva il Sole seguendo due piccole macchie di cui acclude la figura (non è più allegata), con la descrizione del metodo usato per fare le osservazioni.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Febbraio 1707
Scambio di libri; chiederà a Maraldi, per conto di Stancari, il metodo usato da Ricker alla Cayenna per misurare i pendoli. Non ha visto ancora i pacchi di libri spediti da Marsigli a Bologna e da Padova.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Febbraio 1707
I libri di Maraldi sono arrivati a Marsiglia.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 (o 9?) Marzo 1707
I libri arriveranno presto da Marsiglia. Barabbino ha seguito delle macchie nel Sole, di cui manda lo schema (è ancora allegato).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Marzo 1707
Sono arrivati i libri da Maraldi. (?) Chiede notizie della "sua invenzione per il passaggio delle stelle al meridiano" e dell'uso del semicircolo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Marzo 1707
Ha avuto una lettera da Maraldi che dice di non avere potuto fare osservazioni di occultazioni di Marte e dello Scorpione da parte della Luna e vorrebbe quindi avere quelle di Manfredi. Maraldi manda osservazioni del primo satellite di Giove. Salvago ha dato un'occhiata alle memorie dell'Accademia che contengono un metodo dato da G.D. Cassini per calcolare le eclissi di stelle e pianeti da parte della Luna, ed altro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Aprile 1707
Ha spedito una cassetta di libri provenienti dalla Francia, fra cui la storia dell'Accademia fino al 1700. Salvago pensa che la macchinetta inventata per provare la giustezza degli strumenti in meridiano funzionerà. Manda delle osservazioni di macchie solari (sono ancora allegate) fatte da Barabbini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Aprile 1707
Si congratula per l'Accademia; ringrazia del suo "cenno" sul passaggio di Mercurio sul disco del Sole. (?) Descrive le sue osservazioni. Sono allegati due piccoli schemi di macchie solari del 6 dicembre 1706 e del 25 (?) 1707.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Aprile 1707
Ringrazia delle spiegazioni e del disegno del semicircolo, ed aspetta la spiegazione di una "macchinetta meridiana per potere con ella situare a suo luogo le porzioni del circolo", inventata da Manfredi e da Stancari. (?) Manda osservazioni dell'eclissi di Luna del 16 Aprile (sono ancora allegate).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Aprile 1707
Ha finalmente ricevuto le spiegazioni sull'uso del semicircolo. Ha ricevuto delle osservazioni stampate da Bianchini. Si congratula per il lavoro dell'Accademia. Manda una copia delle osservazioni di Manfredi a Maraldi ed a Laval. C'è nell'eclisse del satellite di Giove un ritardo di 6 e più minuti che non sa da cosa possa provenire.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 7 Maggio 1707
Ha osservato il Sole senza vederci la più piccola macchia. Spera che a Bologna il cielo sia stato sereno e vorrebbe sapere cosa hanno osservato. Chiede per quale ragione l'asse su cui gira il cannocchiale del semicircolo sia conico e non cilindrico.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Maggio 1707
Ha avuto una lettera di Maraldi, con la risposta alla domanda di Stancari sulla lunghezza dei pendoli, che ricopierà. La lunghezza del pendolo che batte il secondo in Europa è di 36 pollici, 8 linee e 1 quarto, misura di Parigi, dal punto di sospensione al centro di oscillazione. Manda a parte una lettera di Laval.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Maggio 1707
Sulla mancata congiunzione di Mercurio con il Sole: solo Halley aveva indovinato. Manda il conto dei libri spediti da Maraldi. Chiede con quale metodo calcolino l'apparizione di Mercurio alla sera. Ha avuto una lettera di Laval sempre sulla congiunzione. Il generale Marsigli è ancora a Marsiglia.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Giugno 1707
Maraldi ha consegnato ad un abate una copia del giornale dei letterati di Parigi, che parla del libro di Orsi, ma se non l'ha ricevuto ne manderà un'altra copia via Marsiglia (Marsigli?); Maraldi ha anche ricevuto l'opera anatomica di Morgagni. Non hanno visto Mercurio nel Sole, e bisogna che sia passato di notte. Già nel 1704 fu preso un simile abbaglio. Notizie di casa Cassini (?).
Salvago a E. Manfredi – 25 Giugno (?) 1707
Nella lettera dell'11 ha dimenticato che Maraldi ha scritto dicendo di aver mandato una lunga lettera a Manfredi con le sue osservazioni, fra cui quelle di Sirio e di Arturo; si meraviglia che non sia arrivata. Laval scrive di avere osservato che da un po' di tempo in qua l'ombra del primo satellite anticipa di 4 minuti rispetto alle tavole, ed al contrario le (?) ritardano di 4 minuti. Manda alcune tangenti del Sole prese in San Pier d'Arena.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Luglio 1707
Manfredi ha pagato il conto, ma era lo stesso anche se aspettava il ritorno di Marsigli. Manderà a Parigi ed a Marsiglia le osservazioni di Manfredi sulla congiunzione della Luna con Antares.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Luglio 1707
Ha ricevuto il libro di Orsi, ma la guerra in Provenza impedisce lo scambio regolare delle lettere. (?) Qualcosa su Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Agosto 1707
Ringrazia per avere ricevuto la spiegazione del metodo di Halley per trovare le eclissi (transiti?) di Mercurio nel Sole. Non ha notizie né da Marsiglia né da Parigi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Novembre 1707
Laval ha avuto più fortuna di loro ed ha avuto bel tempo; manda le sue osservazioni. Pensa che stiano correggendo il semicircolo. (?) Qualcosa su Sirio e Arturo. Vorrebbe conoscere il metodo più facile per avere l'altezza della stanza in cui abita sulla superficie del mare. Laval avvisa che è uscito un libro di De L'Hospital sulle sezioni coniche. Maraldi spera di incontrare Bianchini a Parigi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Dicembre 1707
Non ha ancora potuto vedere la cometa appena scoperta, perché è sempre stato nuvoloso; ha visto però una macchia nel Sole. Ha dato avviso della cometa a Laval e lo stesso farà con Maraldi. Gli promette anche di mandare dei libri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 21 Gennaio 1708
Non ha potuto vedere la cometa sia per il tempo cattivo sia per la sua vicinanza alla Luna. I libri non sono arrivati.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Febbraio 1708
Ha spedito le osservazioni di Manfredi della cometa a Maraldi ed a Laval. I libri non possono arrivare da Marsiglia, perché il mare è cattivo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Febbraio 1708
Per quanto abbia cercato di vedere la cometa, non ha potuto trovarne traccia. (?) Qualcos'altro sulla cometa. Ricopia in questa osservazioni di Laval sull'immersione di Venere.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 10 Marzo 1708
Non ha potuto vedere l'immersione di Venere nella Luna, perché questa era troppo bassa e le montagne gli nascondevano l'orizzonte. Gli è arrivato il libro della Connaissance; altre notizie di libri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 7 Aprile 1708
Chiede se nell'osservatorio Marsigliano si facciano osservazioni con termometri e barometri. Maraldi manda le sue osservazioni sulla cometa e Salvago chiede quelle di Bologna. Manda anche una lettera di Laval. Ha fatto un'osservazione di emersione del primo satellite, un po' tarda, forse per la presenza di qualche nuvola, e osservazioni di un'eclisse di Luna che manda.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Aprile 1708
Scritta per accompagnare una lettera di Laval. Il libro di Gabriele Manfredi non è ancora arrivato.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Aprile 1708
Gli è arrivato un pacco di libri da Parigi con le memorie dell'Accademia del 1706, ed altro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Maggio 1708
Ha spedito i libri avuti da Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Maggio 1708
Ringrazia per le spiegazioni dategli da Manfredi a proposito delle osservazioni di Laval. Manda alcune sue osservazioni di emersioni dei satelliti, che sono 3 minuti in ritardo rispetto alle tavole, il che però si può forse attribuire a qualche nuvola leggera che ha ostacolato le osservazioni. Bianchini scrive che Campani pubblicherà il metodo per servirsi di grandi obbiettivi di 200 palmi, per osservare di giorno, senza tubo e con chiarezza.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Luglio 1708
Ringrazia per avere ricevuto il libro di Gabriele Manfredi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Luglio 1708
Si compiace che a Marsigli sia stato conferito il titolo di tenente generale delle Armi pontificie in Italia. Maraldi gli ha scritto di avere spedito le memorie dell'Accademia del 1707 e la Connaissance.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 25 Agosto 1708
Non ha lettere di Maraldi, né di Laval, che suppone "sulla sommità del monte a consultarsi con gli Angeli sui misteri della rifrazione". Ha visto tre macchie nel Sole, ma non ha potuto seguirne il corso. (?) Qualcosa su delle poesie.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 6 Ottobre 1708
Chiede le osservazioni di Manfredi dell'eclisse di Sole; manda quelle fatte dai suoi abati dell'eclisse di Luna (non sono più allegate) e chiede spiegazioni sul metodo di "stimare gli archi per le macchie dell'immagine lunare".
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 17 (o 27?) Ottobre 1708
Manderà a Maraldi ed a Laval le osservazioni di Manfredi dell'eclisse di Luna. Ha avuto una lettera da Maraldi, dopo un lungo silenzio, dovuto alla malattia di (?) Cassini con cui manda alcune osservazioni. Salvago sta prendendo delle tangenti alla meridiana ed ha provato alcune volte a rovesciare il quadrante, ma per farlo deve smuovere delle viti (?). (?) Qualcosa sul capello del semicircolo. Osservazioni dell'eclisse di Sole fatte a Parigi il 14/9/1708.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Novembre 1708
Sono arrivati libri da Marsigli. Barabbini ha seguito delle macchie nel Sole. Laval ha mandato delle osservazioni fatte dal monte di S. Boma.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Dicembre 1708
Ha spedito a Bologna due lettere di Laval; ha presso di sé ancora molti fogli di osservazioni fatte a Marsiglia e sulla montagna di Santa Boma, che manderà con le Memorie. Si rallegra che il passaggio delle truppe tedesche sia avvenuto senza grossi danni. Non è riuscito a vedere l'immersione delle Pleiadi sotto la Luna. (?) Qualcosa sul rovesciare il quadrante, con due metodi per fare questo forniti da Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Dicembre 1708
Sente che gli è arrivata la Correspondance; spedisce dei libri e con questi una lunga lettera di Laval su molti argomenti, fra cui la rifrazione. Spera di poter osservare Mercurio al mattino ed al meridiano, e Marte dietro la Luna, ma il tempo si mantiene cattivo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 Gennaio 1709
Ha spedito il libro delle Memorie dell'Accademia del 1707, con alcuni fogli di Laval; Barabbino ha visto una macchia nel Sole. (?) Qualcosa su come pulire il quadrante. Cassini lo aveva avvisato di non smontare i vetri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 10 Febbraio 1709
Auguri di guarigione a Stancari. Manda osservazioni di Laval. Hanno visto delle macchie nel Sole (la figura è ancora conservata) e fatto osservazioni con il loro termometro di Amontons (sono ancora allegate). Maraldi scrive che il freddo è tale che è gelata la Senna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Febbraio 1709
Gli sono arrivate due lettere di Maraldi ed anche le osservazioni di Manfredi dell'eclissi di Sole. Si dispiace per la malattia di Stancari.
Salvago a E. Manfredi – (?), (?) Febbraio 1709
Auguri di guarigione a Stancari. Ha osservato una eclissi di Sole con un cannocchiale di 6 piedi parigini. Chiede di conoscere il metodo di Stancari per costruire il termometro. Ha ricevuto due lettere di Maraldi: Cassini è gravemente malato. Manda anche le osservazioni fatte col loro termometro nel mese di Gennaio (trascritte).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Marzo 1709
(?) Ha problemi con la dimensione delle lettere di Manfredi. Ringrazia per la descrizione del termometro di Amontons. Per distrazione di Stancari, manda la strana storia di un giovane dotto fiammingo che si è ammalato. Gli manda anche le misure fatte con il suo termometro. Riccioli riferisce nel suo Almagesto che Gassendi osservava le eclissi con una sola lente concava, il che gli pare strano.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 6 Aprile 1709
Condoglianze per la morte di Stancari. Non ha fatto osservazioni perché il tempo è nuvoloso.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Aprile 1709
Si rallegra dell'idea di Marsigli di "ridurre la fabbrica dell'osservatorio a forma più sublime", e che nel frattempo il trasporto degli strumenti nel collegio di Montalto gli dia maggior comodo nelle osservazioni. Gli abati seguono immersioni di stelle.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Aprile 1709
Non ha visto le Pleiadi occultate dalla Luna. Ha chiesto a Maraldi spiegazioni del termometro di Amontons e ricopia la risposta sul retro. (?) Qualcosa sulle osservazioni del Sole fatte con una lente concava. Spiegazione della scala del caldo e del freddo del termometro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Giugno 1709
Pensa che molte lettere di Maraldi siano andate smarrite. Nell'ultima dice di non aver potuto osservare chiaramente l'eclissi. (?) Qualcosa su occultazioni di stelle.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Giugno 1709
Eletto senatore, Salvago non ha più tempo di fare osservazioni: il piccolo osservatorio è affidato ai due abati. Maraldi si lamenta anche lui del tempo cattivo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Novembre 1709
Per quattro mesi non ha potuto scrivere perché, eletto senatore, è stato preso dagli affari pubblici. Barabbini ha osservato delle macchie. Manda una lettera di Laval e le effemeridi di (?) del 1760. Campani sta per dare alle stampe un suo segreto per usare lenti di qualunque lunghezza, senza tubo, anche di giorno, senza l'aiuto di nessuno. Quando si scrive a dei senatori si deve usare la seguente forma: all'Illmo et Eccmo Sigr ... Senatore della Serma Repca di Genova.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 7 Dicembre 1709
È rimasto molto sorpreso per il bisticcio col generale Marsigli. Sui calcoli per il passaggio di Mercurio nel Sole, fatti da Halley e da altri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 18 Gennaio 1710
Ha venduto dei libri di raccolte di poesie. Ha avuto una lettera di Maraldi del 20 Dicembre, da cui ricopia le osservazioni delle Pleiadi occultate dalla Luna. La stella del collo della Balena è già diventata di terza grandezza, ma andrà calando e a febbraio non si vedrà più.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Febbraio 1710
Non ha potuto fare osservazioni dell'eclissi di Luna. I suoi abati osservano le circumpolari per avere l'esatta latitudine; Barabbino è l'unico che in quella città si occupi di calcoli differenziali.
Salvago a E. Manfredi – (?), (?) Marzo 1710
Senza luogo né data; porta la nota di Manfredi "scritta nel 1710, parmi di Marzo".
Le nubi gli hanno impedito di vedere due eclissi. Ha due osservazioni di Mercurio, che manda, pensando però che siano giuste solo al mezzo minuto, a causa di un po' di vento. Pensa che l'osservazione di Rigel sia sbagliata di 3 o 4 minuti, né sa darne la ragione. Qualcosa su libri di rime. Da due mesi e mezzo non ha notizie dall'osservatorio.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Aprile 1710
Maraldi manda osservazioni di due eclissi, una di Luna ed una di Sole, fatte in Febbraio (sono state ricopiate sul retro della lettera). Cassini ha fatto delle osservazioni a Versailles, e ne manderà presto copia. Ha anche ricevuto una lettera dalla Provenza da Marsigli, ed ha risposto lodando molto Manfredi. Barabbino non riesce a vedere Mercurio in meridiano.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 10 Maggio 1710
Notizie di Cassini: è contento che Manfredi non abbia abbandonato le osservazioni, dopo il dubbio che aveva espresso nella sua lettera di Gennaio. Chiede osservazioni di Mercurio e manda quelle di Venere e dei satelliti di Giove; manderà anche una lettera di Laval. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Agosto ? 1710
Manda una lettera, anzi il suo riassunto, di Laval, con osservazioni da lui fatte sulla rifrazione. (?). Il tempo torbido ha impedito l'osservazione delle emersioni.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Agosto 1710
Scritta per accompagnare una lettera di Giandomenico Cassini, che dice di "consolarsi" con l'istituzione dell'osservatorio di Davia dell'interruzione dell'altro. Maraldi ricorda che qualora si valgano di Lusverg per la costruzione di quadranti, insistano con lui perché fortifichi l'armatura ed il lembo dal di dietro con lastre perpendicolari, come nel disegno di De La Hire, rendendo così lo strumento più leggero e più robusto. Infatti si ricorda che quello fatto da Lusverg con la sua assistenza era pesante, essendo stato ricavato da lastre grosse. Salvago non si è ancora deciso, però, a farselo costruire.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 13 Settembre 1710
(?) Sul problema dell'uso del quadrante in meridiano. Dubitano dei quadranti fissi per le irregolarità imputabili alla spianatura e non è neanche possibile che col muoversi del cilindro, per quanto lavorato al tornio, resti sempre nella medesima posizione; questa è anche l'opinione di Maraldi. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Novembre 1710
Barabbino, in un momento in cui era apparso il Sole fra le nuvole, ha visto una macchia. Si preparano a vedere Mercurio, ma le previsioni sono discordi. Scrive a Laval sulla questione di fissare in meridiano il quadrante mobile; su questo argomento ha una lettera di Manfredi di tre anni prima e vorrebbe sapere se ha fatto queste prove e quali sono stati i risultati. Manda le lettere di Maraldi, ma le rivorrà indietro. Chiede notizie dell'osservatorio Davia. Da Parigi (?) dicono meraviglie della macchina parallattica e Laval le conferma, ma lui è scettico. Alla prima occasione manderà lettere e stampe di Montpellier.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Dicembre 1710
Manda a Manfredi una lettera di Laval, che lo saluta, e auspica che "la diversità de sentimenti intellettuali non pregiudichi nulla ai sentimenti del cuore". Non ha ricavato gran cosa dall'abate Spinola, a cui Laval "si rimette" mentre è in campagna. Laval ha anche problemi di danaro. Quanto a mantenere il quadrante in meridiano, pare che si accontentino di verificarlo per una sola altezza; sulla macchina parallattica non ha ricevuto nessun chiarimento. Maraldi scrive di non aver veduto Mercurio, ma di giudicare che i calcoli di Halley siano i più esatti. (?) Qualcosa su Teofilo Folengo.
Salvago a E. Manfredi – 8 Febbraio 1711
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Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Febbraio 1711
Ha ricevuto da sua figlia due esemplari delle effemeridi di Lieutaud: gliene manda uno. Ha delle osservazioni di Laval, che manderà appena saranno state copiate: si tratta del solstizio, di rifrazioni e della variazione dell'eclittica. (?) Qualcosa su una sposa.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Marzo 1711
Sente con piacere delle osservazioni che si vanno facendo nella specola Davia. Manda le sue del solstizio d'inverno fatte in San Pier d'Arena.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Giugno 1711
Ha ricevuto le tavole cassiniane dei moti del Sole, della Luna e dei pianeti. Chiede notizie della specola Davia per darle a Cassini, che sta bene, ma diventa cieco; ma non per questo smette di lavorare. Vuole sapere come è riuscito il suo quadrante e se l'artefice che l'ha fatto si vada perfezionando.
Salvago a E. Manfredi – (?), 26 Maggio 1711
Manfredi ha corretto Luglio, probabilmente 1711.
Chiede notizie della specola Davia; non ha potuto vedere Mercurio in meridiano, e gli resta la curiosità di sapere se ci sono riusciti a Parigi. Cassini sta bene, assiste ancora alle sedute dell'Accademia, ed ha la forza di salire 66 gradini per arrivarci. Maraldi comunica la congiunzione di Giove con una fissa dello Scorpione (trascritta nella lettera). Un amico che va a Montpellier chiede notizie degli strumenti e del loro uso; acclude le risposte, però vuole gli sia rimandata, appena letta. È arrivata anche una lettera di Maraldi, di cui trascrive le affermazioni; non può mandare la lettera di Mrs Clapiy perché diventa un plico troppo voluminoso. (P.S. ?).
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 11 Ottobre 1711
Manda le tavole di Cassini, con i planisferii dei pianeti; mancano, essendosene dimenticato Maraldi, i due planisferii di Mercurio. Salvago gli manda il suo, da cui potrà trarre una copia o per sé o per Davia. Un amico di Bianchini, sacerdote veronese e "fabricator di canocchiali", ha trovato il modo di usare le lenti senza tubo anche di giorno ed in una stanza non più lunga di 20 palmi riesce ad usare un obbiettivo di 50, fissandolo ad un regolo fuori di finestra. Salvago non è riuscito a vedere Mercurio in meridiano; fa delle osservazioni con la sua meridiana, che però non è del tutto in pari. Gli abati chiedono quanto costerebbe un quadrante di 3 palmi dal suo orologiaio e che metodo usa questo per "tirare i circoli e le trasversali".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 31 Ottobre 1711
Manfredi ha ricevuto le tavole cassiniane. Maraldi promette di aggiungere i "precetti per calcolare le eclissi delle fisse", ed altro. Cassini si rallegra che il generale abbia finalmente riconosciuto i meriti di Manfredi, dopo gli equivoci precedenti, e per la istituzione dell'Accademia. Il quadrante deve essere di soli 3 piedi di Parigi; vuole sapere il prezzo chiesto dall'artefice. In San Pier d'Arena hanno preso tutti i giorni le tangenti con la loro piccola meridiana.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 Dicembre 1711
L'ultima di Manfredi, del 23 ottobre, dava notizia del pensiero di Marsigli di stabilire l'osservatorio nella città. Cassini e Maraldi, a cui ne ha scritto, sono impazienti di sentire le novità. A Parigi non hanno visto Venere nel tempo della congiunzione col Sole, nonostante fosse bel tempo, "onde si vede che vi sono degli accidenti occulti che impediscono le osservazioni". Barabbino vorrebbe il libro di Gabriele Manfredi e le Schedae di Stancari. Chiede ancora il prezzo di un quadrante di 3 piedi.
Salvago a G. Manfredi – Genova, 23 Gennaio 1712
Ha consegnato ad un "condottiere" i fogli di Maraldi da unirsi alle tavole di Cassini. Ha comunicato a Cassini l'idea di Marsigli di "fissare" l'Accademia e di far fabbricare un osservatorio.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Febbraio 1712
Non ha ancora risposta da Laval. Sente che l'osservatorio di Davia fa progressi. Aspetta con impazienza il terzo tomo delle rime. Il tempo è bello, ma gli abati non fanno osservazioni perché non hanno la Connaissance, né tempo a sufficienza per fare i calcoli essi stessi. Maraldi ha osservato l'occultazione delle Pleiadi, che manderà, e Mercurio in meridiano. È stato occupato per gli affari del matrimonio di suo figlio Agostino con Antonia, figlia del marchese Franco Imperiali Lercaro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Febbraio 1712
(?) Qualcosa sull'ordinazione di un quadrante. Gli farà avere osservazioni di Maraldi. È nato un maschio in casa Manfredi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Marzo 1712
Manfredi ha ricevuto le effemeridi di (?). Maraldi ha mandato osservazioni delle eclissi lunari, che sono qui trascritte. Manderà anche un "esemplare delle stelle dello zodiaco che possono essere occultate dalla Luna, secondo il cenno del Maraldi".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Marzo 1712
(?) Sa che l'orologiaio ha fabbricato il quadrante di Davia, che è riuscito molto bene soprattutto nella graduazione. Pensa di far fare il piede a Genova, dove già ne hanno fatti di ottimi per i suoi altri strumenti. Acclusa una "cartuccia" con istruzioni per il quadrante.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 6 Aprile 1712
Spera che finalmente il maestro ferraio abbia "saldato le righe in costa al quadrante" e si occupi di perfezionarlo con la lima, per darlo poi a Mennini. Sulla vendita dei suoi libri di poesie.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Aprile 1712
È arrivato un pacco di libri di poesie. Maraldi scrive di avere spedito le tavole dei tre pianeti superiori, per mano del marchese Monti, che arriverà fra un mese a Bologna. Anche Salvago vorrebbe avere una copia di queste tavole. Chiede che cosa sia il collegio di Montalto; aspetta di sapere cosa abbia concordato con l'orologiaio.
Salvago a E. Manfredi – Inizio anno 1712?
Senza luogo né data, ma è dell'inizio del 1712.
Sente che Manfredi è occupato a far trasportare la suppellettile astronomica del palazzo nel nuovo istituto; ed anche che la fabbrica dell'osservatorio va per le lunghe, in ogni modo pensa che non gli mancherà un posto da dove fare osservazioni. Notizie della salute di Maraldi e Cassini; il tempo cattivo non ha permesso di fare osservazioni; Giacomo ha studiato le maree. Acclude una (carta?) di Barrabini con le istruzioni per il quadrante (non è più allegata). Barabbino non ha visto altro quadrante che il suo, che è di ottone, con le righe in costa. Pensa che non sia difficile farne uno simile di ferro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Aprile 1712
Spiegazioni sul quadrante con un disegno sia del davanti, che del dietro (non è più allegato), con altre istruzioni, soprattutto sulla necessità che vi siano "i ferri in costa". Per la grandezza si riduce a 2 piedi di Bologna; ha visto una gran lastra di ottone di Fiandra lunga 5 piedi e se potesse servire ne farebbe tagliare una lista.
Salvago a E. Manfredi – Senza luogo, ? Maggio 1712
"Scritto sul principio di Maggio 1712".
Ringrazia per le notizie avute sul collegio Montalto, di cui Manfredi è stato direttore. Sente che si va proseguendo la fabbrica dell'osservatorio e della "di lei" abitazione. Non ha potuto fare osservazioni per il tempo cattivo. Complimenti e ringraziamenti dal padre Costarini (Pastorini?). Barabbino gli ha mostrato un binocolo, che fa "vedere subito gli oggetti con aumento notabilissimo di chiarezza e di campo", ma non sa da cosa dipenda; pensa che se si potesse adattare simili strumenti per le osservazioni celesti sarebbe un gran vantaggio. Aspetta la conferma che sia stato concluso il trattato (contratto?) con l'artefice del quadrante.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Maggio 1712
Contratta il prezzo del quadrante: l'ultima parola del Signor [De?] Ferrari è 20 Luigi per il quadrante, il piede, "due righe di ottone da sostenere il cannocchiale mobile", come dice una cartuccia acclusa alla lettera. Allega la lettera di Maraldi, in cui questo dice il suo pensiero sulle "righe in costa". Il quarto di circolo che portò in Italia nel 1676 è tutto in ottone, con l'armatura simile a quella descritta da De La Hire, ma non più grande di un piede e mezzo. Rivuole indietro la lettera di Maraldi. Manfredi ha ricevuto le tavole dei pianeti superiori, ma aspetta le altre per calcolare le effemeridi. Chiede se gli serva una descrizione minuta di Maraldi per la fabbrica di strumenti come sestanti e quadranti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Maggio 1712
Sulla vendita di libri di poesie. Non sono riusciti a vedere Mercurio.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Giugno 1712
Ha ricevuto le tavole di Cassini sui pianeti, copiate da Maraldi. (?) Qualcosa sulle righe in costa del quadrante. Spera che Manfredi possa correggere in questo quadrante i difetti trovati in quello di Davia. Pensa che anche l'Accademia doveva avere qualche buon artefice ed istruirlo bene.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Giugno 1712
Ancora sul quadrante; ha mandato l'ordine per i 20 Luigi, suo prezzo. Affari col libraio. Sente con piacere che il "capo principale in dirigere il nuovo istituto" è il senatore conte Ercole Ercolani. Ha visto delle immersioni nella Luna.
"Cartuccia", vale a dire un quadrettino di carta, senza luogo né data né firma, a conferma dell'ordine del quadrante, per un suo amico, all'artefice Sante Mennini; 3 piedi parigini corrispondono a 2 piedi, 6 once e 2 terzi di Bologna. Per tutto pagherà 20 doppie. Chiede qualcosa sulle tavole trigonometriche di Cavalieri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 (o 25?) Giugno 1712
Ringrazia per la sollecitudine con cui si occupa della costruzione del quadrante per il suo amico. Manfredi si interessa della costruzione di un orologio col Sole (?). Maraldi dà notizia che è nata una nipotina al vecchio Cassini, che ne è felice, ma non quanto lo sarebbe stato per un maschio. Salvago manda notizie del solstizio.
Salvago a E. Manfredi – ?, metà dell'anno 1712
Senza luogo.
Il fabbro ha quasi finito la struttura del quadrante; l'Istituto cammina male. Manda osservazioni dei satelliti, ma non è molto sicuro degli orologi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Luglio 1712
È stato da lui Bianchini, che gli ha fatto vedere una sua macchinetta, che chiama camera ottica, destinata a ritrarre gli oggetti; sta in una scatola portatile di pochissima mole, e serve da tavolino con la sua seggiola. Chiede notizie dei progressi nella costruzione dell'Istituto.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Luglio 1712
È arrivato dal suo libraio un pacco con vari esemplari dei libri delle poesie. Sente che Manfredi è ancora lontano da Bologna per l'affare delle acque.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Settembre? 1712
Notizie e affari di libri. Ancora sul quadrante, che suppone ormai finito. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 10 Settembre 1712
Ha ricevuto alcune lettere di Maraldi in cui dice che Bianchini ha parlato all'Accademia del "segreto" di Campani. Salvago ha fatto osservazioni di Giove in meridiano, che corrispondono bene alle tavole del Lieutaud, e della stella della Balena.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 8 Ottobre 1712
All'età di 88 anni è morto Cassini. Vuole sapere a che punto è un orologio (?), che si fabbrica qui per un suo amico. Osserva Giove e i pianetini, osservazioni che comunicherà appena lui potrà fare le corrispondenti, o nell'Osservatorio di Davia o in qualche altro luogo. Non sa se Bianchini si sia trovato alla morte di Cassini, ma sa che si vedevano spesso ed erano intimi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Ottobre 1712
Ripete la notizia della morte di Cassini. L'amico di Barabbini aspetta con impazienza il quadrante. Ha osservato due immersioni dei satelliti, che manda. (?).
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, 29 Ottobre 1712
Sempre sul quadrante; ormai dovrebbe essere quasi finito. L'amico e Barabbini stanno aspettando anche un pendolo, commissionato in Francia. Non ha notizie da Parigi. A San Pier d'Arena ha soprattutto osservato Giove con i suoi satelliti, Barabbini invece ha visto la comparsa di un'iride, di notte, mentre spuntava la Luna. La stella della Balena ormai si vede appena.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 (?) Novembre 1712
Spera che la dilazione nel tempo della consegna del quadrante sia a vantaggio dell'esattezza; si lamenta che l'artefice sia tanto lontano dall'esattezza e dalla puntualità degli artigiani francesi. Chiede due tubetti mobili da adattare davanti agli oculari per poter vedere il Sole (?). Ha lettere di Laval. Gli ha scritto chiedendogli almeno un esemplare della Connaissance, ma non lo ha ancora avuto. Maraldi manda alcune osservazioni di satelliti, fatte con Bianchini, che ha spiegato all'Accademia il metodo di Campani dei cannocchiali senza tubo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 19 Novembre 1712
Ha avuto l'elogio di Cassini scritto da Manfredi e lo ha mandato a Maraldi. È curioso di vedere quello che scriveranno nelle storie dell'Accademia di Parigi. Ringrazia perché si occupa ancora della costruzione del quadrante; gli piacerebbe che prima di mandarlo lo provasse lui stesso, e che ci fossero anche, in piccoli tubi a parte, vetri affumicati per il Sole. Affari col libraio.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Dicembre 1712
Ha una lettera di Maraldi, ma non di suo pugno, non potendo lui né leggere né scrivere. Manda una emersione del primo satellite osservato da Giacomo e la medesima osservata da Rava a San Pier d'Arena. Gli dispiace dell'incomodo che gli danno gli affari delle acque.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Dicembre 1712
Sente che l'orologiaio ha la stessa malattia che costrinse Le Bay a smettere di dividere circoli, per dedicarsi solo a lavorare i cannocchiali e ciò nonostante morì poco dopo. Sta per partire la galera per Marsiglia: spera, col ritorno di quella, di avere la Connaissance.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Dicembre (?) 1712
J. Cassini e Laval si rallegrano per la donazione del generale. Gli si è rotto il pendolo; se gli arriva la Connaissance des Temps, gliela farà avere dopo le feste.
Salvago a E. Manfredi – Genova?, 31 Dicembre 1712
Ha avuto una lettera di Maraldi, guarito dalla flussione agli occhi. Auguri di Buon Anno. Chiede notizie dell'orologiaio.
Salvago a E. Manfredi – San Pier d'Arena, alla fine dell'anno 1712 (?)
Aspetta che sia spedito il quadrante. Dopo la perdita di Cassini non ha più avuto lettere. Scambio di libri.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Gennaio 1713
Si duole degli ostacoli che si incontrano nell'avanzamento del nuovo Istituto, ma non dubita che il senatore Ercolani troverà modo di superarli. Vorrebbe sapere se calcolano le effemeridi di giorno in giorno o di 5 in 5 giorni. Ha chiesto le tavole a Maraldi. Il "principale" di Barabbini [De Ferrari?] ha ricevuto un pendolo a secondi di (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 (o 4?) Febbraio 1713
L'orologiaio pare guarito. Sente che Manfredi sta calcolando le effemeridi del 1715; scriverà di nuovo a Maraldi per le tavole. Bianchini, dopo aver viaggiato in Alsazia ed in Olanda, è in Inghilterra, dove spera di vedere il loro osservatorio. Di là tornerà a Parigi e poi a Roma. Il posto di Cassini è stato dato a Jacques Cassini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 18 Febbraio 1713
Gli dispiace che il nuovo Istituto non faccia progressi. Ha scritto [a?] Maraldi per le tavole di Venere e di Mercurio; i libri di Francia non sono ancora arrivati.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Marzo 1713
Gli manda la Connaissance. Laval è disperato per essere stato fatto ministro del Collegio, il che gli porterà via tutto il suo tempo. Anche Maraldi non può fare osservazioni perché è malato.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Marzo 1713
Il quadrante, dopo più di un anno, sta finalmente per essere diviso. Il suo amico, una volta, si meravigliava di aver dovuto aspettare un pendolo da Parigi per 4 mesi. Scriverà a Maraldi chiedendogli ancora le tavole di Venere e Mercurio, e spiegandogli che Manfredi sta calcolando le effemeridi dei pianeti. Quando gli arriveranno le carte geografiche per Davia, si occuperà lui di spedirgliele.
Salvago a E. Manfredi – 1° (o 2?) Aprile 1713
Per avere il quadrante si è fatto fare una lettera di raccomandazione al Cardinale Legato perché metta a dovere l'orologiaio, e lo obblighi a servire la signora Silvia Imperiali, cosa che preme allo scrivente ed al conte (?). Di questa potrà servirsi Manfredi in caso di bisogno. Non ha notizie di Maraldi, a cui tornerà a scrivere chiedendogli le tavole di Venere e di Mercurio; e neppure di Laval, che diventato ministro ha da fare e da curare il refettorio. Gli dispiace che l'Istituto vada a rilento. Spera che avrà, a suo tempo, le effemeridi; non ha ancora ricevuto le Schedae di Stancari. Per equivoco la lettera al Vice Legato è già partita: prega Manfredi di rimediare e di far sospendere l'istanza, se la giudicasse non necessaria. (Nella lettera è inclusa la copia di un passo della lettera al Legato).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Aprile 1713
Non è ancora arrivato l'abate Martelli. L'orologiaio tira per le lunghe il lavoro, per lui difficile, del quadrante. Si lamenta che non si possa avere in Italia la puntualità degli artefici ultramontani.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 (o 19?)Aprile 1713
Sente che l'artefice è malato. È stato da lui un venditore di termometri ed altre curiosità, che gli ha fatto vedere una "boccia pesa metalli": non ha potuto consultare gli autori e vorrebbe conoscere al proposito la faccenda di Archimede e la corona di Erone.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Aprile 1713
Sono arrivati a Genova Aldrovandi e Martelli, a cui ha dato lettere per Maraldi. L'orologiaio è malato e non può ancora riprendere il lavoro del quadrante.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Maggio 1713
Maraldi è partito da Parigi, all'inizio di Aprile, diretto a Lione e a Genova. Ha una specie di densimetro con attaccata una coppa, in cui mette oggetti diversi; si domanda come sia che corpi "equiponderanti nell'aria non lo siano più nell'acqua" (c'è una figura). (?) Qualcosa su Venere.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Maggio 1713
È a Genova Bianchini, di ritorno da Avignone verso Roma; di là gli manderà il libro di Flamsteed. Gli ha fatto vedere una sua macchina, con cui un solo uomo può usare senza aiuto obbiettivi di 60 piedi. Chiede se l'artefice che fa il quadrante incida profondamente le tacche, secondo le istruzioni che il Maraldi dà in un suo trattato sulla costruzione dei quadranti. Il 22 Barabbini ha scoperto una piccola macchia nel Sole, che è la prima che hanno visto da 5 anni in qua.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Giugno 1713
È da lui Bianchini, che gli ha parlato dei suoi viaggi, dicendogli di avere incontrato più volte Newton; gli dà anche notizie di quell'Accademia delle Scienze. Ha poi usato i suoi cannocchiali senza tubo. L'invenzione del Campani è simile a questa. Bianchini ha anche visto la meridiana in San Pier d'Arena ed è rimasto ammirato della finezza del suo quadrante. Chiede se quello per il suo amico sia stato diviso e quale metodo abbia usato l'orologiaio per farlo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Giugno 1713
Chiede spiegazioni su come l'orologiaio fa la divisione del quadrante. Maraldi scrive di temere di avere preso qualche abbaglio nelle tavole di Venere e manda una carta con i numeri corretti (non è più allegata). Osservazioni del solstizio da parte di Salvago.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Luglio 1713
(?) Qualcosa di illeggibile su Maraldi e i satelliti di Giove. Ha fatto osservazioni del primo satellite, come gli aveva chiesto Bianchini, per Davia, che pensa di fare stampare "le latitudini" delle principali città italiane. (?). Gli è venuto il pensiero che si potrebbe pubblicare una raccolta delle opere edite ed inedite di Cassini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 15 (o 19?) Luglio 1713
Notizie della salute di tutta la famiglia Cassini. Maraldi loda "l'ordigno per i vetri a lunga portata": ha usato obbiettivi di 80 e 100 piedi per osservare Saturno. Bianchini è tornato a Roma senza trovare il tempo di dargli una mano alla meridiana. Finalmente è finito il quadrante; gli manderà, alla prima occasione, il trattato di Maraldi. Il 19 Maggio c'era una macchia nel Sole, ma, per il tempo cattivo, non l'hanno potuta seguire.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 Agosto 1713
Sulla spedizione del quadrante; prima di imballarlo è stato mostrato al Legato e ad altri personaggi. Quando il signor [De?] Ferrari resti contento, vuole sapere da Manfredi quanto ancora ha da pagare all'artefice, secondo i patti, e cosa è giusto dare di regalo. È nato un figlio a J. Cassini, che è stato chiamato Jean Dominique, come il nonno. Maraldi ha ricevuto da Manfredi le osservazioni dell'eclissi di Luna, che lui non aveva potuto vedere. Salvago chiede ancora notizie sull'uso di cannocchiali lunghi, poiché trova difficile usarne uno di 40 palmi, con tubi di legno o di latta. La macchinetta di Bianchini gli sembra l'uovo di Colombo, dipendendo solo da una cordicella che, attaccata al tubetto dell'obbiettivo e a quello dell'oculare, li mantiene diritti.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 2 Settembre 1713
Scritta per accompagnare un plico di Maraldi. Si farà una raccolta delle opere di Cassini, in cui saranno inseriti alcuni manoscritti non ancora pubblicati.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, senza data
Chiede cosa debba essere ancora dato all'artefice del quadrante, che, già imballato, non è però ancora partito. Trascrive un passo da una lettera di Maraldi: Manfredi ha fatto a Maraldi alcune domande sui moti delle stelle fisse, sulla librazione della Luna ed altro; a queste risponderà con calma; intanto sente che gli sono arrivate le tavole di Mercurio e Venere; non accenna ad osservazioni e probabilmente non ha potuto farne. Salvago sta controllando i pendoli, il quadrante e la meridiana. Qualcosa su tre obbiettivi lunghi (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 16 Settembre 1713
Gli ha spedito la risposta di Maraldi ai suoi quesiti: vorrebbe sapere se è arrivata. Chiede se è stato spedito il quadrante.
Salvago a E. Manfredi – 21 (?) Settembre 1713
"Genova o Carbonara, il giorno dell'equinozio".
È arrivato il quadrante a Giovan Battista [De?] Ferrari; lo strumento, anche se non ha "la pulizia" di quelli francesi, certo è da rimanere soddisfatti. Ha trovato qualche sfoglia (?), ma non è gran cosa; la saldatura della fascia è ben fatta; lo lasciano perplesso il secondo cannocchiale, che non pare amovibile, ed il micrometro, che ha i fili di seta alquanto grossi. L'armatura poteva essere più leggera: pensa ad un sestante di Cassini, di 6 piedi di raggio, così leggero da poter essere trasportato. Restano da pagare all'orologiaio Mennini alcune cose e, di più, da dargli un paio di doppie per regalo, parendogli un miracolo che sia riuscito così bene il quadrante ad un artefice, che non ne aveva mai veduti prima da altre parti, e particolarmente di Francia. Ci vorrà comunque un po' per imparare ad usarlo con agevolezza. Barabbini ha un pendolo assai bello e ben fatto, costruito da Giovanni Caen (?) di Parigi, ed un obbiettivo di Campani di 12 piedi di Francia.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 18 Novembre 1713
La vedova dell'orologiaio è stata pagata per il quadrante, che gli pare ben fatto. Il piede è forse troppo massiccio, ma perciò anche più fermo. Il lembo è spianato ottimamente e le divisioni sono precise. Lo sta confrontando col suo quadrante di Butterfield. Il signor [De?] Ferrari però vorrebbe nelle cose meccaniche la perfezione della geometria. [Che spocchia! Soprattutto se si tiene conto che Mennini è morto, che lo strumento è stato il suo canto del cigno e che il De Ferrari e il Salvago non erano poi dei gran geometri]. Non gli è stato possibile fare alcuna osservazione.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Dicembre 1713
Manda le osservazioni fatte nell'anno trascorso. (?) Qualcosa sul quadrante del signor [De?] Ferrari. Ha provato delle lenti di Campani con la macchina di Bianchini (?). Contiene osservazioni dell'eclissi di Luna del primo dicembre fatte da Salvago e Barabbini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, Dicembre (?) 1713
Maraldi ha mandato osservazioni dell'eclisse di Luna del 2 dicembre, qui trascritte. Non si dilunga di più a scrivere per "la afflizione" di perdere la nuora, che è assai grave, dopo la morte del suo secondogenito.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 14 Gennaio 1714
Gli manda la Connaissance. Sa che è impegnato con l'Accademia e la stampa delle effemeridi. Bianchini gli ha mandato le osservazioni delle eclissi di Luna; un amico di questo, padre Andrea Chiarello, ottico, ha inventato il modo di valersi di una lente di 50 palmi in una stanza non più lunga di 25. Manderà il trattato della costruzione e divisione dei quadranti. Salvago pensa che fra osservatori si dovrebbero comunicare i metodi e gli strumenti inventati, per poter perfezionare i risultati; invece il nascondere metodi più sicuri o più facili è di pregiudizio a chi ne fa mistero; ritiene quindi giusto che Manfredi premetta alle effemeridi una istruzione per l'osservatore.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 27 Gennaio 1714
"Carbonara, che vuol dire bella giornata e serena, lì 27 Gennaio".
Antonia, sua nuora, è fuori pericolo. Maraldi e Salvago aspettano con impazienza le nuove effemeridi. Per l'inaugurazione dell'Istituto dovrà essere pubblicata finalmente l'opera di Stancari. Maraldi ha mandato a Martinelli una descrizione della macchina pneumatica. Chiede a Manfredi una copia delle tavole di Maraldi dei tre pianeti superiori, perché la sua manca dei numeri per (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 17 Febbraio 1714
Ha spedito i fogli di Maraldi con le spiegazioni per la costruzione del quadrante, e la risposta dello stesso a domande di Salvago sul metodo di "tirare tanto i circoli quanto le trasversali", ma li rivuole indietro. Non ha notizie da Roma né da Parigi. Ha osservato Saturno, ma ha dubbi sulle "anse".
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 17 Marzo 1714
Ha spedito la spiegazione della fabbricazione dei quadranti, ma non sente ancora che sia arrivata. A Parigi osservano Saturno col suo satellite.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 14 Aprile 1714
Finalmente è arrivato a Manfredi il trattato sui quadranti. Si è inaugurato l'Istituto; Salvago ne aspetta la descrizione, insieme col libro di Stancari. Maraldi scrive che là tutto è coperto di neve ed il riflesso offende la vista. Non ha notizie della macchina pneumatica; non riescono a vedere bene Mercurio, ma osservano Saturno.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 28 Aprile 1714
Manderà a Maraldi la descrizione del nuovo Istituto, ricevuta da Manfredi. A Montpellier è andato a fuoco l'appartamento in cui si radunava l'Accademia e non vi è nessuno che la ospiti in casa sua. Adoperano un obbiettivo di 114 piedi di Parigi, per mezzo "dell'ordigno di Bianchini". Contiene le osservazioni dei satelliti di Saturno di Beccari.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 12 Maggio 1714
Maraldi chiede notizie dell'apertura dell'Istituto; ha osservato due "zone" nel corpo di Saturno, una vicina all'orlo settentrionale e l'altra sull'orlo meridionale, e l'anello sul disco.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 26 Maggio 1714
Pensa che non sia il caso di essere pessimisti a proposito dell'Istituto: adesso che si è inaugurato, il progetto sarà portato fino in fondo. Acclude il disegno della macchina di Bianchini (non è più allegato). Salvago chiede notizie di una invenzione di Manfredi e Stancari per mantenere il quadrante mobile in meridiano a qualunque altezza.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Giugno 1714
Ha avuto un pacco di figure del quadrante (?), la descrizione dell'Istituto, pagine di Stancari ed altro. Manfredi non sa se la macchina di Bianchini sia simile a quelle di Huygens e Campani, ma Salvago non conosce queste ultime. Maraldi scrive, ma non dà nessuna notizia di astronomia, se non che il cielo coperto non ha lasciato vedere Venere.
Salvago a E. Manfredi – ?, 30 Giugno 1714
Riferisce che Maraldi ha ricevuto la lettera di Manfredi, col "planisfero dell'eclisse", e aspetta la descrizione dell'apertura dell'Istituto; cercherà di mandargli quanto prima quello che chiede sul catalogo delle fisse.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 21 Luglio 1714
Manda la lettera di Maraldi, contenente anche dei "numeri", su cui ha però qualche perplessità. Qualcosa sulla (?) di Bayer. Aspetta le effemeridi per chiarirsi i dubbi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Luglio 1714
Notizie, richieste da Manfredi a Barabbini, delle tavole di un certo Gerolamo Vitali di Norimberga, però, come dice in una acclusa cartuccia, davano solo le ore ed i primi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Ottobre 1714
Tornano a Bologna il pittore Marcantonio Franceschini ed il canonico suo figlio. Maraldi gli manda il titolo esatto del libro che cerca: il trattato di Geronimo Vitali.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 10 Novembre 1714
Aspetta con ansia le effemeridi. Lieutaud calcola bene, ma nei moti e luoghi dei pianeti prende degli abbagli. Ha lettere di Maraldi. Hanno visto Saturno uscire dai raggi del Sole, aiutandosi con Mercurio, che è molto più facile da vedere. L'anello è sparito e vorrebbe sapere, se è possibile, quando riapparirà.
Salvago a E. Manfredi – (?) 1714
Senza luogo, né data.
Sente che si inaugurerà presto l'Accademia. Manfredi ha una gamba fuori uso: Salvago lo esorta a stare a letto e riguardato. Maraldi non può "servirlo" per la macchina pneumatica. Osservazioni di occultazione di una stella dietro la Luna, fatta con cannocchiali lunghi, perché non fu vista con un ottimo obbiettivo del Divini, di 8 piedi ed 8 once di Francia.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Febbraio 1715
Per accompagnare una lettera di Laval, di cui ricopia anche un passo. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 (o 27?) Aprile 1715
Ha osservato una macchia nel Sole. Trascrive un passo di una lettera di Maraldi: hanno osservato l'anello di Saturno e concluso che le differenze fra osservazione e calcolo derivano dal non essere stato ben calcolato il luogo dell'intersezione dell'anello con l'orbita. Gli inglesi hanno pubblicato due fogli con i calcoli della prossima eclisse.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Aprile 1715
(?) Maraldi dice che i Bolognesi hanno motivo di sperare bene di quell'Accademia, perché i commissari sono favorevoli.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Maggio 1715
Osservazione dell'eclisse fatta a Carbonara da Salvago e, altrove (?), dall'abate Barabbini. Aspetta quelle di Manfredi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Giugno 1715
Bianchini gli scrive che Manfredi è a Roma: hanno osservato insieme l'eclissi di Sole. Maraldi manda l'osservazione dell'eclissi fatta da un suo amico a Londra e loda Manfredi, perché i suoi calcoli sono quelli che più si sono avvicinati al vero.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 17 Agosto 1715
Sente che è impegnato ancora nell'affare delle acque. Ha mandato a Bianchini delle lettere di Maraldi, perché gliele faccia avere. Ha osservato macchie del Sole ed immersioni dietro la Luna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 14 Dicembre (?) 1715
Sente da Bianchini che è tornato a Bologna. Chiede 6 copie delle effemeridi, per sé e per amici.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 28 Dicembre 1715
Sente che Manfredi è tornato a Bologna e ha terminato le effemeridi. Né Maraldi né Salvago hanno osservato l'eclissi di Luna. Gli manda notizie da Montpellier (non sono più allegate). Sente che l'Istituto non resta arenato e pensa che Manfredi farà procedere le cose più in fretta, ora che è tornato dalla sua occupazione delle acque.
Salvago a E. Manfredi – (?), inizio del 1716
Ringrazia delle effemeridi: gli assicura che distribuirà le copie, che vorrà mandare, secondo i suoi desideri. Bianchini scrive che si dovranno anche presentare le effemeridi al Papa. Ha osservato frequenti macchie nel Sole.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Gennaio 1716
Salvago ha scritto a Maraldi la sua opinione sull'essere quasi impossibile che i calcoli combacino con le osservazioni e che il metodo più sicuro è ridurre i calcoli anno per anno, in modo da correggere con gli errori del passato i conti del venturo [visione limitata della perfettibilità dei modelli e dei metodi di calcolo?]. Manda osservazioni di eclissi di Luna di Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 17 Febbraio 1716
(?). Da molto tempo non ha sue notizie; hanno avuto un'estate serena, ma dall'equinozio il tempo è cattivo. È morto l'abate Rava [in fondo alla lettera???]
Salvago a E. Manfredi – Genova, 25 Aprile 1716
Ha avuto un pacco con venti copie delle effemeridi, di cui parte manda in Francia; le loda molto, come pure la dedica al Papa.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Maggio 1716
Ringrazia per le effemeridi: ne ha mandate dieci copie a Maraldi e a Laval. Manda il calcolo "dell'ascensione retta di Giove e Luna, 4 Gennaio in Parigi" per la congiunzione.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Giugno 1716
Le effemeridi sono partite da Lione verso Parigi. Maraldi scrive che si è vista sul disco di Saturno una fascia nera, che deve essere l'ombra dell'anello; l'ha vista anche Salvago, insieme al satellite. Ha conosciuto un astronomo francese che vive a Torino, che assicura di aver conosciuto Cassini e i De La Hire. Ha problemi nel vendere cinque copie delle effemeridi. Nei mesi trascorsi ha visto delle macchie nel Sole, ma non le ha potute seguire.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Giugno 1716
Ha visto nuove macchie nel Sole, ma "sono in questo anno così frequenti, che ormai si trascurano". Ricopia una lettera di Maraldi: ha ricevuto le effemeridi; il Re è andato in visita all'Osservatorio e ha visto i cannocchiali, sia con tubo che senza, i microscopi, le figure di prospettiva e di catrottica, il mappamondo, i modelli delle macchine e le calamite; il Re ha sei anni e mezzo.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Luglio 1716
Ancora sulla spedizione delle effemeridi. Ha osservato macchie nel Sole.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Agosto 1716
È in villa a Carbonara, ma non può fare osservazioni [perché?]. Loda le effemeridi: delle sei copie che ha ricevuto, ne resta invenduta una sola; gli manderà i denari. Spera di procurargli i libri di calcolo integrale. Sente che l'osservatorio si farà e spera che, col tempo, non cederà a quello di Parigi. Di là sente che J. Cassini si diverte più nella sua villa che in Osservatorio e anche Maraldi si divaga spesso, cosicché da Parigi da molto tempo non gli arriva più nessuna curiosità.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 5 Dicembre 1716
Maraldi scrive chiedendo che Manfredi e Bianchini osservino Giove, la sera del 12, in modo da paragonarne la posizione con quanto osservato nel 1633. Salvago ha visto Mercurio al meridiano, due immersioni del primo satellite e alcune occultazioni dietro la Luna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Gennaio 1717
Ha ricevuto e sta leggendo un libro sulla questione delle acque. Maraldi non ha altro da riferire che un "crepuscolo", che si vide per tutta la notte del 4.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Aprile 1717
Sente che Manfredi ha avuto notizie di Laval da Marsigli. (?). Hanno visto da lì e, sentono, anche da Venezia uno strano fenomeno, una specie di chiarore. Gli spedisce le lettere di Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 4 Settembre 1717
Una sua lettera deve essere andata smarrita. Ha notizie di Bianchini e gli ha mandato un quaderno di Laval sulle rifrazioni, pregandolo di mandarlo poi a Manfredi quando l'avesse letto. Barabbino ha fatto delle osservazioni sulla verticalità del quadrante, secondo il metodo di De La Hire, usando un vaso d'acqua. Ha osservato la Polare. Ha mandato a Roma l'osservazione dell'eclissi del 20 Settembre 1717, fatta in Parigi da Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 9 Ottobre 1717
Il tempo gli ha impedito ogni osservazione. Manda quelle fatte da Maraldi di due pianeti, nello stesso tempo all'orizzonte (non sono più allegate). (?) Qualcosa su Maraldi. Barabbino ha osservato Mercurio in meridiano; hanno visto tre piccole macchie nel Sole, "ma ormai non se ne fa più conto".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Ottobre 1717
Ricopia un capitolo di una lettera di Maraldi: chiede a Manfredi di inviare un "succinto" che gli aveva chiesto e delle figure di un trattato; sta osservando la stella del Cigno, che sta crescendo.
Salvago a E. Manfredi – (?) 1717
Nota di Maraldi da Parigi (allegata ad una lettera di Salvago) su "L'occhio del Toro nascosto dalla Luna".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Marzo 1718
Manda due osservazioni di immersioni sotto la Luna fatte da J. Cassini: una di Aldebaran, molto discordante dai calcoli, l'altra della stella nel piede del Leone, più vicina ai calcoli. Salvago chiede se, a Roma, ha visto gli strumenti di Bianchini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 9 Aprile 1718
Manderà appena può un "letterone" di padre Laval con le osservazioni che sta facendo a Tolone: gliene riassume il contenuto. Il Sole non ha macchie, il che "è per raro".
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 7 Maggio 1718
Manfredi è ancora occupato col negoziato delle acque. Salvago ha ricevuto una lettera di Maraldi: è morto De La Hire a 80 anni; anche Maraldi è malato e deve riguardarsi.
Salvago a E. Manfredi – (?), Maggio 1718
Senza luogo.
Accompagna una lettera di Laval; manda osservazioni di immersioni dietro la Luna, col commento: "Da questa e dalle precedenti osservazioni, si vede che il moto della Luna è ancora incerto, massimamente nelle quadrature".
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 13 Settembre 1718
Manda osservazioni dell'eclissi lunare fatte da Barabbino (sono ancora allegate) e gli chiede di inviarle a Bianchini. Maraldi scrive di essere tornato, insieme a J. Cassini, a Parigi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Settembre 1718
Invia una lettera di Maraldi, contenente note sulle osservazioni di Manfredi di eclissi di Luna (non sono più allegate).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Ottobre 1718
Sente che a Parigi e a Londra si fanno osservazioni su alcune conseguenze del moto della Terra. Maraldi gli ha mandato notizie della triangolazione fatta per tracciare il meridiano e dice di sospettare che la Terra non sia totalmente sferica.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Dicembre 1718
Manda lo schema (è ancora allegato) della triangolazione fatta per continuare il meridiano di Parigi fino a Dunkerque: bisognerà contentarsene fino all'uscita dell'opera di J. Cassini. Manda lettere e notizie di Laval e Marsigli.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 31 Dicembre (?) 1718
(?) Maraldi gli scrive di sapere il risultato delle osservazioni di monsignor (?), al quale scriverà per averle appena le abbia messe a posto.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 (o 4?) Marzo 1719
Non avendo in Carbonara l'orizzonte libero da impedimenti, ha fatto osservare il Sole al suo levare (?). Cerca di mandare del tabacco a padre Laval, pur essendo proibito. Ha mandato una lettera al generale Marsigli che forse però è per Manfredi [?].
Salvago a E. Manfredi – (?) Aprile 1719
.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 2 Settembre 1719
Manda le sue osservazioni dell'eclissi di Luna. (?) Maraldi ha osservato Marte vedendoci delle macchie di cui una, lucida, all'orlo superiore, che però andava svanendo.
Salvago a [Sconosciuto] - Genova, 25 Novembre 1719
Manda insieme le osservazioni di Maraldi e le sue poche righe (non sono più allegate).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Giugno 1720
Sente che ha passato la villeggiatura con Davia, ma vorrebbe che fosse libero dal "pensiero delle acque". Alcune copie delle effemeridi restano invendute. Gli pare di avere letto che Guglielmini è stato "erudito" da J. Cassini. (?).
Salvago a E. Manfredi – Genova, 18 Maggio 1720
Al ritorno dalla trattativa sull'affare delle acque, Manfredi ha trovato una gran somma per la fabbrica dell'Osservatorio. Laval è partito per l'America. Non è riuscito a vedere Mercurio sul Sole: anche Halley stavolta ha sbagliato.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Luglio 1720
Maraldi è malato. Avrà forse presto notizie da Bianchini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Dicembre 1720
Chiede notizie sull'affare delle acque. Auguri di Buone Feste.
Salvago a G. Manfredi – Genova, 11 Gennaio 1721
Non ha avuto risposta da Eustachio, che suppone non essere a Bologna. (?) Qualcosa sulla vendita delle effemeridi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Gennaio 1721
Maraldi e J. Cassini hanno osservato Venere occultata dalla Luna. Sta leggendo un libro di L.A. Muratori.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 2 Febbraio 1721
Notizie delle osservazioni dell'eclisse di Venere fatte da Monsignor Levandini (?) dall'Inghilterra e, a Parigi, da Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 29 Luglio 1721
Vorrebbe sapere se si è disbrigato dall'affare delle acque. Ha venduto un esemplare delle effemeridi, ma resterà probabilmente invenduta una copia. Non ha notizie di Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 27 Settembre 1721
Negozi di libri e vendita delle effemeridi. Non ha notizie di Maraldi e pensa che sia nella villa di Thury, che appartiene a J. Cassini.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 18 Ottobre 1721
Commercio di libri con Parma. La nebbia impedisce le osservazioni. Contiene il capitolo di una lettera da Parigi, non datata, che descrive la visita del Re all'Osservatorio.
Salvago a E. Manfredi – 30 Novembre 1721
.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 6 Dicembre 1721
Per saldare il conto di L. 58,26; riscossi il 12 Dicembre [?].
Salvago a E. Manfredi – (?), (?) 1721
Senza luogo né data.
Barabbini ha osservato Mercurio in meridiano e la stella della Balena, che sta diminuendo di luce. Sulla spedizione di libri. Maraldi è appena tornato dalla campagna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Gennaio 1722
Gli farà avere le effemeridi del marchese Ghisilieri; altre notizie sulla spedizione di libri. (?) Qualcosa sugli astrologi. Maraldi ha notizie di Laval, che a Tolone ha scritto la relazione del suo viaggio; è scampato ad una epidemia durata 8 mesi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 21 Marzo 1722
Notizie del libraio, conti e complimenti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 (?) Aprile 1722
Ha una lettera di Maraldi, che scrive di aver ricevuto più lettere insieme e che a tutte risponderà con più calma.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Maggio 1722
L'abate Barabbino cerca le ultime osservazioni di Mercurio: appena le avrà trovate le manderà a Gabriele Manfredi. Non ha notizie da Parigi e pensa che l'Osservatorio faccia vacanza.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 3 (o 4?) Luglio 1722
Manda osservazioni dell'eclissi di Luna (sono allegate) e chiede di avere le sue. Maraldi sta poco bene e si trova nella villa di Jacques.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 18 Luglio 1722
Ha ricevuto le osservazioni dell'eclisse stampate da Manfredi: le ha inviate a Parigi; quelle di Parigi, invece, non sono ancora arrivate. Sta osservando i satelliti, ma ha perso l'emersione del primo.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 1° Agosto 1722
Manda osservazioni dell'eclissi di Luna fatte a Parigi: hanno notato i colori sopra e sotto la Luna, dopo che questa era stata eclissata. Salvago ha osservato il primo satellite e Barabbino Marte, Venere e Giove con un cannocchiale di 5 piedi tutte le sere, durante la villeggiatura. Non sono riusciti però a vedere il satellite di Saturno neppure col cannocchiale da 17 piedi; quello di Huygens l'hanno visto l'anno passato, ma solo di tanto in tanto.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Agosto 1722
Ha avuto la lettera di Maraldi, che gli manda, con il parere ed i consigli sulle effemeridi, di cui si calcoleranno altri 25 anni. Sente con dispiacere della morte di Nadi e teme che Manfredi debba tornare ad occuparsi delle acque. Da molti anni è privo della Connaissance, ma ha le effemeridi, molto più utili a chi non debba viaggiare. È curioso di sapere se, dopo la morte del bravo artefice che fece il quadrante per [De?] Ferrari, ci siano altri artigiani a Bologna capaci di fare questi lavori o se, per il nuovo osservatorio, si rivolgeranno a Lusverg o a qualche artefice di Parigi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 28 Settembre 1722
Ha avuto la risposta di Maraldi a Manfredi, che ricopia: non risponde alla lettera, perché ancora convalescente, ma appena possibile si occuperà di quello che gli era richiesto; non c'è niente di nuovo intorno alla teoria del Sole, della Luna e di Marte; forse ci sarà qualche piccola correzione per Saturno, Giove e Mercurio. Salvago non ha potuto osservare l'equinozio alla meridiana di San Pier d'Arena. Seguono invece il satellite di Saturno; anche Maraldi lo osserva, con un cannocchiale di 17 piedi di Parigi, ed un oculare di un pollice e due terzi; indaga per vedere se è vera la regola di Galileo.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 3 Ottobre 1722
Ha ricevuto la visita di padre Giovanni Luca, suo figlio, che gli ha riferito della fabbrica dell'Osservatorio e del fatto che la meridiana di San Petronio non è più in piano. Osserva Saturno ed i suoi satelliti; ha messo al suo cannocchiale di 17 piedi un oculare di un pollice e due terzi, che gli pare ingrandisca 120 volte, più di quello di Huygens, che pure era di 23 piedi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 10 Ottobre 1722
Accompagna con questa una lettera di Maraldi (ne rimane il primo foglio, con i saluti da una parte e l'indirizzo a Salvago dall'altra). Chiede spiegazioni per capire da che cosa dipenda l'ingrandimento del cannocchiale e sulle idee che su questo argomento avevano Galileo e Huygens.
Salvago a E. Manfredi – 26 Ottobre 1722
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Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 21 Novembre 1722
Pensa che sia andata smarrita una lettera, in cui erano alcune note di Maraldi: le rimanda con questa. Ha osservato Venere insieme all'abate Barabbini.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 28 Novembre 1722
Maraldi ha mandato, tramite il signor Michelotti, il libro "sulla forma della Terra" di Jacques Cassini, ed altro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 27 Dicembre 1722
(?) Sull'eclissi di Sole osservata da Salvago a Carbonara e da Maraldi a Versailles.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 30 Gennaio (?) 1723
Bianchini manda a Maraldi osservazioni di eclissi di Sole, con un divario di 17 minuti dall'ora notata nelle effemeridi di Manfredi. Maraldi invece non ha trovato differenza che di 6 minuti dalle tavole cassiniane. Il Re ha regalato a Maraldi e a J. Cassini una tabacchiera d'oro ciascuno, dopo aver osservato l'eclisse con loro. Chiede il suo parere su obbiettivi ed oculari piano-convessi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Febbraio 1723
J. Cassini è malato; Maraldi manda alcune correzioni da aggiungere al moto del primo satellite, con una carta qui allegata. Ha avuto anche una lettera di Bianchini, che riferisce che Campani stima difficile lavorare obbiettivi piano-convessi. Il divario fra osservazione e calcoli nell'eclisse di Sole non è superiore, secondo Maraldi, a 8 minuti.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 26 Marzo 1723
Maraldi ha consegnato due copie del libro di J. Cassini "sopra la gran meridiana" al medico Michelotti, perché le porti a Bologna.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 3 Aprile 1723
Scritta per accompagnare una "cartuccia" di Maraldi. Aspetta un libro di J. Cassini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 22 Aprile 1723
Ha spedito le lettere di Manfredi a Maraldi. I suoi abati continuano le osservazioni [chi, oltre Barabbini, dato che Rava è morto?].
Salvago a E. Manfredi – Genova, 1° Maggio 1723
Ha ricevuto il libro "Sulla gran meridiana di Parigi". Chiede osservazioni di alcune occultazioni dietro la Luna. Ha visto il libro (?) di Cassini solo di sfuggita. Chiede il suo parere sugli obbiettivi piano-convessi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Maggio 1723
Ha scritto a Maraldi sulle osservazioni fatte da Beccari col termometro e col barometro; ricopia la risposta: [???]. Ha mandato a Manfredi due libri sulla grandezza e forma della Terra, che spera facciano cambiare opinione agli Inglesi. Volendo far rilavorare la faccia imperfetta di un suo obbiettivo, sente da Bianchini che un sacerdote fiammingo a Roma riesce a farlo "conservando il vetro nella lunghezza medesima", ma né Campani né altri ottici si valgono di questo metodo per cannocchiali di lunghezza considerabile. Salvago ha due obbiettivi mandati da Bianchini, che con un oculare da 9 (o da 12?) once e più ingrandiscono quanto un suo cannocchiale di 22 palmi con una lente di 3 once.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 20 Maggio 1723
Ringrazia per il regalo di un libro (?). Una copia la manda a Laval ed una a Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 16 Luglio 1723
Maraldi ha avuto la lettera di Manfredi ed ha risposto. Laval e La Feville stanno stampando il loro libro.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 23 Settembre 1723
Gli farà avere delle riflessioni di Laval su alcuni punti del sistema di Newton, perché le faccia avere anche a Bianchini. Laval ha stampato anche la relazione del suo viaggio.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 23 Ottobre 1723
Sente con dispiacere che l'Osservatorio non progredisce. Laval torna a Tolone da Parigi, dove ha parlato con Maraldi e J. Cassini ed è stato ammesso alle riunioni dell'Accademia.
Salvago a E. Manfredi – Carbonara, 6 Novembre 1723
Maraldi, pur essendo malato, ha scoperto una cometa e la sta seguendo. Ringrazia del cenno che gli dà "di come si possa fare l'osservazione di Mercurio senza la macchina parallattica".
Salvago a E. Manfredi – Genova, 4 Dicembre 1723
Ha ricevuto la lettera di Manfredi diretta a Maraldi, che rispedirà, sulle osservazioni di Mercurio sul Sole. Non ha notizie da Parigi e neanche da Bianchini, che gli aveva promesso le sue osservazioni. Spera che in primavera la fabbrica dell'Istituto sia finalmente finita. Contiene osservazioni di Mercurio fatte da Bianchini.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Dicembre 1723
Trascrive una lettera di Maraldi, contenente osservazioni di Mercurio e di una cometa: osservazioni più dettagliate saranno mandate appena corrette e messe in ordine. Laval è tornato a Tolone.
Salvago a E. Manfredi – Genova, (?) Gennaio 1724
Maraldi ha mandato le sue osservazioni di Mercurio sul Sole e della cometa, ma le ha indirizzate al marchese Del Monte: sa che questa è una strada lunga e di sicuro non le ha ancora ricevute. Vorrebbe sapere qual'è il suo parere sulle comete.
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 25 (o 29?) Marzo 1724
Comunica la morte del padre, Paris Maria, e promette di continuare lui la corrispondenza.
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 8 Aprile 1724
Accompagna con questa una lettera di Maraldi (non è più allegata).
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 25 (?) Aprile 1724
Ricordo del padre ed offerta di continuare a "servirlo" in sua vece.
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 13 Giugno 1724
Accompagna con questa un plico di Laval, contenente le sue osservazioni delle eclissi. Sta mettendo a posto l'osservatorio di Carbonara.
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 17 Giugno 1724
Un plico di Laval è partito per Firenze, da dove sarà trasmesso a Bologna. Acclude una lettera da Parigi (non è più allegata).
Agostino Salvago a E. Manfredi – Genova, 21 Giugno 1724
Ha mandato le osservazioni di Manfredi dell'eclisse a Laval, Maraldi e Barabbini. Sta rimettendo a posto l'osservatorio di Carbonara: per questo ha avuto difficoltà ad osservare l'eclisse; manda quello che ha potuto fare.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 24 Gennaio 1704 (?)
Ha visto qualche opera di Lusverg che gli è parsa poco accurata. Aspetta una risposta da Parigi e, se le pretese saranno eccessive, si risolverà a ricorrere "alle grazie di V.S.". Si congratula perché Manfredi è stato incaricato di sopraintendere alle acque. Non ha notizia di Maraldi.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 12 Luglio 1704 (?)
Traffici di libri; è tornato l'Inviato di Francia con alcuni fogli di Cassini per Manfredi e Guglielmini. Chiede notizie di Marsigli e spiegazioni sull'uso delle tabelle della Connaissance des Temps.
Salvago a E. Manfredi – Genova, 11 Dicembre 1706 (?)
Manda la Connaissance, ma gli piaceva di più com'era sistemata negli anni passati, poiché era più comoda. Barabbini ha scoperto il 6 una gran macchia nel Sole. Chiede ancora spiegazioni sul semicircolo. Ha scritto a Maraldi per avere l'ascensione retta e la declinazione di alcune stelle fisse che non sono citate né nella Connaissance né nel libro di De La Hire. Vuole sapere se anche a lui l'altezza della Polare riesce più scarsa osservandola direttamente, che ricavandola dall'altezza meridiana del Sole, e da cosa ciò può dipendere.
Salvago a E. Manfredi – (?), fine del 1707 (?)
Osservazioni di una cometa fatte da Maraldi ed altro. Poco leggibile.
Salvago a E. Manfredi – (?), prima del 1709
Ha osservato fra le nuvole l'eclisse di Sole; spera che riesca meglio l'osservazione dell'eclissi di Luna che va preparandosi. Si meraviglia moltissimo che Manfredi (?) annoti i quarti di secondo. Gli manda una "satiretta", che Manfredi gli aveva chiesto, datata Napoli 1703.
Salvago a E. Manfredi – (?), fra il 1709 ed il 1712, probabilmente del 1710
(?) Anche a Parigi hanno visto Mercurio in meridiano. Notizie dei suoi abati: uno di essi sta leggendo un libro di De L'Hopital. J. Cassini sta dando una mano alla compilazione delle tavole del padre. (?) Qualcosa su Mercurio.
Salvago a E. Manfredi – (?), 1713 o 1714
È morto l'orologiaio: ci sono ancora alcune cose da pagare, oltre ad un regalo di 4 doppie. Barabbino ha rovesciato più di una volta il quadrante e trova che alzi "due e 30 secondi"; ha anche dei problemi col micrometro perché, aggiustando l'oculare alla sua vista, vede bene gli oggetti, ma male i fili. (?) Qualcosa sul calcolo della librazione della Luna. Aggiunge il capitolo di una lettera di Maraldi: ha visto in Giove una macchia, tornata più volte nel medesimo sito dopo essere sparita; il giro è stato fatto in 9 ore e 56 minuti; ha visto anche un'altra macchia che gli dà molto da pensare, essendosi vista una sola volta (è presente un disegno di Giove). Una stella della Balena ha mutato luogo. Acclude una carta: Barabbini (?) si lamenta che il quadrante non ha "accordato veruna altezza giusta" e non può servire a tutte le viste.
Salvago a E. Manfredi – Aggiunta ad una lettera, senza luogo né data
Promette il libro di Lieutaud, commesso al Maraldi, ed ha notizia delle Memorie del 1706. Aspetta il libro di Gabriele Manfredi.