Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Fides Mortis (5 aprile 1724)

Delizie in villa



È qui pubblicato e trascritto per la prima volta un atto notarile con cui viene certificata la morte di Paris Maria Salvago.



Atto notarile inedito

Figura 1 – Fides Mortis di Paris Maria Salvago 1
(Archivio di Stato di Genova, autorizzazione N. 20/15 Prot. 2178 Cl. 28.28.00/96.28)


[Bollo "Carta bollata dell'Eccellentissima Camera / S1 Soldo Uno"] 145 2

Die 5: Aprilis 1724

Fides Mortis.

Nel nome del Signore Iddio [e così] sia:

A chionque perveniranno le presenti, noto, e manifesto sia qualmente l'Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Paris Maria Salvago del fu Illustrissimo Signor Stefano Patrizio Genovese dell'amplissimo ordine senatorio di questa Serenissima Repubblica di Genova, sotto li ventitré del prossimo scaduto mese di Marzo verso l'hora prima di notte3 passò da questa all'altra vita nel Palazzo di sua habitazione posto in vicinanza della chiesa di San Luca,4 conforme di ciò hanno attestato, e fatto fede a notaro infrascritto con loro giuramento toccate un doppo l'altro le Scritture li Nobili Gio: Batta Merello quondam5 Paolo, e Gio: Tomaso Cambiaso quondam Geronimo ambedue d'età legitima, testimonii noti, idonei, e degni di fede, che dicono sapere quanto sopra, l'hanno a pieno conosciuto, mentre viveva detto fu Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Paris Maria, essere stati presenti quando il medesmo morì, et hanno visto il di lui cadavere steso a terra in altra delle stanze di detto suo Palazzo, come pure veduto portarlo alla sepoltura, e li suoi parenti vestiti a duolo; qual fede faccio ancor io notaro per la cognizione che ne ho, e per haver ancor io veduto il predetto cadavero e per esserne publica voce e fama.

Delle quali cose
Me Davide Luiggi Spadino Notaro
fatto in Genova nel scrittorio di me notaro posto in Banchi6 l'anno dalla Natività di Nostro Signore7 mille settecento ventiquattro correndo l'indizione prima al stile di Genova8 giorno di mercordì cinque del mese di aprile,9 alla mattina; essendovi presenti li Nobili Giuseppe Maria Morchio del Nobile Pietro & Antonio Maria Grosso del Nobile Francesco Maria testimonii chiamati

[Firma del notaio]

ex ex






1 Archivio di Stato di Genova Link esterno ASGe, Notai Antichi, n. 10539, Davide Luigi Spadini, doc. 145, 5 aprile 1724.

Nella trascrizione originale qui fornita sono state sciolte tutte le abbreviazioni, ridotto l'uso delle maiuscole, lasciata invariata la punteggiatura, modernizzati gli accenti e gli apostrofi, eliminate le cancellature.

In questa sede è condiviso anche il testamento.

2 Numero progressivo, originale, dell'atto all'interno della filza.

3 Secondo il computo allora usato, il cambio della data avveniva all'Ave Maria della sera, vale a dire mezz'ora dopo il tramonto. Salvago è quindi mancato ai vivi, secondo il nostro computo (che pone il cambio alla mezzanotte), un'ora e mezza dopo il tramonto del 22 [sic!] marzo 1724.

4 L'identificazione del palazzo, ipotizzata in questa pagina di Urania Ligustica, è stata confermata da Di Raimondo (2015). Per localizzare la via si può ora ricorrere a Link esterno Street View.

5 Del fu, del compianto.

6 Piazza Banchi Link esterno Street View.

7 Secondo tale computo, l'anno iniziava il 25 dicembre dell'anno per noi precedente: vale a dire, in questo caso, il 1723.

8 Ciclo di 15 anni iniziato, secondo il computo genovese, a partire dal 314 d.C. (indizione prima): A. Cappelli, Cronologia, Cronografia e Calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), § 4 della prefazione e p. 6; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

"Un'altra anomalia od irregolarità intorno le indizioni fu introdotta in Genova, ove dal giorno 24 settembre cominciava bensì la indizione; ma dal giorno del Natale di Cristo o dal primo di gennajo sino al giorno suddetto una di meno numeravasi che comunemente dagli altri non si facesse, mettendosi poi in corso cogli altri dai 24 di settembre sino al principio dell'anno seguente"; C.-L. Richard, J. J. Giraud, Biblioteca Sacra ovvero Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche, vol. 11 (Milano, R. Fanfani, 1835), p. 179 Link esterno Google libri (per Österreichische Nationalbibliothek, Vienna); scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

Come, peraltro, già noto, l'uso dell'indizione si è protratto ben dentro l'età moderna, quanto meno da parte del notariato genovese. Bisogna dunque usare con attenzione varie fonti secondarie, più o meno recenti, tra cui le seguenti.

"INDICTIO (secundum cursum Janue) [...] nota cronologica che nel medio evo [!] soleva aggiungersi alla data. Era un periodo di 15 anni che si ripeteva di periodo in periodo. L'indizione volgare cominciava dall'anno 313 dell'Era volgare sotto l'impero di Costantino; l'indizione genovese cominciava dall'anno 311, così era sempre minore d'un anno di quella dell'Era volgare. Inoltre ogni anno l'indizione genovese si mutava il 24 settembre, mentre quella di Costantinopoli si mutava col primo dello stesso mese, e la Pontificia col primo gennaio [...]"; C. Desimoni, Statuto dei Padri del Comune della Repubblica genovese (Genova, Stabilimento Fratelli Pagano, 1885), pag. L Link esterno Google libri; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

"Un riferimento cronologico di oscura origine, ma introdotto da Costantino nel 313 d.C., è l'indizione; in tale riferimento gli anni vengono numerati progressivamente da 1 a 15 in ripetizione. Nell'indizione detta romana l'inizio dell'anno è posto il 1° gennaio; in quella detta greca al 1° settembre. Il sistema delle indizioni si trova usato qua e là (dalla cancelleria pontificia a numerosi comuni) fino a tutto il basso Medioevo [!]"; P. Tempesti, Il calendario e l'orologio (Roma, Gremese, 2006), p. 42; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

9 Nel 1724, anno bisestile, la Pasqua è caduta il 16 aprile; il 5 aprile era effettivamente un mercoledì: Cappelli (1998), p. 86.



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