Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Testamento (2 marzo 1724) 1

Delizie in villa



È qui pubblicato e trascritto per la prima volta il testamento di Paris Maria Salvago.



Atto notarile inedito

Figura 1 – Testamento di Paris Maria Salvago Busta con sigilli
(Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi, n. 10559, Davide Luigi Spadini, doc. 101, 3 marzo 1724 – riproduzione autorizzata)



Atto notarile inedito

Figura 2 – Testamento di Paris Maria Salvago Recto della prima carta
(Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi, n. 10559, Davide Luigi Spadini, doc. 101, 3 marzo 1724 – riproduzione autorizzata)



Atto notarile inedito

Figura 3 – Testamento di Paris Maria Salvago Verso della prima carta
(Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi, n. 10559, Davide Luigi Spadini, doc. 101, 3 marzo 1724 – riproduzione autorizzata)



Atto notarile inedito

Figura 4 – Testamento di Paris Maria Salvago Recto della seconda carta
(Archivio di Stato di Genova, Notai Antichi, n. 10559, Davide Luigi Spadini, doc. 101, 3 marzo 1724 – riproduzione autorizzata)



[Bollo "Carta bollata dell'Eccellentissima Camera / B.3 Sol[di] Cinque"]

Nel nome del Signore Iddio [e così] sia etc. Io infrascritto Paris Maria Salvago del quondam 2 Sig. Stefano, sano per la Dio grazia di mente, senso, loquela, vista et intelletto et in mia buona, e perfetta memoria, benché indisposto alquanto nell'udito, desiderando di fare il mio testamento, per non morire ab intestato:3 perciò in vigore del presente mio nuncupativo testamento,4 che dalle leggi si nomina senza scritti, dispongo di me, e de miei beni in tutto come in appresso.

Primieramente sempre, e quando nostro Signore Iddio si compiacerà chiamarmi da questa all'altra vita, hora per all'hora, umilmente, e con tutto il mio spirito raccomando l'anima mia alla Santissima Trinità Padre, Figliolo e Spirito Santo, alla Beatissima sempre Vergine Maria, al mio Santo Angelo Custode, a' miei Santi Avvocati,5 et a tutta la Corte Celeste, perché si degnino intercedermi, et ottenermi presso Sua Divina Maestà il totale perdono delle mie colpe, e che non abbia a morire con altra morte se non col vero dolore de' miei peccati.

Il mio corpo fatto cadavero ordino, e voglio che sia interrato nel mio sepolcro, esistente nella Chiesa de' Reverendi Padri Agostiniani di Nostra Signora della Cella 6 in S. Pier d'Arena 7 con quella pompa, et accompagnamento funebre, che meglio stimeranno i miei infrascritti heredi, incaricando l'istessi a far celebrare per l'anima mia messe due milla, cioè messe cinquecento subito e le restanti fra due anni prossimi.

Lascio alle quattro Opere Pie di questa Città soldi cinque ad ogniuna di esse, e per una sol volta, spiacendomi non aver che lasciare a questa Serenissima Repubblica.

Al Reverendo Padre Gio. Luca Salvago mio figlio lascio la villa, Palazzo, e bosco, che ho in Albaro 8 con tutte le sue ragioni, e pertinenze, e di più i beni, sopra quali li ho costituito il di lui Patrimonio Ecclesiastico, quando si fece sacerdote, come da publica 9 scrittura alla quale etc. e tutto ciò per via di legato, volendo però che il presente legato serva, e servir debba al detto Reverendo Padre Gio. Luca per tutto quello, e quanto esso possa dimandare, e pretendere per qualunque titolo e caosa, crediti, e legitima nelli miei beni, et heredità, non lasciandoli di più, mentre so quanto esso Reverendo Padre Gio. Luca ami teneramente il Sig. Agostino suo fratello, i di lui figli, e la Casa, che sempre più gli raccomando con tutto il cuore, confidando [←1ª carta recto | verso 1ª carta→] sommamente nella sua assistenza, e consiglio, e lo prego quanto so le posso passare e continuare con detto suo fratello la buona corrispondenza, che sempre ha dimostrato col medemo,10 tutto che ne viva sicuro su le replicate prove, che ho avuto sin'hora del suo zelo, e prudenza, sperando debba ciò praticare anche nell'avenire.

Item 11 per via di legato, e per una sola volta lascio alla Signora Eugenietta mia figlia moglie del Signor Felice Pinelli 12 miei amatissimi un orologio della valuta di scuti cent'oro,13 desiderandomi maggiori facoltà per poterli dimostrare la mia più vera cordialità, e stima che sempre ho fatto dell'una, e dell'altro, volendo che detta Signora Eugenietta possa ricevere detto orologio, o sia la di lui valuta in detti scuti cento d'oro da lei sola, senza il consenso di detto Signor Felice suo marito, e di altri parenti, e vicini, e senza osservare solennità alcuna sì legale, che statutaria, e perciò quitare.

Item alle Reverende Dame Maria Maddalena, Isabella Teresa e Giovanna Teresa pure mie dilettissime figlie monache nel Venerabile Monastero di Nostra Signora delle Grazie di questa Città 14 lascio per ragion di legato, e per una sola volta scuti cento argento ad ogniuna di esse in contrasegno dell'affetto, che porto alle medesime, da darseli, e pagarseli respettivamente senza consenso, o intervento delle Reverende Monache, o Capitolo di detto Monastero, e senza osservare alcuna solennità sì ecclesiastica, che secolare e sì canonica, che civile, ad effetto che ne facino respettivamente quel tanto ho loro ingionto a bocca.

Item pure per via di legato, e per una sol volta lascio al Reverendo Padre Salata dell'Oratorio di S. Filippo Neri,15 mio confessore scuti cinquanta argento per memoria, e gratitudine delle molte obligazioni, che li professo, pregandolo ricordarsi di me nelle sue Sante Orazioni, che di detti scuti 50 ne facci quello gli ho detto a bocca.

Item a Giacomo Trani mio stafiere lascio per una sol volta lire cento moneta fuori Banco, e di più de miei abiti, e robbe tutto ciò che stimerà conveniente l'infrascritto Signor mio erede, al quale lo raccomando caldamente.

Item a Giacomo e Marco Antonio miei portantini, et a Gio. Tomaso Cambiaggio altro mio stafiere lascio per una sol volta et ad ogniuno di essi lire cinquanta detta moneta corrente fuori banco.

Item ordino che a Prudenza Storace si dia dall'infrascritto mio erede una piciola ricognizione per la fedeltà, con cui mi ha servito tanto tempo, sapendo non aver essa di bisogno et esser commoda.

Item sapendo che tanto il detto Reverendo Padre Gio. Luca, quanto detto Signor Agostino miei figli [←1ª carta verso | recto 2ª carta→] hanno, et ogniuno di essi ha amministrato in diversi tempi li miei beni et azenda, e di essere perciò in loro rispettivamente mani pervenute partite di denari, robbe, et altro, e desiderando che tra di loro non sieguano dispareri, perciò in vigore del presente confesso, e dichiaro di essermi stato dato, e reso da ogniuno di essi signori miei figli buon, vero, fedele, e legale conto, col pagamento, e sodisfazione di tutto quello, e quanto hanno amministrato, e ch'è pervenuto in loro respettivamente mani di detti miei beni, et azenda, tanto rispetto a capitali, quanto a frutti e piggioni, e d'ogni altra cosa sino al presente giorno, facendogli rispettivamente fine, e quittanza in ogni più ampia e valida forma, come meglio di raggione in modo tale che né l'uno, né l'altro sia tenuto darne conto alcuno, rinunciando a tall'effetto a tutte le leggi che disponessero in contrario, perché così è la mia espressa volontà.

Del resto poi di tutti i miei beni, sì mobili, che immobili, nomi de' debitori, ragioni et azioni, presenti, e futuri, et ogni, e qualonque altra cosa a me spettante, et appartenente così hora come nell'avvenire per qualonque titolo, e causa sì pensata, che impensata, niente affatto escluso, né riservato, ho instituito, et instituisco mio erede universale, e di mia propria bocca nomino detto Signor Agostino Salvago mio figlio al secolo, solo, e per il tutto etc. E questo è il mio testamento, e disposizione di mia ultima volontà il quale, e la quale, cassando, rivocando, et annullando qualonque altro testamento, codicillo, e disposizione d'ultima volontà, che avessi fatto per il passato in atti di qualonque Notaro, volendo che solo vaglia, e debba osservarsi inviolabilmente il presente. Et in fede sarà il presente sottoscritto di mia propria mano, e litteratura, alla presenza dell'infrascritti cinque testimonij, e del Notaro, al quale lo presenterò. Genova lì 2 marzo 1724.

Paris Maria Salvago

ex      Gio. Tomaso Cambiaggi quondam Geronimo
ex      Gio. Batta Lavezzaro di Francesco
ex      Giacomo Filippo Alegro quondam Francesco
ex      Gio. Batta Emerigo quondam Gio. Antonio
ex      Gio. Tomaso Ghiglione di Marc'Antonio
ex      e tutti alla presenza di me David Luiggi Spadino notaro detto giorno due di marzo dell'anno 1724.






1 Archivio di Stato di Genova Link esterno ASGe, Notai Antichi, n. 10559, Davide Luigi Spadini, doc. 101, 3 marzo 1724. Il verso della seconda carta è bianco.

Nella trascrizione originale qui fornita sono state sciolte tutte le abbreviazioni, ridotto l'uso delle maiuscole, lasciata invariata la punteggiatura, modernizzati gli accenti e gli apostrofi, eliminate le cancellature.

In questa sede è condiviso anche il certificato di morte.

2 Del fu, del compianto Link esterno Vocabolario Treccani.

3 Per evitare una successione senza testamento Link esterno Vocabolario Treccani.

4 "Testamento orale, fatto di fronte a testimoni con una dichiarazione solenne" Link esterno Vocabolario Treccani. Solo la firma è autografa di Salvago.

5 Santi Protettori; Vocabolario degli Accademici della Crusca compendiato da un Accademico Animoso, vol. 1 (Venezia, L. Basegio, 1734), p. 136 Link esterno Google libri (per Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna, BCU Lausanne); scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

6 Per localizzare questa chiesa parrocchiale Link esterno Wikipedia, si può ora ricorrere a Link esterno Street View. La cappella privata dei Salvago non è più esistente.

7 L'attuale Sampierdarena Link esterno Wikipedia. Allora era un borgo immediatamente a ponente di Genova, primo e più importante luogo di villeggiatura del patriziato. Salvago vi aveva diverse proprietà, tra cui il palazzo di villa in cui ha realizzato una delle sue specole.

8 Luogo altrettanto ameno, immediatamente a levante di Genova Link esterno Wikipedia.

9 "Pubblico" e "publico", più vicino all'etimo latino, erano allora equivalenti nell'uso: Vocabolario degli Accademici della Crusca compendiato..., vol. 3 (Venezia, L. Baseggio, 1741), p. 493 Link esterno Google libri (per Universiteit Gent); scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

10 Medesimo Link esterno Vocabolario Treccani.

11 Ugualmente Link esterno Vocabolario Treccani.

12 Alla morte, nel 1745, dell'ultimo figlio maschio di Agostino Salvago, i beni sono stati ereditati dal primogenito di Eugenia Salvago: cfr. Di Raimondo (2015).

13 Si noti, per ciò che riguarda quanto di interesse specifico di Urania Ligustica, che non compaiono nel testamento gli orologi di precisione per usi astronomici e le altre dotazioni delle specole, passate quindi ad Agostino Salvago.

14 Sul monastero di Santa Maria delle Grazie la Nuova, adiacente alla chiesa di Santa Maria di Passione, si vedano, ad esempio: Saggi cronologici, o sia Genova nelle sue antichità ricercata (Genova, P. Scionico, 1743), p. 176 Link esterno Google libri (per Bayerische Staatsbibliothek, München); scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN; E. Poleggi, I. Croce, Ritratto di Genova nel '400: veduta d'invenzione, con disegni di G. Zibordi Marchesi (Genova, Sagep, 2008), pp. 201-202; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN; A. Camurri, L. Magnani, Come un'onda premuta da un'onda. Memoria e Progetto a Casa Paganini. Una Guida (Genova, San Marco dei Giustiniani, 2009) Link esterno Casa Paganini; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN.

15 Si rimanda ad esempio a Link esterno Wikipedia e Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri.



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