Delizie in villaUgo RimassaLe ferite inferte a Genova nel maggio del 1684 (1988) 1 |
Ma i Francesi non considerarono la tempra di un popolo fiero anzi, a detta degli stranieri, superbo e sprezzante, abituato agli imprevisti della sorte, ai rischi del mare e del commercio e soprattutto animato da un insopprimibile istinto d'indipendenza e di libertà, quello stesso che dettava a Paris Maria Salvago (uno dei sei nobili deputati ad incontrare, il 18 maggio, il marchese Di Seignalay) la fiera risposta alle di lui minacce di non lasciare a Genova pietra su pietra se non fossero state accolte tutte le richieste del Re di Francia: "Basta a noi che ne resti una sola per potervi scolpire sopra 'Libertà' ed ivi morir liberi".
1 U. Rimassa, "Le ferite inferte a Genova nel maggio del 1684", in Il bombardamento di Genova nel 1684. Atti della giornata di studio nel terzo centenario (Genova, 21 giugno 1984) (Genova, La Quercia edizioni, 1988), p. 143 OPAC SBN.