Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Fonti terziarie

Delizie in villa



41 riferimenti


Le fonti qui elencate non aggiungono nulla a quanto le fonti secondarie segnalano sull'Autore, in merito a quanto di interesse in Urania Ligustica,
come è meglio spiegato dopo i riferimenti bibliografici qui citati o in calce agli estratti proposti.
Ciò non vuol dire che la loro lettura sia inutile in relazione ad altre vicende umane, letterarie, storiche o scientifiche.


Indicatori di completezza


Anno Riferimenti
Indicatore di completezza 1723 N. Godonnesche, "1666. L'establissement de l'Académie des Sciences", in Médailles sur les principaux événements du règne entier de Louis Le Grand avec des explications historiques (Parigi, Imprimerie Royale, 1723), p. 90.
Fonte che pertiene solo indirettamente a Salvago.
Indicatore di completezza 1723 N. Godonnesche, "1667. L'Observatoire", in Médailles sur les principaux événements du règne entier de Louis Le Grand avec des explications historiques (Parigi, Imprimerie Royale, 1723), p. 96.
Fonte che pertiene solo indirettamente a Salvago.
Indicatore di completezza 1723 N. Godonnesche, "1686. Les satellites de Saturne", in Médailles sur les principaux événements du règne entier de Louis Le Grand avec des explications historiques (Parigi, Imprimerie Royale, 1723), p. 214.
Fonte che pertiene solo indirettamente a Salvago.
Indicatore di completezza 1729 L. Godin, Table alphabétique des matières contenues dans l'Histoire et les Mémoires de l'Académie Royale des Sciences. Années 1699-1710, vol. 2 (Paris, Compagnie des libraires, 1729), pp. 125, 272, 562-563.
Già citata tra le fonti bibliografiche utilizzate per redigere l'elenco delle Opere. Esemplare condiviso sul web grazie a: Universiteit Gent.
Indicatore di completezza 1731 L. Godin, Table alphabétique des matières contenues dans l'Histoire et les Mémoires de l'Académie Royale des Sciences. Années 1711-1720, vol. 3 (Paris, Compagnie des libraires, 1731), pp. 145-146, 253, 324.
Già citata tra le fonti bibliografiche utilizzate per redigere l'elenco delle Opere. Esemplare condiviso sul web grazie a: Universidad Complutense de Madrid.
Indicatore di completezza 1734 L. Godin, Table alphabétique des matières contenues dans l'Histoire et les Mémoires de l'Académie Royale des Sciences. Années 1666-1698, vol. 1 (Paris, Compagnie des libraires, 1734), pp. 143, 235, 237, 319.
Già citata tra le fonti bibliografiche utilizzate per redigere l'elenco delle Opere. Esemplare condiviso sul web grazie a: Natural History Museum Library, London.
Indicatore di completezza 1734 L. Godin, Table alphabétique des matières contenues dans l'Histoire et les Mémoires de l'Académie Royale des Sciences. Années 1721-1730, vol. 4 (Paris, Compagnie des libraires, 1734), passim.
Già citata tra le fonti bibliografiche utilizzate per redigere l'elenco delle Opere. Esemplare condiviso sul web grazie a: Universiteit Gent.
Indicatore di completezza 1782 G. Tiraboschi, "Fontana P. D. Gaetano", in Biblioteca Modenese, o notizie della vita e delle opere degli scrittori..., vol. 2 (Modena, Società Tipografica, 1782), pp. 317-319.
Cenno a Salvago tratto da Vezzosi (1780).
Indicatore di completezza 1835 M. Massimo, "De' passaggi di Mercurio sul disco solare, ed in ispecie di quello del 1832 osservato in Roma nella specola Massimo. Dissertazione letta nell'accademia de' Lincei li 26 Agosto del 1833 da D. Mario Massimo duca di Rignano", Giornale arcadico di scienze, lettere, ed arti, 63 (Roma, A. Boulzaler, 1834 e 1835), p. 74.
Indicatore di completezza 1842 F. Isnardi, "Il Doge di Genova appiedi di Luigi il Grande", Museo Scientifico, Letterario e Artistico, 4 (1842), pp. 357-360.
La vicenda e le sue premesse Link esterno Google libri (per Harvard University).
Indicatore di completezza 1847 F. Alizeri, Guida artistica per la città di Genova, vol. 2, parte 2ª (Genova, G. Grondona,1847), pp. 1126-1151.
Indicatore di completezza 1872 L. T. Belgrano, "Delle feste e dei giuochi dei Genovesi. Dissertazione seconda", Archivio Storico Italiano, serie 3ª, 15 (1872), p. 458.
Un errore di Belgrano su Paris Maria Salvago e Agostino Lomellini.
Indicatore di completezza 1875 L. T. Belgrano, "Società Ligure di Storia Patria. Adunanza tenutasi dalla sezione di archeologia addì 22 maggio 1875", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 180 (Roma, 4/8/1875), pp. 5486-5487.
Riassunto della prima parte di Desimoni (1875-76).
Indicatore di completezza 1875 L. T. Belgrano, "Società Ligure di Storia Patria. Adunanza tenutasi dalla Sezione di Archeologia il 12 giugno 1875", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 212 (Roma, 11/9/1875), p. 6071.
Riassunto della seconda parte di Desimoni (1875-76).
Indicatore di completezza 1876 B. Veratti, [Recensione] "XIII. Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Opuscoli religiosi, letterarj e morali (Modena, Soliani, 1876), pp. 302-306.
Priva di spunti originali ma interessante, dato che Veratti è stato anche uno storico della scienza.
Indicatore di completezza 1879 C. Desimoni, "Cronaca di Genova scritta in francese da Alessandro Salvago", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 13 (1879), p. 370.
"Nel 1528 inscritta tra i 28 Alberghi nobili continuò ad illustrarsi nelle cariche pubbliche e specie in Paris Maria Salvago senatore nel secolo XVII ed astronomo apprezzato da Cassini, Maraldi e Bianchini (2) [...] (2) Ved. il mio articolo Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico, nel Giornale...".
Indicatore di completezza 1882 C. Desimoni, "Di alcune recenti pubblicazioni intorno a Galileo", Giornale ligustico di archeologia, storia e belle arti, 9 (Genova, R. Istituto Sordo-Muti, 1882), p. 252.
Indicatore di completezza 1912 F. Donaver, Le vie di Genova: notizie storiche e curiose, ad uso del popolo e delle scuole (Genova, Libreria Editrice Moderna, 1912), p. ???.
Da verificare e completare.
Indicatore di completezza 1913 A. Issel, "Naturalisti e viaggiatori liguri nel secolo XIX", Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 6 (1913), pp. 33-58.
Conferenza del 1912. A p. 35: "Le osservazioni astronomiche erano da lungo tempo cessate nella specola fondata da PARIS SALVAGO sull'altura di Carbonara in Genova, dalla quale i CASSINI e MARALDI avevano puntato al cielo i loro cannocchiali (1). [...] (1) Si veda in proposito la memoria di C. De Simoni «Notizie di Paris Salvago e del suo osservatorio di Carbonara»".
Indicatore di completezza 1915 A. Issel, [riassunto della conferenza] "Naturalisti e viaggiatori liguri nel secolo XIX", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 45 (1915), pp. LXXVIII-LXXXVI.
Indicatore di completezza 1920? Chocolat Révillon, [da una collezione di figurine dedicate ai motti celebri di tutti i tempi] (Lyon, Chocolat Révillon, 1920?).
Una figurina pubblicitaria.
Indicatore di completezza 1922 A. Pescio, Settecento genovese (s.l. ma Palermo, R. Sandron, 1922), p. 108.
Cenni a Salvago tratti da Desimoni (1875-1876).
Indicatore di completezza 1936 A. Cappellini, Dizionario biografico di genovesi illustri e notabili (Genova, Fratelli Pagano, 1936²), p. 138.
Brevissima scheda bio-bibliografica.
Indicatore di completezza 1950 R. Quazza, a cura di, Preponderanza spagnuola (1559-1700) (Milano, F. Vallardi, 1950²), p. 566; fa parte dell'opera Storia politica d'Italia dalle origini ai giorni nostri, con prima edizione nel 1938.
"La Spagna, invece, il cui aiuto fu da Genova invocato con l'invio a Madrid di Gian Andrea Spinola, non insistette affatto, firmando la tregua con Luigi XIV a Ratisbona il 10 agosto 1684, affinché la Repubblica fosse salva da ogni umiliazione, e volle solo la promessa che non si procederebbe ad alcuna occupazione permanente. Non avendo nessuna speranza di aiuto, sollecitata a cedere tanto dal granduca di Toscana quanto dal papa, la repubblica genovese si piegò ad un accomodamento, nutrendo una certa fiducia nell'efficacia di una benevola mediazione papale.
[L'accordo]. Ma il nunzio pontificio a Parigi, mons. Ranuzzi, e l'inviato genovese Paolo De Marini, dopo alquante trattative, non ottennero, coll'accordo firmato il 12 febbraio 1685 a Versailles, che condizioni moralmente assai dure. Luigi XIV pretendeva infatti che quattro senatori con a capo il doge in persona si presentassero a lui, per esprimergli il rammarico di averlo offeso e il desiderio di compiacerlo in avvenire, e per questa umiliante cerimonia prescriveva la data estrema del 10 aprile 1685. Inoltre, per premunirsi contro qualunque sotterfugio giuridico, che potesse togliere ai quattro senatori e al doge la veste di riconosciuti rappresentati della Repubblica, imponeva che essi al loro ritorno in patria non potessero essere privati del loro ufficio sino al termine regolare di scadenza dalla carica.
Ambedue le parti restituivano i prigionieri; e mentre la Repubblica si obbligava a compensare i sudditi regi degli eventuali danni sofferti, il re si impegnava a versare al papa una congrua somma per cooperare al restauro delle chiese genovesi, devastate dal bombardamento. Genova riduceva il naviglio al numero consueto dei tempi di pace, licenziava i soldati spagnuoli, rinunziava ad ogni lega conclusa dopo il 1683; pagava al Fieschi, appoggiato dal re, 100.000 scudi. Luigi XIV prometteva di abbandonare la protezione dei Fieschi e di raccogliere in grazia i Genovesi.
[L'ambasceria di umiliazione]. Il doge Francesco Maria Imperiale Lercaro e i senatori Giannettino Garibaldo, Agostino Lomellino, Paride Salvago e Marcello Durazzo giunsero a Parigi i primi di maggio e furono ricevuti solennemente a Versailles il 15 dello stesso mese. La pompa della cerimonia e la stessa voluta cortesia del sovrano dimostravano chiaramente l'intenzione di Luigi XIV di apparire agli occhi dei Genovesi in tutta l'imponenza del suo fasto regale e del suo soverchiante potere.
Il doge, pur pronunziando il discorso di sottomissione, seppe col suo riserbo opporre allo splendore e alla affabilità regia un dignitoso contegno; e l'umiliazione imposta, anzi che ridondare a maggior glorificazione della potenza di Luigi XIV, mise in luce il lato falso e precario dello splendore del Re Sole".
Indicatore di completezza 1955 V. Vitale, Breviario della storia di Genova. Lineamenti storici ed orientamenti bibliografici (Genova, Società Ligure di Storia Patria, 1955; anche in anastatica), vol. 1, p. 246; vol. 2, p. 135.
Da completare.
Indicatore di completezza 1968 G. Licata, Notabili della terza Italia: in appendice carte di Salvago Raggi e altri inediti (Roma, Cinque lune, 1968), p. 213.
"La famiglia Salvago è nominata dal Villani (1) fra quelle allora più ricche e potenti di Genova. So assai poco sul conto dei miei antenati anche perché nel '600 il primogenito della famiglia, avendo litigato col fratello e non avendo figli, lasciò tutto il suo patrimonio ai figli di una sorella maritata Pinelli; a ciò attribuisco il fatto che grande quantità di documenti, libri, alberi genealogici ed altro, trovai in casa Pinelli ancora oggi, mentre pochi ne ho avuti io. Da Agostino Pinelli ho saputo che tutto l'archivio che era a Carbonara — casa dei Salvago passata ai Pinelli, che Giuseppino Pinelli vendette ai Piaggio — pare ora finito al macero".
Cfr. quanto ho annotato infra, in relazione a Salvago Raggi (2011).
Indicatore di completezza 1981 M. Quaini, a cura di, La conoscenza del territorio ligure fra medioevo ed età moderna (Genova, Sagep, 1981), pp. 43-44.
Cenno a Salvago in merito ai rapporti scientifici con la Francia?
Indicatore di completezza 1982 S. de Dainville-Barbiche, a cura di, Correspondance du Nonce en France Fabrizio Spada (1674-1675) (Roma, École Française de Rome - Université Pontificale Grégorienne, 1982), p. 199, nota 1.
Breve citazione, a pie' di pagina, degli inviati straordinari della repubblica di Genova alla corte di Francia nel 1672-74.
Indicatore di completezza 1983 ???, "???", Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere, 39-40 (1983), p. 21.
Cenno alle osservazioni meteorologiche di Salvago.
Indicatore di completezza 1987 M. Quaini, "A proposito di «scuole» e «influssi» nella cartografia genovese del Settecento e in particolare di influenze franco-piemontesi", Atti della Società Ligure di Storia Patria, nuova serie, 27 (1987), n. 2, p. 798.
"Evidentemente la fama dell'ingegneria militare francese, dovuta so­prattutto all'opera di Sebastian Le Preste, marchese di Vauban (1633-1707), cominciava a farsi sentire anche in Genova, dove, non va dimen­ticato, i rapporti di carattere culturale e scientifico con Parigi erano già assai stretti, anche grazie ai «liguri» Cassini e Maraldi e a Paris Maria Salvago. Sul piano politico continuava però a sussistere una certa dif­fidenza nei confronti dei francesi — lo si legge soprattutto nei rapporti diplomatici — e ciò spiega il fatto che i primi ingegneri e cartografi fran­cesi siano assoldati dalla Repubblica soltanto quando, in occasione della guerra di successione austriaca, si rovesciano le vecchie alleanze soprat­tutto nei confronti della corte di Torino".
Indicatore di completezza 1997 R. Balestrieri, "Le conoscenze sulle comete nella Genova settecentesca", Atti XVII Congresso nazionale di storia della fisica e dell'astronomia (CNR, Milano-Como, 22-25/5/1997), pp. 79-110 Link esterno SISFA.
Indicatore di completezza 1997 R. Balestrieri, Urania Ligustica. L'astronomia nella poesia genovese del Settecento, conferenza alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola (Genova, 31/7/1997).
Indicatore di completezza 1998 C. Farinella, "I 'luoghi' della fisica a Genova fra Settecento e Ottocento", Studi settecenteschi, 18 (1998), p. 254.
"Insomma, l'impressione che si ricava dalle tesi del 1734 e soprattutto del 1740, le più recenti disponibili, è quella di una attestazione su posizioni scientifiche un po' datate e arretrate (forse dovute ai legami di alcuni importanti insegnanti gesuiti operanti a Genova – come Paris Maria Salvago [!] e Giovanni Battista Pastorino [† 1732!] – con Cassini e con gli ambienti cartesiani parigini)".
Indicatore di completezza 2002 L. Mariani, Dispensa Agrometeorologia (Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, anno accademico 2002-2003), cap. 1, § 1.2.
Indicatore di completezza 2003 A. Benedetti, B. Benedetti, Gli archivi della scienza: musei e biblioteche della scienza e della tecnologia in Italia (Genova, ERGA, 2003), pp. 169, 556.
Sono citate le lettere di Salvago conservate nell'archivio storico dell'Osservatorio Astronomico di Bologna.
Indicatore di completezza 2004 A. Valenti Durazzo, I Durazzo: da schiavi a dogi della Repubblica di Genova (Roccafranca, La compagnia della stampa Massetti Rodella, 2004), p. 93.
"Questo evento luttuoso resterà impresso a lungo nella memoria collettiva genovese. È proprio allora infatti che 'per evitare gli argomenti delle armi' il doge Francesco Maria Imperiale Lercaro e i quattro senatori Giannettino Garibaldi, Agostino Lomellini, Paris Maria Salvago e Marcello Durazzo 'con le vesti e insegne della loro dignità' sono costretti a recarsi a Versailles dal sovrano per fare atto di scusa e sottomissione. Ed è proprio nella dignità con cui svolgono l'ingrato compito che, come abbiamo già detto in precedenza, la Repubblica mostra tutto il suo orgoglio e il fiero autonomismo che la sostiene".
Indicatore di completezza 2005 C. Càndito, Occhio, misura e rilievo. Gli strumenti ottici e catottrici per l'architettura e il recupero del Collegio dei Gesuiti a Genova (Genova, Arti Grafiche Lux, 2001; Firenze, Alinea, 2005²), p. 147.
"Un episodio senz'altro poco noto della vita del Cassini riguarda la realizzazione di una meridiana a Genova, presso la chiesa della SS. Annunziata del Vastato nel 1694. Una testimonianza contemporanea è fornita dalla corrispondenza di Paris Maria Salvago, che ne attesta la realizzazione da parte di Gian Domenico e del figlio Giacomo, in occasione del viaggio compiuto per effettuare i restauri alla meridiana di Bologna. Della linea meridiana dell'Annunziata sono perse le tracce già alla fine del XVIII secolo, probabilmente perché mai realizzata in maniera definitiva". Derivato da: R. Balestrieri, "Datazione e paternità delle linee meridiane genovesi", Atti XIX Congresso nazionale di storia della fisica e dell'astronomia (CNR, Como, 28-29/5/1999), pp. 129-138 Link esterno SISFA (pdf).
Indicatore di completezza 2008-2009 A. Boldorini, Una terra. Due famiglie. Mille anni di storia (secc. XI-XX). Tagliolo Monferrato e i Marchesi Pinelli Gentile, vol. 1 (Tagliolo Monferrato, 2008); vol. 2 (Tagliolo Monferrato, 2009).
Opera prevista in tre volumi realizzata sulla base dei documenti conservati nell'archivio gentilizio. A p. 11 del primo volume c'è un cenno all'epistolario Salvago, di cui fanno parte anche lettere di Gio. Domenico Cassini, ma questo doveva essere in parte descritto solo nel terzo volume. La morte di Alberto Boldorini (1929-2010) potrebbe avere troncato questo progetto. Lo stesso mons. Boldorini aveva presentato l'opera a Tagliolo il 5/9/2009; L'Ancora, 107, n. 32 (6 settembre 2009), p. 42 Link esterno L'Ancora (pdf). Recensione di quanto sinora edito: G. Parodi Domenichi, "I Marchesi Pinelli signori di Tagliolo. Mille anni di storia visti da mons. Boldorini", L'Ancora, 107, n. 35 (27 settembre 2009), p. 7 Link esterno L'Ancora (pdf).
Indicatore di completezza 2009 T. Ceva, Iesus puer, traduzione e commento a cura di F. Milani (Parma, Guanda, 2009), p. LXXIV.
"Alcune delle Sylvae vengono presto tradotte: la versione della prima (Fons delusus. Idyllium, che, dedicata al genovese Paris Maria Salvago, ha per tema il torrente Polcevera) è eseguita in ottave da Giovan Battista Pastorini, che ne amplia il contenuto; sarà pubblicata dal Muratori nella Perfetta poesia (tomo II, pp. 442-47). Nella lettera al Muratori del 25 marzo 1705 il Ceva nomina il Pastorini e così prosegue: «Egli mi scrive che due bravi poeti Arcadi vogliono anch'essi tradurre qualch'altra di quelle mie selve; e l'altr'ieri udij quella del Romito e del Diavolo tradotta con somma naturalezza in rime milanesi, che mi piacque grandissimamente»". Su Il fonte deluso, si veda qui alla sezione dedicata a Giambattista Pastorini (1650-1732).
Indicatore di completezza 2011 G. Salvago Raggi, Ambasciatore del re. Memorie di un diplomatico dell'Italia liberale (Firenze, Le Lettere, 2011).
"Dagli annali genovesi ho veduto come un antenato facesse il brigante nella Valle di Polcevera nel 1400, e venisse giustiziato: ed un altro fosse allievo di Galileo e si occupasse di astronomia, avesse un osservatorio a Carbonara, villa nei sobborghi di Genova ereditata poi da Giuseppino Pinelli e da lui venduta al Piaggio e, secondo quanto mi dice Agostino Pinelli, in quell'epoca i libri e l'archivio di Carbonara finirono al macero. Naturalmente dei Salvago furono governatori di Provincia, podestà di Caffa, comandanti di galee; altri si stabilirono in Scio, dove esistono dei Salvago greci, che mi dissero «discendere dai servi della mia famiglia», i quali ne presero anche il cognome, convertendosi al cristianesimo, costume seguito fino a poco tempo prima della caduta della Repubblica di Genova. Uno venne giustiziato nel 1575 durante la guerra intestina fra «nobili nuovi» e «nobili vecchi», ai quali ultimi apparteneva" (p. 19). Salvago non è stato un allievo di Galilei; non risulta, inoltre, che libri e archivio di Carbonara siano finiti al macero: cfr. Balestrieri (2012).
Indicatore di completezza 2013 F. Rapetti, S. Vittorini, "Note illustrative della Carta Climatica della Liguria (scala 1:250.000)", Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Memorie, Serie A, 120 (2013), pp. 75-99.
"Le prime misure meteorologiche in Liguria, per quanto risulta, furono eseguite, tra il 1705 e il 1724, da Paris Maria Salvago nella frazione di Carbonara (Desimoni, 1826), allora immediata periferia del centro di Genova. Questa prima stazione meteorologica era distante circa quattrocento metri dal Palazzo Universitario di Via Balbi, dove senza interruzioni dal 1 gennaio 1833 ad oggi ha sede l'Osservatòrio Meteorologico del capoluogo ligure" (p. 75).


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