Urania Ligustica

Industria e astronautica in Liguria

I cannocchiali e i telescopi San Giorgio

Industria e astronautica


Premessa Storia Telemetri Telescopi Binocoli Periscopi Fotocamere
Microscopi Altri prodotti Brevetti Pubblicità Collaboratori e concorrenti Saggistica Documenti




Nome, diametro e focale obbiettivo (mm)
in ordine cronologico
Matricole documentate
(anno)
Illustrazioni
nel seguito?
Treppiede da campo con base graduata 0-360° 2894 Figura
Doppietto astronomico MORAIS ∅ 200 F 2850 301330 Figura


a Elaborazione originale da fonte esterna
b-c↑ Elaborazione originale da fonte esterna
Elaborazione originale da fonte esterna
Elaborazione originale da fonte esterna
Elaborazione originale da fonte esterna ↓d-e

Figura 2894Treppiede da campo con base graduata 0-360°



a Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna b
c Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna d

Figura 301330Doppietto astronomico MORAIS ∅ 200 mm




Note a carattere generale


Note su esemplari senza numero di serie – ordinati per base


Note su esemplari con numero di serie

▲ 2894   Collezione Pierino Delvò. Treppiede in legno e acciaio, con cerchio in ottone per la misura dell'azimut, graduato da 0° a 360° con divisioni a 1°. Il proprietario commenta: "Nonostante l'apparente semplicità è uno strumento tra i miei preferiti, per la costruzione razionale, la leggerezza e la capacità di adattarsi alle situazioni più varie. È con me da oltre cinquanta anni".

La targhetta fusa consente di datarlo tra il gennaio 1926, quando nasce la "Grande Genova" e prevale su Borzoli la più popolosa Sestri, ridotta anch'essa a delegazione → Storia § 1, e il marzo 1942, quando la San Giorgio cessa di essere una società anonima e diventa una società industriale per azioni → Pubblicità.

L'acronimo a inchiostro "2ª P.O.C." potrebbe essere sciolto in: secondo Posto di Osservazione Costiera. Non è nota la loro dotazione strumentale. M. Poveromo, I nostri morti nella guerra 1940-1945, vol. 2 (Udine : Arti grafiche friulane, 1949), p. 129. "L'«Arco di contenimento» [che si distendeva lungo la costa per una ventina di chilometri] era presidiato da tre Capi-saldi, costruiti in cemento armato, che alla loro volta, avevano alle dirette dipendenze un variabile numero di P.O.C. (Posti di Osservazione Costiera) presidiati da una squadra accampata sulla spiaggia, nelle immediate vicinanze della battigia"; F. Cherchi-Loy, Truppe costiere : Racconto lungo (Milano : Gastaldi, 1965), p. 9. G. Grilletta, KR 40-43 : Cronache di guerra (Cosenza : L. Pellegrini, 2003), p. 335 Link esterno Google libri. M. G. Pasqualini, L'Esercito italiano nel Dodecaneso 1912-1943 : Speranze e realtà : I documenti dell'Ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito (Roma : Ufficio storico SME, 2005), p. 517. A. Albergoni, Architetture militari fortificate nel territorio di Palermo : 1940-1943 (Palermo : Nuova Ipsa, 2006), pp. 15, 20, 38, 42; l'acronimo P.O.C. è citato più volte.

Esclusa una versione iniziale del binocolo Astramar, che pare troppo pesante per questo tipo di treppiede, ho pensato che sorreggesse un telemetro a piccola base: uno da 0,40 metri è stato prodotto a partire dal 1935 → Storia § 12; la versione illustrata nel catalogo aziendale del 1940 ha un treppiede altrettanto leggero, ma più moderno e interamente metallico → Documenti. Nel 1941 è documentato un "cannocchiale telemetro" di diversa fattura Link esterno Archivio Luce. Delvò mi ha però fatto notare, che una base così piccola sarebbe stata del tutto inutile per la sorveglianza del mare aperto.

Un'alternativa migliore è un cannocchiale a basso ingrandimento e largo campo visivo: tra l'altro, essendo molto più luminoso di un telemetro, era adatto anche alla sorveglianza crepuscolare e notturna. Giuseppe Finizio sostiene tale ipotesi: "Per analogia con altri treppiedi dell'epoca direi che questo risale al periodo 1926-1932 e sorreggeva un cannocchiale ad ingrandimenti multipli". Esempi simili sono documentati, ad esempio, negli anni 1917 Link esterno INAF, 1927 Link esterno Archivio Luce e 1935 Link esterno Archivio Luce, ma sono stati realizzati da La Filotecnica Ing. A. Salmoiraghi, come precisa Finizio.

Delvò sottolinea anche la somiglianza con i treppiedi usati fin dall'inizio del secolo per gli strumenti geodetici: quelli per usi civili non sono mai stati prodotti dalla San Giorgio, ma si può ipotizzare un goniometro d'assedio. In questo caso, il treppiede sarebbe poi stato riutilizzato per un cannocchiale adatto a un P.O.C.

▲ 301330   Commissionato dall'ing. Glauco de Mottoni y Palacios (Trieste 30/7/1901 – Genova 9/5/1988) alla San Giorgio e progettato dall'ing. Cesare Morais (si veda → Storia § 10 e la pagina specifica → Cesare Morais).

L'obbiettivo è stato utilizzato da de Mottoni su una montatura Zeiss restaurata, a Milano, da parte della Associazione per il Restauro degli Antichi Strumenti Scientifici Link esterno ARASS-Brera (pagina esistente il 2/1/2021).

Alla morte di de Mottoni, lo strumento è passato in eredità a Marco Scardìa, che aveva affiancato il suo maestro nell'ambito dell'Associazione Ligure Urania, a cui si deve la struttura realizzata alle Case del Romano Link esterno OARPAF (non più esistente ante 2/1/2021) e Osservatorio Astronomico del Parco Antola - Fascia (pagina esistente il 2/1/2021). A Scardia, Osservatorio Astronomico di Brera-Merate, si devono le fotografie originali da cui sono stati ricavati gli estratti di cui sopra.

"De Mottoni osservava prevalentemente con il suo rifrattore 'San Giorgio' da 19 cm di diametro a f/15, dotato di un obiettivo progettato dall'ing. Cesare Morais. Il rifrattore era piazzato a Genova, sul balcone di una vecchia casa situata di fronte al mare. Sono notevoli i rendiconti di de Mottoni sulle opposizioni afeliche di Marte nel 1948-1950. [...] Negli ultimi anni, aveva trasferito i suoi strumenti a Palo, nella collina sopra Sassello (SV) ed era lì che la NASA, di cui era consulente, continuava a inviargli il suo materiale, anche nell'era delle sonde spaziali Viking". W. Ferreri, "Glauco de Mottoni y Palacios, una vita dedicata a Marte", Nuovo Orione, n. 238 (2002), pp. 38, 42; si veda la fotografia dello strumento a p. 41.

Un ricordo di de Mottoni è in: D. G. Torrisi, "L'Associazione Ligure Urania", Bollettino Osservatorio Astronomico di Genova, 26 (1996-97), n. 70, pp. 17-24. Tale articolo contiene citazioni da: M. Scardia, "Ricordo di Glauco de Mottoni", Giornale di Astronomia, 15 (1989), n. 3-4. Si veda anche: L. Prestinenza, "Una vita per Marte", l'astronomia, 13 (1991), n. 110.




Per la riuscita di questa pagina è stato fondamentale il contributo dei collezionisti, dei restauratori e degli studiosi di cui alle note.



HTML 4.01 Transitional valido!    Day & Night... Night & Day!    CSS valido!
© Riccardo Balestrieri 2014-2022  –  Revisione 20 VI 2022  –  Ottiche San Giorgio  –  Industria e astronautica  –  Indice generale  –  Urania Ligustica

Ogni pagina di Urania Ligustica è in fieri – Every Urania Ligustica's page is a work in progress.