1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Genova (GE). |
Sito |
Via Promontorio 15, a Sampierdarena (comune autonomo sino al 1926)
Street View (sito non raggiunto al 21 II 2014)
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Google Maps
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Bing Maps. |
Proprietà |
Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo di Promontorio dell'arcidiocesi di Genova
sito diocesano. |
Accessibilità |
A esterni e interni. |
Descrizione |
I monaci benedettini di Vallombrosa sono giunti a Genova nel 1064, chiamati dai Padri del Comune, e si sono insediati a ponente del promontorio di S. Benigno, in un territorio che è poi diventato parte di San Pier d'Arena. Dapprima hanno edificato S. Bartolomeo del Fossato: una chiesa di grande importanza, completamente distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale.
Alla fine dell'XI secolo hanno costruito, sulla collina subito a Ovest, S. Bartolomeo della Costa: il termine "costa" indica in Liguria un crinale spartiacque.
Una fonte del 1128 testimonia che si trattava, allora, di un monastero femminile (Ceschi 1954). Una fonte più sicura è una donazione del 1311.
Intorno al XVI secolo è diventato parrocchia.
Come nel caso della chiesa a fondo valle, la pianta è a croce latina commissa, vale a dire a tau – Τ, con un transetto a tre absidi.
Le absidiole originarie, dotate di una stretta monofora, sono conservate: le basi degli emicicli esterni sono tuttora visibili dai locali della sacrestia. L'abside maggiore, invece, è stata demolita nel 1844, per estenderla verso levante; il prolungamento è stato realizzato sull'asse della navata, contribuendo così a occultare la non ortogonalità del transetto rispetto alla navata.
Sui quattro pilastri e gli archi del presbiterio appoggia tuttora la torre nolare ottagonale, a due ordini; quello inferiore è traforato da quattro monofore, sugli assi principali della chiesa; quello superiore, leggermente rientrante, aveva quattro bifore, sfasate di 45° rispetto alle finestre sottostanti: sono state rialzate per l'inserimento delle campane (nel 1580?). È conservato un capitello delle bifore, a doppia mensola – detto anche a stampella.
I bracci del transetto erano presumibilmente voltati a crociera (ora le volte sono a vela), mentre la navata unica doveva essere coperta da un tetto a capriate (ora è voltata a botte).
Le finestre sui fianchi sono perdute, a causa delle demolizioni per dotare la chiesa di navatelle laterali: la destra, alla fine del Settecento; la sinistra tra il 1824 e il 1826. La facciata è ottocentesca: una lapide in marmo apuano ricorda i restauri del 1914.
Gli interventi di riparazione o di restauro si sono in effetti susseguiti a partire dal 1860. Ad essi si devono ripetuti consolidamenti della torre nolare e la messa a nudo del paramento esterno in pietra di Promontorio, che conclude parte del braccio sinistro del transetto. All'interno, sono state poste in luce e integrate le strutture romaniche ancora esistenti. Alfredo d'Andrade aveva studiato in dettaglio la torre, allo scopo di ripristinare la volta centrale del presbiterio, ma l'intervento non è stato effettuato.1 |
Dedicazione |
Bartolomeo, apostolo; festa il 24 Agosto.2
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| 2. Galleria di immagini antiche
| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Fianco settentrionale
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Fig. 3.2 – Transetto e fianco sinistro
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Fig. 3.3 – Paramento in pietra di Promontorio
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Fig. 3.4 – Torre nolare da N-N-O
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Fig. 3.5 – Sagrato antistante la facciata
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Fig. 3.6 – Facciata da Nord-Ovest
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Fig. 3.7 – Portale maggiore moderno
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Fig. 3.8 – Pavimentazione del sagrato con mattoni posti di taglio e ciottoli di mare
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Fig. 3.9 – Torre nolare da Sud-Ovest
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Fig. 3.10 – Dettaglio torre nolare
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Fig. 3.11 – Torre nolare da Sud-Est
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Fig. 3.12 – Dettaglio torre nolare
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Fig. 3.13 – Torre nolare da Sud-Sud-Est
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Fig. 3.14 – Dettaglio torre nolare
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Fotografie di Riccardo Balestrieri (13 XI 2012)
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento
Latitudine φ |
44° 25' 6",95 = 44°,41860 Nord. |
Longitudine λ |
8° 53' 57",37 = 8°,89927 Est.
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Quota |
+112 m (ellissoidica; +124 m sul livello del mare).
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Datum |
Ellissoide di riferimento WGS84.3 |
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Google Maps satellite e
rilievi
Fig. 4.1 – Immagine satellitare a orientamento invariato
Fig. 4.2 – Immagine satellitare ruotata verso l'alto di un angolo pari all'azimut misurato
Nelle fotografie satellitari di cui sopra, le frecce rosse sono allineate con il colmo del tetto concluso dalla piattaforma su cui poggia la torre nolare. Il colmo del tetto del coro è a una quota inferiore (Ceschi 1954).
Nella figura in alto, l'orientamento è invariato rispetto all'immagine originale. L'asse risulta orientato, dal portale all'abside: 100° ± 1° N>E. Per confronto, sono delineati gli assi orientati a 99° e 101° N>E.
La figura in basso è un dettaglio della precedente, ingrandito, con un contrasto diverso e ruotato verso l'alto di 100°: l'asse di orientamento, qui diventato verticale, è duplicato per un miglior confronto con il colmo del tetto.
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Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2003
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2003
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2005
Fig. 4.6 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2005
Fig. 4.7 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2006
Fig. 4.8 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2007
Fig. 4.9 – Immagine satellitare originale acquisita nel 2007
L'orientamento del colmo del tetto della navata principale è stato verificato con Google Earth. Le immagini misurabili sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.4
Tab. 4.A – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
19 VIII 2003 | 99,54 (Fig. 4.3) |
99,57 | 99,15 | 99,33 | 99,86 | 99,49 | 0,27 |
19 IX 2003 | 98,85 (Fig. 4.4) |
98,51 | 97,46 | 99,61 | 99,47 | 98,78 | 0,86 |
7 III 2005 | 99,54 (Fig. 4.5) |
99,53 | 99,58 | 99,28 | 99,87 | 99,56 | 0,21 |
22 XI 2005 | 98,71 (Fig. 4.6) |
98,86 | 99,69 | 100,27 | 99,76 | 99,46 | 0,66 |
19 IX 2006 | 99,70 (Fig. 4.7) |
99,83 | 99,71 | 98,52 | 99,35 | 99,42 | 0,54 |
8 IX 2007 | 100,24 (Fig. 4.8) |
100,44 | 100,39 | 100,06 | 100,22 | 100,27 | 0,15 |
10 X 2007 | 98,78 (Fig. 4.9) |
98,18 | 98,34 | 99,08 | 99,70 | 98,82 | 0,61 |
| | | | | | 99,9 | 1,4 |
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Flash Earth
Fig. 4.8 – Immagine satellitare originale
Da una diversa fotografia satellitare, riferita a una diversa griglia di coordinate, sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5
Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
99,44 | 99,58 | 99,15 | 99,27 | 99,65 | 99,4 | 0,6 |
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Orientamento da |
Google Earth |
99°,9 ± 1°,4 N>E – dato utilizzato per orientare la planimetria (§ 6). |
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Flash Earth |
99°,4 ± 0°,6 N>E – singola immagine di buona qualità. |
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Atlante di Genova |
100° ± 4° N>E.6 |
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Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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| 5. Ambito territoriale
Contesto originario |
Crinale di una collina utilizzata per scopi agricoli. |
Pendenza declivio |
Bassa. |
Vincoli orografici |
Nessuno. |
Vincoli topografici |
Mulattiera.7 |
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| 6. Planimetrie orientate
Fig. 6.1 – Planimetria attuale 8
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Fig. 6.2 – Planimetria della fase romanica 9
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| 7. Ricerca di regole astronomiche
| 8. Ricerca di regole geometriche
| 9. Conclusioni e prospettive
La pianta che evidenzia la fase romanica (figura 6.2) rivela che le monofore delle absidiole e l'eventuale finestra centrale dell'abside maggiore potevano essere volte ad Est, in modo da cogliere la luce del Sole equinoziale alla sua levata sull'orizzonte naturale.
È possibile che anche l'asse della navata avesse un significato calendariale: ad esempio la levata eliaca nel giorno della fondazione; si può escludere, però, che tale allineamento corrisponda alla festa del Santo dedicatario: il 24 agosto 1100 il Sole è sorto ad azimut 77° N>E, all'orizzonte astronomico.10
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| Note
1 Fonti principali consultate.
C. Ceschi, Architettura romanica genovese (Milano, Luigi Alfieri, 1954), pp. 19, 20, 141-146 – due fotografie d'esterni, insieme e torre nolare, e una d'interni; due piante non orientate, attuale e della fase romanica; due alzati, da Nord e Ovest; sezioni longitudinale e traversale. C. Di Fabio, "San Bartolomeo della Costa di Promontorio", in Medioevo restaurato. Genova 1860-1940 (Genova, F. Pirella, 1984), pp. 71-84 – carta topografica e pianta, non orientate; tre fotografie d'esterni, torre nolare da due punti di vista e fianco destro; cinque disegni del d'Andrade relativi alla torre nolare.
Ancora da consultare: F. Salvestrini, I Vallombrosani in Liguria. Storia di una presenza monastica fra XII e XVII secolo (Roma, Viella, 2010).
Altre fonti pertinenti.
"I Vallombrosani, giunti a Genova nel 1064, ci lasciano San Bartolomeo del Fossato (1064-1080) e San Bartolomeo della Costa (1064-1100)"; tali datazioni derivano da Ceschi (1954). E. Poleggi, Santa Maria di Castello e il Romanico a Genova (Genova, Sagep, 1973), p. 58.
"Escludendo le fondazioni vallombrosane di S. Bartolomeo del Fossato (1064) e di S. Bartolomeo della Costa (1080) che, assieme a quella ancora più lontana di S. Giovanni di Paverano dei canonici Mortariensi (1118), sembrano rispondere rispondere a ruoli più squisitamente agricoli e di romitorio...". L. Grossi Bianchi, E. Poleggi, Una città portuale del Medioevo: Genova nei secoli X-XVI (Genova, Sagep, 1979), p. 42.
"[Sulla collina di Promontorio, celebre per la pietra nera] largamente diffusa nella tradizione edilizia e artistica genovese... sorge la chiesa di S. Bartolomeo del Promontorio m 129, costruita nel XII secolo per i Vallombrosani; dipendente dalla più importante abbazia di S. Bartolomeo del Fossato (distrutta dai bombardamenti dell'ultima guerra), ebbe nel XVIII secolo, e successivamente, profonde trasformazioni, passando da una a tre navate; conserva l'originale campanile ottagonale". AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), p. 219 Google libri.
"[Rispetto alle superfici articolate delle torri ottagonali di S. Donato e S. Damiano, quasi] antitetico è il rigore di una torre nolare suburbana, come quella di S. Bartolomeo della Costa di Promontorio, che conferma la frequenza dello spunto ma anche la varietà delle sue forme". F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), p. 17.
Fonti web.
Numerosissime informazioni e piccole immagini in: E. Baglini, "Promontorio: via Promontorio" San Pier d'Arena.
S. D'Oria, "La zona a monte" Le Pagine di Sampierdarena.
Video basato su buone fotografie a colori contemporanee, per lo più di interni: A. Debidda, "S. Bartolomeo Apostolo di Promontorio. Genova-Sampierdarena" (25/3/2012) YouTube.
W. Valli, "Don Sandro al telequiz per riparare la chiesa" (28/9/2010) la Repubblica.
All'inizio del 2013 è stata purtroppo constatata la scomparsa del sito web Sampierdarena, curato da Annalisa Palladino e ricco di testi e immagini originali; sono invece ancora disponibili alcuni video dell'autrice in YouTube malion100.
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 220-222 Società Ligure di Storia Patria.
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 159.
I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 675-683.
Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
3 Dati ottenuti tramite Google Earth, nel gennaio 2013, per la facciata, in corrispondenza del portale di accesso alla navata principale; sono state utilizzate le otto immagini satellitari disponibili. La quota sul livello del mare proviene da un punto su via Promontorio, a +124,21 m in: AA.VV., Atlante di Genova. La forma della città in scala 1:2000 nell'ortofotopiano e nella carta numerica (Venezia, Marsilio, 1995), tav. 23; con Google Earth è stata ottenuta la quota ellissoidica +112 m per lo stesso punto.
4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete il 2 I 2013: è stata scartata la più recente (luglio 2008), perché l'illuminazione non evidenzia il colmo del tetto. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato. Lo strumento Righello di Google Earth fornisce un dato coerente con quello ottenuto tramite il metodo precedente. Lo strumento Righello fornisce anche la lunghezza del segmento, qui corrispondente alla navata principale: la media dei dati in figura è pari a 9,7 m, in accordo con i 10 m indicati in Ceschi (1954).
5 L'immagine è la stessa fornita, con ingrandimento minore, da Bing. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.10.
6 Il dato è stato ottenuto risolvendo trigonometricamente un triangolo misurato con il righello sulla tavola fotogrammetrica, citata, dell'Atlante di Genova (1995).
7 La mulattiera, poi trasformata nella consueta crêuza genovese, poteva preesistere all'insediamento monastico, ma l'assenza di vincoli orografici e la limitatezza del piano stradale non dovrebbe avere costituito alcun impedimento alla realizzazione della chiesa.
8 La migliore planimetria sinora edita è in Ceschi (1954), p. 142, in alto: dopo la digitalizzazione, è stata qui ruotata ad azimut 100° N>E. La pianta in Di Fabio (1984), p. 73, è evidentemente tratta da essa. Nessuna delle due riporta le monofore, tuttora esistenti, delle absidiole: si vedano le miniature a destra.
9 Questa planimetria segue la ricostruzione proposta da Ceschi (1954), p. 142, in basso. Le strutture romaniche tuttora esistenti sono campite in nero; quelle perdute sono delineate con un tratteggio nero largo; la proiezione delle volte romaniche sono delineate con un tratteggio grigio largo; i muri moderni sono campiti in grigio se all'interno di strutture romaniche perdute. Il perdersi del tratteggio largo verso l'attuale facciata, ne evidenzia la modernità.
10 Simulazione con Sky View Café, ver. 4.1.4 (15 agosto 2007): coordinate topocentriche e posizioni altazimutali del centro del disco solare per le coordinate della chiesa, tenendo conto della rifrazione atmosferica. Cfr. la versione gratuita on-line http://www.skyviewcafe.com/. Si noti che in questo planetario l'azimut è misurato a partire da Sud, sempre in senso orario, come di consueto in astronomia.
Lo studio sarà completato appena possibile.
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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Siti vari (cliccare sulla miniatura)
Veduta aerea da Nord
Veduta aerea da Est
Veduta aerea da Sud
Veduta aerea da Ovest
Veduta da Nord
Fianco sinistro
Fianco sinistro e facciata
Facciata da Nord-Ovest
Veduta da Ovest-Nord-Ovest
Torre nolare da Sud-Est
Verso l'altare maggiore
Absidiola sinistra
Pilastro sinistro dell'abside maggiore
Verso l'absidiola destra
Absidiola destra
Esterno base absidiola sinistra
Esterno base absidiola destra
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