Delizie in villa

Delizie celesti nelle ville genovesi

Alessandro Magnasco

Un itinerario sbagliato in storia dell'arte...


*UL home


... non produce letteratura scientifica, ma può risultare interessante!



Un museo genovese nella Strada Nuova, ora via Garibaldi, considerata da secoli una delle più belle vie del mondo, conserva un grande dipinto del Lissandrino: mi ha sempre impressionato, nonostante il tono scuro dovuto all'emergere, col tempo, di una preparazione che doveva rimanere al di sotto della superficie pittorica.


Magnasco

Figura 1 – Alessandro Magnasco, Trattenimento in un giardino d'Albaro (circa 1740)
Olio su tela, 86,3 x 198 cm, Palazzo Bianco, Genova, inv. PB 81 Link esterno Musei di Genova


Un secolo dopo quella veduta, la rivoluzione industriale iniziava a trasformare un paesaggio che aveva colpito persino Petrarca. Nella mia nativa Cornigliano c'era un panorama di villa non meno bello di quello nel levante genovese: anche dopo uno sviluppo necessario per l'economia ma mortificante per il territorio, quanto è rimasto mi ha affascinato e continua a stregarmi. Così, agli inizi della storia dell'astronomia per luoghi da cui è nata Urania Ligustica, scrivevo quanto segue.


Estratto CNR 1996

Estratto da: R. Balestrieri, "Un progetto per la storia dell'astronomia in Liguria", in Atti XVI Congresso nazionale di storia della fisica e dell'astronomia (CNR, Como, 24-25/5/1996), preprint


In nota citavo un altro dipinto del Magnasco, di cui riproduco una variante alla stessa scala del Trattenimento: il Tempo alato si allontana zoppicando da una scena mondana, in cui dominano le cose vane, mentre tre figure femminili si disperano; i loro attributi – un libro, un globo, un compasso e un dipinto – sono gettati a terra.


Magnasco

Figura 2 – Alessandro Magnasco, La dissipazione e l'ignoranza distruggono le arti e le scienze (circa 1735-1740)
Olio su tela, 62,3 x 91,5 cm, Galerie Canesso, Paris Link esterno issuu


Nel 1996 pensavo di rintracciare agevolmente una fotografia di Astronomi all'aperto studiano il cielo notturno. Fatica vana: solo nel 2019 il dipinto è emerso in Austria, in un'asta dove è rimasto invenduto. Lo riproduco alla stessa scala delle opere precedenti.


Scuola genovese

Figura 3 – Scuola genovese, Astronomi (secolo XVIII)
Olio su tela, 72,5 x 97,5 cm, Wien Link esterno Dorotheum


Se questo è, come dichiarato dalla casa d'aste, il dipinto segnalato nel 1949 a Venezia, si tratta di ben poca cosa: non sorprende che ne manchi la riproduzione nei cataloghi del Magnasco editi nel 1949 e nel 1994 e che in quest'ultimo sia tra le opere respinte. Figure maschili di varie età sono sparpagliate di qua e di là: qualcuno osserva una eclisse di Luna vicina alla totalità; certi consultano libri o misurano carte, dando le spalle al fenomeno celeste; un abate e vari altri rimangono a bocca aperta. Uomini senza arte né parte, come si suol dire, e la fattura è mediocre quanto la composizione: basti vedere la duplicazione pedissequa del globo celeste.

Quando vado in giro, posso vedere qualcosa che mi colpisce. È quanto stavo cercando, magari senza saperlo? Spesso non decido e lascio passare un po' di tempo. Se la fantasia galoppa, devo tornare: l'occasione è perduta o posso prenderla per la chioma? Se il "qualcosa" c'è ancora, spesso precipita da tutti quei castelli in aria. Rarissime volte si manifesta ancora più bello, più necessario...

... ma non è il caso di questo dipinto!

Tutti i collegamenti citati sono risultati attivi il 17/3/2023.



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