Urania Ligustica

Delizie in villa

Giambattista Pastorini

Sonetto dedicato a Galileo Galilei 1

Delizie in villa


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Frontespizio



Elaborazione originale da fonte esterna Divino Ingegno ebbe primier ventura
     D'aprire il Cielo alle tirrene Scuole,2
     Egli a spiar tutta l'eterea Mole
     Diè forza al guardo, e migliorò Natura.3

Sue valli allor scoprìo la Luna oscura,
     E vicina girò più che non suole.4
     D'ignote macchie ebbe vergogna il Sole,
     Né da vista mortal più s'assicura.5

Alzossi il nome Medicèo, là dove
     Scoperto il viso, e ritirato il velo
     Giran nuovi Pianeti intorno a Giove.6

E Giove disse: il Cielo a voi rivelo,
     Toscani Re; voi meraviglie nuove,
     Se fate in terra,7 or le scoprite in Cielo.





1 Il sonetto è stato qui trascritto da: G. B. P., "Divino Ingegno ebbe primier ventura", in Rime d'alcuni illustri autori viventi aggiunte alla terza parte della scelta d'Agostino Gobbi (Bologna, C. Pisarri, 1711), pp. 115-116 Link esterno OPAC SBN e Google libri (per Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli). Sono stati aggiornati accenti e apostrofi e appena ridotto l'uso delle maiuscole. Nell'immagine a sinistra sono stati riuniti i versi divisi nelle due pagine citate.

Il sonetto è preceduto da questa spiegazione: "Dalle cose scoperte in Cielo dal Galileo, si passa a lodare / la Real Casa di Toscana".

– 2ª edizione (Bologna, C. Pisarri, 1718), p. 228 Link esterno OPAC SBN e Google libri (per Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli).
– 3ª edizione (Venezia, L. Baseggio, 1727), p. 353 Link esterno OPAC SBN e Google libri (per Oxford University).
– 4ª edizione (Venezia, L. Baseggio, 1739), pp. 445 Link esterno OPAC SBN e Google libri (per Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze).

Si noti che l'ampia scelta di poesie del Pastorini è raccolta nelle prime due edizioni sotto le iniziali "G. B. P."; l'anonimato è stato sciolto a partire dalla terza.

É il sonetto LXXII della raccolta: G. B. Pastorini, Poesie del P. Giovambattista Pastorini della Compagnia di Gesù. Opera postuma (Palermo, Pietro Bentivenga, 1756²), p. 95 Link esterno OPAC SBN e Google libri (per Biblioteca Nazionale Centrale di Roma).

Il sonetto pare in qualche modo legato all'insegnamento milanese di Pastorini, così come è legato a Milano il sonetto Quando scorse in un vetro il Ciel raccolto. Il confratello, che ha edito a Palermo la citata raccolta postuma di poesie, ricorda a p. 8: "Amò egli oltra le belle lettere la buona Filosofia, di cui fu eccellente Professore, ed il primo che nella Provincia [gesuitica] di Milano il buon gusto introducesse nelle moderne Fisiche Quistioni. Spiegò poscia con plauso grande la sacra Teologia, ed in Genova sua Patria, dove fece le sue carriere, morì da Prefetto di Studj di quel Collegio". Il "buon gusto" nelle "fisiche questioni" o, meglio, nella filosofia naturale, rimanda senza dubbio a: L. A. Muratori, Riflessioni sopra il buon gusto intorno le scienze e le arti (Venezia, L. Pavino, 1708) Link esterno Google libri (per Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze). Si tratta, comunque, di una citazione a posteriori, dato che Pastorini ha insegnato a Milano nel terzo quarto del Seicento, ed è bene ricordare che il Muratori cita Copernico, Ticone e Cassini, insieme a Galilei (p. 81).

Cfr. L. Cantini, Iscrizioni che si trovano negli atti dell'Accademia Colombaria di Firenze, tomo 2 (Firenze, Stamperia Albizziniana per P. Fantosini e figlio, 1801), pp. 212-213 Link esterno Google libri (per Bayerische Staatsbibliothek). Lorenzo Cantini erra nel ritenere inedito il sonetto e nel ricordare che è stato scritto da Pastorini nel 1736, in occasione della traslazione delle "Ossa del nostro Filosofo dal suo primo Sepolcro, e situate nella medesima Chiesa di S. Croce, tra la Cappella della Nobil Famiglia Da Verrazzano, e quella de' Medici". Pastorini, infatti, risulta essere mancato ai vivi il 26/3/1732: si veda qui alla Vita.

La ricognizione dei resti di Galileo e la loro traslazione è stata effettuata il 12/3/1737: articolo di Paolo Piccardi Link esterno Le vicissitudini del sepolcro di Galileo in Santa Croce e sua trascrizione del pertinente Link esterno Notarile moderno Protocolli 25439 Notaio Giovanni Cammillo di Pasquale di Piero Piombanti (rintracciati sul web il 7/10/2012 e ancora esistenti il 21/9/2014).

2 Galilei come caposcuola.

3 Grazie al cannocchiale migliorò la vista che la natura ci ha dato.

4 La scoperta di valli e monti ha reso la Luna simile alla Terra.

5 In senso lato, la scoperta delle macchie solari ha dimostrato la corruttibilità dei cieli.

6 Scoperta dei quattro satelliti principali del pianeta.

7 Riferimento ad Amerigo Vespucci (1454-1512): si veda il sonetto "Se non era l'Etrusco alto ardimento", ad esempio a p. 116 della prima edizione Link esterno Google libri. Il riferimento può, peraltro, essere allargato a Giovanni da Verrazzano (ca. 1485-1528) e altri; si veda ad esempio la sintesi in Link esterno Amerigo Vespucci e i mercanti e viaggiatori fiorentini nel '500 (collegamento esistente il 21/9/2014).



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