Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Al Professore
G. V. Schiaparelli

I.

    Intitolo al nome caro e venerato del mio Maestro il modesto lavoro che, dopo tanti anni e tante vicende, oggi finalmente licenzio alle stampe.

    Benché il mio ardimento sia giustificato dal ricordo delle prove continue di affettuosa benevolenza che io ebbi per vent'anni da Lui, e dal desiderio di mostrare, come le tenui forze mi consentono, che la mia gratitudine per il Suo grande cuore è pari all'ammirazione per la Sua grande mente, non sarà inutile che io accenni qui ad altre ragioni, che nel caso presente consigliano in modo speciale di trarre gli auspizii da Giovanni Schiaparelli.

    Uno degli insegnamenti Suoi, che mi si è maggiormente scolpito nel pensiero, e che emerge da tutta l'opera Sua, è quello che si riferisce al rispetto ed allo studio delle tradizioni astronomiche, che a noi pervennero dagli antichi. Questa continuità non interrotta di sforzi, attestata dalle vetustissime reliquie delle civiltà orientali, dalle tavolette assire e babilonesi, dai papiri egizioni, dai libri sacri dell'India, della Cina, della Persia, dalle opere dei Greci, degli Alessandrini, degli Arabi, mantenuta nel Medio Evo, nel Rinascimento, e sino ai giorni nostri, da monaci, da principi, da professori, da naviganti, costituisce veramente un titolo di nobiltà, che eleva la nostra scienza al disopra di ogni altra.

    Come lo Schiaparelli ha mostrato, la storia dell'Astronomia può concorrere insieme con le ricerche originali a far progredire le nostre conoscenze intorno ai fenomeni del cielo. Il valore di un'osservazione anche imperfetta cresce a dismisura con il tempo: una notizia