Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

dai nostri alla Sinossi Bayeriana), essi si valgono di segni convenzionali posti vicino al simbolo della stella.

    Il fascicolo è preparato dalla pagina 229 alla 271 per contenere in ogni facciata la copia di una costellazione del Bayer. Le sue quarantatre pagine corrispondono adunque ordinatamente alle prime quarantaquattro tavole, che vanno da Ursa Minor a Hydra, escluso Crater, troppo australe, come le altre costellazioni che chiudono l'Uranometria. Disgraziatamente, il lavoro non è compiuto: forse la morte ha colto il Bianchini mentre riordinava questa parte del manoscritto, che è l'ultimo della serie. In alcune pagine, la figura è già disegnata, ma mancano i richiami, o le note marginali: tale è il caso dell'Idra, dove non è dubbio che almeno le osservazioni del Montanari sulla variabile R avrebbero dovuto essere notate. Altrove la pagina è bianca, con il solo titolo della costellazione e il numero d'ordine.

    Nel curare la pubblicazione in facsimile, ho rinunziato a quei disegni, che non erano corredati di note: ed ho anche sempre riunito in una sola tavola due costellazioni. Ho ottenuto così diciotto tavole, che comprendono trentasei costellazioni. Le esigenze del formato mi obbligarono ad abbandonare l'ordine in cui le singole figure sono disposte nel manoscritto, che è, salvo qualche permutazione, quello del Bayer: ma nel riportare le note annesse a ciascuna tavola mi attenni invece scrupolosamente al manoscritto, indicando a fianco dell'intestazione, sulla sinistra, il numero progressivo della pagina del codice (da 229 a 271), sulla destra il numero della tavola (da I a XVIII), tra parentesi.

    Nella trascrizione testuale delle note, ebbi cura di conservare la forma, la punteggiatura, e sin le abbreviazioni e le inesattezze ortografiche del manoscritto. Per ogni costellazione, al testo delle note di Bianchini e di Montanari, stampato in corpo 12, faccio seguire il mio commento critico, in corpo 10.

IV.

    Per uno studio non incompiuto della vita di Geminiano Montanari e di quella di Francesco Bianchini, e per una critica indagine delle loro opere edite e inedite, dalla quale venisse posta in più chiara luce la parte che essi tennero nel movimento scientifico dell'età loro, dovrei ora estendermi assai al di là dei limiti che ho prefisso a questo mio lavoro. D'altra parte, il copioso materiale biografico e bibliografico da me raccolto a tale scopo domanderebbe di essere integrato con altre notizie che a me, costretto a dimorare in un centro poco propizio agli studi, riesce ora impossibile riunire.

    Ad ogni modo, coloro tra i miei lettori che volessero conoscere le vicende e le opere dei due valentuomini, non avranno altra difficoltà, che quella di scegliere tra i noti e numerosi