Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Epistolario con Francesco Bianchini

Salvago a Bianchini – 18 Maggio 1715 1

Delizie in villa


Indicatore di completezza



Ill.mo e Rev.mo Sig.r Sig.r e Prone Col.o

Haverei rossore d'incomodarla per la terza volta sopra la materia dell'ecclisse solare se non fussi più che certo che non darà noia a V.S. Ill.ma la copia di una lettera del S.r Maraldi che ho ricevuta in questo ordinario in data de 5 et è la seguente.

Habbiamo havuto un tempo favorevole il giorno dell'eclisse del Sole. Ricevessimo ordine del Re il S.r Cassini, et io di fare quest'osservatione a Marlì in presenza di Sua Maestà, ove ci portammo il giorno avanti l'eclisse, ma io ebbi poi ordine di portarmi a Sceaux 2 per fare questa osservatione con la S.ra Duchessa du Maine havendone S.A.S.ma supplicato il Re.

Il S.r Cassini restò donque a Marlì ove fece questa osservatione in presenza del Re, che i Principi i quali mostrarono tutti una grandissima soddisfatione, e dell'osservatione, e della giustezza de' calcoli. Il principio dell'ecclisse fu osservato a 8h11m2s, il tempo della massima oscurazione a 9h18m la quale fu di 11 dita e 1/4. La fine dell'eclisse a 10h27m40s. Si trovò nel disco del Sole una macchia, la quale fu coperta dalla Luna a 8h36m14s, fu poi scoperta dalla Luna a 9h44m36s. Nel tempo della massima oscurità si vide debilmente Mercurio lontano dal Sole 26 gradi; Venere fu vista da tutti, non solo nel tempo della massima oscurità ma quando l'ecclisse cominciò ad essere di nove dita nel crescere, fino a che ritornò alla medesima fase nel decrescere.

All'Osservatorio le persone che ci lasciassimo per soddisfare in nostra assenza la curiosità del publico, che vi accorse in grandissimo numero oltre molti Prencipi e Sig.ri, osservarono il principio dell'ecclisse a 8h13m14s, il tempo della massima oscurità a 9h18m e fu di 11 dita e 1/4, la fine a 10h28m44s. Non posso per ora inviarle le mie osservationi fatte a Sceaux non havendone potuto calcolare le fasi, atteso la mia debole salute, essendo restato indisposto per molti giorni avanti l'ecclisse solare.

Rendo poi grazie a V.S. Ill.ma della gentilissima sua degli 11, ma le ho portato invidia della buona compagnia che ha havuto del S.r Dottor Eustachio Manfredi in una congiontura sì propria per amendue; lo suppongo ancora costì e la prego a riverirlo in mio nome, et a farle parte delle suddette osservationi, dalle quali haverà la compiacenza di riconoscere quanto siano accurati i suoi calcoli; e quando mai fusse partito da Roma la supplico, ei trasmetterli almeno i numeri di mie carte; astenendomi da scrivergli in Bologna, dove gli addressai l'osservatione fatta in Carbonara, et altra fatta vicino a Capucini, dove ebbero manco impedimenti, e distrationi.

Vedo che V.S. Ill.ma voleva fare alcune pruove per favorirmi della notizia richiestale qualche mese fa: mi spiego nuovamente. Quando lessi che il S.r Chiarelli le haveva fatto un vetro di 90 palmi, desiderai di sapere con qual fuoco di lente si accompagnava, e di quale apertura era l'ombracolo onde coprivasi il medesimo vetro; e non di far pruove sopra altri obbiettivi; la richiesta di cui l'ho supplicata ultimamente, è un poco di dissegno, e di descrizione più minuta del loro micrometro, o sia di quel di Lusverg,3 di cui già mi favorì d'un abbozzo; [...] [...] grazia l'incomodo.

Aspetto con impatienza con i miei S.ri abbati che la riveriscono con humilissimo ossequio, le loro osservazioni, e se mi accenerà con quali istromenti, e con che metodo rimarremo intieramente appagati.

Ho curiosità di sapere come se la passi il S.r Giuseppe Campani, al quale l'astronomia è obligata delle più belle sue osservazioni, che non si sarebbero conseguite senza i suoi vetri; e senza più le bacio affettuosamente le mani.

Di V.S. Ill.ma e Rev.ma

Genova li 18 maggio alla pregiatissima sua degli 11 ... 1715
Dev.o et Hum.mo S.r Vero
Paris M.a Salvago





1 Lettera inedita autografa, qui trascritta integralmente per la prima volta. Le parole dalla trascrizione incerta sono in rosso; quelle non trascritte, perché non ancora comprese, sono individuate da [...].

Roma, Biblioteca Vallicelliana, Fondo Bianchini; si vedano le note all'inizio di Epistolario con Francesco Bianchini.

Ms. U. 18, carta 1599r/v (numerazione moderna 226); all'angolo esterno, in grafia più antica, 279. La lettera è autografa, a parte la data "1715. 18 Maggio" ripetuta in alto a sinistra. La carta 1600r/v è bianca.

La lettera è stata catalogata in: E. Celani, "L'Epistolario di monsignor Francesco Bianchini, veronese. Memoria ed indici", Archivio Veneto, 36 (Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1888), pp. 365-366 Link esterno Archive.

2 Borgo nei pressi di Parigi, a ... km da Versailles.

3 Presumibilmente Giacomo Lusverg. Cfr. P. Todesco, "Il micrometro filare di Giacomo Lusverg (anno 1677)", Nuncius, 12 (1997) p. 93.



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