Urania Ligustica

Delizie in villa

Paris Maria Salvago

Epistolario con Francesco Bianchini

Delizie in villa



F. Bianchini

F. Bianchini (1662-1729)
P. M. Salvago

P. M. Salvago (1643-1724)


MISSIVE  –  Da Salvago a Bianchini  –  28 (+2) lettere dal 1704 al 1723.

Il numero è ovviamente sottostimato e si riferisce essenzialmente a quanto sinora reperito dall'autore presso la Link esterno Biblioteca Vallicelliana: ms. U. 18.

Al fondo Bianchini si accenna in Link esterno Vallicelliana: "Fondo Bianchini / Acquisito dalla Biblioteca nel 1764, è costituito da 293 volumi miscellanei contenenti gli scritti, in parte inediti, dell'oratoriano Giuseppe Bianchini e dello zio Francesco Bianchini. Tra i documenti relativi ai più vari argomenti: paleografia, epigrafia, storia ecclesiastica, si trovano anche numerose lettere. Tra i corrispondenti: Gottfried Wilhelm Leibniz, Scipione Maffei, Ludovico Antonio Muratori". Il fondo è stato catalogato alla fine dell'Ottocento, ma l'opera risulta essere rimasta manoscritta Link esterno Vallicelliana: "Catalogo del fondo Bianchini (manoscritto, redatto da Enrico Celani, 1887-1889)". Tale manoscritto è disponibile in rete Link esterno BDI Cataloghi storici. In realtà il catalogo è stato edito: E. Celani, "L'Epistolario di monsignor Francesco Bianchini, veronese. Memoria ed indici", Archivio Veneto, 36 (Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1888), pp. 365-366 Link esterno Archive; quanto pertinente a Salvago è riprodotto in questa sede in una pagina specifica, evidenziando alcuni errori di datazione, segnalati anche alle lettere specifiche.

I riassunti che seguono (e le relative trascrizioni, spesso incomplete a causa della personalissima calligrafia di Salvago) sono stati pubblicati sul web fin dal 2001, tramite una prima edizione dell'ipertesto Urania Ligustica in http://digilander.libero.it/, esistente sino al 2003. La seconda edizione è stata sviluppata dal 20/5/2010 in Link esterno Altervista.


RESPONSIVE  –  Da Bianchini a Salvago  –  78 lettere dal 1704 al 1724.

Desimoni ha identificato 78 lettere di Bianchini dal 1704 al 1724 nel carteggio conservato nell'archivio Pinelli Gentile: C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), p. 466. È il terzo nucleo per consistenza, dopo le corrispondenze con Parigi (Cassini e Maraldi) e Bologna (fratelli Manfredi). Nulla aggiunge A. Boldorini, "Sic itur ad astra o della cometa di Halley", Renovatio, 21 (1986), n. 4, p. 659-681. Tali lettere non compaiono ancora nell'elenco che segue, perché non sono note le date.


NOTE
Numerosi riferimenti a Salvago in: S. Giuntini, a cura di, "Il carteggio fra i Cassini e Eustachio Manfredi (1699-1737)", Bollettino di storia delle matematiche, 21 (2001), n. 2; con 60 lettere di F. Bianchini, G. D. Cassini, J. Cassini, G. W. Leibniz, E. Manfredi.

Nell'ambito delle ricerche per Urania Ligustica, è stata rintracciata sul mercato antiquario una lettera di Bianchini a Eustachio Manfredi, datata 18 marzo 1705, di cui si fornisce la trascrizione.


Indicatori di completezza


Lettere di datazione certa


  1. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 18 Luglio 1704

    Trasmette a Bianchini un libro in folio, proveniente da Parigi grazie a G. F. Maraldi, contenente osservazioni e considerazioni di G. D. Cassini. Ha intenzione di leggere la proposta di Bianchini sul calendario gregoriano e la Pasqua (Solutio problematis Paschalis, edita nel 1703) e si dichiara interessato a ricevere la sua opera sul calendario giuliano e la cronologia, di cui ha avuto notizie dal conte Cattaneo, appena sarà pubblicata.

  2. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 23 Agosto 1704

    Ha ricevuto le due copie di De Kalendario et cyclo Caesaris e ha già trasmesso a G. D. Cassini quella destinatagli; leggerà l'opera durante la villeggiatura, ormai prossima. Ringrazia inoltre Bianchini per aver citato la sua specola, utilizzata anche da Maraldi, in De Numo Clementino (1703); confessa di averla realizzata "più per vaghezza, e mio divertimento che per professione". Ha eseguito quanto commissionatogli nei confronti del conte Cattaneo.

  3. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 19 Marzo 1707

    Trasmette a Bianchini la Connoissance des temps e l'Histoire de l'Académie Royale des Sciences del 1705, ricevute da Maraldi; la seconda contiene utili suggerimenti per l'astronomia pratica. Riferisce che uno dei suoi abati ha osservato l'evoluzione di due macchie solari tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo e ne allega il disegno. [Bianchini ha unito alla lettera un disegno complementare, realizzato da E. Manfredi fra marzo e aprile].

  4. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 30 Aprile 1707

    Ringrazia Bianchini per le sue osservazioni dell'eclisse lunare, allegate alla lettera del 23 aprile; ne invierà l'altra copia a padre Laval, come richiesto. L'abate Rava ne ha intravvisto solo alcune fasi a Genova, a causa del maltempo: Bianchini dovrebbe avere già ricevuto tali appunti. [Il capoverso seguente non è stato ancora ben trascritto].

  5. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Carbonara, 25 Novembre 1713

    È ancora nella sua villa di Carbonara, che ha goduto della recente visita di Bianchini, di ritorno dall'Inghilterra. Il tempo non ha favorito le osservazioni, ma hanno potuto osservare la mutua occultazione di due satelliti gioviani; l'abate Barrabino ha osservato il 21 novembre "Giove con cinque fasce distinte, et i 4 satelliti col corpo rotondo": ciò dimostra l'alta qualità del cannocchiale di 22 piedi di focale, dalle lenti in cristallo di rocca di Firenze. È contento di sapere che Campani sta insegnando alle figlie i suoi segreti sulle lavorazioni ottiche. Ha disegnato nella camera a levante del palazzo una meridiana assai adatta per la regolazione degli orologi e magnifica le doti di quello che ha acquistato a Parigi nel 1676; pensa di realizzare una seconda meridiana sulla terrazza, come gli ha consigliato Bianchini. È sicuro che le effemeridi che Manfredi vuol realizzare saranno più utili della Connoissance des Temps, a cui bisognerà ancora riferirsi nel 1714. Non vede l'ora di poter utilizzare la montatura disegnata per i cannocchiali di lunga focale. Ha trasmesso a Maraldi, a cui giova molto il soggiorno in villa, le osservazioni ricevute da Bianchini. In un poscritto chiede informazioni su una lente con focale di 25 palmi.

  6. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Carbonara, 12 Maggio 1714

    Ringrazia per la lunghissima lettera del 5 maggio, in cui Bianchini accenna di non aver potuto osservare Saturno per motivi logistici [disposizione della specola? occultazione di quella zona del cielo da parte di palazzi vicini?]. Maraldi ha osservato sul disco del pianeta due fasce simili a quelle di Giove, ma più sfumate, col cannocchiale da 114 piedi: ne riporta lo schizzo. Salvago stesso lo ha osservato, la sera precedente, col "pianetino" [Titano]; ricorda che l'ha visto per la prima volta con il cannocchiale che Bianchini ha portato con sé nel suo viaggio in Britannia. [Da un accenno risulta che il breve soggiorno di Bianchini a Genova ha avuto luogo nella primavera del 1713, forse in aprile; il prelato è rientrato a Roma il 31 maggio]. Ringrazia inoltre per il disegno con l'indicazione della lunghezza dei due tipi di palmi in uso a Roma. Indica a Bianchini come inviare a Genova il compasso di quattro oncie romane, con molla, vite e madrevite, da lui commissionato ad un artefice romano.

  7. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 29 Dicembre 1714

    Ringrazia per la lettera di Bianchini del 15 dicembre. Chiede maggiori informazioni su un cannocchiale di 90 palmi di focale, presumibilmente di don Andrea Chiarelli: quali sono il diametro dell'obbiettivo e dell'oculare e la focale di quest'ultimo? all'ingrandimento corrisponde altrettanta nitidezza? la montatura permette di mantenere nel campo l'oggetto celeste osservato? Il tempo ha ostacolato le osservazioni a Genova e a Parigi, ma sono riusciti ad osservare la congiunzione fra Giove e Saturno. Le eclissi previste per il 1715 permetteranno di verificare quali sono le effemeridi migliori: quelle di Parigi o quelle di Manfredi? Chiede infine maggiori istruzioni su come manovrare la montatura del cannocchiale "con la cordicella".

  8. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Carbonara, 4 Maggio 1715

    Trasmette le osservazioni genovesi dell'eclisse di Sole, realizzate da lui e dall'abate Rava il giorno precedente nella specola di Carbonara: "concordano con pochissimo divario" con le effemeridi di Manfredi! Ritiene che Barrabino abbia osservato dalla vicina specola di Giambattista De Ferrari. Teme che sia andata smarrita una propria lettera, inviata a Bianchini prima della quaresima. Ha riletto una missiva di Bianchini dell'11 Settembre 1706, perché vuole perfezionare il micrometro a filo mobile di De La Hire, che ha fatto costruire in base alla sua descrizione; chiede lumi in merito ad alcune migliorie e per meglio farsi capire ricopia gli stessi schemi di Bianchini; chiede, infine, suggerimenti su come adattare la cassetta ai suoi vari telescopi.

  9. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 11 Maggio 1715

    Ricorda, per scrupolo, di avergli inviato le osservazioni dell'eclisse e può ora aggiungere quelle, più complete, di Barrabino; il diverso modo di regolare gli orologi ha prodotto una discrepanza di 11 secondi, ma i risultati ottenuti dovrebbero comunque soddisfare Manfredi, dato che confermano le sue effemeridi. Specifica di nuovo le precisazioni di cui ha bisogno sul micrometro. Desidera acquistare una copia della sua opera La istoria universale (1697), vista per la prima volta il giorno precedente presso un padre cappuccino. Rinnova la richiesta di informazioni sul cannocchiale da 90 palmi e, in particolare, il diametro del diaframma posto sopra l'obbiettivo. [Bianchini ha unito alla lettera le osservazioni di Salvago, Rava e Barrabino: hanno proiettato il disco solare su una carta al fuoco di obiettivi con focali, rispettivamente, di 17 e 15 piedi 1/4 di Parigi].

  10. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 18 Maggio 1715

    Ritorna per la terza volta sull'eclisse solare, trascrivendo parte di una lettera di Maraldi, ricevuta il 5 Maggio; essa riporta che Jacques Cassini ha osservato con il Re da Marlì, mentre Maraldi, pur indisposto, ha operato a Sceaux con la duchessa du Maine; all'Osservatorio di Parigi hanno osservato altri astronomi; sul Sole era presente una macchia ed erano ben visibili Mercurio e Venere. Salvago ringrazia Bianchini per la sua lettera dell'11 Maggio e invidia la visita che gli ha fatto Manfredi; nel caso sia ancora a Roma, prega Bianchini di anticipargli le osservazioni genovesi dell'eclisse. Chiede di nuovo lumi sul cannocchiale di 90 palmi e sul micrometro di De La Hire (quello utilizzato da Bianchini è stato realizzato da Lusverg). Desidera informazioni sulla salute di Campani, dei cui "vetri" ricorda il primato insuperato.

  11. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 8 Giugno 1715

    Trasmette a Bianchini, con aperta ma benevola ironia, due diplomi astronomici preparati da Laval per lui e Manfredi. Allega la tabella con i dati puntuali dell'eclisse solare, seguita a Sceaux da Maraldi, con il micrometro. Insiste nel voler ricevere le risposte ai quesiti già posti; nell'occasione pone un'altra questione: quale legge dell'ottica fornisce le proporzioni ottimali di un oculare per un dato obbiettivo? Barrabino vorrebbe avere qualche informazione sulla "macchinetta, per ritrovare le ecclissi senza il tedio de' calcoli", realizzata da Bianchini, dato che vuole "indovinarne l'artificio". In un poscritto rinnova la richiesta de La istoria universale.

  12. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 24 Giugno 1715

    Lettera di presentazione di Gio. Antonio Degola, "chirurgo di professione, et ottico per genio": un brillante giovane genovese, che si recherà a Roma per affari. Nell'occasione vorrebbe riverirlo e visitare la camera da cui osserva il cielo con "obbiettivi longhi senza tubo in piano". Dato che sa anche lavorare al tornio, al suo ritorno a Genova potrebbe aiutare a completare la montatura per la specola di Salvago; se ne avrà l'occasione, potrà essere d'aiuto a Bianchini nella realizzazione di qualche componente di suo interesse.

  13. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 13 Luglio 1715

    Ringrazia per la lettera con cui Bianchini informa di avere soddisfatto la sua richiesta su La istoria universale. Invia per lui e Manfredi una nota di Maraldi sull'osservazione dell'occultazione di Venere da parte della Luna, avvenuta il 28 Giugno. Il fenomeno è stato seguito contemporaneamente da J. Cassini, Malezieu e Maraldi con tre strumenti diversi: i tempi concordano al secondo sia per la scomparsa del pianeta che per la sua riapparizione. Non avendo osservato cambiamenti nel moto, nella forma e nel colore di Venere durante l'avvicinarsi e l'allontanarsi dal disco lunare, Maraldi arguisce che la Luna non ha alcuna atmosfera. Ne consegue che l'alone luminoso che circondava il disco lunare, durante la totalità dell'eclisse solare osservata a Londra e a Stoccolma il 3 Maggio, "è un lume che viene dal Sole, e che è forse l'origine di quel lume celeste che fu scoperto nel Zodiaco" da G. D. Cassini. Riporta quindi le osservazioni genovesi di alcune macchie solari, chiede altre informazioni sul fuoco degli oculari e ringrazia per quelle ricevute sul micrometro di Lusverg; non gli è però chiaro se è proprio il micrometro che ha utilizzato nell'osservare l'ultima eclisse di Sole. Rimane in attesa della sua pubblicazione sul calcolo delle eclissi, alla cui distribuzione vorrebbe collaborare. Teme che gli impegni governativi di Manfredi sulle acque lo distolgano dal calcolo delle effemeridi. Continua a trovare vaghe le informazioni sull'accoppiamento di obbiettivi e oculari presenti nelle opere a lui note, troppo empiriche; chiede qualche suggerimento bibliografico e si meraviglia che Galilei abbia potuto fare le osservazioni pubblicate nel Sidereus nuncius con un obbiettivo di lunghezza focale così limitata.

  14. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 10 Agosto 1715

    Allega alla sua due lettere di Maraldi, per Bianchini e Manfredi, e si unisce, di nuovo, al plauso universale per le effemeridi bolognesi. Ha ricevuto la sua lettera del 3 Agosto, con cui Bianchini lo informa della ormai prossima partenza da Roma di Degola; si compiace che il prelato sia rimasto soddisfatto del giovane: lo attende a Genova con impazienza, per le mille domande che gli vuole rivolgere e per l'esemplare di palmo romano che porterà con sé. Gli è finalmente pervenuta La istoria universale. Ha letto con piacere la sua osservazione dell'occultazione lunare di Giove: a Genova non è stato possibile osservarla per il maltempo, ma contraccambia con i dati rilevati da Maraldi, a Parigi. Ha saputo con dolore della morte di Campani e dubita che le figlie giungeranno alla sua altezza, sinora insuperata; la notizia che Bianchini è suo esecutore testamentario lo conforta, in parte, e si dichiara interessato ai manoscritti che può avere lasciato; è anche interessato all'elenco degli obbiettivi finiti: nota la focale e il prezzo, potrà cooperare alla vendita.

  15. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 2 Maggio 1716

    Riporta, in francese, la parte di una lettera di Laval riguardante l'occultazione lunare di Giove del 4 Gennaio. Seguono i soliti complimenti a Manfredi, il riferimento, piuttosto oscuro, ad un anello che Salvago dovrebbe vendere per conto di Bianchini e un probabile cenno a Giacomo III Stuart. [La lettera è ancora mal trascritta].

  16. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 17 Ottobre 1716

    Lo ringrazia solo ora per la lettera del 3 Ottobre con cui Bianchini gli ha fornito le osservazioni realizzate nel corso di un intero anno su Vega e Capella. Si riprometteva, infatti, di farla prima leggere a Barrabino, poiché ne aveva ricevuto il permesso da Bianchini. Gli porge i complimenti di entrambi per le tecniche messe a punto e i risultati ottenuti, che saranno "d'eterna gloria al suo nome, con invidia degli oltremontani". Attendono le ulteriori osservazioni che confermeranno la periodicità dei moti osservati. Divaga, apparentemente, chiedendo se ha osservato al contempo la variazione del polo e conclude: "L'abbate Barabbino crede che la suddetta osservazione faccia cadere a terra il sistema ticonico". ["Il caro al Vatican saggio Bianchini" non pubblicherà i suoi risultati e la scoperta dell'aberrazione della luce, esperimento cruciale fra i sistemi astronomici, sarà rivendicata nel 1728 da James Bradley (1693-1762), che comunicherà solo nel 1748 la scoperta della nutazione; l'anello di congiunzione fra Bianchini e Bradley potrebbe essere costituito da Halley]. Conscio dei suoi limiti, Salvago torna subito ad occuparsi di metodi osservativi, informando Bianchini che ha chiesto ulteriori lumi a Degola su come utilizzare al meglio gli oculari micrometrici.

  17. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 29 Aprile 1717

    Trasmetterà a Bianchini e Manfredi altri due "diplomi" di Laval tramite un padre domenicano che si recherà a Roma; con una prossima occasione invierà una pubblicazione dello stesso Laval sulla rifrazione: ne approfitterà per leggerla insieme a Barrabino. Maraldi trasmette i pochi dati ottenuti, a causa delle nuvole, sull'eclisse lunare del 5 Aprile. Dalla specola di Carbonara hanno constatato che non è avvenuta l'occultazione di una stella da parte della Luna, prevista da Lieutaud.

  18. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 31 Luglio 1717

    Ringrazia per le felicitazioni di Bianchini per la nascita del nipote e il nuovo incarico biennale nell'esecutivo della Repubblica: a 74 anni, ringrazia Dio per il primo evento, ma non si rallegra di essere per la seconda volta senatore. Si preoccupa che sia andata smarrita una sua lettera del 5 Giugno a Manfredi, dato che ne conteneva un'altra di Maraldi, ed esorta a nuove ricerche alla Posta. È invece contento di sapere che ha ricevuto l'opera di Laval sulla rifrazione. È in Carbonara con Barrabino, che ha eseguito numerose osservazioni: Marte, di cui sono state ben visibili la fase e le macchie; Venere e Sirio in pieno giorno; Saturno con gli anelli sempre più dispiegati e il satellite scoperto da Huygens. Si sono inoltre divertiti con una lanterna magica e l'abate desidererebbe sapere da A. Chiarelli quali sono le lenti più adatte. È commosso dall'amore che Bianchini prova per Giacomo III. Con questo passa agli inglesi: ricorda che lo ha informato delle osservazioni britanniche grazie ad un brano di Maraldi inserito nella sua ultima lettera e che aspetta di ricevere le riflessioni sue e di Manfredi sui risultati, che suppone definitivi, inerenti Vega e Capella.

  19. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 31 Dicembre 1718

    Sia Salvago che Manfredi attendono da tempo una lettera da Bianchini, che immaginano a Roma con Giacomo III. In particolare desidera ricevere le note complete relative alla "sua bellissima et unica osservazione delle due stelle tanto desiderata dal Galileo", note sospirate anche dagli amici dell'Osservatorio di Parigi, fra cui Maraldi, che è stato indisposto. Giacomo Cassini si appresta a dare alla luce la descrizione dell'arco di cerchio meridiano passante per Parigi e prolungato sino a Dunkerque [l'opera De la grandeur et de la figure de la terre vedrà la luce nel 1720].

  20. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 3 Dicembre 1719

    È passato a trovarlo il padre Negrone, che lo ha abbracciato da parte sua. Anche il cavalier Gian Luca Pallavicino gli ha portato i suoi saluti e ha recato con sé una macchina pneumatica e molti strumenti matematici: Barrabino si recherà da lui l'indomani e riferirà al Salvago la sera stessa. L'abate ha copiato per Bianchini le osservazioni di Maraldi dell'ultima eclisse lunare e dell'occultazione di Aldebaran; il maltempo ha impedito le osservazioni da Genova. Ha ricevuto una visita anche di Degola, che attende da Bianchini il "segreto di fare al torn[i]o gli obbiettivi secondo il metodo del famoso Campani".

  21. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 30 Gennaio 1723

    Vuole riprendere la corrispondenza interrotta. Ha ricevuto da Manfredi le sue osservazioni dell'eclisse "orizzontale" [vale a dire con il Sole e la Luna prossimi all'orizzonte] e le ha sùbito trasmesse a Maraldi. Questi, a sua volta, gli ha trasmesso l'osservazione dell'eclissi solare osservata a Versailles con G. Cassini, Luigi XV e l'intera corte; ha provveduto a farne due copie: una dovrebbe essergli giunta tramite Manfredi. È preoccupato per la salute degli amici a Parigi. Il maltempo ha del tutto impedito le osservazioni da Genova, ma un giorno l'aria era così pura che la Corsica sembrava trovarsi a sole 10 miglia. Purtroppo è stato estratto per la quinta volta come senatore e non si capacita di come abbia potuto accettare l'incarico. Hanno provato due obbiettivi realizzati da A. Chiarelli, con focali da 36 e 60 palmi romani: sono risultati ottimi. Le due superfici di un altro obbiettivo di Salvago, di provenienza romana, hanno raggi di curvatura di 28 e di 88 palmi di Genova; poiché la seconda non è ben lavorata, non si raggiungono ingrandimenti elevati; chiede quindi a Bianchini se vi sia a Roma un artefice che si possa assumere l'impegno di rilavorarla con tale raggio e di fornire al contempo l'oculare più adatto. Barrabino suggerisce di ridurre il fuoco a 56 palmi, ma le letture di Salvago non lo convincono della giustezza del suggerimento, che si limita a trasmettere a Bianchini. Sa che G. Cassini ha inviato ad entrambi la sua opera sulla "gran Meridiana di Francia", ma lui non l'ha ancora ricevuta e si chiede se il libro contenga "oltre la misura de' triangoli" anche "la descritione dell'instrumenti, e de metodi de quali si sono serviti"; immagina che tale opera avrà risvegliato la volontà di concludere i calcoli sull'arco di cerchio che Bianchini ha misurato anni prima.

  22. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 20 Febbraio 1723

    La sua lettera del 6 Febbraio lo ha reso felice. Conferma di avere già spedito a Parigi le osservazioni sull'eclisse lunare orizzontale e rimane in attesa dei dati sulle congiunzioni planetarie, per trasmetterle sùbito a Maraldi. Questi comunica che G. Cassini è stato malato e si riprende lentamente, ma sono stati allietati entrambi da due doni del Re: una tabacchiera d'oro e una lettera di congratulazioni; ciò dimostra, per inciso, la buona fortuna dell'Osservatorio. È felice di sapere che Bianchini riesce a fare le sue osservazioni al caldo e al riparo dalle correnti d'aria. Chiede quale combinazione di oculari permetta di avere un grande campo visivo, utile per l'osservazione delle congiunzioni; Salvago usa un cannocchiale d'un palmo e mezzo, con un campo di 3°, portato dalla Francia. Si stupisce che Bianchini e lui stesso non abbiano ancora ricevuto l'opera di G. Cassini: ci sono evidentemente problemi con la corrispondenza da Parigi. Si dichiara interessato al Liber pontificalis, in procinto di uscire, e all'altra sua opera su Anastasio Bibliotecario. Barrabino continuerà a operare in specola durante i suoi uffici di governo. Informa che tramite l'agente della Repubblica a Roma, Carlo Bernabò, riceverà l'obiettivo di cui ha già parlato, con il suo "girello di carta" per posizionarlo nel tubo del cannocchiale: la focale risultante attuale è di 44 ½ palmi di Genova; conferma la rilavorazione con una forma da 88 palmi della superficie imperfetta; l'incarico è affidato a don Pietro Hellimans, che dovrà fornire anche uno o due oculari in cui siano compatibili ingrandimento e nitidezza.

  23. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 17 Aprile 1723

    Ringrazia per la lettera del 10 Aprile. Dalla prova a cui, per prima cosa, Hellimans ha sottoposto l'obbiettivo, ritiene che il sacerdote fiammingo [o olandese?] possa essere il sospirato erede di Campani. Ma Salvago non abbassa la guardia e sottolinea che la focale risultante non deve cambiare che di poco; che i centri dei raggi di curvatura devono giacere sullo stesso asse; "che il vetro sia ben spoltigliato, e pulito"; che il collaudo finale dovrà farlo lo stesso Bianchini. Al contempo è interessato ad un obbiettivo di 39 palmi, realizzato da Hellimans, con cui Bianchini dovrebbe osservare "le stelle Epsilon della Lira, o del capo d'Ercole [Alfa Herculis], o la media nel braccio d'Acquario [Zeta Aquarii]": nel caso l'obbiettivo non distingua ciò che è stato osservato a Parigi, ricorrerà all'artefice per un altro di focale più lunga. Alessandro Grimaldo, giunto da poco da Roma, gli ha portato i suoi saluti e lo ha informato delle osservazioni planetarie e stellari fatte insieme; attende ora i dettagli. Ha ricevuto notizie da Maraldi sui libri sulla meridiana di Francia, che dovrebbero essere stati ricevuti dal cardinale Gualtieri. Barrabino è, come sempre, a sua disposizione per le osservazioni celesti di cui potesse avere bisogno.

  24. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 1° Maggio 1723

    Ha ricevuto la sua lettera del 28 Aprile [da Roma a Genova in tre giorni!] con le due scatolette contenenti gli obbiettivi di Hellimans: purtroppo non possono subito provarli perché lui ha una "flussione sul petto" più penosa del solito e Barrabino è da tre settimane afflitto dal mal di denti. Quanto al suo obbiettivo, non accetta il suggerimento di rendere concava la superficie imperfetta, realizzando così un menisco: per ora l'artefice interrompa i lavori; più avanti gli farà sapere la sua decisione. Ha finalmente la sua copia dell'opera sulla meridiana da Dunkerke ai Pirenei: "veramente è un'opera finita, di gran travaglio e di eguale esatezza"; spera che anche Bianchini l'abbia ormai ricevuta.

  25. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 8 Maggio 1723

    Nonostante Salvago e Barrabino non siano ancora in salute, si sono riuniti in Carbonara con Degola per provare gli obbiettivi di Hellimans: con un oculare di Salvago di 9 ½ oncie di Genova, li hanno trovati "ottimi, e lavorati da mano maestra, rappresentando gli oggetti chiari, e distinti"; glieli restituisce affinché l'artefice realizzi oculari ancora più adatti. In merito al suo obbiettivo chiede a Bianchini di scegliere fra due soluzioni: lavorare la faccia imperfetta da convessa a piana, in modo da ottenere un fuoco di 56 palmi di Genova, oppure di portare il raggio di curvatura a 40 palmi romani.

  26. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 20 Novembre 1723

    Ringrazia per le bellissime osservazioni della cometa e di Mercurio nel Sole ricevute con la sua lettera del 13 Novembre. Ancora una volta le effemeridi di Manfredi, di cui ha recentemente ricevuto le osservazioni, hanno dimostrato il loro primato. Comunicherà i dati a Maraldi: in una sua lettera dell'8 Novembre, gli comunica che ha fatto vedere per due sere la cometa ai figli del Re, a Versailles. Appena riceverà i risultati di Parigi su Mercurio, glieli comunicherà. Due settimane or sono ha scritto una lettera a Bianchini [perduta?], comunicandogli che il suo obbiettivo, rilavorato da Hellimans, "scoppriva nelle due stelle della Lira altre due appena divise oltre una quinta al di soppra ch'è picolissima"; è quindi pienamente soddisfatto e aspetta notizie sul collaudo degli obbiettivi da 50 e 60 palmi romani. Nel frattempo chiede qual'é la somma che deve a Bianchini. A Genova il transito di Mercurio sul Sole è stato osservato indipendentemente da Salvago, un po' ostacolato dal vento, e Barrabino; gli trasmetterà quanto prima i dati raccolti dall'abate.

  27. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 11 Dicembre 1723

    Barrabino ha trascritto per Bianchini, in un foglio allegato [mancante], i dati preliminari forniti da Maraldi sul transito di Mercurio. Gli è pervenuta da Marsiglia De la grandeur et de la figure de la terre, di G. Cassini: Bianchini può trattenere la sua copia e dare un cenno di ricevuta a Maraldi. Laval ha lasciato a Cassini l'incombenza di seguire la stampa dei suoi libri ed è tornato a Tolone per "insegnarvi la Nautica alle genti di Marina": un incarico che lo distrae dalle osservazioni. Salvago aspetta, come sempre, di ricevere le osservazioni di Bianchini, appena questi le abbia ridotte.

  28. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, 18 Dicembre 1723

    Ha ricevuto la sua lettera dell'11 Dicembre e gli fa i suoi auguri per il Santo Natale. Non ha ancora ricevuto i risultati definitivi di Maraldi: provvederà ad inviarglieli appena possibile. Conferma il suo interesse per quanto stampato da Bianchini e lo ringrazia per l'intenzione di dedicargli una lettera in latino sulla cometa: accetta, ma che non esageri con i complimenti! Ribadisce che l'opera di Cassini è ora di sua proprietà.


Lettere di datazione incerta


  1. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, Dicembre 1706

    [Trasmette le sue osservazioni di macchie solari].

    Esistenza ricavata da: F. Bianchini, Astronomicae, ac geographicae observationes selectae Romae, atque alibi per Italiam habitae ex eius autographis excerptae una cum geographica meridiani romani tabula a mari supero ad inferum ex iisdem observationibus collecta et concinnata, a cura di E. Manfredi (Verona, D. Ramanzini, 1737), p. 72.

  2. Indicatore di completezza   Salvago a Bianchini  –  Genova, Febbraio 1716

    [Trasmette le osservazioni, sue e di Barabbino, delle eclissi di due satelliti medicei da parte di Giove, mediante telescopi da 12 ½ e 13 palmi di focale].

    Esistenza ricavata da: Cfr. F. Bianchini, Astronomicae, ac geographicae observationes selectae Romae, atque alibi per Italiam habitae ex eius autographis excerptae una cum geographica meridiani romani tabula a mari supero ad inferum ex iisdem observationibus collecta et concinnata, a cura di E. Manfredi (Verona, D. Ramanzini, 1737), p. 135.



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