Urania Ligustica

Delizie in villa

Cornelio Desimoni

Notizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1

Delizie in villa


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[Pag. 51]

neta Mercurio che il Manfredi trovò ben singolare. L'Astronomo bolognese vi ritorna più d'una volta nelle sue lettere; dice che gli accademici francesi pretendono averne veduto di simili, ma che egli ne dubita e quanto a sé l'ha tentata invano finora; e ne perpetua la memoria nella introduzione alle sue Novissimae Ephemerides del 1726-37 (1). Ma pel novembre 1723 tutti gli astronomi sono in moto, attendendo il passaggio dello stesso pianeta sul disco del sole con quell'ansia onde abbiam veduto i recenti nostri aspettare un simile passaggio di Venere. Cassini, Maraldi, Manfredi, Bianchini, Salvago ecc., se ne avvertono l'un l'altro ed appuntano i cannocchiali; e vedono diffatti Mercurio il sette dello stesso mese, e se ne discorre poi a lungo nelle Memorie a stampa.

   Il Barrabini che era ritornato a bella posta di villa in città lo vide anch'egli e vi fece sopra osservazioni che il Manfredi trovò utilissime per la teoria del pianeta. Il buon prete ne batte le mani di gioia infantile, gridando: L'ho veduto! l'ho veduto! eureka! Nunc dimittis! Oh se fosse ancor vivo il signor Giambattista (De Ferrari), lui che tanto desiderava questa veduta! Ed invero non era piccola difficoltà per que' tempi simile osservazione. I Greci chiamavano Mercurio stilbon, vale a dire lo scintillante; certamente il clima loro purissimo e l'aere sottile doveano agevolarne la cognizione; ma Copernico tra le nebbie del settentrione andava esclamando con dolore che dovrà morire senza vedere Mercurio. Gassendi si vanta essere il primo, nell'aver colto questo pianeta al suo passaggio sovra il sole: e dal gran contento che ne prova indirizza a Scikardo uno scritto ove col brio francese descrive il metodo da lui usato a ciò e le circostanze dell'osservazione.


   (1) Ved. queste Effemeridi citate sopra in nota alla pag. 44, e ivi si trova accennata la dissertazione del Manfredi sul passaggio di Mercurio nel 1725. Anche nelle Mémoires de l'Academie del 1723 sono più altri articoli analoghi.


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1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.



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