Urania Ligustica

Delizie in villa

Cornelio Desimoni

Notizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1

Delizie in villa


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[Pag. 55]

della scienza d'allora; dappoiché il suo strumento proveniva da Parigi ed era regolato su quelli dell'Accademia Reale delle scienze; ove il minimum e il maximum del calore in un periodo assai lungo in quel clima fu tra i gradi 5 3/4 e gli 82° colla media di 48°. Ma tale cognizione era di poca o nessuna utilità al generale, non essendo comparabili gli strumenti tra loro ne' diversi tempi e in diverso paese o strumento. La ragione ne è la mancanza allora della cognizione dei due punti fissi del termometro, al che la scienza non era ancor pervenuta. Solo, dopo morto Paris, nel 1730 il Reaumur presentò all'Accademia Parigina il suo nuovo, ora celebre e ancor da molti usato, strumento, che scacciò il termometro fin allora in uso colà; il quale quarant'anni addietro erasi fatto costrurre dal fisico De la Hire padre; ed era una imitazione del più antico, detto di Firenze perché inventato in questa città e descritto nei Saggi di naturali sperienze dell'Accademia del Cimento.

   Il Reaumur vide la necessità di rendere comparabili per qualunque luogo e tempo i termometri; e ne indicò il mezzo col determinare i due punti fissi, l'estremità inferiore e superiore, costanti in ogni tempo e luogo, quali sono il ghiaccio che si fonde e l'ebollizione. Egli profittò all'uopo della scoperta di queste due leggi fisiche, da lui primo e poi da tutti accettata nella pratica, ma da più anni tentata e discussa: gli italiani dicono già nel 1693 dal conte Rinaldini di Ancona, mentre i Francesi ed il Reaumur stesso l'attribuiscono al fisico Amontons nel 1702; e pare possa assegnarsi anche meglio ad un brevissimo ma importante scritto di Newton del 1701 (1).


   (1) Ved. Mémoires de l'Academie, 1702, p. 155; 1703, p. 50; 1706, p. 432; 1710, p. 139; 1730, p. 452 e segg. Ved. gli articoli Termometro nell'Enciclopedia del Pomba e nel Dizionario tecnologico; BESSO, Le grandi invenzioni, 1873, I. 48; Saggi di naturali esperienze, ediz. del 1841, pag. 12 e 73; nonché gli articoli Reaumur, Amontons, Newton nella Biografia universale.


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1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.



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