1. Identificazione, descrizione e dedicazione
Comune |
Dolceacqua (IM)
Wikipedia. |
Sito |
Via Roma (strada provinciale 64)
Street View
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Google Maps
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Bing Maps. |
Proprietà |
Cappella cimiteriale sussidiaria della parrocchia di Sant'Antonio Abate, a Dolceacqua, della diocesi di Ventimiglia-San Remo
diocesi
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CEI. |
Accessibilità |
A esterni e interni? |
Descrizione |
[Circa 4 righe, per iniziare].1 |
Dedicazione |
Giorgio, martire; festa il 23 o il 24 Aprile.2 |
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| 2. Galleria di immagini antiche
| 3. Galleria di immagini originali dello stato attuale
Fig. 3.1 – Facciata
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Fig. 3.2 – Abside
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Fig. 3.3 – Fianco meridionale
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| 4. Coordinate geografiche e orientamento
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Google Earth |
Flash Earth |
Latitudine φ |
43° 50' 43",4 ± 0",1 Nord = +43°,84538 ± 0,00002 |
43° 50' 43",3 Nord = +43°,84538 |
Longitudine λ |
7° 37' 29",1 ± 0",3 Est = -7°,62474 ± 0,00009 |
7° 37' 28",7 Est = -7°,62463 |
Quota ellissoidica |
+58 ± 1 m |
- |
Quota sul livello del mare |
- |
- |
Datum (ellissoide di riferimento) |
WGS84 |
WGS84 |
Numero delle immagini utilizzate |
6 |
1 |
Note |
I dati si riferiscono alla base del portale in facciata. Le incertezze indicate sono 1σ. |
Comparazione tra le fonti |
Le coordinate sono coerenti entro 1σ per la latitudine e 2σ per la longitudine.3 |
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Google Maps satellite -
rilievi
Il presente paragrafo è stato compilato, per la prima volta, nel febbraio 2015. Avendo già appurato che il metodo 1, qui descritto, ha una precisione inferiore ai metodi 4 e 5, applicati nel seguito, l'analisi relativa è stata omessa. Ciò si precisa in questa sede per mantenere l'omogeneità della scheda con quelle già realizzate.
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Fig. 4.1 – Immagine satellitare originale acquisita nel novembre 2003
Fig. 4.2 – Immagine satellitare originale acquisita nel settembre 2004
Fig. 4.3 – Immagine satellitare originale acquisita nel giugno 2011
Fig. 4.4 – Immagine satellitare originale acquisita nel giugno 2012
Fig. 4.5 – Immagine satellitare originale acquisita nel febbraio 2013
Fig. 4.6 – Immagine satellitare originale acquisita nel marzo 2013
L'orientamento del colmo del tetto è stato verificato con Google Earth esaminando tutte le fotografie satellitari disponibili. Le immagini sono riprodotte nelle figure precedenti. In tabella sono elencate, per ogni immagine: le misure ottenute, la media aritmetica e la deviazione standard del campione; in calce sono riportate, evidenziate in giallo, la media pesata con la varianza σ² e l'errore ad essa associato.4
Tab. 4.A – Orientamento del colmo del tetto |
Immagine | x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | σ |
25 XI 2003 | 80,48 Fig. 4.1 | 80,95 | 81,13 | 80,31 | 80,84 | 80,74 | 0,34 |
26 IX 2004 | 81,52 Fig. 4.2 | 81,41 | 81,32 | 81,33 | 82,70 | 81,66 | 0,59 |
27 VI 2011 | 80,29 Fig. 4.3 | 80,34 | 80,08 | 79,81 | 79,53 | 80,01 | 0,34 |
21 VI 2012 | 78,30 Fig. 4.4 | 78,32 | 78,62 | 78,35 | 78,04 | 78,33 | 0,21 |
20 II 2013 | 79,01 Fig. 4.5 | 79,17 | 79,00 | 79,07 | 78,87 | 79,02 | 0,11 |
19 III 2013 | 79,54 Fig. 4.6 | 79,39 | 79,73 | 79,80 | 79,92 | 79,68 | 0,21 |
| | | | | | 79,2 | 0,8 |
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Flash Earth
Fig. 4.7 – Immagine satellitare originale
Dall'immagine originale sono state ottenute le misure di cui alla tabella seguente; a destra sono riportate, evidenziate in giallo, la media aritmetica e, considerando che in questo caso è disponibile una singola serie di dati, 3σ.5
Tab. 4.B – Orientamento del colmo del tetto |
x1 | x2 | x3 | x4 | x5 | x | 3σ |
79,87 Fig. 4.7 | 79,50 | 79,81 | 79,95 | 79,70 | 79,8 | 0,5 |
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Orientamento da |
- Google Earth |
79°,2 ± 0°,8 N>E |
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- Flash Earth |
79°,8 ± 0°,5 N>E |
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- Rilievi in sito |
Dati attualmente non disponibili. |
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Analisi dei risultati |
I dati sono in accordo, tenendo conto delle rispettive incertezze. Le misure sono state facilitate dall'elevata lunghezza del colmo del tetto. |
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Stato dell'arte |
79°,6 ± 1°,0 N>E – azimut risultante dalle formule (3) e (4) in Incertezza di misura.
Dato utilizzato per orientare la planimetria che segue. |
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| 5. Planimetrie orientate
Fig. 5.1 – Planimetria attuale 6
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| Note
1 "Mentre la diocesi di Albenga conta in questo momento poche ma interessanti aulette di semplice impianto (come S. Croce ad Alassio; oppure S. Nicolò a Bardineto o S. Pantaleo a Ranzo, almeno nelle loro parti più antiche), il Ponente estremo, dove esercitano la propria giurisdizione il vescovo e i conti di Ventimiglia, ha serbato un ventaglio di edifici molto omogenei, che si spingono fin verso il 1100. Sono chiese basilicali, come la cattedrale e S. Michele a Ventimiglia, S. Giorgio a Dolceacqua, S. Tommaso a Pigna, e in territorio oggi francese N. D. del Poggio a Saorge, N. D. du Mont a Breil e quel che rimane del misconosciuto St. Gervais di Sospel; oppure aule uniche (S. Pietro a Camporosso, S. Rocco a Vallecrosia, S. Ampelio a Bordighera, S. Martino e S. Pietro in Ento presso Apricale) affini alle fabbriche più impegnative per tecnica e decorazione; più il battistero di Ventimiglia, da mettere in coda al gruppo forse anche per cronologia". F. Cervini, Liguria romanica (Milano, Editoriale Jaca Book, 2002), p. 12; scheda bibliografica OPAC SBN.
"Si prosegue e, lasciato a destra (incorporato nella chiesetta semidiruta di S. Andrea) un cippo funerario romano del I-II secolo, si incontra ancora a destra, nel cimitero di Dolceacqua, un altro rilevante esempio di architettura religiosa medievale: la collegiata di S. Giorgio, prevalentemente del secolo XII. Di origine altomedievale, a una sola navata, fu rifatta in forme romaniche a tre navate e quindi nuovamente ridotta ad aula singola da una trasformazione gotica; oggetto di un ulteriore intervento in età barocca, conserva nella base romanica parti della facciata e il campanile; la cripta, sotto il presbiterio, venne ristrutturata nel secolo XVI per accogliere sepolcri della famiglia Doria. Il monumento versa (1982) in preoccupante stato di abbandono". AA. VV., Liguria (Milano, Touring Club Italiano, 1982), p. 552 Google libri; scheda bibliografica OPAC SBN.
"San Giorgio di Dolceacqua è la seconda chiesa romanica, isolata fuori dell'abitato, che fiancheggia la strada di Val Nervia: più alterata della precedente [San Pietro a Camporosso] e solo in parte restaurata, conserva tuttavia la primitiva facciata, il campanile del secolo XI rialzato con una calotta barocca, e all'interno infine una cripta non più romanica, ma riadattata nel secolo XVI per accogliere le tombe dei Marchesi Doria effigiati nelle loro vivaci armature. Come San Pietro di Camporosso, San Giorgio di Dolceacqua, assai discosta dal paese, legata al cimitero e fusa coi cipressi che ricordano il passato, indica il luogo del paese antico, romano o altomedioevale, che precedette il castello e il borgo di Dolceacqua". N. Lamboglia, I monumenti medioevali della Liguria di ponente (Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1970), pp. 21, 23; scheda bibliografica OPAC SBN.
"All'ingresso di Dolceacqua, accanto al cimitero, la primitiva pieve di San Giorgio risale quasi certamente al X secolo, ma oggi conserva tracce della trasformazione romanica a tre navate (XI secolo) e di quella successiva gotica (XIV secolo), che la riportò a una sola navata più larga della precedente, con l'abside poligonale e una nuova cripta. Le due fasi sono leggibili sulla facciata (in alto e a sinistra quella gotica), mentre la parete destra e la base del campanile sono romaniche; nel Seicento la cripta fu modificata per consentire di collocarvi i sepolcri in pietra scolpita di Stefano Doria (1580), sulla sinistra, e di Giulio Doria (1608), sulla destra, e il campanile fu coronato da una calotta barocca. Nell'interno si conservano i travetti trecenteschi dipinti del soffitto e l'altare risulta sopraelevato sulla cripta, raggiunto da due scalinate laterali". E. Bernardini, Villaggi di pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori (Peveragno, Blu Edizioni, 2002), p. 40 e figura nella stessa pagina; scheda bibliografica OPAC SBN.
"All'entrata del paese, sulla destra della statale, dove attualmente è ubicato l'attuale cimitero e dove una volta forse sorgeva un antico primitivo villaggio rurale, vicino ad uno dei due guadi che permetteva di mettere in collegamento le due rive del torrente, sotto la sorveglianza di una torre di avvistamento, si erge la Chiesa di San Giorgio le cui origini vengono fatte risalire al X secolo. Originariamente la chiesa era ad una sola navata con un campanile realizzato utilizzando l'antica torre, poi nell'XI secolo si sviluppò in stile romanico a tre navate per poi essere riportata ad una sola navata nel XIV secolo con la conseguente demolizione delle navate laterali. All'interno si può ammirare un meraviglioso soffitto originale del trecento tutto decorato ed entrando, sulla destra, una porzione della pavimentazione originale, più bassa dell'attuale. In fondo, al centro sotto il presbiterio, una scalinata conduce alla cripta dove si trovano due tombe dei Doria, una delle quali molto rovinata a causa della sua frantumazione causata da ignoti nel XX secolo forse alla ricerca di reperti storici. In alto, in questo luogo di sepoltura, possiamo ammirare lo stemma partito dei Doria e dei principi di Monaco. La Chiesa è sede di alcuni eventi estivi, in particolare ricordiamo la conferenza tenuta dal Gran Maestro dell’O.S.M.T.J. (Templari) e numerosi concerti..." Dolceacqua storia e leggende (trascrizione dell'8 II 2015).
Estesa bibliografia su Dolceacqua Centro Studi Ponentini.
Cenno alla chiesa in Wikipedia.
2 D. Cambiaso, "L'Anno Ecclesiastico e le feste dei Santi in Genova nel loro svolgimento storico", Atti della Società Ligure di Storia Patria, 48 (1917), pp. 137-141 Biblioteca digitale SLSP.
A. Cappelli, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo (Milano, Hoepli, 1998), p. 169; scheda bibliografica OPAC SBN.
I. da Varazze, Legenda Aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone (Torino, Einaudi, 1995), pp. 325-331; scheda bibliografica OPAC SBN.
Informazioni a carattere generale in Santi e Beati.
3 Medie semplici e deviazioni standard da misure sulle immagini satellitari disponibili in rete nel febbraio 2015. In tale occasione è stata riscontrata, in Flash Earth, l'incongruenza tra le coordinate espresse in decimali di grado e quelle in gradi, primi e secondi d'arco; dato che ciò avviene sia per la latitudine che per la longitudine, pare trattarsi di un errore di conversione; poiché nel link permanente le coordinate sono espresse in decimali di grado, sono state scelte queste come più attendibili.
4 Sono state esaminate tutte le fotografie satellitari disponibili in rete l'8 II 2015. Per i metodi si rimanda a Wikipedia Deviazione standard e, in particolare, a ISHTAR, Probabilità, statistica e analisi degli errori (Università di Bologna, Dipartimento di Fisica), per media pesata e errore associato.
5 L'immagine è la stessa fornita da Bing con ingrandimento minore. L'orientamento è stato ottenuto con lo strumento Misurino di GIMP, versione 2.6.12. Il piccolo crocicchio bianco indica il punto a cui si riferiscono le coordinate geografiche riportate all'inizio del paragrafo.
6 [fonte della planimetria].
I risultati anticipati in questa sezione di Urania Ligustica saranno presentati e discussi in una serie di articoli, che inizia con: R. Balestrieri, "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. I. Metodi", in Atti del X Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Trinitapoli, 22-23 ottobre 2010) – pre-print articolo ; "L'orientamento delle chiese romaniche in Liguria. II. Le finestre del mezzogiorno", in Atti dell'XI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia (Bologna, 28-29/10/2011) – pre-print articolo .
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Siti vari (cliccare sulla miniatura)
Vista da Sud-Ovest (12 IV 2012)
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Controfacciata e fianco destro
Archi tamponati fianco destro
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Archi verso il campanile (24 I 2012)
Dettaglio monofora murata (24 I 2012)
Lato Ovest campanile (ante 26 X 2014)
Fianco destro e campanile (19 X 2013)
Base campanile
Fianco destro e campanile (2013 ?)
Fianco destro e campanile (8 III 2011)
Vista da Est (ante 30 VI 2013)
Interno campanile
Tetto ligneo decorato
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