Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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Observationes circa fixas (p. 12)

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più rapidi di quelli seguiti da questo autore. Per il Sole, si attiene alla teoria di Gian Domenico Cassini: aggiunge osservazioni originali, ed un esempio sull'uso delle refrazioni nei giorni solstiziali, volendo chiarire la celebre controversia sull'invariabilità dell'angolo tra l'eclittica e l'equatore. La sua dimostrazione, che esclude l'esistenza di una lenta diminuzione secolare dell'obliquità, è un modello di sagacia e di critica: egli riunisce tutte le osservazioni del Sole negli ultimi due secoli, le discute con metodo uniforme, adoperando le medesime tavole di refrazione, ed arriva ad una conclusione, che solo in apparenza contraddice alle affermazioni della scienza nell'epoca nostra. Giova infatti ricordare che le variazioni secolari ammesse a' tempi del Montanari non erano comparabili con la piccola diminuzione di mezzo secondo all'anno, rivelata dall'Astronomia perfezionata dei nostri giorni, ed inaccessibile ai mezzi di ricerca di allora. Se nel periodo di dodici o tredici secoli trascorso dall'epoca alessandrina alle prime osservazioni precise del Rinascimento una variazione di alcuni primi d'arco poteva essere sensibile (e lo fu in effetto, come vedremo, sulle latitudini delle stelle), una ricerca accurata sopra duecento anni di osservazioni solstiziali non poteva condurre che ad un risultato negativo, quale fu quello del Montanari. Le conclusioni di lui, combattute da alcuni astronomi, sono appoggiate dal Malezieu e dal Maraldi.

    Durante una delle sue frequenti gite a Modena (dove pare attendesse ad educare il giovane Duca Francesco II nelle Matematiche e nell'Astronomia) si arresta alla villa del conte Francesco Isolani, dove scopre una Cometa. Di essa determina «motum, viam, formam, magnitudinem, parallaxim, et si qua sint alia phaenomena», pubblicando un libro, che dedica ai cinquantaquattro del Senato Bolognese, grato della loro benevolenza, che si era già due volte esplicata con un aumento di stipendio. Le sue opinioni sulla natura delle Comete, manifestate in questa e in altre occasioni, non sono diverse da quelle che sin dal 1652 aveva esposto il Cassini, ritenendo simili astri formati da condensazioni nell'etere.

    Sono pure di questo periodo operoso della sua vita le prime osservazioni sullo splendore delle stelle, delle quali dà un saggio nella notissima dissertazione all'Accademia dei Gelati, annunziando la scoperta delle variazioni di Algol in un brano, che l'Argelander riporta nel settimo volume delle osservazioni di Bonn. La presente pubblicazione dà un concetto molto più adeguato dell'attività di lui in questo campo di studi astronomici, e della bontà dei metodi che egli adopera. Né trascura la costruzione e l'uso degli strumenti; valendosi delle sue cognizioni di Fisica, egli perfeziona cannocchiali e livelle, applica reticoli micrometrici, continua le osservazioni di Gian Domenico Cassini alla celebre meridiana di San Petronio in Bologna, costruisce un telescopio di venti palmi, mediante il quale scopre nelle Plejadi molti errori di altri astronomi, e dello stesso Galileo. Nella lavorazione delle lenti gli è di efficace aiuto la moglie, Elisabetta: di una lente da lei inviata a Parigi scrive il Cassini in una lettera al Montanari: «Io la ho provata incontanente, e ritrovata perfettissima. Le ne


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 12.



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