Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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Observationes circa fixas (p. 13)

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rendo grazie, accertandola, che ha avuto applauso da questi signori Accademici, e particolarmente dal sig. Ugenio e Picard».

    Anche nella Fisica sperimentale il Montanari lascia tracce del suo fervido ingegno. Misura mediante il barometro l'altezza del monte Cimone: studia i fenomeni dell'ascesa dei liquidi nei tubi di vetro, venendo a conclusioni importanti sull'analogia tra la capillarità, che in questi si osserva, e la forza che produce la circolazione de' succhi nutritivi nelle piante. Alle obbiezioni del Sampieri, risponde con una lettera pubblicata a Bologna nel 1667, paragonando i vapori nell'aria a soluzioni chimiche, le piogge a precipitazioni. Io penso che forse da questo felicissimo raffronto ha origine l'uso della parola «precipitazione» per indicare ogni fenomeno di condensazione dell'umidità atmosferica, che arrivi a contatto del suolo. Consultato dal granduca di Toscana, Ferdinando II, si occupa del problema delle gocce di vetro, che, rotte in un punto, vanno in polvere minutissima: riesce a fabbricare tali gocce (lacrime bataviche) e ne insegna il metodo a Venezia nel 1669 presso Gerolamo Savorgnan allo Steno e al Rinaldini, esponendo poi le sue considerazioni in una memoria pubblicata due anni più tardi.

    La sua operosità in molti e svariati rami, l'originalità delle sue vedute, fors'anche l'indole sua impetuosa ed iraconda, gli creano molte dispute e polemiche con uomini troppo a lui inferiori. Sostiene contro Pietro Cavina l'opinione che nega essere i bolidi prodotti da esalazioni terrestri: afferma che i vapori suscitati dal calor solare non si elevano oltre a due miglia, mentre il Guglielmini ha trovato l'altezza di un bolide non minore di 34, né maggiore di 41 miglia. Non è alieno dal ritenere la natura di questi fenomeni ignei affine a quella del fulmine: ma con grande prudenza aggiunge che l'ignoranza sui fenomeni dell'elettricità deve consigliare ad accogliere soltanto le conclusioni dimostrate non divergenti dalla verità.

    Un'altra e più energica discussione sostiene contro un ambizioso e petulante canonico di Torino, Donato Rossetti, che in quella città si arrogava autorità di matematico primario, usurpando il merito delle scoperte del Montanari. La disputa pubblica, indetta sotto gli auspizii della Duchessa Reggente, vedova di Carlo Emanuele II e madre di Vittorio Amedeo II, si risolve in una piena disfatta dell'invidioso canonico torinese, al quale il Montanari, cedendo all'intromissione conciliativa della stessa Madama Reale, generosamente perdona.

    Ma le massime sue ire e le più acerbe invettive egli riserva contro il padre Ferroni, allievo del Borelli, e contro tutta la Compagnia di Gesù in generale. Ben si comprende come l'animo suo impetuoso e violento, ma schietto e generoso, abborra istintivamente dai metodi e dai principii tradizionali della famosa corporazione.

    Suo prediletto discepolo a Bologna è Domenico Gulglielmini, il quale levò poi alta fama di sé come idraulico e come fisiologo. Ad onore del Nostro conviene ricordare, che delle


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 13.



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