Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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Observationes circa fixas (p. 17)

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che geniale, più versatile che profondo. Io credo che i giudizi dati dai biografi dell'uno e dell'altro siano stati complessivamente più favorevoli al Bianchini, perché questi nella sua vita laboriosa e tranquilla suscitò minori invidie, e fu fatto segno a minori antipatie: ma non penso possa revocarsi in dubbio che il Montanari fu, nel campo delle scienze fisiche ed astronomiche, intelletto ben altrimenti poderoso ed originale.

    Nacque Francesco Bianchini il 13 Dicembre 1662 in Verona, da Gaspare, uomo facoltoso, ma disordinato e dissipatore, e da Cornelia Vailetta, donna di alti sensi, appartenente a cospicua famiglia patrizia di Bergamo. Mostrò sin dai primi anni ingegno aperto e diligenza negli studi, tanto che i genitori si decisero a mandarlo, non appena decenne, a Bologna, nel collegio aloisiano dei gesuiti. Ivi apprese lettere, geometria, filosofia, musica, disegno, pittura, storia naturale, archeologia: e sarebbe stato dalla naturale docilità dell'animo e dalle blandizie dell'ambiente indotto ad entrare nella Compagnia di Gesù, se il padre, saviamente guidato da un liberale consiglio, non avesse voluto che prima andasse a Padova, per esaminare senza alcuna soggezione, in un centro più spregiudicato, se tale fosse veramente la sua spontanea vocazione. Giunse infatti a Padova nel 1680, e non tardò a desistere dal suo intendimento, donde lo dissuase un suo dotto maestro di Teologia, il padre domenicano Picinardo (cremonese?). Apprende da lui la scienza divina, riportando il titolo di dottore, dal Montanari l'Astronomia, da Lelio Trionfetto (?) la Botanica. Il Montanari lo raccomanda al Correro (o Cornelio), che lo stimola ad occuparsi di Astronomia e di Archeologia.

    Dopo quattro anni di intenso studio, salito in rinomanza, è chiamato a Roma, quale bibliotecario del cardinale Ottoboni, che fu poi papa sotto il nome di Alessandro VIII. Esortato ad occuparsi di studi giuridici, non si lascia attrarre dalle promesse di lauti guadagni, preferendo le scienze naturali e specialmente l'Astronomia. Scopre una Cometa e ne descrive i moti e le apparenze a Cristina di Svezia. Ascritto all'Accademia fisico-matematica istituita da Giovanni Ciampini, vi discute di argomenti scientifici, meritando il plauso del Mabillon. Il suo potente protettore gli assegna un canonicato a Santa Maria della Rotonda: per umiltà egli rifiuta gli ordini maggiori, e rimane diacono per tutta la vita.

    Richiamato in patria da dolorose vicende domestiche, egli fa risorgere l'Accademia degli Aletofili, dove legge due dissertazioni. Deve redimere il padre dalla prigione per debiti, ed assestare molte faccende. Finalmente ritorna a Roma, dove la protezione del pontefice e di un altro cardinale Ottoboni gli assicura una modesta agiatezza, unendo al canonicato di Santa Maria ad Martyres il diritto di esigere alcune pensioni ecclesiastiche. Il papa lo vuole presso di sé quasi ogni giorno: molte ore egli trascorre nella sua biblioteca Ottoboniana, dove, come prefetto, può saziare la sua inesauribile sete di dottrina. Voleva conoscere ogni ramo dello scibile: incurante di scherni e dileggi, trascorreva per le vie con un libro aperto, leggendo. È di questo periodo della sua vita il disegno di una Storia Universale, provata


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 17.



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