Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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Observationes circa fixas (p. 25)

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dell'Argelander, che la diligenza ammirabile dell'autore e dell'incisore sia difficile a raggiungere pur nei lavori dell'epoca nostra.

    Per le stelle non appartenenti ai Progymnasmata, siano state osservate poi da Ticone, siano state abbandonate da lui perché troppo australi, il Bayer seguì l'Almagesto, del quale pare abbia veduto l'edizione latina di Osvaldo Schreckenfuchs, cui accenna anche il Dreyer a pagina 72 dell'opera citata. Di queste stelle, le latitudini vanno bene: l'errore medio dato da trentacinque stelle di Cefeo, dello Scorpione e del Sagittario è di 6',05, l'error probabile di 4',13, numeri dello stesso ordine di quelli trovati per le stelle ticoniche. Forti differenze si riscontrano invece nelle longitudini: e gli errori sono comuni a tutte le longitudini di una medesima costellazione, come se il Bayer avesse trasportato le diverse costellazioni con diversi valori della precessione dal tempo di Tolomeo al proprio. Così la differenza tra il Bayer e Tolomeo è nel Cane Minore di 21°6', nel Sagittario di 21°19', nello Scorpione di 20°47'. Questa ineguaglianza non può venire dalla divisione dei margini, perché le longitudini ticoniche nelle medesime tavole sono esatte. Neppure è da ritenersi che il Bayer abbia seguito il costume di aumentare o diminuire i numeri delle stelle di Tolomeo della differenza fra i luoghi dati rispettivamente da Tolomeo e da Ticone per qualche stella vicina più brillante: poiché l'Argelander, eseguendo alcuni di siffatti trasporti, sull'esempio delle tavole rudolfine e del Riccioli, è venuto a risultati incompatibili con l'ipotesi.

    Per le latitudini, non si ha traccia di correzioni sistematiche arrecate dal Bayer a Tolomeo. Nello Scorpione la differenza tra l'Uranometria e l'Almagesto è appena di 4', nel Sagittario nulla affatto, mentre le corrispondenti differenze tra le latitudini ticoniche e tolemaiche ammontano a 17' ed a 22', vale a dire a quanto si richiede, all'incirca, per tener conto della variazione secolare nell'obliquità dell'eclittica. È dunque presumibile che il Bayer abbia preso codeste correzioni da osservazioni più recenti, dovute a naviganti, dei quali si fidava più che di Tolomeo. L'Argelander cita la posizione di α Eridani, che Tycho Brahe ebbe dallo Scaligero, diversa da quella che le edizioni concordi dell'Almagesto stabiliscono.

    Nei vecchi Cataloghi mancavano stelle abbastanza lucenti, vuoi perché poste fuori dei confini delle costellazioni, vuoi perché non atte a definire la configurazione interna. Il Bayer supplì a tale lacuna, aggiungendo circa 500 stelle, generalmente di sesta grandezza, che designò con lettere, quando erano interne alle figure. L'Argelander ritiene che le aggiunte si siano fatte dal Bayer, lavorando ad intervalli, mediante riferimento alle stelle note più vicine, senza aiuto di strumenti: infatti le differenze dai luoghi veri sono maggiori più di quanto si potesse aspettare da strumenti di quel tempo e dall'opera dell'incisore, specialmente quando si riferiscono a stelle più lontane da quelle che servono per riferimento. Tale è pure l'opinione di Evelio.

    Ciò non di meno, il critico deve riconoscere una grande diligenza, la quale si manifesta


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 25.



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