Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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Observationes circa fixas (p. 27)

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le minori differenze alle condizioni atmosferiche, arrestandosi appena alle differenze più cospicue. Evelio dice di avere esaminato ogni stella del suo catalogo, per vedere se la grandezza ne era quale Ticone e gli altri astronomi avevano detto: quando (come per χ Aquarii, osservata anche dal Montanari) la differenza appare notevole, è indotto ad ammettere una variabilità di luce. Non fa meraviglia dunque che il Bayer, attenendosi in questo al metodo generale, secondo l'opinione del Longomontano, abbia conservato le grandezze tolemaiche o ticoniche, staccandosene soltanto per poche stelle, specialmente degli ordini inferiori di splendore.

    Il Montanari risulta dunque il primo che abbia applicato l'idea semplice e geniale di riferire le grandezze, non già a tipi astratti prestabiliti, bensì ad una scala empirica, formata con una successione di stelle di splendore gradatamente decrescente, anticipando di un secolo l'uso largo e sapiente, che del metodo delle sequenze doveva fare Guglielmo Herschel. Anche egli, come l'Evelio, fu indotto a credere che le differenze da lui osservate tra il cielo e le antiche autorità non fossero da attribuirsi ad imperfezione delle valutazioni fatte dagli astronomi prima di lui, bensì ad effettive variazioni nello splendore delle stelle: ed ebbe quindi parte notevole nel movimento di idee, che condusse all'errata credenza di frequenti e larghe variazioni secolari. Ma, se ciò diminuisce il suo merito come scopritore di stelle variabili (per quanto le prime osservazioni della mutabilità di Algol, di R Leporis, di R Hydrae e di 21 Orionis gli assicurino onorevole posto anche in questo ordine di ricerche) non giustifica punto il giudizio severo che di lui ha dato il Chandler, arrestandosi forse alla tronfia verbosità secentista della famosa comunicazione all'Accademia dei Gelati. Di aver accolto senza critica le ipotesi di ampie fluttuazioni di luce nelle stelle, egli non può essere singolarmente accusato, quando altri astronomi de' più insigni, come l'Evelio e il Cassini, professarono eguale opinione. D'altra parte, a lui dobbiamo l'instaurazione di un metodo di stima fotometrica, che rimase insuperato sino al giorno in cui l'Argelander con il metodo delle gradazioni (stufen) non portò queste ricerche alla maggiore possibile perfezione. E dell'applicazione del metodo da lui ideato, egli ed il Bianchini diedero un saggio, che io mostrerò nelle pagine seguenti, ammirabile per esattezza e per utilità, risolvendo in un numero grande di casi i dubbi, che solo in una ristretta serie e dopo pazienti indagini l'Argelander ha saputo dissipare.

    Ritorniamo alla analisi della dissertazione. Dice il Bayer di avere ordinato le lettere secondo lo splendore delle stelle: ma in una medesima classe la lettera anteriore non designa punto maggiore splendore, come generalmente si crede, bensì la precedenza nell'ordine in cui le stelle si presentano, a partire dal capo della figura, come appare meglio dagli asterismi più lunghi e stretti, quali Draco, Serpens, Eridanus, Hydra. Del resto, siffatto modo di ordinare le stelle (salvo l'uso delle lettere) e di distinguere le grandezze in classi


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 27.



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