Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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[Pag. 28]


Observationes circa fixas (p. 28)

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era stato seguito già da Tolomeo e da Tycho: il Bayer non folle far altro che emendare ed amplificare. Tanto poco pensava il Bayer a differenze minori dell'intervallo fra due grandezze consecutive, da trascurare le differenze introdotte da Ticone nelle sei classi fondamentali. Né si può dire che egli ignorasse tali differenze, indicate dall'Almagesto con la divisione delle stelle di ogni classe in maggiori (μείξων) e minori (έλάσσον), e da Ticone con due o un punto; poiché ne parla lo Schiller, suo amico e collaboratore.

    Il lavoro dei nostri non segna alcun passo decisivo verso una riforma della scala: essi non mostrano di conoscere altre gradazioni, che le sei rappresentate dai tipi delle grandezze. Tuttavia il loro naturale accorgimento e la loro accuratezza nell'osservare suppliscono in molti casi alle deficienze, dovute alla loro timidità nel campo dottrinale: ond'essi hanno frequenti occasione di ordinare le stelle secondo lo splendore, ancor quando le differenze siano minori di una grandezza. Pare anzi che abbiano conosciuto, od almeno intuito, il principio fondamentale della fotometria astronomica mediante confronti a stima, che fu applicato empiricamente dagli osservatori del secolo XIX, finché se ne riconobbe l'intima essenza nella legge fisiologica del Fechner: le stelle che essi scelgono per riferimento sono infatti, per quanto è possibile, di splendore esattamente uguale o poco differente da quello delle stelle studiate. Quando questa condizione è in difetto, mancando nelle vicinanze immediate della stella esaminata un'opportuna stella di comparazione, i risultati dei confronti sono – com'era ovvio prevedere – molto malsicuri.

    Il paragrafo 10 della dissertazione dell'Argelander enumera criticamente alcuni casi di stelle, per le quali è possibile ricostruire sui documenti dell'epoca la prova dell'errore commesso dal Bayer nell'assegnarne le grandezze. Il primo e più importante esempio è quello di α Draconis, ritenuta da taluni astronomi come diminuita di splendore. L'Argelander dimostra che ciò non è. Nell'Historia Celestis infatti questa stella non risulta osservata che dopo il 1587, quando già le stelle maggiori erano state osservate abbastanza, e s'incominciava ad osservar le minori. Nel Catalogo di 100 stelle scelte, inserito nei Progymnasmata, fra le più lucide di ogni costellazione non compare la α, bensì la γ che anche ora è la più luminosa. Inoltre Ticone soleva chiamare lucidas o lucidiores le stelle più brillanti: lo fa di γ, di β, di ζ nel Dragone, non lo fa di α. L'Argelander conclude adunque che la seconda grandezza sia stata attribuita da Ticone ad α Draconis per un lapsus calami, o per uno scambio con la stella di comparazione η Ursae Majoris, adoperata il 19 Settembre 1591, od anche per assegnarle una grandezza alquanto maggiore che non a χ ed a λ, precedentemente stimate di terza. Ticone stesso si avvide che la seconda era troppo alta, e nel Catalogo la diminuì, con apporre un solo punto. Del resto il principe d'Assia, Tolomeo, le tavole alfonsine le assegnano la terza: né Arato, né l'Almegesto la distinguono con una speciale descrizione.


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 28.



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