Urania Ligustica

Astronomia e astrofisica

Francesco Porro – a cura di

Observationes circa fixas (1902) 1

Astronomia vs Astrofisica


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[Pag. 29]


Observationes circa fixas (p. 29)

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    A questa così esauriente discussione delle fonti conosciute dall'Argelander, noi possiamo aggiungere ora le notizie che si ricavano dall'opera di Al Sufi, volgarizzata dallo Schjellerup, e dalle osservazioni del Montanari, che qui per la prima volta si presentano al pubblico: rimando senz'altro il lettore alle note relative.

    Il secondo caso citato dall'Argelander è quello di δ Ursae Majoris, segnata in Bayer di seconda grandezza, insieme con le altre sei (α, β, γ, ε, ζ, η) che con essa formano il caratteristico gruppo dei Septem Triones. Se ora appare di grandezza inferiore, non è, come si crede, per diminuzione di luce, ma perché fu sempre così, ai tempi del Bayer, come a quelli di Tolomeo ed ai nostri. Anzi tutto dall'Istoria Celeste risulta che Ticone la ritenne sempre la più piccola del quadrato. Il Bartsch la fa di terza: lo Schiller inferiore alla seconda. L'Argelander acutamente osserva come l'errore possa essersi insinuato per una trascuranza dei particolari, rispetto alla impressione complessiva prodotta dalla configurazione: è difficile che anche una persona pratica del cielo si accorga, se non fa indagini speciali, che δ è minore delle altre sei: l'Argelander stesso se ne accorse con meraviglia. Io ricordo che, quando segnali il fatto nel 1884 al prof. Schiaparelli, egli mi confermò essere δ realmente minore anche negli antichi cataloghi.

    Anche questa controversia è risoluta dal Montanari in modo conforme all'opinione oggi adottata.

    Un terzo esempio si riferisce a χ Aquarii, posta di quarta da Tycho, seguito dal Bayer, mentre è minore della quinta. Sembra che si tratti di un errore di trascrizione nel secondo Catalogo, perché Tycho stesso notò χ di sesta nelle osservazioni, e chiamò λ, di quarta, «lucidior in prima effusione». Tutte le altre fonti più autorevoli concordano nella sesta o nella quinta. Vedremo in seguito come anche per questa stella il Montanari corregga l'errore del Bayer.

    Il contrario avviene al Bayer per la stella σ Sagittarii, che è di terza grandezza nell'Almagesto, maggiore di terza e di ogni altra stella del Sagittario per l'Argelander, e che il Bayer pone di quarta, seguendo Ticone, cui appariva minore, essendo alta di soli sette gradi in meridiano. Per la stessa causa stimò minori altre stelle del Sagittario, delle quali χ gli appariva più splendente (lucida in humero). Il principe d'Assia la stimò di seconda (a 12° di altezza meridiana): il planisfero del Bartsch, ispirato a Ticone, di terza. Risulta che mai questa stella non apparve di quarta: né Evelio (4) e Flamsteed (4-3) contraddicono, poiché per essi valeva lo stesso impedimento dell'altezza. Quattro comparazioni dovute al Kirch, citate dal Bode nel Berliner Iahrbuch del 1821, danno σ Sagittarii molto maggiore di α, β e δ Capricorni, tutte di seconda.

    Su questo punto le osservazioni del Montanari e del Bianchini non portano alcun contributo di ulteriori schiarimenti: esse giovano invece a correggere errori relativi ad altre stelle.


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1 F. Porro, a cura di, Observationes circa fixas - Schizzi di carte celesti delineati da Francesco Bianchini sopra osservazioni proprie e di Geminiano Montanari... (Genova, Fratelli Pagano, 1902), p. 29.



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