Urania Ligustica

Delizie in villa

Cornelio Desimoni

Notizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1

Delizie in villa


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[Pag. 473]

cendo. Né poco giovavano a crescergli grido e contraddizioni, le discussioni, non raro anco agre ed irose, onde altri dotti argomentavano contro i dettati di lui. A tale gara pigliavano non piccola parte i genovesi, chi pro e chi contro. Il gesuita savonese Orazio Grassi, il più vivace ed il più conosciuto tra i suoi avversari, passò certamente la misura nell'attacco, ma nessuno sconoscerà la sua dottrina ed il versatile ingegno nell'arte; anche i più imparziali a lui danno ragione contro il Galilei sulla quistione della natura delle comete. Il rapallese Fortunio Liceti, ornato anch'esso di varia, direi quasi, enciclopedica scienza, si tenne col celebre Pisano in più amichevole corrispondenza, ma pure differì da lui sulla causa della luce cenerognola che affetta la luna in date circostanze. Sulla quale questione l'Hoefer dà torto al Liceti; ma il Barone De Zac lo loda di aver preveduto la fosforescenza della luna. Sopra una terza quistione, le leggi della gravità e la precedenza nella loro scoperta, Galileo ebbe vive gare col patrizio genovese Giambattista Baliani, illustre uomo di cui altra volta ragionai ma molto ancora avrei a dire. Prese le parti del Baliani il gesuita ferrarese Nicolo Cabeo, che morì professore di matematiche in Genova ed ebbe lode per le sue pubblicazioni sul magnete. Ma per contrario mostraronsi amici, fautori e corrispondenti di Galileo i nostri Bartolomeo Imperiale, Daniele Spinola e Tiberio dello stesso cognome; il quale ultimo gli scriveva da Anversa, chiedendogli uno de' suoi cannocchiali (1). E veramente negli Spi-


   (l) Anche Bartolomeo Imperiale e Gerolamo Spinola gli chiedono o lo ringraziano di cannocchiali, telescopii, microscopii; e G. B. Pinelli è amico di Galilei e di Baliani. Vedansi le lettere mandate e ricevute tra questi due illustri e quelle altre con Liceti, Imperiale, Renieri, i due Spinola, inserite nelle Opere complete del Galilei, edizione di Firenze 1842-56. Sono in tutto lettere 58, che possonsi consultare facilmente pei ben ordinati indici, nei volumi VI-X e nel XVI di supplemento. Le qui-


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1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.



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