Urania Ligustica

Delizie in villa

Cornelio Desimoni

Notizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1

Delizie in villa


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[Pag. 474]

nola di quella età, come nell'illustre naturalista marchese Massimiliano del nostro secolo, parrebbe innato l'amore alle scienze fisiche e matematiche. Sovra questa stessa invenzione de' cannocchiali disputata tra Galileo e gli olandesi, troviamo riferito dal P. Schyrle di Rheita, che un Giovanni Lippens di Zelanda avendo combinato due vetri, un convesso ed un concavo, vide gli oggetti più grossi e più ravvicinati. Di che


stioni con Orazio Grassi sono riferite per disteso ivi stesso al vol. II. Sul Liceti ved. HOEFER, Hist. de l'astronomie, 1873, pag. 392; DE ZAC, Corresp. astronomique, Genova 1822, VII. 127, 237. Del Cabeo ecco un estratto ignoto fra noi, e fornitoci dalla vasta e cortese erudizione del principe B. Boncompagni. Quell'autore dopo detto che Galileo si loda troppo, e che infine non è egli il primo nella scoperta, soggiunge: illo ipso anno quo prodiere dialogi Galilei, dum essem Genuae narravit mihi Io: Baptista Balianus nobilis genuensis, vir ingenio et eruditione illustris, se incrementum velocitatis demonstrasse multis ab hinc annis quam quidquid a Galileo audiret, ut postea etiam tipis evulgavit longo post tempore. Ved. CABEI NICOLAI, In quatuor libros meteorologicorum; Roma 1642, pag. 423. Ma lasciando andare questa e le posteriori difese accennate dallo Spotorno (Op. cit., V. 83), mi piace rammentare quella più recente ed onorevolissima pel Baliani: la dotta dissertazione del prof. Govi negli Atti della R. Accademia delle scienze di Torino (1866-67; vol. II, pag. 562 e segg.), ove egli è proclamato il primo scopritore della pressione atmosferica. Parecchie di queste notizie, nuove per la nostra storia letteraria, vorrebbero lungo discorso; per ora aggiungiamo soltanto che occasione a tale scoperta furono certamente i lavori pel nostro pubblico acquedotto, dei quali consta per atti pubblici avere avuta il Baliani più volte la soprintendenza. Giova però avvertire che colle 12 lettere tra Galilei e Baliani, inserite come sopra nelle Opere complete, si intrecciano altre sei, più tardi pubblicate dal ch. Giuseppe Sacchi negli Annali di statistica (Milano 1864; XVII. 314-23; XVII. 91-101). Altre quattro lettere del Baliani a B. Cavalieri sono ivi accennate come inedite (XVII. 505); due dello stesso al Castelli sono inserite nelle ripetute Opere complete (IX. 142-3); e per compiere l'epistolario all'infuori della nota collezione degli scritti del Baliani, per quanto è a mia notizia, additerò due lettere sue inserite nel Riccioli, Almagestum novum, 1651, vol. I, parte II, pag. 381.


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1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.



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