Delizie in villaCornelio DesimoniNotizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1 |
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Genova; e ricevutene risposte e disegni che lo soddisfano, propone nuovi quesiti che riescano a ben determinarne la longitudine e latitudine; colla quale occasione troviamo pure le misure d'altezza dell'Osservatorio di Carbonara e del nostro Faro coi rispettivi azimutti.
Non fa duopo dire che la prima, la fondamentale ricerca tra Maraldi e Salvago fu la posizione astronomica di Genova e di Savona. Già nel 1680 quando Paris andava, come dicemmo, a quest'ultima città Commissario per la Repubblica Cassini lo pregava a studiarne la latitudine e la longitudine. Cassini medesimo le determinava più esattamente per Genova al suo giungere qui nel 1694, presenti i patrizi sovralodati; e ripeteva le prove al ritorno nel 1695. Ma il nipote di lui non si teneva mai pago di provare e riprovare i calcoli ad ogni nuova osservazione, coi mezzi che la scienza progredita consigliava. Maraldi desidera da Salvago ed ottiene mano mano tavole giornali di osservazioni meteorologiche col barometro, termometro e stato del cielo, e ringrazia per quelle avute da parecchi anni senza interruzione: come difatti noi ne abbiamo sott'occhio almeno un frammento per gli anni 1713-14. Dove le osservazioni termometriche sono fatte con metodo e base anteriore a quella di Reaumur, cioè con uno strumento simile all'usato contemporaneamente nell'Accademia francese.
Anche l'abbate Gaetano Fontana di Modena chiedeva al Salvago l'angolo di posizione tra Genova e Savona; gli chiedeva inoltre un catalogo o qualche notizia sulle latitudini di altre città d'Italia; e questa istanza faceva anche a nome di Lodovico Antonio Muratori, il quale del nostro astronomo avea molta stima (1). E che la fama di Paris fosse sempre cre-
(1) Vi sono anche due lettere inedite del Salvago al Muratori degli anni 1703-6, nell'Archivio Muratoriano a Modena. Ved. Scritti inediti di Lud. Ant. Muratori; Bologna, 1872; pag. 293.
1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.