Industria e astronautica

Industria e astronautica in Liguria

LE OTTICHE SAN GIORGIO
Conservazione e manutenzione dei binocoli

Riccardo Balestrieri


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Scopo

Riunire informazioni e opinioni, via via meglio definite e attendibili, sui diversi interventi possibili su un binocolo, che ne favoriscano la conservazione, l'utilizzabilità e, in ultima istanza, la sopravvivenza. Il fine non è prescrivere regole – rules –, bensì condividere buone pratiche – best practicesLink esterno Wikipedia (pagina esistente il 30/12/2020).

Quanto segue è solo un primo abbozzo: i contributi critici, assai auspicati, possono essere comunicati all'autore tramite l'indirizzo specificato in → *UL.


1. Conservazione

[Definizione provvisoria] Comprende tutte le precauzioni volte a mantenere inalterate, per quanto possibile, le caratteristiche funzionali ed estetiche dell'oggetto; non riguarda quindi l'oggetto stesso, bensì gli interventi sulle condizioni in cui l'oggetto è conservato: temperatura, umidità, polvere, ecc.


L'esemplare illustrato nel seguito è un CLIOR 2,5x24: un binocolo da teatro realizzato a Genova Sestri all'inizio degli anni Cinquanta, come suggerito dal numero di serie 515496.

Il binocolo è stato poco usato, a giudicare dall'ottima conservazione delle ottiche e della custodia in pelle scamosciata. Ciò nonostante, è evidente l'alterazione di una parte della struttura metallica. Il degrado della matrice è tale da aver causato localmente il sollevamento o il distacco della vernice e polverizzato alcuni spigoli vivi. Lo stesso difetto appare in altri esemplari dello stesso modello, anche se in modo assai meno marcato. La corrosione non pare, invece, svilupparsi con caratteristiche simili in altri modelli. Si consideri che i diversi elementi che compongono lo scafo e la struttura di un binocolo sono di norma realizzati in leghe diverse.

Si ipotizza che la corrosione sia stata facilitata dalla lega leggera che è stata in parte usata, e dall'umidità pervasiva dell'ambiente in cui il binocolo è stato conservato. Un ambiente meno umido e l'uso di gel di silice – silica gel – avrebbero ritardato la corrosione.

Si noti che per favorire la valutazione dell'efficacia dell'essiccamento, il gel di silice – incolore se puro – è stato addizionato di cloruro di cobalto (II): il blue gel, di colore azzurro quando è anidro, diventa giallo-rosa se idratato. L'European Chemicals Agency ha però proposto da tempo che il dicloruro di cobalto sia cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione. A ▼ Per l'uso in questione è stato quindi suggerito l'uso di addittivi meno pericolosi: sono stati così commercializzati l'orange gel, che muta da arancione a incolore, in proporzione alla sua idratazione, e il brown gel, che muta analogamente da marrone a giallo. In entrambi i casi il gel di silice può essere rigenerato ponendolo in forno per tre ore a circa 130-140 °C. B ▼ Si tratta, come logico, di un fornetto da laboratorio con cappa aspirante.


b Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna c
d Elaborazione originale da fonte esterna
e-f Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna g

Figura 515496Binocolo galileiano CLIOR 2,5x24 con ossidazione pervasiva [un'altra immagine in → Binocoli]


L'esemplare illustrato nel seguito è un ESAR 6x30: il numero di serie 502488 indica che è stato realizzato a Genova Sestri alla fine degli anni Quaranta o all'inizio degli anni Cinquanta.

Il binocolo è stato conservato dalla stessa famiglia, ma l'ambiente deve essere stato piuttosto umido. Non pare che le ottiche ne abbiano risentito, a differenza dello scafo: anche in questo caso la lega metallica ha generato un ossido grigio o biancastro, che ha sollevato e staccato la vernice.

Tale lega può essere stata usata nel dopoguerra per binocoli di tipo commerciale: ossidazioni simili sembrano, infatti, più rare per i binocoli prismatici con messa a fuoco indipendente.

Non sono note fonti San Giorgio sulle leghe leggere utilizzate in azienda per gli strumenti ottici.

Lo storico Giuseppe Finizio, proprio con riferimento a un binocolo ESAR (507340), ha ipotizzato l'uso di Elektron. Si tratta di una lega ultraleggera "formata dal 80-99.5 di magnesio e dal 20-0.5 di altri metalli e particolarmente alluminio con piccole quantità di zinco e di rame"; tale lega è di colore argenteo e "peso specifico 1.75-2", ma è "molto resistente agli agenti atmosferici". C ▼

Finizio ha approfondito l'argomento in una comunicazione privata (19/1/2023): "L'anomala erosione della superficie dei binocoli in lega leggera della San Giorgio è un problema che riscontriamo anche su un particolare gruppo di binocoli realizzati dalla Zeiss, a partire dal 1935, in Elektron e Hydronalium: due leghe leggere costituite da alluminio e magnesio. La pubblicità della ditta tedesca li definiva 'leggeri come una piuma', in quanto pesavano oltre il 30% in meno dei loro omologhi nella lega standard. Oggi questi binocoli si riconoscono facilmente per la particolare erosione delle superfici, facilitata dal distacco della vernice che a queste leghe non aderiva bene. Il metallo, esposto agli agenti atmosferici, si desquama prendendo il colore grigiastro dello zinco. Come conseguenza di questo processo distruttivo, su tali esemplari oggi si verifica spesso il blocco delle regolazioni (oculari e/o distanza interpupillare). Presumibilmente la San Giorgio utilizzò queste leghe per costruire i suoi binocoli CLIOR ed ESAR subito dopo la fine della guerra, che aveva reso i relativi brevetti di fatto liberi". D ▼

Il Magnalio, brevettato alla fine dell'Ottocento, è più pesante e noto anch'esso, almeno sulla base di quanto allora dichiarato, per la buona resistenza alla corrosione: "lega di alluminio con magnesio in diverse proporzioni (dal 3 al 10%), circa 2½ più pura dell'alluminio, che ha peso specifico di 2.4-2.5 e si usa per parti di macchine, strumenti scientifici, specchi per ottica, ecc., e che può essere saldata". E ▼


a Elaborazione originale da fonte esterna
b Elaborazione originale da fonte esterna
c Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna Elaborazione originale da fonte esterna d-e

Figura 502488Binocolo prismatico a regolazione centrale ESAR 6x30 con ossidazione pervasiva


2. Manutenzione esterna

[Definizione provvisoria] Comprende gli interventi sulle superfici esterne dell'oggetto, che non alterano le caratteristiche funzionali e mantengono quelle estetiche, senza sostituire alcun componente o alterarne in modo significativo le caratteristiche originali.


3. Manutenzione interna

[Definizione provvisoria] Comprende gli interventi all'interno dell'oggetto, che non alterano le caratteristiche funzionali, senza sostituire alcun componente o alterarne in modo significativo le caratteristiche originali.


4. Manutenzione degli accessori

[Definizione provvisoria] Comprende gli interventi sugli accessori dell'oggetto, che non ne alterano le caratteristiche funzionali e mantengono quelle estetiche, senza sostituire alcun componente o alterarne in modo significativo le caratteristiche originali.




Note a carattere generale

▲ A   Silica gel Link esterno Wikipedia EN (pagina esistente l'11/1/2021). [France], Annex XV Substances of Very High Concern Dossier : Cobalt Dichloride... CAS 7646-79-9 : Proposal for identification of a substance as a CMR... (European Chemicals Agency, 2008) Link esterno ECHA (pdf esistente l'11/1/2021).

▲ B   L'approfondimento propedeutico all'uso può partire ad esempio da: Drying Agents : Optimize desiccation with absolute reliability (Darmstadt, Germany : Merck, 2019) Link esterno Sigma-Aldrich (pdf esistente l'11/1/2021).

▲ C   G. V. Villavecchia, Dizionario di merceologia e di chimica applicata, vol. 2 (Milano : U. Hoepli, 1929; ristampa anastatica, 1946), col. 873 Link esterno OPAC SBN.

▲ D   H. T. Seeger, Zeiss Handferngläser 1919-1946 : Modelle - Merkmale - Mythos (Hamburg, 2015), p. 242.

▲ E   G. V. Villavecchia, Dizionario di merceologia e di chimica applicata, vol. 1 (Milano : U. Hoepli, 1929; ristampa anastatica, 1946), col. 310. Maggiori notizie in: Rivista di artiglieria e genio, 17 (1900), n. 1, pp. 319-321 Link esterno Internet Archive.


Note su esemplari senza numero di serie – ordinati per modello


Note su esemplari con numero di serie

▲ 502488   Altre informazioni su questo esemplare sono riportate in → Binocoli.

▲ 515496   Altre informazioni su questo esemplare sono riportate in → Binocoli.



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