Urania Ligustica

Delizie in villa

Cornelio Desimoni

Notizie di Paris Maria Salvago... (1875-1876) 1

Delizie in villa


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[Pag. 46]

nunziata costrutta sul modello delle celebri di Bologna e di Roma; nei nobili genovesi che spendevano in severi studi gli ozi loro concessi dal pubblico servizio, come fanno ora gli inglesi; nel favorire gli ingegni di giovani non agiati, loro procacciando il mezzo di segnalarsi fra i dotti; nel rendere infine popolare la scienza. È perciò che noi raccogliemmo con amore e non senza pazienza nomi ora ignoti fra noi, ma che ci allegrano nel vederli colla fantasia far lieta corona al nostro Patrizio nel convegno di Carbonara; e spargerne la fama per la città, annunziando il giorno posto per l'osservazione dell'eclisse, della cometa, di altri fenomeni, i trattenimenti meteorologici e fisici. E vi troviamo giovani vantati dagli occhi di linee per le più acute osservazioni celesti; e l'ingegnere Doggio e l'orologiaio Lanzinotto e l'ottico Tassara e bravissimi dilettanti in questa difficile costruzione delle lenti, come il cav. Nicolò Maria Pallavicini e il già lodato Degola. Anche Antonio Pizzorno arciprete della terra di Palmaro riesce pel nostro Salvago un corrispondente, dacché vediamo quello trasmettere a questo dalla sua parrocchia una osservazione solare e sottoscriversi il suo astronomo di villa. Non parliamo degli abbati Imperiali e Grimaldi, né degli inviati o applicati alla Legazione di Francia o ivi convenuti: Bernardo Salvago, Gio. Batta ed Ippolito De Mari, Nicolò Durazzo, il conte Gentile, i marchesi Brignole e Rivarola, Canevari, i due Sorba. I quali tutti assai volentieri si prestavano ad agevolare la corrispondenza tra gli accademici francesi e il Salvago; non è a dubitare perciò che ritornati alla patria avranno preso nobile parte all'onorevole brigata. Ma due giovani sacerdoti, come già accennai, vogliono essere notati di speciale encomio, dacché il loro nome è il più frequente nelle corrispondenze dei celebri amici del Salvago, e passò anche nelle Memorie da questi stampate; voglio dire Francesco Rava 2 e Francesco Maria Barrabini. E al secondo tra i due siamo lieti


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1 C. Desimoni, "Notizie di Paris Maria Salvago e del suo Osservatorio astronomico in Carbonara", Giornale Ligustico di Archeologia, Storia e Belle Arti, 2 (1875), pp. 465-486, 3 (1876), pp. 41-65.

2 A p. 470 è chiamato Gaetano!



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